Questo è il capitolo del film in lavorazione che riguarda la catena di comando. Non solo infatti è stato necessario programmare molteplici esercitazioni militari, per garantire il successo dell'operazione 11 settembre, ma anche la catena di comando è stata perforata come un groviera, per essere sicuri che la difesa non riuscisse in ogni caso ad intercettare i 4 aerei dirottati.
Quello della mancata difesa aerea è sicuramente il capitolo più complesso ed importante di tutto l'11 settembre, ...
di Andrea Scaglia (Libero)
C’è uno scoglio normativo che rischia d’invalidare le notifiche delle cartelle esattoriali inviate da Equitalia via posta, in genere per raccomandata con ricevuta di ritorno. E attenzione, che se da una parte questo giornale ha sempre rimarcato la necessità che la società incaricata della riscossione dei tributi inevasi tenga in maggior considerazione le specifiche situazioni - e ci si riferisce ai casi in cui i mancati pagamenti son dovuti a disavventure personali o accertate crisi aziendali e via dicendo - d’altra parte non si vuol certo indicare ai furbetti della tassa non pagata la strada per sfangarla. Resta il fatto che il problema esiste. Ed è peraltro già noto alle commissioni tributarie di tutta Italia.
Il fatto è che, in sostanza, la notifica della cartella esattoriale effettuata da Equitalia per posta rischia di non esser valida. Lo dice la legge. O meglio, lo si evince. Nel senso: è vero che la norma 890/82, quella che si applica al’Amministrazione finanziaria dello Stato, all’art. 14 prevede gli avvisi possano esser notificati al contribuente anche a mezzo della posta. E però questa disposizione è riservata agli uffici che esercitano la potestà impositiva, non agli agenti di riscossione. [...]
Mi ha scritto una persona che non conosco, descrivendomi la sua situazione lavorativa, non certo esaltante. Vivendo all'estero da molti anni non conosco da vicino le problematiche di cui parla, ma ho deciso di pubblicare comunque la sua lettera, perchè mi sembra un argomento che possa riguardare anche molte altre persone. M.M.
Mi chiamo Pietro, sono originario della zona vesuviana, ho 31 anni e, come tanti miei coetanei e conterranei, ho voluto (per non dire dovuto) cercare la mia fortuna altrove.
A 25 anni, nel 2006, dopo mille lavori in nero, sempre senza alcua garanzia e senza alcuna tutela, ho trovato la prima opportunità della mia vita per un contratto vero (beh, almeno per le leggi in vigore).
Sono partito per Roma, dove una ditta di Napoli che si occupava di Body Rental per il settore informatico spediva presso una grande azienda operante per il settore aerospaziale tecnici da adibire al servizio di help desk al cliente.
Nei fatti, non solo dovevo risolvere i problemi di natura tecnica degli utenti (dipendenti dell'azienda parastatale per la quale prestavo servizio) che si trovavano col PC in panne, ma spesso facevamo anche organizzazione logistica, facchinaggio, assemblaggio e disassemblaggio componenti informatici, persino messa in sicurezza di magazzini e uffici... sempre con paga al minimo sindacale (e neanche ne sono tanto sicuro), ci mancherebbe.
Avevo iniziato da co.co.pro, ho continuato con un contratto a termine, sono passato ad una nuova dtta di servizi nel 2010 (mantenendo la mia posizione da esterno in outsourcing presso lo stesso cliente), ancora altri due anni a tempo determinato e poi, che bello (sigh), tempo indeterminato!
Da allora in poi, un vero e proprio inferno.
Eh, si, perchè la ditta di servizi della quale sono dipendente è entrata in crisi ...
La montagna di fesserie raccontate da Barak Obama e Hillary Clinton sull'esecuzione di Osama Bin Laden rivelate in un libro scritto da uno dei membri del Team Navy Seals che l'hanno assassinato.
di Piero Cammerinesi
Non bastava Julian Assange con la sua malridotta ma pur sempre attiva Wikileaks a provocare ai governanti americani - che lo aspettano al varco non appena mette il naso fuori dall'ambasciata londinese dell'Ecuador - qualche feroce mal di testa.
Ora ci si è messo anche un ex-membro dell'eroico team del Navy Seals - quelli che hanno liberato l'amministrazione Obama dal suo peggiore nemico, Osama Bin Laden - a spifferare delle verità scomode per il Pentagono.
Arriverà infatti l'11 settembre - guarda tu le coincidenze - sugli scaffali delle librerie USA, "No easy day: the firsthand account of the mission that killed Osama Bin Laden" (Un giorno non facile: testimonianza di prima mano della missione che ha ucciso Osama Bin Laden).
