Una nuova ricerca scientifica ha seguito 1037 cittadini della Nuova Zelanda per 38 anni, e ha stabilito che l'unica conseguenza negativa sulla salute nell'uso della marijuana sia un danno alle gengive e alle ossa che reggono i denti.
In questa ricerca gli scienziati hanno utilizzato sia delle "misurazioni scientifiche della salute fisica", sia le autocertificazioni dei partecipanti sulla propria salute. Gli scienziati hanno anche integrato nella ricerca la situazione socioeconomica, la salute durante l'infanzia, ed il fatto che i soggetti facessero anche uso di tabacco.
Mentre gli utilizzatori di cannabis mostravano una scarsa salute dei denti, avevano anche un indice più basso della massa corporea, una vita più snella e un miglior livello di lipoproteina ad alta densità (HDL), ovvero il colesterolo buono. Questi risultati inducono i ricercatori a pensare che la cannabis possa avere un impatto sul metabolismo. D'altra parte, i fumatori di tabacco [secondo gruppo] avevano un metabolismo peggiore, salute più scarsa dei polmoni e uno stato di infiammazione più alto [del primo gruppo].
In tempi di elezioni si sente spesso citare la frase di Mark Twain "Se le elezioni servissero a qualcosa, non ce le lascerebbero fare".
Si può fare però anche il ragionamento opposto: se le elezioni non servissero a nulla, perché mai i politici si dannano in modo disumano per riuscire a vincerle?
In realtà, questa è una finta contrapposizione, perché la prima frase è vista dall'ottica dell'elettore, mentre la seconda è vista dall'ottica del candidato politico.
Si potrebbero concludere quindi che le elezioni non servono a nulla per quel che riguarda i cittadini, mentre servono moltissimo ai politici che le vincono, perché saranno poi loro a gestire il potere.
C'è però un passaggio mancante, ed è questo: se è vero che le elezioni non servono al cittadino, ma servono al politico per arrivare a gestire il potere, perché il cittadino vota quel politico?
In sintesi: Finlandia e Danimarca (nell'Euro la prima, legata all'Euro la seconda) stanno soffrendo economicamente. Svezia e Norvegia (che invece sono fuori dall'Euro) stanno molto meglio.
di Frances Coppola
Da @MineforNothing su Twitter riprendo questo grafico:
Ora, sappiamo che la Finlandia è nei guai. Una serie di forti shock dal lato dell’offerta ha devastato l’economia. Quando Nokia è crollata sulla scia della crisi finanziaria del 2007-2008, lacerando un buco enorme nel PIL del paese, il governo ha risposto con un sostanziale sostegno fiscale. Questo ha rovinato la sua già virtuosa posizione fiscale: in un anno è passata da un surplus del 6% a un deficit del 4%, e anche se il suo deficit da allora è leggermente migliorato, è ancora al di fuori dei parametri di Maastricht. A causa di questo, l’attuale governo – sotto la pressione degli eurocrati folli – sta attuando l’austerità fiscale, per portare il deficit al di sotto del 3% del PIL. Per un’economia che ha subito una grave diminuzione della sua capacità produttiva, questo è disastroso. Le misure di austerità non saranno in grado né di ridurre il deficit né di far ripartire l’economia. Al contrario, provocheranno un’ulteriore riduzione dell’economia e, di conseguenza – è una questione di semplice aritmetica – provocheranno un aumento del deficit in percentuale sul PIL. La Finlandia è stata in recessione per quasi tutti gli ultimi quattro anni: quello di cui ha bisogno è una politica fiscale espansiva, non di salassi. L’austerità è una strategia del tutto controproducente per un’economia che ha avuto danni sul fronte dell’offerta a causa di shock esogeni.
In questo spazio gli utenti possono commentare le elezioni amministrative.
Consigliamo vivamente di guardare questo documentario fino in fondo. La parola magica è JSOC. (Ricordarsi di attivare i sottotitoli ITA- grazie a El Flaco/SRT per i sottotitoli).
