IL MALE E LA CURA
Una fulminante battuta di Karl Krauss, contemporaneo di Freud, sintetizzava qualcosa che va ben oltre una gustosa critica all’allora scienza nascente: “La psicanalisi è una malattia travestita da cura”.
Questa curiosa ambivalenza, che anche un convinto difensore della psicanalisi non vorrebbe negare, sembra essere un vero e proprio marchio di fabbrica di tutta la nostra cultura occidentale: creare il problema, per poi risolverlo.
Abbiamo distrutto la Serbia, per poi arrivare pieni di offerte e di buona volontà per ricostruirla da cima a fondo. Lo stesso stiamo facendo in Iraq, poichè anche lì, qualunque sia l’esito finale, avranno bisogno di noi per rimettersi in piedi.
Indeboliamo il sistema immunitario di intere generazioni, con scellerate (ma lucrosissime) vaccinazioni a tappeto, per poi dover spendere almeno altrettanto...
02.07.04 - In un tribunale istituito interamente dagli americani,
riconosciuto solo dagli americani, in presenza di soli giornalisti
americani, e con le immagini TV che prima di essere diffuse nel mondo
hanno passato la censura dell’esercito americano, ha avuto inizio il
primo processo iracheno, condotto dal libero popolo iracheno, nel
nuovo, libero e sovrano stato dell’Iraq.
Sarà forse il trovarsi davanti a questa mostruosità fatta
di arroganza, cecità ed ipocrisia insieme, ma alla fine quando
ho visto la faccia barbuta e l’occhio acuto del vecchio leone
detronizzato ho provato simpatia per lui. Chessò – ho pensato –
almeno lui è sincero.
In fondo, se ci sono persone a Washington che si credono nel giusto
invadendo paesi sovrani, ammazzando civili senza rimorso, ed arraffando
senza troppi complimenti tutto quello che gli serve (e scartando con
altrettanto disdegno tutto quello che non gli serve più), non
vedo perchè non debba ritenersi nel giusto - dal suo
personalissimo punto di vista - anche uno come Saddam,
indipendentemente da quello che in realtà abbia fatto nei
confronti dei suoi cittadini.
Mi rendo conto che voler giustificare un dittatore ...
DO YOU KNOW JANJAWEED?
Il primo che vedrà comparire per tre volte su un giornale questa parola - Janjaweed - o la sentirà pronunciare tre volte da qualche emittente di governo, saprà con certezza che è il Sudan la prossima pedina nell’infinita partita a scacchi col mondo che sta alla base del progetto neocons americano.
Janjaweed sono i miliziani arabi (sudanesi) che terrorizzano, violentano ed uccidono sistematicamente le popolazione nere (sudanesi) di Durfur, lungo il confine con il Chad, con silenzioso benestare del governo di Kartoum.
Non solo quindi i Janjaweed saranno probabilmente i nuovi cattivi dei nostri telegiornali estivi, ma è il governo stesso del Sudan che potrà entrare presto nel mirino di Washington, “se non si sbriga a mettere sotto controllo questi miliziani che violano sistematicamente i diritti umani”. L’ha detto Powell, ieri a Kartoum.
Ovvero – tanto ormai certi passaggi possiamo permetterci di saltarli – come potenziale riserva di petrolio il Sudan comincia a diventare una appetibile alternativa ...
Questo è uno scambio ideale fra il Sig. Tesi e in Sig. Antitesi, con ampio spazio di commento per i Sigg. Sintesi.
TESI: Possono raccontarci tutte
le bugie che vogliono, possono cercare di limitare al massimo le nostre
libertà personali, ma la capacità di ragionare è
l’unica cosa che nessun potere potrà mai togliere all’individuo.
ANTITESI – Non illuderti, amico
mio. E' vero invece l'esatto contrario. Anche la capacità di
ragionare può essere "inibita". Anzi, può essere
narcotizzata, fatta a pezzi, messa allo stato di non nuocere. Ricordo
uno dei capitoli di "1984" di Orwell, in cui il modo di ragionamento
dell'individuo viene così stravolto ...
LUOGO TRANQUILLO CON ARIA PULITA CERCASI. DISPERATAMENTE.
Un appello da parte di un amico.
Curioso, il mondo che siamo riusciti a costruirci. Da una parte siamo schiavi della cosiddetta "scienza", secondo la quale a meno che tu non sappia "dimostrare scientificamente" anche i liberi pensieri che fai sotto la doccia, la tua parola conta meno del due di picche. Se però sono i nostri soloni a non sapere qualcosa di scientifico.. allora ci rimetti comunque tu.
Questo è, in sintesi, il caso descritto in questo appello, che ci ha mandato Giovanni Giavelli, meglio noto fra di noi come "Padre Aldo". Il caso si commenta da solo. Pubblico la lettera integrale, poichè nel finale Giavelli avanza un'ipotesi ...
