Riportiamo questo articolo in testa per coloro che si sono iscritti nelle ultime settimane
Questo spazio è dedicato in particolar modo a tutti coloro che si sono iscritti più di recente, ed ai quali finora non ho potuto dedicare le attenzioni che meritavano. Ci sono mille cose sul sito che vanno aggiustate, altre che vanno spiegate meglio, e mi riprometto di fare tutto ciò nei prossimi giorni. Come molti sanno, il completamento del film sul 9/11 è stato per me una priorità assoluta, fino a qualche giorno fa. (Il film uscirà, nonostante tutto, e uscirà meglio di prima. È solo questione di pazientare qualche settimana in più, poi sarete tutti "armati fino ai denti", ve lo garantisco).
In generale, stiamo viaggiando ad una media di oltre cento nuovi iscritti alla settimana, e la cosa è davvero incoraggiante, soprattutto se si pensa che solo una parte di questi lo fa perchè intenzionata a partecipare attivamente ai commenti e ai forum. Vogliamo quindi credere che il resto si iscriva soprattutto "per supporto" - cosa che noi chiediamo apertamente - ed in questo senso li ringraziamo doppiamente.
Anche se non siete intenzionati a scrivere subito, consigliamo a tutti i nuovi iscritti di pubblicare almeno un post di prova, in qualunque momento, ...
Ho voluto contarle, una per una. Sono andato in archivio, e ho scoperto che sono state ben nove le "grosse discussioni" di quest'anno incentrate sull'argomento religioso. E di tutte queste, ben nove sono finite male. Per finire male, ovviamente, non intendo che ci siano stati morti e feriti, ma semplicemente che non si sia riusciti a fare un solo passo in avanti, rispetto ai relativi punti di partenza.
Non ho ancora visto una sola persona, su questo sito, mutare di un millimetro la propria posizione sull'argomento. Chi è cristiano alla "in sanguine meo", lo rimane fino all'ultima goccia del suo martirio. Chi è mangiapreti per abitudine, non si ciba d'altro a pranzo, cena o colazione. E chi cerca timidamente di suggerire che chiesa e religione, cristianesimo e Cristo, fede e spiritualità, non siano necessariamente la stessa cosa, viene regolarmente travolto e calpestato dalle mandrie imbufalite dei contendenti. E anche all'interno dello stesso discorso ecclesiastico, ben pochi riescono a distinguere fra un papa inghirlandato come una divinità pagana e un missionario della Teologia della Liberazione.
Intendiamoci, le cose vanno molto meglio di una volta, nel senso che almeno oggi non volano più insulti ed etichette a un tot al chilo. Ma la rigidità di pensiero rimane quella, e il fondamentalismo ...
Si è svegliato. Al suono delle campanelline di Natale, il signor Giuseppe Ratzinger - in arte Papa Benedetto XVI - si è ricordato dei suoi doveri di pastore dell'umanità, e si è premurato di elencare per noi povere pecorelle quello che dobbiamo e non dobbiamo fare nei mesi a venire.
Nella continua ricerca del primato per il Guinness della banalità, Ratzinger ha pregato Dio di "dare coraggio a tutti gli uomini di buona volontà in Iraq, Libano e Terrasanta, dove i segni di speranza, che non mancano, hanno bisogno di essere confermati da azioni ispirate alla giustizia e alla saggezza".
Ratzinger ha anche chiesto (sempre a Dio, si immagina) "protezione per tutti coloro che soffrono di tragiche crisi umanitarie, soprattutto nel Darfur, ma anche nel resto dell'Africa".
Ancora a Dio ha poi chiesto di "favorire la continuazione del dialogo …
di Vincenzo D'Urso
Londra 2005 - Caro Dio, così come l'anno scorso, ti scrivo nuovamente. Innanzitutto per ringraziarti di aver provveduto a tutte le mie richieste. In quest'utlimo anno ho scoperto tante cose nuove che non sapevo. Penso che tu abbia addirittura fatto di più di quello che desideravo si avverasse. Vorrei, anche per quest'anno, che tutto continuasse in questo modo. Il mondo mi sembra sempre più affascinante. La società mi sembra sempre più libera.
