Sembra inevitabile, ormai sta per arrivare: l'auto senza guidatore è alle porte. Quando senti che Google ha firmato con Fiat Chrysler un accordo per produrre le prime 100 automobili senza guidatore, capisci che ormai il nostro destino è stato deciso. Fra qualche anno ci troveremo tutti a confrontarci sulle nostre strade con un nuovo tipo di mostro tecnologico: un complicatissimo assemblaggio di sensori, computer e telecamere montato su quattro ruote, che viene verso di noi con la stessa sicurezza con cui viaggia un esperto guidatore con trent'anni di esperienza.
E noi ci ritroveremo preoccupati a domandarci: "Lo avrà visto, quel cazzo di affare lì, che ho messo la freccia e voglio girare a sinistra? Oppure viene avanti dritto e mi sfonda la fiancata?"
Uno dei principi essenziali della guida, infatti, è che tu puoi contare sulla tua sicurezza proprio perché nelle altre automobili c'è dentro gente che tiene alla propria pelle quanto tu tieni alla tua. A meno di incontrare qualcuno ubriaco marcio, tu sai bene che l'automobilista che ti viene incontro starà molto attento a non invadere la tua carreggiata, perché nel momento in cui lo fa mette a rischio la propria vita ancora prima della tua.
Ma nel momento in cui dentro a quelle automobili ci metti un computer con dei sensori, tutti i tuoi parametri sulla sicurezza - che sono basati sulla previsione del comportamento altrui - vanno a farsi benedire. Come potremo prevedere il comportamento di una automobile senza guidatore, nel momento in cui le sue telecamere dovessero scambiare, ad esempio, il lampo di un fulmine con i fari abbaglianti di un'altra macchina? Oppure se dovessero scambiare la sagoma di un gatto nero fermo sulla strada con un rattoppo sull'asfalto più scuro del normale?
Il limite di queste automobili sarà sempre, per definizione, il limite stesso dell'intelligenza artificiale: l'intelligenza artificiale può solo elaborare dati che conosce già in anticipo, e per i quali ha ricevuto delle precise istruzioni in proposito. Ma non potrà mai elaborare dati che sono sono stati già previsti in sede di progettazione. E purtroppo, come tutti sappiamo, le variabili che sono in gioco quando si guida una macchina sono praticamente infinite.
Per ora, infatti, i test dell'auto senza conducente vengono condotti in zone sicure, all'interno del perimetro tranquillo e ordinato della sede Google di Mountain View. Lì tutti rispettano gli stop, tutti procedono a velocità controllata, e tutti mantengono la distanza di sicurezza. Persino un cieco, in quelle condizioni, riuscirebbe ad arrivare a destinazione.
Provate invece ad immaginare un'auto senza conducente che cerca di attraversare una cittadina come Castellammare di Stabia durante l'ora di punta (chi è di quelle parti sa bene a cosa mi riferisco): procedere all'interno di quel caos metafisico, tenendo conto di tutte le variabili impazzite che si mettono contemporaneamente in movimento, richiede una creatività e una rapidità di riflessi che soltanto l'essere umano possiede. Creatività e rapidità di riflessi che, a loro volta, debbono potersi basare sulla capacità di prevedere il comportamento altrui. Io vedo il tizio davanti a me che di colpo si è fermato in mezzo alla strada, e quindi inizio a frenare prima ancora che lui apra la portiera per fare scendere la suocera.
Ma tutto questo, come abbiamo già detto, non sarà applicabile alle auto senza guidatore. I computer non possono prevedere che le suocere vengano scaricate nel bel mezzo della carreggiata.
Nel momento in cui inizieremo a vedere questi veicoli che circolano per le nostre strade, quindi, sapremo che il conto alla rovescia sarà iniziato. Presto sarà necessario adeguare il sistema di circolazione a queste automobili, togliendo di mezzo progressivamente i guidatori umani, con tutte le loro "variabili impazzite".
Agli esseri umani che ancora vorranno divertirsi a guidare un'automobile non resterà che recarsi su circuiti appositi, chiusi al resto del pubblico, un po' come fanno adesso alla domenica gli automobilisti tedeschi, che per divertirsi prendono la loro Volkswagen Passat e vanno a farsi un giretto al vecchio Nurburgring.
Pensate che bello, il futuro che ci attende: tutti chiusi dentro le nostre scatoline di latta, che ci portano lentamente e ordinatamente da casa al posto di lavoro, mentre noi possiamo finalmente dedicarci a chattare con gli amici full time, senza più nemmeno staccare gli occhi dallo schermo dello smartphone.
Un sogno, per chi ci comanda. Un incubo, per tutto il resto dell'umanità.
Massimo Mazzucco
NO FAITHS NO PAIN
Detto quanto sopra.. l'auto da sola dovrebbe esonerare dall'avere la patente.. da avere 18 anni per la guida ( Se possono usare il telefonino oggi i ragazzini di 6 anni.. perché non lasciarli salire sull'auto che guida da sola ? ) e soprattutto non ci sarà più l'alcool test.. le multe e nemmeno gli odiati vigili..
Ed in caso di incidente ? Che ne so.. un sasso che colpisce l'auto mandandola contro mano...
Chi sarà il responsabile .... condanniamo il software dell'auto?
"Non solo la Google Car. Anche la Tesla Model S ha dimostrato di non essere ancora completamente all’altezza per quanto riguarda la sicurezza di un’auto a guida autonoma. Qualche giorno fa, nello Utah, la Tesla si è parcheggiata -se così possiamo dire- sotto il cassone di un camion in autostrada. A bordo non c’era nessuno, fortunatamente ma al ritorno il proprietario si è trovato la brutta sorpresa.
Dalla casa madre che ha ricostruito l’accaduto, però, fanno sapere che dietro all’incidente ci sia un errore umano: il software che per il parcheggio autonomo, funziona da smartphone e può guidare a distanza l’auto. Secondo la Tesla il proprietario della Model S avrebbe, per errore, attivato un comando sbagliato e così l’auto sarebbe finita sotto al camion. Adesso è un continuo scambio di accuse tra cliente e casa madre ma quest’ultima ha fatto sapere che il sistema “Summon” (quello utilizzato per guidare l’auto da smartphone) è ancora in fase Beta (ovvero in sperimentazione) e che il proprietario prima di utilizzarlo ha accettato le condizioni di utilizzo."
motori.it/.../...
Doppia sfiga: l' auto è danneggiata e la suocera non era a bordo...
Ma..
"Sai che presto sarà in commercio una carrozza senza cavalli, che avrà un motore a scoppio? A scoppio, capisci? Il carburante usato per quel aggeggio potrebbe persino incendiarsi ed esplodere... E poi, senza un cavallo - creatura intelligente - che aiuta il conducente, come si eviterà ad esempio, un burrone? Il cavallo non cadrebbe mai in un burrone, un uomo che si dovesse appisolare per sonno o un malore, precipiterebbe! Vedrai che finiremo tutti a guidare questi pezzi di ferraglia e tutti i cavalli finiranno nelle stalle o al macello! Che epoca triste sta per cominciare."
Sono sempre molto combattuto quando si parla di cose del genere. Il passato potrebbe darci degli indizi su come le nostre percezioni contestualizzate nel presente possano essere totalmente in errore riguardo al futuro. Non che non sia accaduto, che i cavalli siano stati tutti mandati in stalla o che un pinco pallino sia precipitato perché appisolato... il punto è: come percepiamo noi oggi tutto questo? Normale.
Forse è questo il dramma; non c'è un confine tra un'epoca in cui tutto era "giusto" e il terribile futuro che ci attende. Noi, non siamo mai stati altro che burattini mossi in un teatrino fittizio. Dal momento esatto in cui siamo comparsi su questo pianeta.
"Un sogno, per chi ci comanda. Un incubo, per tutto il resto dell'umanità."
Ovviamente la notizia è apparsa di sfuggita, prima che iniziasse il battage sull'argomento, quando insomma si trattava ancora solo d'una curiosità o una stranezza. Poi la notizia è magicamente sparita e non saprei neppure dove rintracciarla ma sono certissimo di averla letta, parecchi mesi fa o addirittura un anno or sono.