30.06.04 - Appena ho visto il titolo della BBC, “Venice puzzled by
hammer attacks” (Venezia sconcertata dagli attacchi col martello),
istintivamente ho pensato: sta a vedere che sono stati gli islamici.
Poi invece, leggendo l’articolo, ho visto che lo stesso sindaco Costa
dichiarava con tono sicuro “the attacks were the work of an isolated
lunatic”, gli attacchi sono opera di un pazzoide isolato, e allora mi sono rilassato.
Ma non avevo ancora finito di riprendermi dallo spavento, che subito
sotto ti trovo che invece “police are still unsure whether they are
dealing with a single attacker of a wave of anti-religious vandalism”,
la polizia non è ancore sicura di aver a che fare con un
delinquente isolato, e non con un’ondata di vandalismo religioso”.
Addirittura? Un’ondata? Qui mi vedo già scimitarre che
lampeggiano nella notte e mi tagliano la testa del mio adorato S.
Giovanni della Croce, oppure - ancora peggio - della grandissima Teresa
d’ Avila!
Ed infatti continuo a leggere, sempre più trepidante, e ti
scopro che ci hanno già fatto fuori: due statue di S. Francesco
e S. Marco ...
11 SETTEMBRE - UNA COSPIRAZIONE PLANETARIA
BOLOGNA, SABATO 21-5 ALLE ORE 17.30
Parco del Dopolavoro ferroviario
(entrate da via Stalingrado e da via Serlio)
Con la proiezione del film sull'11 Settembre
"Painful Deceptions" di Eric Hufschmid
All'interno le informazioni dettagliate
Da Rumsfeld Berlusconi ha imparato anche il trucco della “fuga di notizie”
di Massimo Mazzucco
08.01.04 - Circa
tre mesi fa, nel momento peggiore della campagna militare in Iraq,
Rumsfeld non sapeva come fare per annunciare al mondo che la Casa
Bianca gli voleva togliere il controllo delle operazioni – cosa poi
avvenuta - senza farci la figura di quello che ha sbagliato tutto.
Scrisse allora un finto “memo” (una nota interna), indirizzata agli
altri capi dello stato maggiore, in cui esponeva loro “riflessioni” e
“ripensamenti vari” di tipo strategico (come se fra loro non si
parlassero già quattro volte al giorno). Peccato che qualche birichino
abbia fotocopiato quel memo, e che questo sia finito sulle prime pagine
di tutti i giornali. “Accidempoli”, esclamò Rumsfeld tutto seccato,
mentre si dimenticava completamente di far cercare il trafugatore. Ecco
che il mondo allora lesse il cambio di marcia operativo come l’effetto
di un “ragionamento” di Rummy, e non come il sonoro calcio nel culo che
invece si era preso quel giorno.
Ora Berlusconi non ha nessuna
voglia di andare a Nassirya (perchè mai dovrebbe averla, d’altronde?
Mica ci crede davvero, lui, all’onore, ai valori, al rispetto per chi
rischia la vita per il tuo petrolio ecc..), e allora cosa ti fa? Guarda
un pò di cosa riesce ad impadronirsi oggi il mondo italiano della
comunicazione... proprio sull’ argomento! Leggete questo documento –
che dovrebbe essere privato - e ditemi se davvero della gente che
collabora strettamente con Berlusconi direbbe mai, a lui personalmente....
29.06.04 - Doveva essere la cerimonia che avrebbe dovuto finalmente
risollevare l’immagine di Bush, e con essa quella altrettanto miseranda
di tutta la “coalizione” dei ladri di petrolio: signori e signore,
l’occupazione è finita (a parole, ovviamente), il paese è
nelle vostre mani (sempre a parole), ora saprete finalmente cosa vuol
dire vivere in libertà (si fa sempre per dire). Auguri e figli
maschi.
Invece è sembrata più che altro la frettolosa consegna di
chi ha venduto una macchina a un altro come semi-nuova, mentre sa
benissimo che entro venti chilometri i pistoni si apriranno in due come
noci di cocco seccate al sole.
Ecco, tenete, queste sono le chiavi della democrazia, ne ho fatte due
copie, una per voi, una per i sunniti, così ci andate in giro un
pò per uno senza litigare. Ai curdi ho già fatto
consegnare le pelli di daino per lavorare ai semafori. Così
appena arrivano i semafori si potranno godere anche loro un pò
di democrazia. Ricordatevi di cambiare spesso il filtro dell’olio, e
tenete d’occhio l’usura dei copertoni, mi raccomando. E poi, qualunque
cosa, il telefono ve l’ho lasciato (quello del bar)... e via che non
hai finito di parlare e sei già col piede sulla scaletta
dell’aereo. Tempo che quello decolla....
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