Nell’arco di sole 24 ore il coronavirus è passato da “un problema degli altri” ad un problema nostro. Ora ce l’abbiamo in casa. Una ventina di casi fra Lombardia e Veneto, con le altre regioni che cominciano a preoccuparsi. Le autorità si barcamenano fra avvisi per la propria sicurezza e necessità di non creare panico, ma è evidente che il secondo rischia di prevalere. C’è già chi non prende l’autobus, chi non manda i figli a scuola, chi cancella la visita nel paese vicino. Ci vuole un attimo a paralizzare il paese. E fra poco partiranno le polemiche, immancabili: abbiamo fatto abbastanza per proteggerci? Potevamo fare di più? Perchè abbiamo chiuso solo i voli diretti dalla Cina, ma non quelli in coincidenza?
Da una parte partirà la caccia agli appestati, dall'altra la caccia ai responsabili. Si rischia di trasformare la nostra nazione in una bolgia, nell'arco di pochi giorni.
L’Italia è chiamata ad una grande prova di maturità, sia da parte dei politici che dei singoli cittadini. Ce la faremo a non farci prendere dal panico?
Dalla Fondazione Di Bella riceviamo e pubblichiamo:
Un invito a diffondere scomode verità, per smascherare e delegittimare le mafie di potere che opprimono la nazione.
Il Gruppo editoriale Macro ha deciso di scontare del 25% il prezzo del libro (nel titolo il link presso l’editore) La scelta antitumore – Prevenzione, terapia farmacologica e stile di vita al fine di incrementarne e favorirne ulteriormente la diffusione.
Si chiede collaborazione per la massima diffusione del libro sulla prevenzione dei tumori, che ha anche una valenza etica e finalità sociali, soprattutto per informare il maggior numero possibile di persone, oltre che della reale, scientificamente documentata, possibilità di prevenire i tumori, dell’entità e gravità della disinformazione, falsificazione e mistificazione sul Metodo Di Bella, e sull’inganno dei mainstream di regime, relativamente alle vere possibilità, non quelle mediatiche ma quelle reali, delle cure istituzionali del cancro.
Dott. Fabio Franchi
“Il vaccino era già stato brevettato anni fa”. “Il virus 2019-nCoV è stato sequenziato per la prima volta da un’équipe italiana, poi, sempre per la prima volta, da un équipe cinese, poi, sempre per primi, dagli americani” [curioso sarà vedere se le sequenze trovate sono uguali tra loro]. “Il vaccino sarà pronto in pochi mesi”. “Ci vorranno molti mesi, forse un anno e mezzo, per prepararne uno efficace”. “Le Case Farmaceutiche si stanno impegnando al massimo per venire incontro alle richieste della popolazione spaventata”.“La situazione è potenzialmente pericolosissima”. “Non bisogna allarmarsi”.
Adesso ascoltate quel che mi è capitato nel 2005, quando “scoppiò la PANDEMIA AVIARIA”. Lavoravo al Reparto Infettivi. Ad un convegno di aggiornamento, un funzionario di una Casa Farmaceutica disse che il vaccino per l’aviaria era GIÀ PRONTO e stavano aspettando il via per produrlo in massa e distribuirlo. Tenete conto che il virus dell’aviaria (H5N1) adattato all’uomo, non era ancora nato. E neppure nacque successivamente. Restò confinato agli uccelli come era avvenuto nei precedenti 10 milioni di anni, provocando pochi disturbi agli animali selvatici che infatti lo sopportano senza troppi problemi. Diverso il discorso per gli animali negli allevamenti intensivi, quella è un'altra faccenda.
E’ uscito il libro di Alessia Piazza intitolato “Il Danno Nascosto” (sottotitolo “L’urlo degli invisibili”), che raccoglie oltre 500 testimonianze da parte di genitori di bambini danneggiati da vaccino. Il Dott. Fabio Franchi ne ha scritto una breve recensione.
Di Fabio Franchi
“UNO SU UN MILIONE”. Come immaginavo: leggendo le prime pagine del libro mi è salita la rabbia a dismisura. Abituato a ragionare con i numeri, avevo trascurato l’aspetto emotivo, tenendomi a distanza da questo abisso di disperazione e di dolore, di cui ero pur consapevole. Ad un certo punto bisogna sospendere per un po’ la lettura, per non essere travolti da tale tsunami di drammi e tragedie. Eppure bisogna ricavarne la forza per non farsi sopraffare, per reagire a queste stragi passate sotto silenzio dai media.