Considerazioni:
- evidente è che, se dovesse essere introdotta l'auto self driving, si arriverà gioco forza a proibire la guida umana nel volgere di breve tempo, per evitare il problema dell'interazione guidatori infomeccatronici vs umani;
- il suddetto problema sarebbe invece facilmente risolubile se si installasse un dispositivo di guida manuale accessoria, talché l'umano potesse disattivare - in emergenza o altro - la guida automatica e assumere immediatamente quella manuale, un po' come si fa con gli aerei e con le navi di linea, in cui il pilota/timoniere prende i comandi solo nelle fasi delicate di decollo/atterraggio o manovra in porto (o emergenza o condizioni impreviste/critiche), lasciando per il resto la guida al pilota automatico che, però, egli può in ogni momento non solo reimpostare ma anche disattivare del tutto e senza indugio;
- tale procedura di disattivamento non è invece prevista, guarda un po', nelle macchinette in questione; e allora l'esito scontato sarà pervenire presto o tardi alla proibizione delle guida umana (e noi già diventiamo verdi quando all'Assistenza Clienti telefonica non abbiamo possibilità d'interloquire con un umano su una banalità di bolletta…);
- ne consegue un controllo capillare e in tempo reale di tutti i nostri spostamenti (ma anche colloqui in auto?); ci stanno provando già da tempo con gli sconti alle tariffe assicurative in caso d'installazione del rilevatore satellitare ma con l'autista infomeccatronico ciò sarà implacabile;
- ne consegue infine che sarà facilissimo, molto più di adesso, entrare nel software della macchinetta via hackeraggio (e se l'hacker è un'entità più o meno governativa magari sarà favorita dal rilascio a essa dei codici di sicurezza/accesso da parte delle case costruttrici) prenderne i comandi e sbatterci a tutta velocità contro un albero della Carinzia… se per esempio ci chiamiamo Haider
Il paragone con il cavallo e le prime auto con il motore a scoppio.. non regge mica tanto.
Ora cerco di dare una "mia" spiegazione.
E' matematicamente certo che nessun software potrà eguagliare il nostro cervello.. Lo ha detto uno dei più grandi logici di sempre Godel (che ha mandato con le gambe per aria tutto lo sforzo di Hilbert di creare e formalizzare una matematica "meccanica" adatta a risolvere tutti i problemi solo attraverso una serie di passaggi )
E' matematicamente certo che nessuno software potrà mai prevedere tutti gli imprevisti e di conseguenza la "soluzione" a questi imprevisti.
.
la dinastia degli Agnelli e discendenti o manutengoli vari non si è mai distinta per propensione all'innovazione, figurati a quella rivoluzionaria. Tanto è vero che Marchionne irrideva, non più di un anno fa, l'auto elettrica - scripta manent.
E allora perché buttarsi a corpo morto in quest'avventura a dir poco rivoluzionaria?
Sarà che si tratta di una famiglia da sempre invitata ai Bilderberg e consimili, insomma appartenente alle più alte camarille internazionali?
Gomblotto!
Se mi chiamassi Haider sarei molto preoccupato, ma lo sono un po' anche chiamandomi semplicemente sfruc
PS: e tutto questo a parte la condivisibile - e direi quasi ovvia - considerazione di Massimo e di mangog sull'impossibilità per una macchina di prevedere l'imprevedibile
A Orlando c'è un "tram" completamente automatizzato...per es.
Credo che quando sto schifo {con meno libero arbitrio, (il nuovo Thread di Calvero...)} sarà attivo, il controllo sarà abbastanza attendibile...
Beh ..andare con una Passat al Nurburgring....a questo punto è meglio una Simca rally2...poi i Go Kart sono più divertenti...comunque Massimo ignori il fuoristrada, te lo vedi telepilotato...poi chissà la moto...forse no!
Diventiamo tutti centauri...
Anteater
Capisco l'odio per la "modernità" che in un certo senso ho anche io ( più sul piano politico-filosofico, magari ) ma si danno pre-giudizi su una cosa che non solo è ancora in "fasce", ma che non vederemo MAI all'opera nelle situazioni evocate nell'articolo, da Google Mountain View a Castellamare di Stabbia in uno schiocco di dita, dove i sensori dell'auto non riconoscerebbero " la sagoma di un gatto nero fermo sulla strada con un rattoppo sull'asfalto più scuro del normale " e scenari tecno apocalittici alla Brivido.
Piuttosto anzicheno la macchina che si guida da sola è la punta dell'iceberg, lo si sapeva che ci saremmo arrivati ( in tema, ascoltare la dichiaraizone finale di Albert Speer al processo di Norimberga ), come sappiamo bene che piano piano le macchine sostituiranno molti lavori manuali e già lo stanno facendo, non dico che mi pace o non mi piace ma credo sia parte dell'evoluzione tecnologica..
Sarebbe interessante capire come fanno a far comprare a tutti le stesse cose, come gli smartphones..quelli magari li odio di più
La tecnologia dovrebbe aiutare l'uomo e lo sta facendo... nel caso di autoguida proviamo a pensare ad un infarto o malore dell'autista?
Per arrivare ai livelli di "Minority Report" ce ne vorrà di tempo... www.dailymotion.com/video/x2q5a77
Più che una riflessione sulla mobilità e sul futuro dell'umanità, mi sembra un lamento contro il progresso.
Si intenda non che "progresso" sia da intenderlo letteralmente, ma diciamo meglio come nuova tecnologia.
Certo che lo è. Sarà inevitabile, ma è l'ovvia direzione che può prendere la mobilità. Ma l'ovvio non è solo dovuto al naturale maggior controllo che ne è possibile ottenere, qualcuno può definirlo il solito pippone di noi complottisti, ma il punto è che l'auto così come è nata non è più adeguata ai tempi, non è adeguata per il numero di mezzi che circolano su strada, per il costante incremento demografico nelle città, ha potenze che non sono più facilmente "gestibili" e francamente nessuno di noi vorrebbe trovarsi nei pressi di un in un percorso aperto al traffico. E non parliamo soltanto di drogati e ubriachi, di ragazzini, passando per camionisti, vecchi e incoscienti, per le strade se ne vedono a palate e gli incidenti letali sono all'ordine del giorno. Io ad esempio ho perso un familiare che viaggiava a 40 km/h per colpa di un camionista imprudente e per le condizioni climatiche.
Sfido chiunque anche con un Ferrari a divertirsi su una strada pubblica rispettando la normativa e i limiti. Ma d'altro canto se vuoi divertirti con un mezzo devi farlo dove ti ci puoi divertire senza mettere in pericolo la vita altrui che non è certo preparato ad incontrare uno che voglia provare il brivido della velocità.
Per le nuove generazioni non sono sicuro che questa frase abbia del sarcarsmo... e indipendentemente da quel che si faccia al posto di guidare, la cosa va vista in un'altra prospettiva. E' una scelta più sicura, più ecologica in quanto può essere condivisa da più membri della famiglia diviene a tutti gli effetti un taxi, e abbatte un bel po di barriere per chi non ha possibilità di guidare un mezzo.
Provate a immaginare se quei dementi ficcano sotto un bambino che attraversa la strada, o mentre tranquillamente passeggia sul marciapiede, visto che a Napoli sono stato testimone di gente che per evitare il semaforo andava dal marciapiede... Il fatto è che quella gente non dovrebbe proprio esser in strada, il problema non è l'auto autonoma che deve calcolare il pazzo, ma è che venga permesso a quei pazzi di avere quella condotta.
E' meno umano ma in fatto di capacità credo sia meglio non paragonarsi. I nostri "sensori" sono molto limitati rispetto a quelli di una macchina. Tu non vedi i punti ciechi e un pericolo lo vedi solo se entra nel campo visivo, i radar e l'interconnessione tra i veicoli permette di conoscere prima che entri nel campo visivo se c'è qualcosa che non va. E sulle probabilità che scambi un gatto per un rattoppo, credo che anche quì siamo molto meno efficienti, visto che la nostra attenzione è per lo più tendente allo scarso, facilmente veniamo distratti ad esempio proprio dallo smartphone e poco male se avremmo potuto far subito la distinzione tra gatto o buca, perchè se siamo impegnati a dire stronzate sul telefono credo proprio che non vediamo neanche un palo.
E' vero l'automazione, e l'elettronica sono un potente mezzo di controllo ma questo in ogni sua forma, e il problema non è soltanto il mezzo quanto il controllore, ma soprattutto è un problema d'insieme, di modo di vivere, e quello dell'auto autonoma è solo una naturale evoluzione di una scelta fatta a monte.
Comunque le macchine tendono a fare strane battute e inquietanti dichiarazioni.
Chissà, forse alla fine l'1% che si crede divino finirà nello zoo per umani costruito da Hal, GLaDOS e Skynet.