Daoud è molto contento della promozione appena ricevuta. Agente di polizia in un villaggio vicino Gardez, nella provincia di Paktia, Afghanistan sud-orientale, Mohammed Daoud Sharabuddin invita allora amici e parenti a casa sua per festeggiare.
di Piero Cammerinesi
Daoud – la cui etnia è Tagika, a differenza di quella Pashtun cui appartiene la maggioranza dei Talebani - ha una vera passione per gli americani, ha partecipato a molti loro corsi di addestramento e la sua casa è piena di fotografie che lo ritraggono insieme a militari USA. Un membro della sua famiglia è un procuratore del governo locale appoggiato dagli USA e un altro addirittura un dirigente della vicina Università.
È il 12 Febbraio 2010 e una ventina di persone tra amici e famigliari di Daoud stanno facendo festa, con balli e canti, quando, verso le 3.30 di mattina, si sentono dei rumori all’esterno e Daoud, insieme a Sediqullah, il figlio quindicenne, escono fuori armati temendo un attacco da parte dei Talebani.
Da quel momento una festa di famiglia si trasforma in una mattanza.
A volte le notizie singole non "fanno notizia", ma spesso accoppiandole ad altre notizie, il risultato diventa interessante. Proviamo a fare questo esercizio:
Notizia numero 1: "Non permetteremo la presenza di Israele". Abbas vuole che la Nato rimpiazzi l'esercito israeliano in Cisgiordania.
I leader palestinesi vogliono che la Nato sostituisca l'esercito israeliano in Cisgiordania, per raggiungere un accordo di pace durevole con Israele nella soluzione a due Stati. La Francia sta cercando di creare un supporto internazionale che porti ad una conferenza dopo il fallimento dei negoziati condotti dagli Stati Uniti.
'Noi vogliamo uno Stato palestinese in terra di Palestina - ha dichiarato Abbas - e non permetteremo alcuna presenza di Israele all'interno del nostro territorio'.
di Riccardo Pizzirani
La notizia è piuttosto interessante, ma chissà perchè, in questo periodo non trova spazio nel dibattito nazionale. Certo, i media ne hanno parlato nelle pagine locali, come se quello che accade nella capitale non fosse importante abbastanza da avere una rilevanza nazionale, e l’hanno fatto in modo frazionario, spezzettato, per potersi giustificare dicendo che le notizie sono state date, ma senza che si riesca ad avere della questione un quadro generale.
Stiamo parlando dell’inchiesta Affittopoli, la mappatura del patrimonio immobiliare del I Municipo di Roma eseguita dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, uno degli scandali che in un altro paese avrebbe generato dimissioni ed arresti, e che invece nel nostro viene opportunamente insabbiata in vista delle elezioni.
Rieplioghiamo i dati, dai vari articoli dei quotidiani:
Solo nel centro storico di Roma sono stati analizzati 289 casi e si è scoperto che l'85% degli inquilini che vivono nelle case del Comune e dei negozianti che utilizzano immobili comunali è moroso, e quindi non paga l'affitto (1). Questi duecentoquarantacinque affittuari morosi determinano mancati guadagni per il Comune pari a 4,5 milioni di euro l’anno. (2)
Prendete una città di 4 milioni di abitanti. Immaginatela vista dall'alto, per facilitare la visualizzazione. Ora immaginate di prendere due enormi calamite, una colorata di bianco, l'altra a strisce bianco-rosse, e mettetele ai due lati della città. Lentamente, queste due calamite inizieranno ad attrarre i cittadini verso l'uno o l'altro polo. I motivi per cui i cittadini decideranno di farsi attrarre da un polo piuttosto che dall'altro sono molteplici, variegati, e rasentano la casualità assoluta: il quartiere dove sei nato, le persone che hai frequentato, le influenze dei tuoi genitori, l'ambiente di lavoro, le amicizie, eccetera eccetera.
Quando avrai finito questa polarizzazione prendi 30.000 persone da un polo e 30.000 persone dall'altro, e mandale tutte in una città straniera, dove si gioca una partita di calcio. Nello stadio di quella città si battono due squadre che portano i colori iniziali delle due calamite: una vestita di bianco, l'altra con la maglietta a strisce bianco-rosse.