Infatti, tu ben sai della mia nuova esperienza qui a Londra e, se questa città è il paradigma della nostra società futura, c'è di che essere tranquilli. Pensa che lavoro per una delle tante agenzie di lavoro interinale, al momento non ho trovato altro. Sai, funzionano in modo molto simpatico, in tutti i sensi. Ogni giorno ti mandano a lavorare in un posto diverso. In media 5 ore di lavoro al giorno al minimo salariale che, al netto delle tasse, non arriva a 5 sterline per ora. Ogni giorno queste agenzie ti inviano un sms…
Il capitolo di "11 Settembre Ultimo Appello" dedicato alla scomparsa del volo caduto in Pennsylvania
IL FILMATO E' DISPONIBILE
Anche chi sa poco di 11 Settembre, ha probabilmente sentito dire che ci sono grossi sospetti sul fatto che sia stato davvero un Boeing 757 a colpire il Pentagono.
Quello che quasi nessuno sa, è che all'appello manca anche un'altro aereo per intero: del volo United 93 (il "quarto aereo"), che sarebbe stato fatto schiantare dai passeggeri in rivolta in un campo della Pennsylvania, non si è mai trovato nulla. Non un motore, non un pezzo d'ala, non un troncone di coda, nulla. Solo una buca fumante, piena di ferraglia qualunque, che non fa che moltiplicare all'infinito i sospetti sulla versione ufficiale dei fatti fornita al mondo dall'amministrazione americana.
Con questo articolo cerchiamo di fare il punto della situazione, dopo la recente delusione per la mancata uscita in edicola del nostro DVD sull'11 Settembre. (La cosa comunque è soltanto rimandata di qualche settimana, poi spieghiamo il perchè).
Intanto diciamo che domani, venerdì, metteremo in rete il capitolo del film intitolato "Il mistero di United 93". Mentre l'argomento è stato finora sottovalutato da quasi tutti i ricercatori sull' 11 settembre, risulta che questo episodio possa addirittura contenere l'intera chiave del giallo di quel giorno.
Per quel che riguarda la mancata uscita, diciamo che in realtà non abbiamo "perso", ma è come se avessimo mancato per un soffio l'opportunità di vincere il mondiale alla prima stagione. Se il DVD fosse uscito in allegato al settimanale di tiratura nazionale, infatti, avrebbe certamente messo in moto quel meccanismo di risonanza ...
di Enrico Galoppini
Sono sempre più rare le volte in cui ho il coraggio di guardare un telegiornale, eppure ogni volta, anziché ‘prenderla con filosofia’, mi succede che quasi mi metto ad urlare come un pazzo furioso per quel che sento e vedo. Ma non sono impazzito. Tutt’altro, l’«urlo» è ben meditato…
Molti, infatti, si sciroppano quaranta telegiornali al giorno (e sono, nel loro ebetismo, i più felici), altri fanno il tifo (e si sfogano), pochi altri verificano la «versione ufficiale»; ma chi ha metabolizzato queste ‘fasi’ s’incazza e basta, perché si pone la domanda fondamentale: perché dobbiamo sopportare tutto ciò?
Non sarebbe allora meglio non «sapere» più nulla? Pensate un po’: sono giunto alla conclusione che anche questo esito …
Evo Morales, il presidente campesino, ha vinto le elezioni boliviane, "en el nombre del pueblo". Non ha superato, di pochissimo, il 50% necessario a garantirsi un mandato assoluto, ma con la legge boliviana, che incarica il parlamento di decidere in caso di maggioranza relativa, lo stesso presidente uscente, Quiroga, ha riconosciuto la propria sconfitta.
E adesso? Gas naturale, petrolio e coca sono le tre grandi variabili in un paese che, stando alle risorse, doverebbe essere fra i più ricchi al mondo, e che invece è il penultimo della fila in Sudamerica, preceduto, in povertà, dal solo Ecuador. Il 66 per cento dei boliviani vive sotto la cosiddetta "linea di povertà".