Non c'è dubbio che il problema della mobilità sia cambiato ed esploso mentre il modello di fondo (impostazione di base) del veicolo è rimasto sostanzialmente lo stesso da almeno un secolo.
Dovranno essere ripensati, non c'è dubbio, tutta l'idea il progetto di mobilità, non solo la tipologia del veicolo o addirittura solo il suo sistema di guida.
E c'è una differenza enorme tra la mobilità urbana, soprattutto nelle metropoli, e quella extra-urbana. Negli anni in cui insegnavo Design all'Università ho studiato a lungo, con gli allievi e colleghi più brillanti, un modello alternativo di veicolo urbano, non di proprietà ma utilizzabile per abbonamento - quello che poi, tanti anni dopo e molto stravolto, sarebbe diventato il car sharing, ma si prevedeva invece di realizzarlo con veicoli ad hoc, piccoli, verticali, assai meno ingombranti di una Smart, molto lenti e non troppo confortevoli perché pensati solo per un uso temporaneo nell'attraversare un pezzo di metropoli. La divaricazione tra uso metropolitano e uso extra-urbano (o relativo ai piccoli abitati non storici) è inevitabile e insidiosissima, a meno di non affidarsi solo ai mezzi pubblici nel primo caso - e magari ci mettessero in condizione di farlo!
La tecnologia è un aiuto straordinario, non certo un nemico, ma:
a) chi la controlla? chi ne trae beneficio? non dovevamo tutti lavorare meno per lo stesso salario grazie all'automatizzazione dei processi produttivi industriali?
b) non si risolve il complessissimo problema della nuova mobilità con la macchinetta a guida automatica; ci vuole una visione e non solo una tecnologia di guida.
E una visione di mobilità è solo un pezzo di una visione di società
Quale sarà quella sottesa alle innovazioni tecnologiche che CI PROPONGONO - tra le infinite possibili su cui si potrebbe investire - e talvolta impongono?
E non è vero nemmeno che i test avvengono in circuiti chiusi e controllati. Le auto senza pilota percorrono le strade urbane già da tempo compiendo MILIONI di km senza il minimo intoppo.
Se questo servirà a limitare la presenza di babbei in strada ben venga. Io sarei addirittura per rendere l'acquisizione della patente di guida ben più restrittiva, forse ci si dimentica I MILIONI di morti ogni anno a causa di incidenti stradali.
non sempre il progresso è sinonimo di schiavitù e voler fare i complottisti ad ogni costo rende molto meno credibili anche nelle battaglie che un senso ce l'hanno davvero.
Riguardo all ' uomo che "prevede l ' imprevedibile", per esperienza personale direi proprio che è impossibile. Ho già subito 2 incidenti "imprevedibili" e l ' unico modo per evitarli era quello di conoscere il futuro.
Mi cito
In più trovo poi errata la valutazione sul rischio, e della valutazione dell'imprevedibile, perchè è innegabile la maggior efficienza in tal senso delle macchine, proprio perchè possono togliere molti imprevisti comportamenti umani e perchè hanno dei sensori molto più potente di quelli umani. Quindi abbiamo meno imprevisti e una maggior capacità di individuare a maggior distanza eventuali ostacoli.
@Redazione
Sei fuori strada se credi si ponga un problema di "imprevedibilità".
Un po di tempo fa trovai dati sui Km percorsi / incidenti, e non li fanno solo in strade chiuse al traffico, ricordo che gli incidenti erano molto pochi in rapporto ai km, specie se consideriamo lo stesso rapporto per auto a guida umana, per di più molti incidenti erano dovuti a errore umano, ad esempio un tamponamento.
Ma certamente una grande tecnologia, pone grosse problemi o preoccupazioni, perchè dipende nella mani di chi finisce, e sicuramente salverà molte vita dalla strada ma costerà molto altro.
Questo articolo mi pare faccia delle buone osservazioni.
www.driverless-future.com/?page_id=774
I più comuni errori di valutazione quando si parla di self-driving cars cui seguono le iper-sintetiche conclusioni:
- La guida autonoma non sarà uno sviluppo graduale della guida assistita, quelli cioè di cui sono dotati attualmente modelli di fascia medio-alta.
- I primi modelli di auto autonome non saranno per il mercato consumer, interesseranno piuttosto flotte per servizi di trasporto urbani, sia per la semplicità di mantenere aggiornate le mappe che per le velocità in ambito urbano che sono decisamente più gestibili.
- Non ci vorranno decenni per sviluppare un'auto a guida autonoma. La spinta verrà in particolare da operatori di servizi, statatali o privati, per gli incentivi che la guida autonoma offre in termini di sicurezza e risparmio nei costi.
- Le auto a guida a autonoma non sono controllate da classici programmi con regole classiche tipo if-then. Si parla in questo caso di sofisticati algoritmi che imparano e che si autoistruiscono, quindi una vera IA che impara dall'esperienza e questa si costruisce letteralmente sulla strada percorrendo milioni di km nelle più disparate condizioni. La maturità di questo processo non può essere apprezzato osservando le dimostrazioni pubbliche dei prototipi.
- Capacità di giudizio etico di una self-driving car. il dilemma tra scegliere tra la vita di un bambino o di un anziano in una situazione senza via d'uscita. Questo tipo di scenario non è risolvibile neanche dall'uomo. La questione non dovrebbe essere posta.
--
L'articolo sopra riportato approfondisce ogni aspetto.
La mia opinione è che da un punto di vista tecnico con l'aumentare dell'esperienza sul campo, l'efficienza di un sistema a guida autonoma (e non automatica) diminuirà sicuramente gli incidenti e aumenterà la sicurezza. Poichè un sistema self-driving, stante quanto detto sulle reali capacità di una IA, ha sensi (sensori), velocità e controllo superiori a quelli umani. Ci vorrà ancora un pò di tempo ma è giusto partire dalle giuste premesse.
Nel frattempo possiamo accontentarci ci questo www.youtube.com/watch?v=9X-5fKzmy38
che però rappresenta tutt'altra cosa.
Inoltre il tempo di reazione dell'uomo è di gran lunga inferiore a quelle dei sensori QUINDI dato che nemmeno l'uomo può prevedere il futuro ma reagisce semplicemente a stimoli esterni la guida automatica è più sicura di quella manuale.
Castellammare di Stabia...
che felicitá nel vedere che la propiria cittá natale sia esempio di un articolo di Mazzucco :)
Meno male che a Barcellona le suocere le scaricano sul marciapiedi...
Saluti
megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=89808
Per il resto tutta questa sicurezza mi crea un nauseante senso d'insicurezza.O meglio, tutta questa insicurezza mi crea un forte bisogno di sicurezza... saranno i fumi del marketing.
Personalmente credo che mi preoccupi alla guida piú un camionista con 18 ore alla guida che una auto google, fate voi.
(Poi c'é la questione controllo e tracciabilitá, ma onestamente avendo un cellulare in tasca credo che tutti abbiamo "firmato" per la completa tracciabilitá di ogni nostro movimento).
(Scusa Massimo, ma questo post mi puzza tanto di "animazione da campeggio". Di quei post che vuoi che tutti, pro o contro, "vogliano dir la loro" e partecipino.)
Questo commento secondo me apre scenari inquietanti, che conosciamo benissimo, l'opzione nefasta è lì, io ce lo vedo un traffico notturno adibito al trasporto automizzato oppure appunto taxi tarati a 50kmph che sostituiranno gli esseri umani.
Non so però fino a quanto sia distopia, o possibilità concreta; in fondo, alla fine, la super-dittatura stalinista è stata imposta lo stesso senza scomodare il tribunale dell'inquisizione.
Va bene voler fare i filosofi ad ogni costo ma quando una cosa è intrinsecamente positiva e cioè TOGLIERE IL FATTORE UMANO dalla guida e quindi eliminare il 70% delle cause di incidente c'è poco da far gli schizzinosi. Io eliminerei il fattore umano anche da treni aerei e navi soprattutto per il trasporto di massa.
Tanto se poi qualcuno vuol tirare giù un aereo cambia poco se a guidarlo è un uomo o una macchina.
Uéeeee!!! Tanti cari saluti da un vicino di casa! Emigrato da 7 anni e approdato in zona Sagrada Familia!
