(CORREZIONE / nuovo articolo all'interno)
Se c'è una cosa da cui urge liberarsi in Italia, prima ancora dei ministri ladroni, è quel pensiero snobistico e finto-femminista di certe donne di partito, che sono state proprio quelle che hanno affossato il vero femminismo degli anni '70, togliendolo dalle strade e dai comitati di quartiere per inquadrarlo in legioni di donnine tanto "arrabbiate" ideologicamente quanto ordinate ed innocue all'atto pratico.
Sull' ANSA di oggi leggiamo: "Dopo la censura in Spagna anche l'Italia si scaglia contro l'ultima pubblicità di Dolce e Gabbana, dove un uomo a torso nudo tiene inchiodata una donna a terra per i polsi, mentre lei cerca di divincolarsi sotto lo sguardo impassibile di altri uomini. I politici italiani sono indignati e chiedono l'eliminazione dello spot. Il ministro dei Diritti e delle pari opportunità, Barbara Pollastrini, ha chiesto l'intervento del Giurì sulla campagna che viola gli articoli 9 e 10 del codice dell'autodisciplina pubblicitaria."
Mamma mia, che disastro. Cominciamo dall'ANSA: a parte il "torso" nudo, che nell'uomo ritratto arriva fino alle caviglie, vediamo che l'articolo trasforma serenamente una donna distesa su un letto ...
È inutile girarci intorno: qui parliamo di 11 settembre, parliamo di medicina ammalata, parliamo di Global Warming, ma il vero problema che ci attanaglia tutti, da vicino, è quello elettorale.
Il maledetto stallo in cui ci troviamo al momento di scegliere fra il non votare e votare il meno peggio, comporta in ciascuno di noi - indipendentemente dalla scelta fatta - una frustrazione tale da annebbiare ogni altro sentimento di rinascita, ogni altra voglia di ricominciare, ogni altro anche solo lontano pensiero di poter vivere in un mondo appena più decente di questo.
Eppure si potrebbe; ma è la nostra stessa cecità a impedirci di raggiungere quel traguardo. (…)
di Marco Cedolin e Massimo Mazzucco
In un colpo solo la dirigenza di Rifondazione Comunista è riuscita ad offendere la logica, a svelare il grande inganno della democrazia "rappresentativa", e a distruggere quel poco di immagine progressista che ancora riusciva a conservare, se non per merito proprio, per l'affannosa e patetica corsa al centro di tutto il resto della cosiddetta sinistra.
Leggiamo e commentiamo il comunicato ufficiale che il partito ha diramato in occasione dell'"allontanamento" del senatore Turigliatto, per essersi astenuto al momento del voto sulla guerra in Afghanistan:
Allontanamento Turigliatto. Il dispositivo del collegio di garanzia
Il dispositivo è stato approvato con 14 voti favorevoli, sei contrari. Totale membri del collegio di garanzia: 25.
Visto che quattrodici più sei fa venti, vorrà dire che i membri del collegio possono astenersi. Turigliatto no. […]
E' davvero difficile riuscire a guardare le cose dall'alto per più di qualche minuto, specialmente quando si tratta di politica italiana.
Passato l'attimo del "disgusto", che paradossalmente ci ha elevato ad una visione sdegnata del panorama politico italiano, siamo subito ricascati nella melma del battibecco quotidiano, dove si discute sul significato della mossa di Follini, ...
di Enrico Sabatino
Con la fiducia del Senato accordata al governo, la crisi è rientrata nello spazio di una settimana nonostante il thriller mediatico creato attorno ai senatori Pallaro e Follini.
Si è cercato di alzare l’audience sull’esito di questa crisi di governo per creare artatamente una falsa suspance ma era ovvio che un senatore eletto e residente all’estero votasse la fiducia insieme alla maggioranza – come aveva fatto del resto anche per la mozione sulla politica estera che aveva causato la crisi – in quanto per chi si propone di fare gli interessi di una comunità italiana all’estero, ...
di Marco Cedolin
La novità è di quelle che in realtà non contengono nulla di nuovo, dopo una settimana di morte apparente il governo Prodi è pronto a ricominciare dallo stesso punto in cui aveva inciampato, un po’ per distrazione e molto per effetto di una ben precisa scelta strategica.
