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Le domande principali (hanno risposto sia R. Gage che G. Chiesa): Chi ha tratto vantaggio dall'11 settembre? Chi sponsorizza le conferenze di Richard Gage? Quale è la funzione della Trilateral e del Gruppo Bilderberg? Esistono movimenti politici associabili ad Architects & Engineers? Che cosa sarebbe necessario per risvegliare l'opinione pubblica? Si può fare qualcosa contro il NIST per aver mentito nella stesura del proprio rapporto? Rischio di guerra mondiale e posizione dei cinesi sullo scacchiere internazionale. Come difendersi dalla violazione della privacy (caso NSA) e come arrivare alla "casalinga di Voghera"? Building 7 argomento migliore per introdurre la questione 9/11.
Maurice Newman, il consigliere economico del primo ministro australiano Abbott, ha accusato le Nazioni Unite di "utilizzare dati scientifici falsificati sul cambiamento climatico per introdurre un nuovo ordine mondiale".
È già da tempo che il governo australiano cerca di far fallire in ogni modo possibile qualunque tentativo di dialogo a livello mondiale sui cambiamenti climatici, ma ora l'intervento di Newman punta chiaramente il dito contro il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale. Newman ha detto che "le Nazioni Unite stanno usando dei modelli falsificati per sostenere l'aumento delle temperature, in modo da porre fine alla democrazia e imporre un governo autoritario."
"La vera agenda è quella di concentrare l'autorità politica - ha detto Newman - Il riscaldamento globale è soltanto l'esca, ma si tratta in realtà di un nuovo ordine mondiale sotto il controllo delle Nazioni Unite, che si oppone al capitalismo e alla libertà e che sta utilizzando il catastrofismo ambientale per raggiungere il proprio obiettivo."
A questo punto seguire il dibattito diventa veramente complicato, ...
di Riccardo Pizzirani
Già nello scorso ottobre il premier inglese Cameron si era distinto durante una conferenza <1> nell’etichettare coloro che non credono nella versione ufficiale del 9/11 e del 7/7 come “estremisti non-violenti”, equiparandoli anche ai nazisti, ai membri del ku-klux-klan e ad altri estremisti “che fanno proselitismo nelle scuole e nelle università”.
E proprio l'altro ieri, fresco di una vittoria elettorale che con solo il 36,8% lo porta ad avere la maggioranza assoluta in parlamento (non è fantastica la repubblica?), Cameron ha affermato <2> che “per troppo tempo la Gran Bretagna è stata una società passivamente tollerante, dicendo ai propri cittadini: fintanto che obbedite alla legge noi vi lasceremo in pace. Questo spesso ha significato che siamo dovuti restare neutrali tra diversi valori. E questo ha aiutato ad incrementare una narrativa di estremismo e di lamentela. Ora il governo volterà pagina in modo conclusivo su questo approccio fallimentare. Questo significa promuovere attivamente certi valori”
In realtà le norme sembrano puntare proprio all’opposto: cioè ad evitare che determinati - altri - valori vengano condivisi. [...]
Chi segue con attenzione il ciclo televisivo avrà certamente notato che da qualche settimana è in corso un cambio di atteggiamento da parte dei media mainstream verso il Movimento 5 Stelle.
È un cambiamento lento e sottile, ovviamente, poiché nasconde conflitti, ipocrisie e malafede in quantità industriali, ma è tuttavia un cambiamento innegabile: lentamente - e loro malgrado - i media mainstream stanno iniziando ad accettare l'idea che Movimento Cinque Stelle sia una realtà ormai permanente, con la quale sarà necessario fare i conti fino in fondo, e della quale non sarà più possibile liberarsi con una semplice mitragliata di etichette e di battute preconfezionate.
Si nota infatti nei media mainstream - lo ripeto, loro malgrado - una forma progressiva di rispetto per i vari esponenti dei 5 Stelle che da qualche mese ormai si presentano con regolarità a tutti i talk-show più importanti, e con grande umiltà e chiarezza espongono al pubblico le loro posizioni.
Che poi questa forma di rispetto sia soltanto una paura mascherata fa poca differenza: il succo è che le idee del Movimento Cinque Stelle cominciano a circolare a livello mainstream, e quando queste idee vengono messe a confronto con i farfugliamenti fantapolitici degli altri partiti, la differenza diventa evidente anche per un pubblico meno preparato.
Il picco di questa evoluzione si è certamente avuto lunedì sera, ...
di Federico Povoleri
Venezia... 30 milioni di turisti ogni anno in costante aumento… Oltre 2000 gigantesche navi da crociera che transitano nel suo piccolo bacino… Centinaia di ricercatori da tutto il mondo che studiano la sua storia e le sue opere... Milioni di scatti fotografici e cartoline tutte uguali… Innumerevoli libri e film che la ritraggono e ne parlano... I mestieri e i negozi per i Veneziani sono scomparsi per lasciare posto ad attività turistiche gestite da Cinesi e nativi del Bangladesh… Gli abitanti rimasti sono 56.000… Nel 1951 erano 175.000… Sconosciuto il numero di gallerie e voragini formatesi tra le palafitte che sorreggono i palazzi... Devastante l'impatto sull'ecosistema lagunare delle grandi opere come il Mose...
...Diresti che Venezia è una città invisibile?
(Si consiglia di guardare il video in HD a schermo pieno):
La città invisibile è un progetto di "Street Photography". Catturare ciò che ancora rimane della vita, del lavoro, delle persone in questa città; il lato invisibile, in passato più facilmente accessibile tanto al visitatore quanto al cittadino ...