Complimenti, fina questa
Ce ne accorgiamo quando, guidando soprapensiero, all'improvviso ci mettiamo per qualche motivo a pensare a quello che stiamo facendo, e magari sbagliamo marcia, o comunque abbiamo qualche attimo di impasse. E lo vediamo anche quando insegnamo a guidare a chi quegli automatismi ancora non li possiede e ogni gesto della guida gli appare oltremodo difficile. Questo perchè finchè è il cervello a doversene occupare fa una grande fatica, quando poi il gesto è appreso, viene svolto in automatico dal cervelletto con gran risparmio di fatica e con risultati molto migliori.
Fin qui la guida di ogni giorno in situazioni normali. Ma se capita una situazione imprevista? In questi casi il cervelletto fa come il pilota automatico degli aerei: ti passa i comandi e dice bon, questa sbrigatela tu. E non è per niente detto che un guidatore umano riesca a sbrigarsela, altrimenti non ci sarebbero mai incidenti.
Quindi per conto mio ben venga la guida automatica, quando sarà sufficientemente collaudata. Anche perchè preferisco mille volte vedere in giro un'auto guidata da un software piuttosto che certi vecchietti che incrocio tutte le mattine. Non dimentichiamoci che in questo discorso c'è anche la montagna di soldi legata alle assicurazioni RCA, è probabile che in futuro le auto a guida automatica avranno come responsabile in caso di incidente lo stesso produttore.
Comunque le prime auto a guida semiautomatica esistono già in commercio, per esempio la nuova mercedes classe E ha a richiesta un sistema di assistenza alla guida che in certe situazioni guida da solo, anche se richiede che il conducente tenga le mani appoggiate al volante (ma il volante lo gira la macchina da sola!).
Il problema non è certo il gattino nero che le attraversa la strada. Quello potrebbe essere un problema per un uomo che usando solo la vista potrebbe confonderlo con l'asfalto. Le auto a guida autonoma già ora usano impulsi radar come i pippistrelli per identificare gli ostacoli per cui sono molto più certe di un qualsiasi umano sulla situazione della strada.
Il problema non è certo questo.
Il problema è la responsabilità del guidatore.
Se l'auto è a guida autonoma allora è sua (e del produttore) ogni responsabilità derivante dalla guida.
Mettiamo da parte il caso ipotetico, ma che comunque teoricamente può accadere, di incidente stradale.
Facciamo dunque finta che non possa avvenire e che le case automobilistiche su questo dormano tranquille ma immaginiamo un evento:
Su di una stradina di montagna con la linea continua al centro cade un masso in mezzo alla strada.
Arriva un'auto a guida autonoma ai 50 all'ora. Sa che a quella velocità si può fermare in dieci metri. Vede un ostacolo a quindici metri e rallenta ai quaranta. Ora lo spazio di arresto si riduce per cui continua la marcia fino alla prossima soglia e via dicendo. Arriva dunque ad un metro dall'ostacolo e si ferma.
Ora abbiamo detto che c'è un masso in mezzo alla strada ed anche se suonasse il clacson questo non si sposta. Un guidatore umano potrebbe decidere di infrangere il codice della strada oltrepassando la linea continua con prudenza e superare l'ostacolo. La macchina a guida autonoma non lo farebbe mai. Perché mai una google piuttosto che una fiat dovrebbe farsi multare (sarebbero loro i guidatori) per risolvere un problema ai passeggeri?
Certo potrebbe entrare in azione google maps, ricalcolare una strada alternativa (se esiste), magari allungare il tragitto di cinquanta kilometri attraversando due passi alpini. Peccato che dietro di lei arrivi un altra auto a guida autonoma che fa le stesse manovre ed aspetta dieci minuti prima di decidere anche lei che il masso non si sposta e ricalcolare la rotta. Dopo venti minuti di inutile attesa le auto potrebbero ripartire con la nuova rotta facendo entrambe retomarcia se non fosse per il fatto che nel frattempo ne è arrivata una terza che attenderà pazientemente altri dieci minuti per vedere se quel masso decide di spostarsi dalla carreggiata.
Qualcuno potrebbe pensare che alla fine si tratterebbe solo dei tre passeggeri sfigati di quelle tre auto perché gli algoritmi di google maps segnalerebbero alle altre vetture la strada intransitabile e nessuno passerebbe più di li.
I problemi però permangono.
- Se quella fosse l'unica via per raggiungere la destinazione?
Non occorre neppure ipotizzare case sperdute in montagna. Diciamo che ci sia un senso unico lungo un paio di chilometri e che la mia destinazione sia al suo interno. Un abitante del luogo soffre d'insonnia e decide che le auto di passaggio gli hanno rotto er cazzo. Piazza un qualsiasi oggetto in careggiata ed è certo che per di li non passeranno più.
Un guidatore umano potrebbe al limite scendere e spostare l'oggetto per passare, potrebbe montare sul marciapiede per un metro e scansarlo, potrebbe guidare contromano dall'altra parte del senso unico per arrivare a destinazione.
Un'auto a guida autonoma non potrebbe compiere mai nessuna di queste azioni.
Un'auto a guida autonoma non potrebbe mai garantirti di arrivare a destinazione. Ma se un'auto non mi porta a destinazione allora non serve a nulla. Se devo prendere un mezzo che mi porta a cinque chilometri dalla destinazione e poi mi fa smontare posso pensare ad un treno, ad un bus, ma non posso chiamarla auto.
A me piace spingere sull'acceleratore. Mi piace sterzare e cambiare marcia. Mi piace dover prevedere la velocità in una curva e sentire con il corpo come cambia l'asse della macchina.
Ogni cosa che le macchine fanno per noi provoca una atrofizzazione di qualche nostra facoltà.
E poi se non mettono una stringa nel software che quando c'è una ragazza in minigonna sul marciapiede la macchina rallenta di modo da poterla ammirare, non la voglio la macchina automatica
Scherzi a parte, ma tutto questo entusiasmo per questa chiara tendenza a fare appassire delle nostre capacità non lo capisco proprio.
Non ci sono ancora riusciti. E da quello che mi hanno detto i tecnici della FANUC ( il più grosso costruttore di robot del mondo ) di Milano.. non c'è più tanta speranza che si possa arrivare ad un robot antropomorfo a 5 o 6 gradi libertà che possa sostituire al 100 % un essere umano nelle fasi di "carico pezzo" di un semplice centro di lavoro.
Le macchine asservite dai robot più moderni, dotati con le telecamere più sofisticate, hanno ancora grossi problemi se i pezzi messi alla rinfusa sono messi troppo alla rinfusa. Problemi di luce, di riflesso e di posizione ( oppure pezzi che arrivano dalla fonderia con 3 mm di sovrametallo invece che di 2 o di 4 ) mandano in "tilt" il robot.
E caricare il pezzo su una macchina a controllo numerico E' INFINITAMENTE MENO PROBLEMATICO della guida nel centro di Castellamare.
I primi robot con telecamera per presa dei pezzi messi alla rinfusa sono apparsi 30 anni orsono nelle fiere. In 30 anni non sono riusciti ancora a "scrivere" il software giusto per simulare in tutto e per tutto la mano e l'occhio dell'operatore umano.
Fare retromarcia, così come fare inversione a U, è proibito dal codice della strada, al pari dell'invasione dell'opposta carreggiata in caso di linea continua di mezzeria.
E allora torniamo a bomba. Finché Google non manda un uomo da Mountain View a spostare il masso? Con tutti i permessi burocratici firmati? O finché non arrivano dalla città i Vigili del Fuoco (o del masso)?
pero'.. pero'.. questo non lo faranno mai perche' vorrebbe dire costruire macchine che vanno max 130 km/h, che pesano e consumano meno, gli autovelox non farebbero piu' multe, le assicurazioni crollerebbero, i carrozzieri morirebbero, la sanita' (multinazionali) vedrebbe diminuire gli infortuni.
l'economia del rompere per aggiustare, dell'ammalare per curare, del consumare per produrre non permettera' a una google car di rompergli le scatole: al massimo fara' spendere (e costruire ) miliardi per acquisire le auto che poi creeranno nuovi problemi che avranno bisogno di nuove soluzioni (costruire qualcosaltro o creare nuove professioni di solito).
Finché le calcolatrici non erano pervasive, al punto da star anche nei cellulari, sapevamo tutti fare i conti a mente, anche i semianalfabeti.
Finché i cellulari memorizzavano al più 5 numeri in rubrica, li ricordavamo tutti a memoria; ora non ricordiamo più neppure il nostro.