Questo libro scoperchia l’orrore delle conseguenze di una politica sanitaria asservita ad un progetto di medicalizzazione forzata. Il Ministero della Sanità, richiesto dei dati riguardanti le SIDS e l’autismo ed i disturbi del neurosviluppo (queste le vere epidemie, altro che la “rosalia”!), ha risposto semplicemente che non li raccoglie!!! I medici, pur essendo tenuti a segnalare ogni malessere rilevante successo DOPO vaccinazione, SENZA porsi il problema della causa, il più delle volte NON LO FANNO. Si attribuiscono insomma un compito ed una decisione che a loro NON compete. Tale atteggiamento è però funzionale a mantenere il dogma della “immacolata vaccinazione” a cui sono ormai legati a doppio filo.
Avete presente quando Trump dice: “per limitare i danni di fucili e pistole, ci vorrebbero più fucili e più pistole”?
È un ragionamento che si sente fare spesso, in America, da parte di quelli che difendono la lobby delle armi. Dopo ogni strage in una scuola, in un cinema o in un centro commerciale, mentre buona parte della popolazione protesta per l’eccessiva facilità con cui è possibile procurarsi delle armi, c’è sempre qualcuno pro-NRA che salta fuori a dire “se il personale della scuola fosse stato armato, questa strage non sarebbe successa”.
È un ragionamento imbecille, lo sappiamo tutti, ed è chiaramente una forzatura creata per proteggere a tutti i costi una delle più potenti industrie del mercato americano.
Proviamo ora a spostare il ragionamento nel campo dei vaccini. Se per caso saltasse fuori che una certa vaccinazione produce più infezioni dello stesso virus selvaggio, che cosa bisognerebbe fare? Sospendere le vaccinazioni, oppure aumentarle? Naturalmente, una persona sensata direbbe “sospenderle”.
“La Medicina che vorrei. Personalizzata, integrata e umanizzata” . È questo il titolo dell'ultimo libro del dottor Roberto Gava (1) che, dopo quarant'anni di pratica medica, riflette sulla malattia, sui trattamenti medici e sulla crisi della figura del Medico. Lo abbiamo intervistato per approfondire con lui i contenuti e gli obiettivi di questo testo.
Che cosa si intende per Medicina “personalizzata, integrata e umanizzata”?
Al di fuori di una vera emergenza sanitaria pubblica (che da noi non esiste), l’obiettivo principale di ogni trattamento medico, preventivo o curativo, dovrebbe essere sempre la sua personalizzazione, per adattarlo alle soggettive caratteristiche fisiopatologiche, nutrizionali, familiari, sociali e ambientali di ogni individuo. La ricerca medica più moderna va in questa direzione: si punta alla personalizzazione della terapia e si cercano i farmaci più efficaci per la singola persona, ad esempio anche in base ai suoi caratteri genomici. Quindi ritengo che oggi non si debba usare alcun trattamento che non sia stato preventivamente personalizzato. Infatti, se è vero che ogni uomo è unico e diverso dagli altri e che le cause delle malattie sono personali (oggi più che mai sembra che le cause prime delle patologie siano prevalentemente psichiche e quindi molto personali), mi sembra ovvio che anche la terapia debba essere personalizzata!
Anche l'integrazione, a mio avviso, oggi dovrebbe essere obbligatoria data la complessità delle patologie attuali che stanno diventando sempre più croniche. Una patologia diventa cronica quando noi non la sappiamo guarire e la trattiamo con i farmaci chimici che in realtà sarebbero adatti solo per la cura delle patologie acute (cioè per trattamenti brevi) o per la cura delle patologie irreversibili. Usare cronicamente un farmaco significa causare effetti indesiderati e quindi nuove patologie. Allora penso che i medici dovrebbero umilmente aprirsi ad altri approcci terapeutici, sia antichi (come quelli della Medicina Tradizionale Cinese), o un po’ datati (come l’Omeopatia) o moderni (come per esempio quelli della Medicina Quantistica e delle tecniche di Biorisonanza). In questo modo si potrebbero ridurre drasticamente l’uso e l’abuso dei farmaci (che sono la terza causa di morte nei Paesi industrializzati!) e si potrebbe anche risparmiare molto denaro pubblico.
