di Marco Cedolin
Nell’atmosfera pesante che permea questi primi giorni di settembre, fra le pieghe di argomenti spinosi e complessi quali la nuova finanziaria, il destino delle pensioni, la missione italiana in Libano, il problema del difficile risanamento del debito pubblico del Paese che sembra dovere giocoforza passare attraverso l’incremento del debito personale di coloro che il paese lo abitano, per fortuna c’è ancora spazio per sorridere.
Magari si tratterà di un sorriso amaro, più simile ad un tic nervoso che non a quei sorrisi distesi e giocondi che traggono spunto dalla gioia dell’animo ma siccome “accontentarsi” è la prima regola per assurgere alla felicità è impossibile non essere grati al Vice Presidente del Consiglio Francesco Rutelli per le esternazioni pronunciate in quel di Cernobbio.
Rutelli ha esordito affermando “come sia tempo che gli italiani cambino le loro abitudini per quanto riguarda le vacanze” dimenticando che negli ultimi anni per una grossa parte d’italiani ...
Per quanto Israele avesse negato - respingendo con grande sdegno l'accusa - di usare armi proibite in Libano, gli ispettori ONU hanno fatto sapere ieri di aver già trovato nel territorio libanese circa 100.000 bombe a grappolo inesplose, lanciate durante l'ultimo mese di scontri, disperse su almeno cento località diverse del paese.
Le bombe a grappolo producono danni ancora più devastanti delle normali mine anti-uomo, in quanto, a parità di potenza, raggiungono un'area molto più ampia. Ci vorranno molti mesi di delicato lavoro ad alto rischio per ripulire completamente la zona interessata. A chi non sapesse che effetto fanno le bombe a grappolo (cluster bombs) sui malcapitati che ne restano colpiti, sconsigliamo vivamente di fare una ricerca in rete, a meno di essere di stomaco assolutamente incrollabile.
Nelle stesso ore, come se fosse il protagonista di film completamemte diverso, Ehud Olmert ingaggiava un arrogante braccio di ferro con Kofi Annan, sostenendo che Israele si sarebbe ritirato dal Libano …
di Riccardo P.
Credo che nella vita di ognuno, arrivi un momento, in cui dover spendere due parole sul suo intorno, sulle sue speranze sulle sue paure, fosse solo per i figli che occuperanno i suoi spazi, gli amici con cui condivide gli spazi, se stesso con cui condivide spazio di coscienza.
Un dato è certo viviamo in tempi veloci, dove il tempo ha una misura sua sempre meno biologica e sempre più economica, viviamo anche in tempi in cui le distinzioni tra onesti e disonesti non sono molto chiare, la figura del galantuomo si è un po’ sfumata, l’onestà intellettuale ha ceduto passo e forse qualcosa di più, alla conservazione degli status, abdicando a quel ruolo di controllo minimo che la coscienza individuale esercitava nella sua forma privata nelle cose pubbliche.
Fino a quando questo si limita ad una sfera circoscritta è deprecabile, condannabile, ma tollerabile, la corruzione per la villetta abusiva, lede il mio diritto di uguaglianza come cittadino, …
di Ashoka
Molti sono gli insegnamenti che possiamo trarre, per dirla alla Machiavelli, dall'esperienza delle cose moderne e dalla lezione delle antique.
La storia ci insegna, ad esempio, che, nelle difficoltà, gli uomini tendono ad accantonare le differenze per dare vita ad un movimento di lotta e di resistenza; che sia contro un governo ritenuto ingiusto o contro un invasore straniero o una più generica “lotta per la verità”.
Non a caso una delle strategie di controllo adottate dalla parte dominante...
(Video più sopra)
New Orleans dal satellite, prima e dopo Katrina. Le zone scure sono quelle allagate dal cedimento delle dighe del Mississipi (in basso nell'immagine).
Di certo l'attuale presidente Bush passerà alla storia per l'11 settembre e per le conseguenti guerre in Afghanistan e Iraq (augurandoci che la lista non debba allungarsi prima che termini il suo mandato). Ma l'episodio della sua presidenza che ha lasciato il segno più profondo nel subsconscio degli americani, con tutta probabilità è stato il disastro dell'uragano Katrina.
Non tanto il disastro naturale, a cui bene o male sono abituati, quanto quello umano, politico e sociale che è rimasto impresso per sempre nelle immagini indimenticabili che ci giungevano giorno dopo giorno dalle zone disastrate.
Nessuno avrebbe mai immaginato di vedere una tale disorganizzazione nel paese che è notoriamente il più avanzato al mondo sia nel campo tecnologico che in quello delle comunicazioni, e quindi - si presume - in quello del soccorso civile.