L'allarme arriva da un alto funzionario delle Nazioni Unite che, in un'intervista al The Guardian, avverte i cittadini europei sulle conseguenze dell'approvazione del Trattato di libero scambio fra Stati Uniti ed Europa, i cui negoziati sono entrati nella fase cruciale.
"L'Onu non vuole un ordine internazionale post democratico - dice il rappresentante dell'Onu Alfred de Zayas - Bisogna fare tesoro delle lezioni passate. Già in altri trattati internazionali le multinazionali sono riuscite a bloccare le politiche dei governi grazie all'aiuto di tribunali segreti che operavano al di fuori della giurisdizione nazionale. Lo stesso meccanismo si vuole riproporre con il Ttip".
Si contano ben 600 casi in cui queste "corti" sono intervenute scavalcando la libera volontà dei rappresentanti dei cittadini.
Fra le più clamorose quella del gruppo svedese Vattenfall, attivo nella produzione di energia nucleare, che ha fatto causa al governo tedesco contro la sua decisione di dismettere le centrali nucleari a seguito del disastro di Fukushima.
Altra causa è stata intentata contro il governo egiziano dal gruppo francese Veolia, leader mondiale nel trattamento dei rifiuti. La ragione? Con una legge ha alzato la soglia del reddito minimo e non potrà più sfruttare i lavoratori egiziani. [...]
di Piero Cammerinesi
Ieri suona il campanello di casa un giovane messicano - qui in Texas quella che era la minoranza ispanica è diventata maggioranza - per una riparazione domestica.
Il giovane è sveglio e brillante. Si capisce che ha voglia di parlare, sa che sono italiano, parliamo prima in inglese ma ogni tanto scivoliamo verso lo spagnolo.
Si avventura pericolosamente in qualche frase in italiano.
Mi racconta del suo paese di origine, della miseria, della disperazione, della decisione di partire, di cercar fortuna. Della sua entrata illegale negli USA, attraverso il deserto, giorni e giorni sotto un sole implacabile, senza cibo e pochissima acqua. In agguato serpenti velenosi, scorpioni e i killer razzisti che si divertono a sparare sugli immigranti clandestini.
Poi nel sottofondo di un truck appena passato il confine. Infine, esausto di stanchezza, cade in un sonno catalettico, ma è risvegliato dalla guardia di frontiera che trova tutti i disgraziati ammonticchiati nel veicolo e li rimanda indietro.
Gli interrogatori, la detenzione, il duro viaggio di ritorno.
Ma lui non si scoraggia. Vuole venire in quello che crede essere il Paese di Bengodi e fa una richiesta formale di immigrazione. [...]
Se c'è ancora qualcuno che si illude che le intenzioni del nostro governo siano quelle di far calare la disoccupazione, ascolti con attenzione le dichiarazioni di D’Attorre (PD) alla trasmissione Omnibus del 1° maggio scorso. A partire dal minuto 7:30, D'Attorre dichiara apertamente che "il vero obiettivo del Jobs Act, imposto da Draghi a Renzi la scorsa estate, è quello della deflazione salariale", e che "Bruxelles ci impone un tasso di disoccupazione minimo, sotto il quale non possiamo scendere per non far aumentare l'inflazione." In altre parole, quella che ci appare come una "croce da sopportare" non sarebbe altro che il risultato di una necessità imposta dall'alto. E quella che sembra, agli occhi degli italiani, una sconfitta per Renzi (la disoccupazione al 13%), rappresenta invece per lui un successo agli occhi di Bruxelles.
Da notare anche la reazione della Sardoni, che appena capisce dove D'Attorre stia andando a parare cerca subito di sviare il discorso.
Siamo davvero in buone mani, ragazzi.
di Marco Travaglio
Salve, sono un black bloc. Vengo da fuori, ma non vi dico da dove, tanto lo sapete benissimo (mi riferisco all'intelligence italiana, che è sempre molto intelligente). E niente, vorrei parlarvi un po' del mio lavoro, che mi dà tante soddisfazioni, soprattutto in Italia. È un bell'impiego, non c'è che dire, specie con questi chiari di luna. Ben pagato, anche.
Io peraltro sono una vocazione precoce: sognavo di spaccare tutto fin da piccolo. I miei matusa, ingenui, mi dicevano: "Così non vai da nessuna parte, devi smetterla di sfasciare ogni cosa che vedi, fatti una posizione". Ho fregato anche loro: mi son fatto una posizione sfasciando tutto. Sono richiestissimo, indosso una divisa strafica (il nero della tuta mi slancia e acchiappo un casino), giro il mondo.
Prima, ai tempi del G8 di Genova, avevo un contratto Co.Co.Co (acronimo di Cosa Colpire a Cottimo), poi trasformato in Co.Co.Pro (Cosa Colpire a Progetto). Ora invece, grazie al Jobs Act, mi han fatto un tempo indeterminato a tutele crescenti: più vetrine sfascio, più macchine incendio, più negozi devasto, più poliziotti meno, più le autorità italiane mi proteggono.
Avete mai visto un black bloc manganellato o arrestato in Italia? Io mai (parlo di noi col marchio Doc, diffidate dalle imitazioni e dai franchising). È una sensazione eccitante: accendi un fumogeno, ti cambi d'abito nella nuvola di gas, metti a ferro e a fuoco la città, e sfili indisturbato fra due ali di folla, di polizia, di cameramen e di fotografi professionisti e dilettanti: nessuno ti tocca, neppure una pieghina sulla tuta, bello lindo e liscio come l'olio. Meglio di Mosè tra le acque del Mar Rosso. [...]