La crisi di governo che in Italia ha suscitato tanto clamore e una cacofonia di sentimenti contrastanti nell’ambito delle varie “tifoserie politiche” ha assunto fin da subito le sembianze di una commedia ben orchestrata dove ogni attore ha interpretato con sapienza il copione mandato a memoria.
L’indignazione del centrosinistra nei confronti della cosidetta sinistra radicale che non volendo “adeguarsi” alla linea del governo avrebbe rischiato di riportare Berlusconi sull’ambito scranno, ...
Un ex-agente della CIA di alto livello, Art Keller, ha dato ieri un'intervista alla CNN, in occasione dell'attentato suicida di Kabul durante la visita del vicepresidente Cheney.
Naturalmente si è trattato di un "attentato a Cheney" tanto quanto sparare un petardo ai giardini pubblici rappresenta un "attentato al presidente della repubblica": Cheney era a debita distanza, nel comfort dello spazio di sicurezza a cui provvedono i suoi efficientissimi servizi segreti, e probabilmente l'esplosione non l'ha nemmeno sentita. Ma è comunque un'ottima occasione per ricordare al mondo quanto fetenti siano questi maledetti islamici.
Nell'intervista Keller parla di una "nuova ondata di video" di Al-Queda, mentre sullo sfondo scorrono, per tutto l'arco della trasmissione, ...
La Corte Internazionale dell'Aja ha finalmente emesso la sentenza riguardo ai fatti accaduti a Srebrenica durante la sanguinosa guerra tra Serbia e Bosnia. Il villaggio era una enclave musulmana in cui, secondo le autorità bosniache, l'esercito serbo, dopo averla assediata, nel luglio 1995 ha ucciso tra le sette e le ottomila persone in un atto di quella che all'epoca veniva definita “pulizia etnica”.
Il verdetto è stato di assoluzione per il crimine di genocidio contro la popolazione musulmana da parte delle autorità serbe. Ciò significa innanzitutto che, secondo la Corte, a Srebrenica vi fu un genocidio. In secondo luogo, che la Serbia non è responsabile: cioè la Serbia, il Governo serbo, non ha pianificato alcuna operazione di pulizia etnica nell'enclave. E che quindi non dovrà pagare risarcimenti di guerra alla Bosnia. Anche se la Serbia è stata ritenuta colpevole di non aver portato avanti le azioni necessarie per impedire il massacro ...
Nel pomeriggio di ieri c'è stato un improvviso subbuglio, nel mondo dei bloggers che si occupano di 11 settembre, per la notizia data da Prisonplanet (Alex Jones) di uno spezzone della BBC da cui sembra che la TV inglese abbia dato la notizia del crollo del WTC7 con oltre venti minuti di anticipo sul suo crollo effettivo, avvenuto alle 17,20.
Chi ha guardato la notte degli Oscar, avrà potuto gustarsi un rapido momento di meravigliosa umanità, disperso fra le pieghe di inutili luccichii, false riverenze e parole vuote.
Quando è stato momento di nominare il vincitore per l'Oscar alla regia, si sono presentati sul palco addirittura Steven Spielberg, George Lucas, e Francis Ford Coppola, con in mano la fatidica busta. Tutti gli occhi sono allora corsi a Martin Scorsese, il regista che non ha mai voluto saperne di trasferirsi a Hollywood, e che Hollywood per questo motivo ha punito, nominandolo ben cinque volte per l'Oscar, senza mai assegnargliene uno.
I tre sul palcoscenico sogghignavano come ragazzini che abbiano appena rubato la marmellata, ...
Ultimamente in rete ha preso piede un nuovo metodo, molto comodo e sbrigativo, per liberarsi delle idee che fanno da ostacolo a quelle "ufficiali": dire che "è stato tutto smontato", da qualche parte nel cyberspazio, e tirare avanti tranquilli, come se il problema non esistesse più.
Questo strano metodo di lavoro ha poi preso una parvenza di ufficialità, con l'uscita del libro di Popular Mechanics "Debunking 9/11 Myths", al quale alcuni direttori di giornale, più creduloni di altri, si sono appoggiati con una tale confidenza da finire travolti dalla stessa valanga di fango che in poche ore lo ha sepolto.
Ma il vizio imperversa. E' molto comodo, in effetti, dire "è stato smontato tutto", senza nemmeno aver affrontato un serio contraddittorio,
Leggi tutto: La "dignità" della donna