Un tempo ci orientavamo anche in luoghi mai visti prima, al più con uno sguardo a un'incerta mappa cartacea, cercando di cogliere nell'ambiente circostante dei segnali di riconoscimento, mentre ora s'attiva il navigatore anche per andare in bagno a fare pipì.
Ma a cosa serve saper fare i conti a mente, ricordare i numeri di telefono e sapersi orientare quando hai un'infrastruttura telematica diffusa che lo fa per te?
A parte lo smarrimento inaudito quando questa infrastruttura presenta un blocco, un guasto, un buco (più o meno voluto dal controller della rete) o una sospensione - basta guardare l'isteria di chi scopre di stare in una zona buia per il cellulare - in sovrappiù si perde la ginnastica mentale (e non solo) continuativa, l'abitudine a usare tutte le proprie facoltà - l'insieme coordinato di tutte le proprie facoltà - per un fine non predeterminato da altri.
A questa istruttiva attività CRITICA dell'intelligenza (cercare un landmark per orientarsi è un'attività critica e creativa, che orienta l'attenzione e ne rielabora gli impulsi) si sostituisce via via un altro tipo di "ginnastica" artificiale, fatta di videogiochi con percorsi predeterminati, attenzione parziale, multitasking elettronico etc. Al pari di quanto è accaduto quando la tecnologia ci ha affrancato dal sudore del lavoro manuale pesante: abbiamo scoperto di essere tutti a rischio obesità e abbiamo iniziato perciò a sudare artificialmente in palestra. Ma siamo sicuri che, nel caso della ginnastica psichica - su quella fisica sorvolo - il mutamento sia auspicabile? Che quanto si guadagna è più di quanto si perde?
Non ho risposte ma dubbi. Non glorifico la tecnologia né la ritengo un pericolo in sé, da laudator temporis acti.
Certo, perdere tutte quelle facoltà significa non saper più affrontare una situazione diversa da quella precostituita, da quella che qualcuno ha accortamente precostituito per tutti noi.
Significa sentirci persi al di fuori del sistema in cui viviamo e quindi incapaci di sovvertirlo se lo riteniamo ingiusto. Incapaci anche solo di formulare l'idea di sovvertirlo; o addirittura l'idea che esso sia ingiusto - quindi da sovvertire - e non invece "inevitabile" e "naturale".
Certo, l'umano atrofizzato e ubbidiente - e perfino la donna con utero atrofizzato perché i figli li faranno le macchine utero-cuore-polmone - è una vera goduria per qualcuno… Il problema è sempre chi controlla la tecnologia, chi la dirige, chi la orienta. E chi la impone.
Può essere una liberazione o una catena. Dipende sempre da chi ha il manico della pistola.
E la smart car è solo un tassellino quasi insignificante e trascurabile del problema. Non è il problema
Parole sante
Incidenti stradali in Italia
Nel 2014, in Italia si sono verificati 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato la morte di 3.381 persone (entro il 30° giorno) e il ferimento di altre 251.147. Rispetto al 2013, il numero di incidenti scende del 2,5%, quello dei feriti del 2,7% mentre per il numero dei morti la flessione è molto contenuta, -0,6%.
Di "affari li umani" ce ne sono gia' in circolazione. A differenza dell' umano, che l'errore lo commette molto spesso, la macchina se deve frenare frena quindi è molto piu' sicura. Quando uscira', saro' uno dei primi ad acquistarla perche' l'idea di arrivare a destinazione bello riposato mi alletta non poco
Con tutto il rispetto ti consiglio allora di prendere il treno.
Un tempo i trasporti erano essenzialmente collettivi - treni, tram, metro nei luoghi civili, navi etc adesso aerei - e c'era uno specialista che lo conduceva. Ora il conducente può essere anche auspicabilmente coadiuvato e controllato, per evitarne gli errori, da sistemi automatizzati, che però non lo sostituiscono.
Poi la glorificazione consumistica e l'ossessione per l'atomizzazione iperindividualistica ci ha spinti al mezzo di trasporto individuale. Era una conquista e una promozione sociale possedere una 500 o addirittura una 600, l'auto di massa. Negli USA hanno distrutto il sistema ferroviario, al punto che Reagan rispose a un tizio che lo nominava: "esistono ancora i treni in America?"
Si è creato il consueto circuito capitalistico-consumistico, peraltro insostenibile sotto il profilo ambientale, che ha massacrato il collettivo (e il comune e il pubblico, magari) in favore di una rincorsa al benessere del tutto apparente. E alienante. Per non parlare delle merci su gomma...
Su questo bisogna riflettere. E in questa prospettiva occorre trovare le soluzioni. Ossia orientare in questa direzione la (proficua) ricerca tecnologica
Puoi sempre farlo su un circuito. non è detto che tu debba fare lo Schumacker in giro per le strade col rischio di mettere sotto qulcuno.
Non ci vuole alcuna capacità SUPERIORE per guidare, tanto è vero che la patente ce l'hanno praticamente tutti ed il problema è tutto qui. Come per il voto.
Ecco, hai detto praticamente tutto quello che intendevo. E che sono pigro... troppo computer
*********************************
Io non ho parlato di correre. Ho parlato di facoltà che si atrofizzano se non si usano spesso.
sfruc ha parlato di "ginnastica mentale" ed il discorso si può ampliare per la "ginnastica sensoraiale" eccetera.
E poi davvero credi che se tutti avessimo le macchine automatiche s andrebbe nei circuiti girando a 60 alora per tenersi in allenamento?
Già le vedo le masse che anche i macchina hanno lo sguardo fisso sul cellulare o tablet perché mai perdersi un like. Perdersi tale gratificazione... orrore!
Io ho parlato di atrofizzazione di facoltà comunissime ed è proprio quello che stanno facendo.
Ovvero, come ho iniziato il primo post, disumanizzazione e rimbambimento.
Rimango scioccato quando tornando a casa prima di cena vedo i fidanzatini in macchina nella piazza del paese, che invece di pomiciare o guardarsi negli occhi stanno ognuno seduto al suo posto con lo sguardo ipnotizzato sul cellulare.
Hanno ragione quelli che dicono che in futuro, quando TUTTE le macchine saranno automatiche, il rischio complessivo diminuirà moltissimo. Questo è sicuramente vero. Ma di mezzo c'è la fase di transizione, che dovrà durare almeno una ventina di anni. Ora ti faccio un esempio: stai guidando di notte su una stradina di campagna, di quelle senza la mezzeria. Ad un certo punto vedi i fari di una macchina che vengono verso di te, viaggiando in direzione opposta alla tua. Alla guida di quella macchina tu preferisci sapere che c'è un essere umano, oppure un computer con sensori e telecamere?
praticamente come solito...mi fregherebbero loro.
Inoltre il pensiero che a produrre software "mission-critical" come quello per la guida sia una azienda commerciale e' abbastanza angosciante da farmi stare lontano anche da dove simili mostri possano circolare.
Da notare che le aziende di software rilasciano sempre i loro prodotti con qualche noto difetto: basta che questi siano considerati "non show stopper", e non cambiano mentalita' perche' ci va di mezzo la vita di qualcuno.
Per quanto ne so a livello militare il SW commerciale e' bandito e si usa solo SW prodotto rigorosamente in proprio.
Ho gia' visto che i navigatori satellitari spesso ti mandano in strade impossibili perche' "la rotta e' piu' corta": figuriamoci se mi fido di un pilota automatico!
Un altro esempio e' quello di strade in cui due auto passano solo in determinati punti allargati: l'umano se non trova spazio va in retromarcia fino a che si trova lo spazio per passare tutti e due: il robot che fa?
Poi non bisogna dimenticare i disabili. Con auto del genere non avrebbero bisogno di comandi speciali e nemmeno di altre persone.
In una strada di montagna, un contadino vede una volante dei carabinieri che sta salendo a marcia indietro. Il contadino li ferma e gli chiede: "Perchè salite a marcia indietro?" "Siamo nuovi del posto - dice uno dei carabinieri - e non sappiamo se in cima c'è lo spazio per girarsi". "Ah" dice il contadino, mentre li guarda ripartire.
Dopo un po' il contadino vede l'auto scendere dalla montagna, sempre a marcia indietro. "Perchè ancora a marcia indietro?" gli chiede il contadino. "Perchè alla fine abbiamo scoperto che lo spazio per girarsi c'era" gli risponde il carabiniere.
Porca miseria Massimo,ho perso vari minuti per cercare l' utente BARZA a cui secondo me stavi rispondendo... Ma dov'è, dov'è? Altro che caramba!
