di Riccardo Pizzirani
Oggi è un giorno importante per il 9/11 Truth Movement: nella cittadina di Horsham nel Regno Unito ci sarà un'udienza, e per la prima volta sarà possibile presentare di fronte ad un tribunale tutte le prove contro la versione ufficiale raccolte finora dal Movimento.
L'occasione nasce dallo storico servizio della BBC mandato in onda in occasione del decennale del 9/11 (riguardo al quale richiesi, ed addirittura ottenni, una rettifica da parte della BBC).
Per statuto infatti il network televisivo britannico ha l’obbligo di diffondere informazioni che siano sia accurate che imparziali, ed è tenuto a rispondere ad eventuali contestazioni portate anche da normali cittadini.
In questi 16 mesi il gruppo AE911Truth.org ha inoltrato tre richieste di correzione, particolarmente circostanziate ed autorevoli, specialmente riguardo alla accertata caduta libera del WTC7.
In questi casi però l’obbligo della BBC è stato aggirato, grazie ad una norma che permette al suo Executive Board di valutare in modo indipendente, ed eventualmente cassare, le contestazioni più scomode, facendo così che il comitato di controllo (trustee) non ne senta mai nemmeno parlare.
In ogni caso, questi continui rifiuti non hanno fermato i singoli attivisti ...
di Gennaro Carotenuto
Il fatto che Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle rifiutassero la stampa ieri a San Giovanni per il trionfo romano, è stato stigmatizzato in tutte le salse. Nella migliore delle ipotesi è stato considerato poco democratico, nella peggiore è stato dato loro del fascista. Da critico di Grillo non solo non condivido tali accuse ma ritengo indispensabile dire la mia in merito.
1) I media mainstream, quelli italiani nel 99% dei casi, rappresentano plasticamente quello che Noam Chomsky chiama «la fabbrica del consenso» e vivono in osmosi con il mondo politico e le classi dirigenti. Per compiere il loro lavoro di squadrismo mediatico (basti pensare a quello che hanno fatto con i movimenti, a Genova, con i NoTav o, allargando il campo, con la sistematica diffamazione dei governi progressisti latinoamericani) credono di poter demonizzare sistematicamente personaggi, movimenti, sistemi culturali per poi pretendere, con un cinismo senza pari, che chi hanno messo alla berlina fino a 30 secondi prima debba subito dopo comportarsi con fair play nei loro confronti. Non funziona così. Non stringerò la mano a chi mi avrà riempito di calci per tutta la partita o colpito sistematicamente sotto la cintura, con l’arbitro che fa finta di non vedere. Non siete neutrali, non siete più il quarto potere, la spina dorsale della democrazia, siete i tutori di un sistema informativo oligopolico chiuso a riccio nella difesa di un sistema di privilegi. Se giocate sporco nei miei confronti -ha detto Grillo- non è scritto da nessuna parte che debba porgere l’altra guancia ...
Quando O.J. Simpson venne arrestato per omicidio, la gente non volle credere. Sembrava impossibile che un grande campione sportivo, così amato e rispettato da tutti, potesse essere caduto così in basso.
Da un punto di vista logico, sembrava evidente che Simpson fosse colpevole. Il fatto stesso che sia scappato in macchina, minacciando di suicidarsi, per poi consegnarsi solo a condizione che gli venisse risparmiata la sedia elettrica, erano sintomi evidenti di un innegabile senso di colpa.
Eppure...
Eppure c'è qualcosa, nel fondo dell'animo umano, che lavora lentamente per modificare la percezione della realtà, se quella realtà per caso non ci piace.
E' grazie a questo qualcosa degli avvocati di Simpson sono riusciti a costruire una difesa tanto implausibile quanto teoricamente possibile, nella quale era stata la polizia ad incastrare Simpson, perché "ce l'aveva con lui".
Non fu necessario dimostrare che questo fosse accaduto. Bastò insinuare nella giuria il sospetto che questo potesse, anche solo lontanamente, essere accaduto, ...
Nel carnevale infinito delle "scoperte" che la scienza continua a fare sul cancro, adesso dobbiamo metterci anche questa: l'alcohol fa venire il cancro.
Secondo il dottor David Nelson del National Cancer Institute degli Stati Uniti, l'alcohol è responsabile per il 3,5 % dei decessi causati dai tumori in generale. Questa percentuale aumenta drasticamente nelle donne, con l'alcohol che sarebbe responsabile addirittura del 15% dei decessi, nel caso di tumore al seno.
