La guerra dell’informazione fra Usa e Cina continua.
Due giorni fa il Wall Street Journal ha pubblicato la seguente notizia: “Il ministero dell’energia dice che in tutta probabilità è stata una fuga da laboratorio a dare origine alla pandemia”. Sottindendendo, ovviamente, che il laboratorio fosse quello cinese di Wuhan.
Secondo il WSJ, il ministero dell’Energia è giunto a queste conclusioni “in base ad rapporto secretato dell’intelligence, che è stato fornito alla Casa Bianca e ad alcuni importanti membri del Congresso”.
Questo tipo di “notizia” fa parte della strategia americana che tende a buttare tutte le colpe della pandemia sulla Cina, allontanando i sospetti da casa propria.
E infatti i cinesi hanno subito reagito pubblicando una vignetta geniale:
di Antonio Oliverio
Potrebbero essere vietata dalle legge la produzione e la distribuzione del vaccino antiCovid in tutto lo stato della Florida, a seguito della risoluzione approvata dall’assemblea del Partito Repubblicano della contea di Lee, la più grande nonché la più popolosa del Sunshine State. La risoluzione “Ban the Jab” (“Proibire l’iniezione”) è stata passata con la maggioranza dei due terzi.
Sta ora al governatore dello Stato della Florida, il repubbilcano Ron DeSantis, che deve scegliere se confermare lo stop ai vaccini. La risoluzione, come leggiamo su Il Giornale d’Italia, è promossa da Joe Sanson, uno psicologo di Lee, il quale ha dichiarato: “La Contea di Lee e il Partito Repubblicano saranno all’avanguardia in questa campagna per fermare il genocidio”, parlando poi, ancora in relazione ai vaccini, di vere e proprie “armi biologiche” e dunque “l’Attorney General (omologo statunitense del nostro ministro della Giustizia, ma declinato nei singoli Stati che compongono gli USA, Ndr) deve prenderne atto immediatamente”, ha aggiunto.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
*************************************************************************
Ieri sera a "Otto e Mezzo" Travaglio ha provato a scalare il muro di fango del pensiero unico sull'Ucraina. Ma con gente cone Gruber e Severgnini c'è ben poco a cui aggrapparsi.
di Rossella Fidanza
Seymour Hersh, premio Pulitzer grazie alle sue importantissime inchieste giornalistiche in ambito militare, un paio di settimane fa ha creato un gran subbuglio per l’articolo con il quale ha accusato gli Stati Uniti di aver deliberatamente fatto esplodere il gasdotto Nord Stream, con il supporto della Norvegia.
Hersh è sicuramente una voce estremamente affidabile ed importante del giornalismo mondiale, non certo da ieri, nonostante tutto il mondo dei “fact-checkers” si sia fatto notare per un intervento immediato, diretto a smantellare le sue parole.
Inutilmente e in modo abbastanza ridicolo. Hersh ha un curriculum giornalistico tale per cui basterebbe la sua firma per garantirne autenticità: ha certamente difeso le proprie fonti non svelandone i nomi, ma quello che ha scritto, con tanto di documentazione correlata, è davvero difficile da confutare, soprattutto perchè assolutamente plausibile.
A seguito del suo primo articolo sulla questione Nord Stream, le reazioni sono state di diverso tipo: a parte coloro pagati per cercare di ridicolizzare il suo report, mal riuscendoci peraltro, le pochi voci giunte dagli Stati Uniti si sono limitate a minimizzare la questione, così come i loro alleati. Al contrario, la Cina ha chiesto spiegazioni, unendosi alla Russia nel chiedere nuove indagini.
Su Casa del Sole il testo integrale.
di Pepe Escobar
L'accordo tra le Banche Centrali di Russia e Iran, firmato formalmente il 29 gennaio, che collega i loro sistemi di trasferimento interbancario, cambia le carte in tavola sotto più punti di vista.
Tecnicamente, d'ora in poi 52 banche iraniane che già utilizzano il SEPAM, il sistema di telecomunicazione interbancario iraniano, si collegheranno con 106 banche che utilizzano lo SPFS, l'equivalente russo del sistema di messaggistica bancaria occidentale SWIFT.
Meno di una settimana prima dell'accordo, il presidente della Duma di Stato Vyachslav Volodin si trovava a Teheran per supervisionare i dettagli dell'ultimo minuto, nell'ambito di una riunione della Commissione interparlamentare per la cooperazione Russia-Iran: era irremovibile che entrambe le nazioni dovessero aumentare rapidamente gli scambi nelle proprie valute.
Leggi tutto: Bechis ha risposto... ma gli ha detto male