...poi si gira dall' altra parte e si rivolge a me: " Giano, tu fattela spiegare dal carabiniere!"
EDIT
Già che ci sono sparo una delle mie preferite.
BARZA:
Due amici si incontrano.
"Ciao, come va?"
"Eh, sai, ieri abbiamo seppellito mia suocera"
"Mi dispiace, e quando è morta?"
"Probabilmente stamattina!"
Ti sei fatto una strana idea, non sono automatiche, non fanno semplicemente dei comandi preimpostati. Ma soprattutto hai una visione totalmente errata sul come percepiscono gli ostacoli e te. Non vedono con una telecamera, hanno dei radar oltre che videocamere e tra di loro sono anche interconnesse e non hanno nessuna intenzione di schiantarsi sulla tua vettura, io sinceramente auspico che dall'altro lato ci sia un computer, almeno sono certo che non è stanco e con l'attenzione bassa. Poi se parliamo di guasti...dovremmo rapportarli anche a quanti "guasti" abbiano gli umani alla guida.
Ripeto secondo me se la tua preoccupazione è quella sei TOTALEMENTE fuori strada, e se fai qualche ricerca in rete ti accorgerai tu stesso di quanto.
Questo non significa che si può non considerare l'impatto che abbia una tale tecnologia nella società, ma dal punto di vista esclusivamente della sicurezza stradale non vi è paragone.
Io piu' che essere preoccupato dalle AI (le quali non c'è ormai ombra di dubbio saranno di gran lunga superiori all'uomo nella guida) son preoccupato dall'impossibilità di poter evitare che hacker possano far danni. Le auto saranno collegate a internet per lo scambio di dati tra di loro... pensate che incubo se qualcuno dall'esterno riuscisse a prendere il controllo del veicolo e magari buttarvi fuori strada..
Che è proprio uno di quei problemi da considerare, ma che è comune ad ogni tecnologia che va in questa direzione, quella delle connessioni.
Il fatto è che è molto più semplice trovare un pazzo che ti crei un incidente nella tua attuale vettura, lo potrei fare anche io, ti stacco i freni e poi divertiti, ma il problema non è sul singolo caso, il problema è che per assurdo un hacker molto bravo o un organizzazione molto potente potrebbe controllare simultaneamente milioni di veicoli e causare un "incidente" ad ognuno di essi nello stesso momento.
non solo una qualsiasi ai si basa su una programmazzione a cascata, (ossia di fronte a dun evento prende in considerazioni l evarie ipotesi una alla volta, finquando quella che gli da riscontro positivo non viene trovata) mentre per una vera AI servirebbe un computer quantico , che al momento per le sperimentazioni fatte non sembra essere applicabile e funzionale (il computer quantico userebbe i quanti stessi come valvola di scelta, non prendendo in considerazioni le varie opzioni a disposizione ma tutte nello stesso momento per poi "interpretare" o meglio "intuire " quella migliore.)
a parer mio anche tra decine d'anni , le case produttrici si premurebbero di far firmare liberatorie agli acquirenti per non avere alcuna responsabilità...ma a quel punto chi se la prenderebbe?
altra cosa a cui non si è pensato: eventi simultanei. quante volta alla guida vi siete ritrovati ad esempio a dover frenare e sterzare per evitare un ostacolo non visibile sulla carreggiata e nello sterzare anche se con calma siete finiti su una parte della carreggiata ricoperta di pietrisco , che ha fatto slittare le ruote leggermente? e questo è solo un esempio molto semplice.
l'evoluzione di un'auto guidata da una ai la vodo solo come una...ferrovia.
Il punto è che siamo già arrivati a dei software che non devono più essere programmati (almeno non nella modalità classica che tutti intendono).
Ci sono degli algoritmi specifici per far "apprendere" un computer (machine learning) che vengono ottimizzati negli specifici casi per risolvere dei certi compiti.
(tizianacapozzoli.it/che-cose-il-machine-learning/)
In altre parole finchè queste auto non saranno in grado di guidare senza causare incidenti (o per lo meno di causarli con una probabilità vicina allo 0) difficilmente vedremo macchine autoguidanti in giro.
Esattamente. O magari piu' che per terrorismo si potrebbe hackerare le auto della gente a fine di estorsione (chi conosce i ransomware sa che questo genere di attacchi sono gia' realtà). Paga subito 300 euro o la tua macchina partira' da sola e comincera' ad investire gente.
www.liveleak.com/view?i=7d2_1464168842
9gag.com/gag/a67P4Gb
Potranno essere anche hackerate e pilotate dall' esterno con noi dentro.
Mi viene in mente FLASH FORWARDS
www.youtube.com/watch?v=K4TylDqOoFc
Già le vedi perchè è già così, con la differenza che nel mentre GUIDANO! E se a questi beoti viene tolta la possibilità di far danni ben venga per me possono rimanere sui loro Tablet quanto vogliono purché non mettano a rischio la mia incolumità.
Quando vedi qualcosa con un motore che nella notte punta verso di te, preferiresti che alla guida ci fosse un uomo oppure un computer con sensori e telecamere?
Ma il talebano non fece in tempo a rispondere.
Di seguito alcuni brani dell' articolo; al link i grafici con le distanze percorse, le volte in cui l' uomo è dovuto intervenire per correggere il guidatore automatico (in assoluto e in rapporto ai km percorsi) e le cause degli interventi.
Sembrerebbe che siamo ancora piuttosto lontani dal vedere realizzarsi questa novità.
Così a spanne credo che la maggior parte di noi tra molti anni riuscirà a vedere delle corsie riservate a questi mezzi ma non l' invasione delle strade.
"Grazie ad alcuni dati forniti dalle case automobilistiche alla motorizzazione della California, stiamo iniziando a farci un’idea sul punto a cui sono arrivate queste tecnologie. Le informazioni più recenti coprono un periodo di tempo di 14 mesi di test da parte di ogni azienda sulle strade della California, e tengono conto di quante volte i computer di bordo abbiano richiesto l’intervento di un essere umano a causa di un problema nel software o dell’incapacità di gestire una situazione complicata per strada.
(...)
Non è una gran sorpresa: Google è avanti anni luce rispetto alla concorrenza. Solo in California ha testato i suoi sistemi per più di 640mila chilometri nell’ultimo anno, usando le sue automobili che si guidano da sole. Il grafico mostra il numero di miglia percorse in California da veicoli che si guidano da soli.
(...)
Ogni azienda ha fornito motivazioni diverse sulle cause del fallimento di alcuni test. In alcuni casi si tratta di spiegazioni vaghe come “pianificatore non pronto” o “tecnologia di valutazione della gestione”. In altri si legge semplice che “l’autista non si sentiva a proprio agio”, senza ulteriori spiegazioni. Delphi, invece, ha fornito spiegazioni in modo più esteso e che fanno capire quali siano ancora le sfide tecnologiche da affrontare. In 102 casi il sistema non ha rilevato correttamente le luci dei semafori, in 110 non è rimasto nella giusta corsia a causa della segnaletica orizzontale consumata, in 50 casi l’intervento umano si è reso necessario per un cambio di corsia su strade molto trafficate."
www.ilpost.it/.../auto-che-si-guidano-da-sole
Nessuno ci ha mai pensato? (domanda retorica).
Si pensi solo al risparmio sulle spese dei processi.
Quindi fermiamo tutti gli aerei perchè è facilissimo teleguidarli contro una montagna facendo credere che il pilota volesse suicidarsi!
E' veramente interessante, e oltremodo triste, vedere quanti utenti siano disposti a vendere la propria libertà in cambio di più sicurezza.
In casi come questo non si tratterebbe affatto di infrangere il codice della strada che consente questo tipo di manovre per evitare ostacoli, non solo massi in mezzo alla strada ma per esempio un auto in panne. Oltre al fatto piuttosto ovvio che le stradine di montagna o i centri storici medievali saranno tra le ultime strade conquistate dall'automat, non bisogna dimenticare due cose importanti:
-chi progetta i software per la guida automatica ha uno sterminato database di incidenti stradali, praticamente ha a disposizione la conoscenza di ogni modo in cui ci si può fare male con un'automobile, un bagaglio che nessun guidatore normale ha;
-già oggi le case automobilistiche sono oggetto di molte cause per incidenti imputabili a difetti di fabbricazione/progettazione che causano lesioni gravi ai conducenti, anche se per ovvi motivi non vengono pubblicizzate. Dubito che in futuro, se si passasse alla guida automatica, questo numero di azioni legali aumenterebbe, anzi.
