Hanno speso più di 3000 dollari a testa per andare a galleggiare nella merda. Letteralmente, non è una metafora.
Dopo un incendio che ha colpito la sala macchine, la nave da crociera
Carnival Triumph si è ritrovata a galleggiare in balia delle onde, senza motori e senza corrente elettrica, nel Golfo del Messico.
Per gli oltre 3000 passeggeri a bordo la splendida vacanza si è rapidamente trasformata in un disastro apocalittico: senza corrente elettrica infatti hanno smesso di funzionare non soltanto gli ascensori, ma anche le toilettes, le cucine, i sistemi di comunicazione, le luci di servizio, l'aria condizionata e tutti gli altri servizi della nave.
Nell'arco di poche ore i gabinetti si sono intasati ed hanno iniziato a rigurgitare escrementi, mentre dalle cucine non si riusciva ad ottenere nemmeno un caffè caldo.
Nonostante siano entrati in funzione i generatori di emergenza, questi riuscivano ad alimentare solo una piccola parte dei gabinetti, per cui è stato chiesto ufficialmente ai passeggeri di fare i propri bisogni nei sacchetti di plastica, oppure di fare la pipì nella doccia.
Una passeggera che è riuscita a comunicare col marito ha raccontato che "c'erano escrementi che colavano dalle pareti e correvano lungo i corridoi". Si scivolava dappertutto, ... ... e l'odore è diventato talmente insopportabile che molta gente ha deciso di dormire sul ponte, all'aperto.
Altri passeggeri hanno raccontato che bisognava fare una coda di tre o quattro ore per riuscire ad avere un hamburger calda.
Dopo essere andata alla deriva per oltre due giorni, la nave è stata finalmente raggiunta dai mezzi di soccorso, e sta venendo lentamente trainata verso la costa del Texas. L'arrivo è previsto per giovedì mattina.
Un episodio del genere impone una serie di domande: come è possibile che una nave di quelle dimensioni, destinata a trasportare regolarmente più di 4000 persone, disponga di un solo motore per navigare? Davvero è così impensabile installare un motore di emergenza, che permetta se non altro di continuare a muoversi a velocità ridotta, in un caso del genere? (Al momento del disastro la nave era a 150 miglia dalla costa. Con un motore di emergenza avrebbe potuto arrivare a terra in poche ore).
Ma poi, è soprattutto la questione della corrente elettrica che lascia stupefatti: come si può avere a bordo dei generatori di emergenza che sono in grado di alimentare solo una minima parte dei gabinetti? Solo perché il motore si rompe, significa forse che la gente smetterà di fare la cacca e la pipì?
Se si accosta il caso della Triumph a quello della Concordia (curiosamente ambedue le navi sono dello stesso armatore, la Carnival di Miami), emerge chiaramente la totale impreparazione, sia del personale che delle installazioni di bordo, per affrontare un'emergenza di qualunque tipo.
Queste ormai non sono più navi da crociera, sono diventati veri e propri alberghi galleggianti, che riescono a malapena a muoversi sul mare quando ci sono le condizioni ideali per farlo. Ma se appena qualcosa va storto, questi alberghi galleggianti si trasformano in una prigione senza scampo, dove nel peggiore dei casi qualcuno ci lascia la pelle, mentre nel migliore dei casi si porterà dietro per sempre l'odore nauseabondo di migliaia di persone costrette a fare i propri bisogni dappertutto, mentre contano disperatamente i minuti che mancano per arrivare a terra.
E pagano pure un sacco di soldi per andarci.
Massimo Mazzucco