Si tratta proprio – avete capito bene - del racconto del controverso blitz contro Osama Bin Laden ad Abbottabad, in Pakistan, scritto da un ex Navy Seal che, dietro lo pseudonimo di Mark Owen, avrebbe dovuto restare anonimo - ma si sa, mantenere l'anonimato non sempre è facile...o conveniente – ma che è stato presto individuato in Matt Bissonnette, trentaseienne dell'Alaska. [...]
Visto che i debunkers hanno risposto all'appello, presentandosi numerosi, abbiamo voluto dedicargli un altro breve montaggio sui favolosi "viaggi lunari" delle missioni Apollo.
Laddove la gravità è ridotta di 1/6.... ma solo se la fune è bene in tiro.
In morte di Neil Armstrong, il primo falso "moonwalker" della storia, dedichiamo un ricordo sentito ai veri eroi dello spazio: quelli che hanno avuto il coraggio di opporsi alla messinscena dei viaggi Apollo, ed hanno pagato con la vita per il loro coraggio.
Che si facciano avanti adesso, i debunker da osteria, ...
di Marco Cedolin
Ricordo ancora molto bene il febbraio del 2007, quando il movimento nato per contrastare la nuova base militare Dal Molin di Vicenza, chiamò a raccolta "il popolo" da tutta Italia, per sostenere la lotta attraverso una grande manifestazione nazionale. Nonostante fosse stata preceduta da una settimana ad alta tensione, il 18 febbraio la manifestazione fu oceanica e solamente dalla Val di Susa riuscimmo ad organizzare oltre 50 pullmann che insieme alle auto portarono a Vicenza migliaia di Valsusini. Bandiere colorate, folla sterminata e politicamente trasversale, striscioni e slogan, in un clima assolutamente pacifico.
Tornai a Vicenza nel corso dell'estate, nell'ambito di una delegazione del movimento NO TAV che era stata invitata a presenziare ad un coordinamento nazionale volto a discutere le strategie da adottare sul campo nel momento in cui fossero arrivate le ruspe. Atmosfera serena, tanta voglia di fare e altrettanto interesse di "apprendere" dalle parole di chi aveva già sperimentato sulla propria pelle situazioni di quel genere.....
Come tutti sappiamo, esistono dozzine e dozzine di testimonianze di violente esplosioni, sentite alle Torri Gemelle da poliziotti, pompieri, giornalisti e normali cittadini, prima e durante i crolli degli edifici. Finchè queste testimonianze venivano presentate tutte insieme, con un assemblaggio generico, i debunkers hanno sempre avuto vita facile nello "smontarle" con una formula generica molto semplice: mettere in dubbio che si trattasse di vere esplosioni, oppure ricorrere alla classica storiellina "spiegatutto" del carburante caduto nelle trombe degli ascensori.
Raggruppando e separando invece le esplosioni secondo il momento ed il luogo in cui sono avvenute, diventa molto più difficile per i debunkers cavarsela con una giustificazione generica. E poi, abbiamo finalmente l'audio di buona qualità, per qualcuna delle riprese dei crolli delle Torri Gemelle. (Chiedo scusa, mancano molti dei sottotitoli).
Scusate se torno a parlare di avventure spaziali, ma ultimamente quelli della NASA ne stanno sparando una dietro l'altra, ed è per me fisiologicamente impossibile lasciargliele passare senza nemmeno aprir bocca.
In realtà, non sono nemmeno le notizie che danno fastidio, ma sono le spiegazioni che vengono utilizzate per giustificare queste "notizie" che scatenano una ribellione violenta nell'animo altrimenti pacifico dell'uomo medio che c'è in me.
L'ultima è semplicemente strepitosa. Traduco dall'articolo della BBC: "Un sensore della stazione meteorologica del robot per la rilevazione dei venti è rimasto danneggiato."
"Non si è certi di come sia avvenuto questo danno, ma gli ingegneri sospettano che le pietre della superficie lanciate in aria durante l'atterraggio ...
di Marco Cedolin
Mentre Monti e Passera incantano la platea del meeting di CL a Rimini, attribuendosi il salvataggio di un paese che sta sprofondando nel baratro e vaticinando l'ormai prossima uscita da una crisi in realtà ben più irreversibile dell'euro tanto caro a Mario Draghi, in Italia si continua a morire di disoccupazione e gli applausi tributati dai ciellini al governo dei banchieri suonano come una nota tanto stonata quanto irriguardosa.
Angelo, disoccupato di Forlì di 54 anni é morto ieri mattina, al termine di una settimana di agonia e con l'85% del corpo devastato dalle ustioni, dopo essersi dato fuoco per disperazione dinanzi a Montecitorio. [...]
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