Quando O.J. Simpson venne arrestato per omicidio, la gente non volle credere. Sembrava impossibile che un grande campione sportivo, così amato e rispettato da tutti, potesse essere caduto così in basso.
Da un punto di vista logico, sembrava evidente che Simpson fosse colpevole. Il fatto stesso che sia scappato in macchina, minacciando di suicidarsi, per poi consegnarsi solo a condizione che gli venisse risparmiata la sedia elettrica, erano sintomi evidenti di un innegabile senso di colpa.
Eppure...
Eppure c'è qualcosa, nel fondo dell'animo umano, che lavora lentamente per modificare la percezione della realtà, se quella realtà per caso non ci piace.
E' grazie a questo qualcosa degli avvocati di Simpson sono riusciti a costruire una difesa tanto implausibile quanto teoricamente possibile, nella quale era stata la polizia ad incastrare Simpson, perché "ce l'aveva con lui".
Non fu necessario dimostrare che questo fosse accaduto. Bastò insinuare nella giuria il sospetto che questo potesse, anche solo lontanamente, essere accaduto, ... ... per offrire loro un salvagente mentale, sul quale costruire il proprio alibi interiore per assolvere l'accusato.
Tutti sapevano che Simpson avesse ucciso la moglie, ma Simpson tornò tranquillamente a giocare a golf sui verdi prati della Florida.
Quando Michael Jackson venne arrestato con l'accusa di pedofilia, la gente non volle credere. Sembrava impossibile che una superstar dello spettacolo, così amata e rispettata da tutti, potesse essere caduta così in basso.
Dal punto di vista logico, sembrava evidente che Jackson avesse molestato quei ragazzini. C'erano le testimonianze dei genitori, che riportavano i racconti dei bambini, e c'erano le testimonianze degli psichiatri che li confermavano. C'era inoltre una storia pregressa, nella vita di Michael Jackson, che avrebbe sconsigliato a chiunque di far passare il proprio bambino a 10 metri di distanza da lui.
Eppure c'è qualcosa, nel fondo dell'animo umano, che lavora lentamente per modificare la percezione della realtà, se quella realtà per caso non ci piace.
E' grazie a questo qualcosa che gli avvocati di Jackson sono riusciti a costruire una difesa tanto implausibile quanto teoricamente possibile, nella quale la molestia sessuale diventava un semplice "gioco innocente", nella quale la mente del pedofilo diventava un "mondo fatato e illusorio", per offrire alla giuria un salvagente mentale sul quale costruire il proprio alibi interiore per assolvere l'accusato.
Oggi tutti sanno che Jackson fosse un pedofilo, ma Jackson tornò a vivere tranquillamente in libertà, e tornò a cantare sui palchi di tutto il mondo fra gli applausi della gente.
Quando Oscar Pistorius è stato arrestato con l'accusa di omicidio, la gente non ha voluto credere. Sembrava impossibile che un eroe, della vita e dello sport, come Pistorius fosse caduto così in basso.
Da un punto di vista logico, sembra evidente che Pistorius abbia ucciso la sua fidanzata. Ci sono le testimonianze dei vicini, che li hanno sentiti litigare di notte, e c'è una storia pregressa, di violenza e prepotenza, da parte di Pistorius sulle sue donne. Inoltre, nessuno è così imbecille da alzarsi dal letto e mettersi a sparare attraverso la porta del bagno, pensando di uccidere un ladro, senza accorgersi che la fidanzata non è più nel letto con lui.
Eppure c'è qualcosa, nel fondo dell'animo umano, che lavora lentamente per modificare la percezione della realtà, se quella realtà per caso non ci piace.
Questo meccanismo è già entrato in funzione, negli ultimi giorni. È bastata la sceneggiata di Pistorius, che continua a piagnucolare in tribunale tenendo il capo chino, sommata ad un paio di errori fatti dalla polizia di Johannesburg, per aprire la strada a quello che diventerà quasi sicuramente il nuovo "caso Simpson" del Sud Africa.
La difesa riuscirà certamente a convincere la giuria che Pistorius fosse così confuso in quel momento da non essersi accorto che la fidanzata non fosse nel letto con lui - non dimenticatelo, non indossava le protesi, e quindi era più "basso" del normale - ed alla fine quello che è stato molto probabilmente un brutale assassinio riuscirà magicamente a trasformarsi in un atto eroico, nel quale il povero "amputato" tentava disperatamente di difendere la sua donna dalle forze del male.
Tutti hanno capito che Oscar Pistorius ha ucciso la sua fidanzata in un cieco momento di rabbia, ma vedrete che fra non molto l'eroe senza gambe tornerà a volare con le sue lame d'acciaio sulle piste di tutto il mondo, fra gli applausi della gente che avrà prontamente dimenticato di avere di fronte un criminale.
E poi restiamo stupiti quando la gente non riesce a credere che "gli americani si siano buttati giù da soli le Torri Gemelle".
Massimo Mazzucco