E non stiamo parlando soltanto di superalcolici. Anche un semplice bicchiere di vino - quello che secondo la tradizione farebbe invece tanto bene alla salute - può finire per causare il cancro: "Bere in misura moderata è stato sempre associato con un beneficio per il cuore - ha detto il dottor Nelson - ma nel più ampio contesto di tutti i problemi collegati all'alcohol, questo causa un numero 10 volte maggiore di decessi di quanti ne possa prevenire".
Secondo la ricerca del dottor Nelson, il consumo di 20 grammi of alcohol al giorno ("più di un drink e mezzo") sarebbe responsabile di una percentuale fra il 26% e il 35% di decessi causati dal cancro.
Quello che è poco chiaro è il modo in cui sarebbe stata condotta questa ricerca. [...]
Vorrei lanciare un ultimo argomento, prima di concludere la serie di discussioni sulle prossime elezioni.
Che cosa succederà dopo il voto? Quali sono le percentuali realistiche che dovrebbero riportare i vari partiti, secondo voi, e quali sono quindi le varie possibilità di alleanza che si presenteranno la prossima settimana?
Se il M5S dovesse raggiungere la maggioranza relativa, il capo dello Stato è tenuto a consultare loro per primi?
Se non la raggiungesse, è immaginabile vedere il M5S allearsi con altri partiti, per costituire una maggioranza? Se sì, a che condizioni? Se no, a quale costo?
Ho posto l'argomento in forma di domanda, e non di articolo, perchè non ho una buona conoscenza degli attuali schieramenti, degli impegni presi o dichiarati, delle alleanze palesi o nascoste, ecc.
Grazie.
M.M.
di Marco Cedolin
Mentre Giorgio Napolitano vola negli USA, per rassicurare il presidente Obama, come già fatto in precedenza con la UE e la BCE, sul fatto che l'esito delle elezioni è sotto controllo e dalle urne emergerà comunque vada solamente un governo di camerieri preposto a continuare sulla strada dell'annientamento del paese e della riduzione in miseria della popolazione, il circo equestre della campagna elettorale, ormai in completa confusione, inizia a sperimentare esperienze tragicomiche di un lirismo impressionante.
Beppe Grillo si appropria delle piazze d'Italia e riesce a riempirle ben oltre quanto potesse essere immaginabile, raccogliendo una marea di consensi, intorno a slogan (alcuni condivisibili altri meno) in fondo molto elementari ma sempre ben calati all'interno della realtà di un paese in via di disgregazione e vittima della disperazione diffusa che sta montando sempre più.
E dovrebbe bastare un'occhiata a quelle piazze ed alla composizione dei cittadini che le riempono, per comprendere come il suo sarà probabilmente un successo che travalicherà anche le più ardite previsioni. Successo determinato dalle sue grandi capacità di comunicatore, dall'ottima struttura organizzativa messa in campo, dal malcontento generalizzato della popolazione, ma anche e soprattutto dall'assoluta mancanza di alternative credibili fra coloro (partiti che possano aspirare a superare il 4%) che si propongono alla guida del paese.
Il nulla assoluto presente intorno a Grillo stupisce infatti innanzitutto per la totale mancanza di qualsiasi elemento di novità o interesse...
In vista delle elezioni, mi sono posto una domanda che dovrebbe interessare tutti coloro che andranno a votare: chi conta i voti degli elettori?
Non sto parlando del conteggio nelle singole sedi elettorali. A quanto pare, per prevenire i brogli all'interno di ciascun seggio è stato messo in piedi un sistema di controlli incrociati abbastanza efficiente, con timbri e firme dei vari scrutatori, che dovrebbe ridurre al minimo le possibilità di un broglio. Naturalmente, è possibile che qualche pasticcio avvenga comunque, specialmente se diversi scrutatori si mettono d'accordo, ma si tratterebbe in ogni caso di manipolazioni minime, che non arrivano probabilmente ad influenzare l'esito complessivo delle elezioni.
La vera domanda invece è un'altra: che cosa succede dopo che lo scrutinio di ciascun seggio è stato completato, verificato, timbrato e sigillato "a norma di legge"?
Da Wikipedia leggiamo: "Al termine dello scrutinio le schede valide e i verbali sono riconsegnati alla forza pubblica o al messo comunale; il presidente e il segretario di seggio riconsegnano un estratto dei verbali e il materiale elettorale alla prefettura, ...
Quattro anni fa Beppe Grillo era incazzato, era acido, era forse anche profondamente demoralizzato.