Poi non stiamo parlando di auto a guida esclusivamente automatica, almeno per il futuro prossimo. Potrebbe essere al limite una soluzione applicabile solo ai taxi, tassisti permettendo. Sarà qualcosa di simile agli aerei, si può scegliere il pilota automatico ma in caso di imprevisti i comandi torneranno all'uomo. E se l'uomo sta dormendo la macchina potrebbe decidere, non sapendo come procedere, di parcheggiarsi nel primo spazio utile.
Come dicevo in un commento sopra i primi sistemi di guida semiautomatica sono già in commercio su auto di categoria alta, però si stanno anche diffondendo altri sistemi più semplici su auto di tutte le categorie, quindi il passaggio dalla guida manuale a quella automatica non sarà così traumatico come si pensa. Parlo di auto che frenano da sole per evitare una collisione (dopo aver provato invano ad avvisare il conducente), o che parcheggiano da sole.
Conosco molti puristi della guida che andavano dicendo "mai e poi mai il cambio automatico". Inevitabilmente alla prima auto con cambio automatico che comprano non tornano più indietro, e sono anch'io uno di questi. Spesso il giudizio è solo pregiudizio: i cambi automatici attuali consentono consumi inferiori rispetto all'analogo manuale e quando hai voglia di cambiare le marce usi le levette dietro al volante come facevi in sala giochi da ragazzino. Chi me lo fa fare di tornare alla frizione?
Ricordo che 25 anni fa c'era pure chi sosteneva che non voleva l'ABS perchè preferiva avere il totale controllo della frenata...insomma a me fanno più paura certi rallisti a piede libero piuttosto che un computer alla guida...
events.technologyreview.com/emtech/digital/16/video/watch/chris-urmson-self-driving-cars/
UNO, secondo me si sbaglia quando dice "tra qualche anno"; questo sì. Ci vorrà un po' di più.
DUE, è ottimista. Le cose non solo saranno così, ma saranno molto peggio di così.
Per chi sostiene, in soldoni, che "voglio vedere io come fanno a girare in una città dove anche a noi servono quattro occhi!" sbaglia in buona fede, ma sbaglia. Certo, altro che quattro occhi, forse neanche QUARANTA, oggi però o domani ...
... ma il futuro che "ci" attende, non è domani; e vedrà città omologate e appiattite, prive del più libero arbitrio nel raggiungere i luoghi. Le destinazioni non prevederanno la casualità. Le persone saranno mano mano sempre più anestetizzate e private della loro individualità; tutta la frenesia verrà indirizzata diversamente, gli stessi intrattenimenti, anzi, il concetto di "intrattenimento e sfogo" verrà standardizzato e all'interno di una DOMOTICA sempre più estrema nelle case. Si sarà sempre più virtuali e meno vivi. Tutto verrà velocemente sottomesso e l'imprevedibilità sempre più scartata e l'uomo digitalizzato. Un lavoro fatto dal nostro interno. Aumenterà il divario tra il mondo civilizzato e il terzo mondo. Poi il collasso. Poi l'implosione. Sempre che un bel meteorite in anticipo sui programmi, risparmi il supplizio a un mondo di siffatti dementi. Sarebbe giusto. Ma non credo. La giustizia è un concetto che riguarda i giusti, no i coglioni.
E questo è l'emblema dei luoghi comuni.
tra pericolo e percezione del pericolo ci passa l'ignoranza e la quotidianità.
credo che quello che ci fa paura è non capire.
possiamo sopperire a questa cosa con l'abitudine.
mi spiego:
siamo abituati ad andare in aereo eppure li dipende tutto dal computer per il 99% del viaggio.
siamo abituati a prendere l'automobile ma in realtà pochi capiscono realmente come funziona nei suoi piu intimi meccanismi.
insomma ci fa paura l'ignoto ma ci fa meno paura se ci siamo abituati.
questo vuol dire che le auto che si guidano da sole ci faranno paura , poi mano mano ci abitueremo.
siamo contornati da tecnologie che non sappiamo come funzionano e gli affidiamo spesso la vita.
io francamente vedo un altro problema , un problema sociale.
in un mondo dove saremo abituati a farci guidare mi chiedo come mai potremmo prendere le redini della nostra vita, visto che già oggi siamo scarsi.
vedo un futuro dove non saremo piu capaci di fare cose elementari e prendere decisioni anche semplici senza consultare un computer o la rete.
non so la vedo grigia per questo aspetto piu che per gli aspetti tecnici che sicuramente daranno qualche grattacapo all'inizio.
ma io sono piu preoccupato non tanto per l'inizio ma per la fine di questo percorso.
lo vediamo un po adesso con i navigatori.
quante persone della nuova generazione (18-22enni)si sanno orientare in una città come roma?
io lo uso per il mio lavoro il navigatore e probabilmente non ne potrei fare a meno per lavorare ma per tornare a casa si cazzo!
un pischello che è nato cresciuto e pasciuto con un navigatore in auto saprà tornare a casa se si trova un po distante da casa e la sua tecnologia
non gli funziona piu un cazzo?
è il paradosso dello schiavo che rende schiavo pure il padrone
Vi leggo tutti giorni e soprattutto sono curioso di leggerne i commenti e oggi ho deciso alla buon ora di farne parte.
Ora, tolti i convenevoli, sono piuttosto d'accordo con L articolo riguardo L imprevedibilità ma soprattutto su un fattore che credo nessuno abbia tirato ancora in ballo. Delegare ed essere umani.
Io vorrei che l'essere umano prendesse coscienza di come auto migliorarsi, se si tratta di sicurezza vorrei si capisse le basi per la quale sia o non sia giusto mettersi al volante ed evitare incidenti causati da una guida sotto consumo di alcol o droghe, curare l'aspetto urbanistico e tecnico, diamine, studiare statistica, sociologia e focalizzarti sulla prevenzione e con quale criterio fare al meglio questa come ogni altra cosa. Questo è progresso.
Perché uno sfratto o uno sgombero sono forzati ma l'applicazione delle scienze più innovative e importanti per migliorare le condizioni di vita, benessere o welfare, vengobo utilizzate e imposta solo in sistemi gerarchici dove fa comodo ma fra comuni mortali si ricorre a queste scorciatoie che non fanno che atrofizzare cervelli e aumentare i capitali di qualcuno?
Non credo che evoluzione stia a significare la creazione in maniera sempre più egocentrica di elementi al di fuori del proprio io che facciano le cose per te.
E poi dai, il controllo con ogni scusa è diventatoil vicino della porta accanto. Digitalizzare o tecnologia ultimamente sono sinonimo di perdita di sovranità di ogni tipo visto che la filosofia dell open suorce viene seguita da 4 gatti e che ciò che necessita di una così alta ottimizzazione necessiti per forza di cose capitali che hanno solo gli amici degli amici. Poi magari assieme al gps mettiamo anche la localizzazione di facebook così i tuoi amici possono sapere anche quando metti in moto il tuo cesso a 4 ruote.
Senza contare la perdita di una cultura(se così vogliamo definirla) ovvero quella della guida che pur sinceramente disprezzando la parte capitalista del settore stimo per il gusto dello stimolo, dell ebrezza e del controllo di capolavori dell ingegneria meccanica.
Non sarebbe meglio curare gli aspetti tecnici dei nostri comportamenti come individui, ottimizzare l'ambiente che ci sta intorno, creare strade sicure, trovare metodi per la quale l'individuo scelga anzi mezzi pubblici (se tanto non guido io che minchia abbiamo bisogno ognuno del proprio mezzo? Potenziamo i mezzi di trasporto e diamo lavoro alle persone {e gia questo ti fa capire come siamo ridotti}) e scelga un mezzo privato giusto per Cio che sia essenziale e rimanere sempre, con autocritica padroni delle azioni principali che ci muovono?
Senza contare il fatto che avere telecamere a 360 gradi su ogni fottuta macchina, connessa a un sistema centrale volendo anche vulnerabile ad hacking o manipolabile con malware o software esterni sarebbe un overdose perfino per Orwell.
Non bastava delegare il voto, ora ci siamo inventati pure le IA che ti portano a spasso perché non sei in grado nemmeno di guidare.
Prossimo passo?
You Can say IT loud
Avevo la patente KD, anche se poi per 20 anni ho solo guidato camion, poi un infarto e la perdita del lavoro mi hanno reso praticamente inabile alla guida e senza mezzi per potermi permettere un'auto.