Il 95 percento dei boliviani è cattolico, il restante 5 percento protestante. Da questo punto di vista, i Conquistadores ...
A chi ha a cuore la verità sull'11 Settembre, dobbiamo purtroppo dare una triste notizia. A chi è "di sinistra", un'altra ancora peggiore.
Il nostro nuovo film, intitolato "11 Settembre Ultimo Appello", era pronto per uscire in formato DVD, allegato ad un noto settimanale italiano. Questo era stato il motivo del nostro tergiversare nel dare informazioni più precise riguardo all'uscita: non volevamo creare nessun alone di mistero, ma semplicemente farvi una piacevole sorpresa. Invece la sorpresa l'abbiamo avuta noi, nel venire a sapere che all'ultimo momento il periodico se l'è fatta sotto, e che non se ne fa più nulla. Non è importante a questo punto stabilire di quale pubblicazione si tratti, quello che è importante è che questa si colloca chiaramente nella cosiddetta "area di sinistra".
Nello specifico, è avvenuto quanto segue: il direttore di questa pubblicazione (con la quale c'erano stati accordi preliminari, ma non impegnativi), ha visto il film finito, ed ha scelto di dichiarare, come motivazione del proprio rifiuto, che il suo giornale "appoggia la tesi ufficiale".
Ora, chiunque abbia visto "11 Settembre 4 anni dopo", il film "parziale" messo da noi in rete lo scorso Settembre, sa benissimo ...
di Stefano Serafini
Mi pare sia passato piuttosto in sottotono, almeno presso i media italiani, lo scandaloso discorso di Harold Pinter pronunciato in occasione del ricevimento del Premio Nobel 2005 per la letteratura, lo scorso 7 dicembre.
Presumibilmente perché egli ha voluto cogliere l'occasione di una platea mondiale per dire quello che milioni di persone desidererebbero urlare senza poterlo fare, e che le televisioni, obbedienti, tacciono. Con un monologo intitolato "Arte, verità e politica", l'intellettuale coraggioso si è esposto in vece del Segretario dell'ONU, o delle cancellerie internazionali, o dei partiti, o dei leader popolari, o persino delle agenzie di stampa; l'arte ha supplito alla coscienza perduta di chi governa, ed è così tornata finalmente a parlare, per bocca di Harold Pinter, di verità, assumendosene la responsabilità.
Ma quale verità? Non è la verità nell'arte, e nella fattispecie della specialità di Pinter, la drammaturgia, come egli stesso sostiene, "sempre elusiva"? In effetti, proprio ad apertura di discorso, citando se stesso, Pinter conferma di credere che non esistano distinzioni assolute fra reale e irreale, tra vero e falso, e che una cosa può essere sia vera che falsa allo stesso tempo. E' questo infatti il modo di procedere dell'arte nell'esplorazione del mondo. Ma al di fuori dell'ambito artistico la responsabilità civile ...
di Andrea Franzoni
Sono molte, specie nell'ultimo periodo, le storie di sfruttamento e di maltrattamenti ai danni degli operai cinesi. La Cina, paese che ci fa enormemente paura e che sembra sempre in procinto di schiacciarci, viene infatti dipinta come un regno di campi di lavoro pieni di forzati che vengono spremuti fino alla morte, lavorando decine di ore al giorno senza la minima protezione, e che vengono poi sbattuti tranquillamente per strada una volta inutili.
Questa situazione terribile, per la verità per nulla dissimile a quella nella quale versano milioni di lavoratori in Sud America, in Asia, in est Europa o in Africa, è al centro di una feroce strumentalizzazione mossa da interessi meramente economici, ovviamente, ma che prova a far leva sulla difesa dei diritti dei lavoratori rivendicando dazi, barriere e altre limitazioni sulle merci cinesi (andando contro agli stessi principi di libero mercato professati da decenni). Mentre il cinese viene sempre più stereotipato, e mentre gli industriali nostrani invocano uno sbarramento delle frontiere …
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