Inizia la partita, e le 60.000 persone che hai portato allo stadio iniziano a soffrire. [...]
Cari amici, interrompete immediatamente quello che state facendo e correte tutti a Mestre, dove stanno tenendo un importantissimo corso su come comportarsi durante un atto di terrorismo. Se vi sbrigate, fate ancora in tempo ad assistere alle ultime lezioni. Dal quotidiano "La Nuova di Venezia e Mestre" leggiamo:
"Un laccio emostatico può salvare una vita, così come sapere che un colpo di arma da fuoco trapassa mobili e muri e che fingersi morti non serve per scampare a una raffica di mitra, mentre dimostrarsi arrendevoli in caso di rapimento aumenta le chance di sopravvivenza.
Un corso specifico. Per abbassare il livello di ansia diffusa, Enforma, Ente Formazione Mantovano accreditato dalla Regione Veneto, per la prima volta in città ha acceso i riflettori sull'acquisizione comportamentale da adottare nei casi ci si trovi coinvolti, inconsapevolmente, in atti di terrorismo.
Le lezioni. Tra i docenti, il chirurgo d'emergenza Giorgio Bolla, impegnato in zone di guerra, il quale ha spiegato come fronteggiare emorragie da lesione degli arti, fermare la fuoriuscita del sangue con un laccio emostatico (che è sempre bene avere quando si viaggia - secondo il dottore - perché costa poco, non occupa spazio e può salvare la vita), come comprimere la carotide o l’arteria omerale..."
- Amore, vado a fare la spesa all'ipermercato.
- Hai preso tutto?
- Certo: cellulare, portafoglio, chiavi della macchina. Che altro mi serve?
- Un laccio emostatico ce l'hai? Non si sa mai, metti che ti scoppia una bomba nelle vicinanze...
Le "notizie brevi" che seguono sono presentate in forma di domanda.
1 - I sindacati francesi hanno deciso che non vogliono la legge sul lavoro di Hollande, e stanno bloccando la Francia intera, con la richiesta di revocarla. Perchè da noi invece i sindacati hanno fatto solo 20 minuti di sciopero, che non hanno lasciato il minimo segno nel percorso di approvazione del jobs act?
2 - Ieri Erdogan ha detto chiaramente che se l'Europa non concederà ai cittadini turchi la libertà di circolare nell'Unione senza bisogno del visto, il famoso accordo per il contenimento degli immigrati non verrà mai implementato. Perchè l'Europa - con la Merkel in testa - si inginocchia di fronte ai ricatti di questo fanatico personaggio?
3 - Perchè Renzi, invece di andare a sostenere i candidati-sindaco del suo partito nelle varie città, in questi giorni parla solo del referendum di ottobre?
Sembra inevitabile, ormai sta per arrivare: l'auto senza guidatore è alle porte. Quando senti che Google ha firmato con Fiat Chrysler un accordo per produrre le prime 100 automobili senza guidatore, capisci che ormai il nostro destino è stato deciso. Fra qualche anno ci troveremo tutti a confrontarci sulle nostre strade con un nuovo tipo di mostro tecnologico: un complicatissimo assemblaggio di sensori, computer e telecamere montato su quattro ruote, che viene verso di noi con la stessa sicurezza con cui viaggia un esperto guidatore con trent'anni di esperienza.
E noi ci ritroveremo preoccupati a domandarci: "Lo avrà visto, quel cazzo di affare lì, che ho messo la freccia e voglio girare a sinistra? Oppure viene avanti dritto e mi sfonda la fiancata?"
Uno dei principi essenziali della guida, infatti, è che tu puoi contare sulla tua sicurezza proprio perché nelle altre automobili c'è dentro gente che tiene alla propria pelle quanto tu tieni alla tua. A meno di incontrare qualcuno ubriaco marcio, tu sai bene che l'automobilista che ti viene incontro starà molto attento a non invadere la tua carreggiata, perché nel momento in cui lo fa mette a rischio la propria vita ancora prima della tua.
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