In attesa della riclassificazione della cancerogenesi da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e di capire la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sui pericoli dell’elettrosmog, sul lato oscuro del 5G prosegue il dibattito tra ricercatori, medici e scienziati di fama internazionale. Un video tradotto con sottotitoli in italiano, riporta le dichiarazioni di Anthony Miller, professore emerito, scuola di sanità pubblica Dalla Lana dell’Università di Toronto (Canada), la nota scuola fondata nel 1927 che per 50 anni è stata sede del Connaught Laboratories, produttore di vaccini, insulina e molti altri prodotti farmaceutici.
Secondo Miller (ex IARC) non ci sono dubbi: le radiofrequenze onde non ionizzanti andrebbero classificate in Classe 1, cioé tra gli agenti cancerogeni al 100% per l’umanità e il 5G andrebbe fermato subito.
di Federico Giovannini
Ormai lo sanno anche i sassi: i livelli di colesterolo nel sangue (a meno di non oltrepassare soltre soglie molto alte), da soli, dicono poco riguardo la salute della persona. Nonostante questo si sappia da tempo, i livelli di normalità di colesterolo nel sangue sono stati man mano abbassati nel tempo. Anche i livelli di glicemia considerata normale, recentemente , sono passati da inferiore a 110 a inferiore a 100, così che se qualcuno il giorno prima di questo cambiamento aveva 101 di glicemia nel sangue era considerato normale, il giorno dopo era a rischio diabete e quindi necessitava di cure.
Evidentemente qualcuno “lassù” ci ama, e per il principio di precauzione pensa che è meglio essere previdenti e adottare un livello di sicurezza maggiore che rischiarsela con livelli più permissivi.
Curiosamente, al contrario, i livelli considerati sicuri di inquinanti ambientali invece hanno un destino diverso e si alzano via via, così come i livelli di elettrosmog. D'altronde che facciamo, scateniamo il panico? Lo stress ammazza, si sa! Chi ci vuole bene quindi ha aumentato i limiti di normalità di elettrosmog così nessuno si stresserà pensando che il 5G faccia male alla salute quando sarà stato attivato e tutti potremmo stare tranquilli.
Dott. Fabio Franchi
Le paradossali novità su autismo (ASD), morte improvvisa dell’infante (SIDS), disturbi del neurosviluppo.
Già ampie ed innumerevoli discussioni si sono accavallate nel tempo, perciò ripeto l’essenziale.
La posizione degli esperti è conosciuta: “il problema c’è, ma le cause non sono ben chiare. Genetiche? Ambientali? Entrambe? Multiple? Boh! L’unica cosa sicura è che certe “pratiche” non sono assolutamente coinvolte: questo è garantito al limone!
Molti altri invece ci vedono una correlazione temporale statistica, tanto il fenomeno è vasto ed in crescita. Alessia Alessia ha raccolto un numero considerevole di disperate testimonianze al riguardo. Quindi tutti sono concordi nel ritenere che il problema sociale ci sia e sia grosso. Riguarda le nuove generazioni mentre quelle passate ne erano quasi esentate.
In USA le statistiche sull'autismo sono impressionanti (nel 2016 1 su 36 ragazzi). Le avevo riportate qui. Nel 2008, sempre in USA, i disturbi del neurosviluppo erano 1 su 6 studenti, anche quelli in crescita.
E in Italia?
Il Coordinamento Libera Scelta Emilia Romagna desidera contribuire alla 16° Giornata nazionale in ricordo delle persone decedute o rese disabili dai vaccini divulgando i dati ottenuti nei mesi scorsi riguardo ai danneggiati ufficialmente riconosciuti in Emilia Romagna.
Il nostro Coordinamento, che è nato come aggregazione di gruppi e comitati spontanei ed ha organizzato la manifestazione del 29 Giugno a Rimini, è da sempre vicino ai danneggiati e alle loro famiglie ed è impegnato a portare avanti ogni azione pacifica per promuovere un’informazione corretta e trasparente in campo vaccinale. Troviamo vergognoso e oltraggioso che certe istituzioni neghino l’esistenza dei danneggiati, rendendo queste persone vittime due volte: vittime degli effetti nocivi di un trattamento sanitario imposto, e vittime di uno stato che pubblicamente li nega e tenta di farli scomparire, forse perché non funzionali al marketing dei vaccini.
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