Dopo la grande impennata dei primi anni, con il successo dei "V-Day", le forze politiche avevano intuito il pericolo rappresentato da Grillo, e si erano coalizzate contro di lui, riuscendo ad appiccicargli addosso - con la compiacenza dei media a loro asserviti - la peggiore etichetta possibile: "antipolitica".
In un attimo, sembrava tutto finito. Il sistema si era accorto del corpo estraneo, ed aveva scatenato la reazione immunitaria per espellerlo al più presto, prima che contagiasse tutto l'organismo.
Nel 2009 scrivevamo: "Fa male al cuore vedere Grillo che parla oggi alla piazza, con la stessa grinta di prima, ma con un sapore completamente diverso nelle parole che gli escono dalla bocca. Quella che ieri era la rabbia, travolgente e propositiva, di chi crede di poter abbattere il Palazzo, oggi è la rabbia rancorosa di chi ha capito che il Palazzo lo ha fregato, che lo ha reso innocuo, e che da oggi ormai non deve più temere nulla da lui. E’ avvenuto tutto nell’arco di poche settimane, l’anno scorso, quando lo scontento popolare sollevato da Grillo rischiava di raggiungere la famosa “massa critica” da cui non c’è più ritorno. A quel punto tutti i giornalisti, i politici, gli industriali, i personaggi pubblici, e chiunque sentisse in qualche modo minacciati i propri privilegi da questa ondata di furia popolare, si sono instintivamente compattati in una muraglia d’acciaio contro la quale lo sperone di Grillo si è frantumato in mille pezzi. In quel periodo non trovavi un'anima disposta a spendere una sola parola per lui. Grillo stesso, probabilmente spiazzato da questa reazione compatta e virulenta, ...
Hanno speso più di 3000 dollari a testa per andare a galleggiare nella merda. Letteralmente, non è una metafora.
Dopo un incendio che ha colpito la sala macchine, la nave da crociera Carnival Triumph si è ritrovata a galleggiare in balia delle onde, senza motori e senza corrente elettrica, nel Golfo del Messico.
Per gli oltre 3000 passeggeri a bordo la splendida vacanza si è rapidamente trasformata in un disastro apocalittico: senza corrente elettrica infatti hanno smesso di funzionare non soltanto gli ascensori, ma anche le toilettes, le cucine, i sistemi di comunicazione, le luci di servizio, l'aria condizionata e tutti gli altri servizi della nave.
Nell'arco di poche ore i gabinetti si sono intasati ed hanno iniziato a rigurgitare escrementi, mentre dalle cucine non si riusciva ad ottenere nemmeno un caffè caldo.
Nonostante siano entrati in funzione i generatori di emergenza, questi riuscivano ad alimentare solo una piccola parte dei gabinetti, per cui è stato chiesto ufficialmente ai passeggeri di fare i propri bisogni nei sacchetti di plastica, oppure di fare la pipì nella doccia.
Una passeggera che è riuscita a comunicare col marito ha raccontato che "c'erano escrementi che colavano dalle pareti e correvano lungo i corridoi". Si scivolava dappertutto, ...
In queste ore tutti si stanno domandando il vero motivo delle dimissioni di Ratzinger dal soglio di San Pietro. Sarà solamente vecchiaia, dicono in molti, oppure c'è dietro qualcosa di più?
In realtà, il motivo per cui Ratzinger si ritira non ha molta importanza, a questo punto. Quello che è importante è non dimenticare mai come, perché, e soprattutto quando Joseph Ratzinger sia diventato papa.
Correva la primavera del 2005. In Italia papa Wojtyla stava male già da tempo, ma restava tenacemente aggrappato ad un filo di vita. Nel frattempo, negli Stati Uniti imperversava la tempesta che ha travolto la Chiesa cattolica per lo scandalo dei preti pedofili.
Non staremo qui a ricordare le responsabilità di Ratzinger nella copertura sistematica di questo crimine, che avrebbe potuto interrompere in qualunque momento, come Prefetto della Congrega per la Dottrina della Fede (ex-Tribunale dell'Inquisizione), e che invece non ha mai interrotto, ma ha anzi prolungato nel tempo, avocando a sè tutti i casi più delicati. Abbiamo già parlato in modo esteso del Crimen Sollicitationis, e non serve ora tornarci sopra.
Quello che invece bisogna sapere è che, proprio nel mezzo della tempesta americana, il cardinale Joseph Ratzinger era stato denunciato da un avvocato del Texas, ...
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