Se uso i mezzi pubblici raramente arrivo ad una distanza ragionevole dall'obiettivo, senza considerare la mazzata dei notevoli tempi morti.
Per chi è nelle mie condizioni non vedo alternative per avere qualche speranza di riacquistare un'autonomia degna del nome, senza contare quelli messi molto peggio di me.
Questo significa passare ad una "virtualizzazione" eccessiva dei rapporti? Solo per chi vuole essere vittima di questo. Niente ci impedisce di portare nel reale relazioni virtuali.
Stesso discorso per le auto a guida autonoma. Percorsi automatici? Fine della casualità? Ci perdiamo il tassista filosofo? Città asettiche? Solo se si vuole essere vittima di questo. Perchè invece io vedo città più vivibili, dove le persone possono riversarsi nelle piazze, perchè hanno più tempo a disposizione, più sicurezza e quindi più libertà. Esattamente il contrario dello scenario tecno-barbaro ipotizzato da alcuni. E se oggi assistiamo ad un imbarbarimento delle relazioni non è per colpa della tecnologia ma del modello economico e sociale al collasso.
Quindi per me avere la scelta di non crepare perchè uno ti falcia sulle strisce perchè sovrapensiero o non ti ha visto perchè c'e' la nebbia o la strada non è illuminata, o si addormenta, o è brillo, o gli prende un malore, è una scelta di libertà, quella di vivere. E parliamo comunque di una possibilità di scelta, a chi piace il rombo, cambio e acceleratore potrà farlo comunque, probabilmente gli costerà un pochino, ma si sa per le passioni non si bada a spese.
A qualcuno, ad esempio, invece di queste auto rumorose e inquinanti potrebbe piacere sentire il cavallo (quello vero) che galoppa sotto al sedere e in curva sentire i suoi muscoli lottare contro la fisica...:-))),
A proposito di navigatore e casualità: il navigatore offre una scelta. Ho imparato più strade nuove con il navigatore che se avessi percorso sempre le stesse strade e percorsi conosciuti.
Risultato? Un'occasione di conoscenza e apprendimento, se si rompe ne so comunque più di prima.
Di nuovo, uno strumento, un aiuto. Rischio assuefazione? Possibile, non meno del resto se oggi si dovesse rinunciare ad un computer o Internet...avete perso libertà e conoscenza grazie a questi?
Strumenti, si usano, non ci si fa usare.
@f_z
Tanto la tecnologia non la si ferma, è l'unica cosa che storicamente non si è mai distrutta, nel bene e nel male.
Risposta all'ultima domanda: sì
www.liveleak.com/view?i=144_1464458469
Top misconceptions of autonomous cars and self-driving vehicles
www.driverless-future.com/?page_id=774
youtu.be/U_8Dw1FnF0I
Moto con robot autopilotata (ma le rotelle ) e un Valentino Rossi che parla un inglese maccaronico...
youtu.be/4dUb5T7DU-Q
Slobbysta Ante◆Ater
Inizio dal fatto che quotidianamente vedo persone che utilizzano lo smartphone mentre guidano, spesso scrivendo messaggi, spesso persino in bici o scooter. Spesso senza mettere le frecce, guardare negli specchietti, la sera aggiungiamo stanchezza, bambini, neo laureati, anziani e alcool. Insomma, la teoria della grande saggezza degli esseri umani la possiamo tranquillamente archiviare. Giro in moto tutti i giorni e passo la maggior parte del tempo a sbirciare dentro le altre auto per capire che diavolo di intenzioni abbia l'altra persona e se non stia facendo tutt'altro che guardare.
La visione umana non e' perfetta. Un uomo puo' scambiare un passante per un palo o un gatto per un sasso. In generale la visione artificiale (che puo' essere un misto di ottico, infrarosso, sonar, laser, etc.) e' in generale molto superiore e ha la possibilita' di diventarlo sempre di piu'. Ancora di piu' in condizioni di scarsa visibilita'. E hanno "gli occhi" anche dietro, altro che specchietti.
Certo, a volte sbaglieranno, cosi' come qualunque cosa del mondo reale, e morira' pure qualcuno. Ma sappiamo tutti che invece oggi questo non capita mai.
L'intelligenza artificiale moderna (deep learning) non si basa su una serie di regole fisse finite. Semplicemente non e' cosi', nonostante molti ne saranno eternamente convinti. E' un po' come dire che il nostro pensiero e' fisso e limitato perche' i nostri neuroni sono biologicamente interconnessi in un modo specifico e non si rimescolano ogni mattino. Chi volesse approfondire (invece di basarsi su libri e film degli anni '80) puo' leggere qualcosa su "AlphaGo" (giusto per fare un esempio) che prima ha imparato, completamente da solo, a giocare ai videogiochi anni 80 e poi, con aiuto, a giocare e vincere a Go).
scientificamerican.com/.../...
Watson (IBM) e' gia' in grado, da anni, di superare gli umani, ok, magari solamente il 99% degli umani, in molte situazioni diagnostico/decisonali/predittive.
Il mito della rapidita' di riflessi umani e' appunto un mito: i tempi di reazione umani sono piuttosto lenti (vedi distanze di sicurezza e tempi di frenata) al confronto di quelli di un sistema elettronico. E' piu' veloce il mio piede o un sistema ABS?
Le auto autonome NON vengono testate in aree tranquille e ordinate. Proprio no. Le google car girano da oltre 10 anni su strada, in California, nel normale traffico. BMW in collaborazione con non ricordo chi sta facendo la sperimentazione in Cina: vogliamo parlare del traffico cinese?
Oltre a questo vengono testate in simulazioni in cui vengono riprodotte condizioni anche assurde (mucche che precipitano del cielo e cose simili). In queste simulazioni sono stati percorsi una quantita' impressionante di km. Dieci anni fa circa una macchina autonoma ha guidato dall'Italia alla Cina.
La google car, da anni, e' in grado di riconoscere un ciclista che mette fuori il braccio per svoltare, rallentare e farlo passare. Quindi banalmente i computer non prevedono che ci sara' una suocera in mezzo alla strada. La vedono, la riconoscono e frenano. Possono prevedere situazioni di potenziale pericolo, ad esempio una macchina che ondeggia in modo strano e fare quello che farebbe una persona: rallentare e rispettare le distanze di sicurezza (che cmq gia' rispettava...).
La questione del "prevedere l'imprevedibile", oltre che paradossale, e' un gioco retorico che non ha molto a che fare con la guida reale dove vedo e reagisco, fine. Se vedo una persona che accosta e sgancia la cintura immagino che stia per scendere dalla macchina un'auto autonoma magari rallenta o allarga un po' (cosa che un guidatore umano tra l'altro raramente farebbe). Se la portiera si spalanca di colpo provo a schivarla, con tempi di reazione migliori di quelli umani.
Questi stessi discorsi identici sono stati fatti per anni prima con gli scacchi, poi il Go: tutto cose troppo superiori, troppo "intuitive" per un computer.
Nove stati americani hanno gia' aggiornato il codice stradale, sono state concesse le prime licenze commerciali per i camion (in Nevada mi pare). La domanda SE una macchina potra' guidare come, e meglio (in base al numero di incidenti su strada), ha gia' avuto risposta anni fa.
La nota finale su poter stare finalmente in macchina a guardare facebook e' delirante. Intanto perche' e' quello che gia' succede. Poi perche' non si capisce dove stia l'utilita' di stare in coda come zombie per ore per andare a lavoro: quello si' che arricchisce l'umanita.
Ovviamente, non conocsendo per nulla l'argomento, non si accenna nemmeno agli sviluppi futuri di questa societa'. La quasi totalita' delle auto private resta parcheggiata immobile per la maggior parte della giornata. Si stima che con lo sviluppo di servizi di car-sharing autonomi il numero di auto circolanti si ridurra' del 90% entro 20 anni. Quindi meno parcheggi, meno traffico, meno inquinamento. Dettagli. Non parliamo della riduzione degli incidenti (si', riduzione). O che le esperienze di guida di tutte le auto autonome (di un singolo produttore) possano essere aggregata in modo da migliorarle tutte assieme (altro che scuola guida...).
Meglio un bel articolo luddista-qualunquista sul Potere che ci controlla (cosi' come gia' fa adesso se usate uno smartphone...) e ci rinchiude nelle scatole di latta (in cui ci rinchiudiamo orgogliosi tutti da anni).