Nessuno avrebbe mai immaginato che migliaia di sopravvissuti potessero restare completamente isolati, all'interno dello stadio di New Orleans, ...
di Giulietto Chiesa
Ho fatto un passaggio sul sito Luogocomune, per poter misurare la quantità d'insulti che mi sono stati riservati. Noto che Mazzucco pubblica, molto scorrettamente, le cose che gli ho risposto inframmezzandole con le sue notazioni. Noi abbiamo pubblicato per intero e senza interruzioni ciò che lui ha scritto e la mia risposta. Ecco perchè Megachip ha come secondo titolo, "Democrazia nella comunicazione".
Vedo che Mazzucco contribuisce attivamente, con le sue risposte ai suoi lettori, a complicare e aggravare la polemica. Mi attribuisce intenzioni che non ho mai avuto, mi mette in bocca frasi che non ho mai pronunciato e che, infatti, non può esibire tra virgolette. Mi accusa di avere "cambiato idea" senza comunicarglielo, mentre io non ho cambiato nessuna idea e, comunque, non avevo e non ho mai preso alcun impegno ...
Caro Giulietto, dopo tutto questo penoso polverone, gli utenti di Luogocomune chiedono chiarezza. Io chiedo chiarezza. E penso che di certo debba volerla anche tu. Lasciare la faccenda irrisolta, a questo punto, non farebbe che danneggiare tutti ulteriormente.
Suggerisco quindi di mettere da parte tutti i discorsi inutili - le vanità le retoriche e le ripicche - per cercare di risalire al cuore della questione: per quale motivo, da un certo punto in poi, hai scelto di "negarci gli oratori"? Che cosa è successo, di preciso, che abbia giustificato una scelta così chiaramente ostile da parte vostra?
Al di là degli effetti reali di questo "anatema", infatti, la sua portata simbolica è indiscutibile, e non poteva non scatenare, prima o poi, quello che infatti è successo. Mi pare quindi giusto ...
di Marco Cedolin
Dopo settimane dense d’incertezza, dichiarazioni, smentite, ipotesi, ambizioni di comando, comandanti ambiziosi e governi recalcitranti, il “grande giorno” sembra davvero essere arrivato.
La prima missione (di guerra? Di pace?) del governo Prodi sta spiegando le vele in direzione del Libano dove dovrebbe giungere nella giornata di venerdì.
Questa notizia, la sommaria composizione della forza militare italiana deputata, almeno inizialmente, a costituire il nostro contributo alla forza d’interposizione che stazionerà in Libano sotto la bandiera dell’ONU e le prime stime dei costi della missione stessa sono in realtà le uniche certezze.
Si tratta di 5 navi con circa 2500 uomini (compresi 1500 marinai che costituiscono gli equipaggi) prevalentemente fanti di Marina del reggimento San Marco, ...
E' arrivata la risposta di Chiesa al mio articolo, con preghiera di pubblicazione.
Per chi vorrà leggere, debbo fare una premessa molto importante: nonostante tutto che quello che è stato detto e scritto su di noi in questi giorni, ho saputo che Megachip continua tranquillamente a utilizzare intere parti del nostro film "4 anni dopo", all'interno del film provvisorio che vanno mostrando in diverse piazze, con il dichiarato intento di raccogliere i soldi per completarlo.
Sono quindi obbligato a diffidarli pubblicamente dal farlo, visto che nulla di ciò che io o luogocomune abbiamo mai prodotto e messo in rete è utilizzabile per scopo di lucro, diretto o indiretto, senza il previo consenso degli autori. (Vedi nota esplicativa, a fine articolo).
Ecco quindi a risposta che Chiesa ci chiedeva di pubblicare; in corsivo i suoi paragrafi, inframmezzati da alcune mie repliche, in normale formattazione.
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Leggo con sorpresa la ricostruzione di Massimo Mazzucco. Ma non ho intenzione di replicare. Se non su alcuni punti, a mio avviso opinabili. Che la faccenda 11 settembre sia da me considerato un fatto "personale" tra me e la Casa Bianca, ...
di Marco Cedolin
Da sempre mi vengono i brividi quando mi accingo a leggere “il mondo secondo Mercedes Bresso”, pessimo libro infarcito di visionaria lucidità che ogni mese si arricchisce di qualche nuovo capitolo.
La visione della realtà che il Governatore Bresso e la maggioranza che la sostiene in seno alla Regione Piemonte tentano di portare avanti è tanto bizzarra quanto agghiacciante poiché in grado di stravolgere tutto e tutti a loro esclusivo uso e consumo.
In questa sorta di realtà parallela il Piemonte giace isolato dal resto del continente europeo, pur transitando attraverso la sola Valle di Susa ben un terzo di tutto il traffico merci che valica l’arco alpino.
Il TAV è talmente indispensabile da trasmutare a questione di vita o di morte, poiché ritenuto l’unico mezzo idoneo a trasportare quelle merci che mai sono esistite nella nostra realtà ...
Leggi tutto: Rutelli ha scoperto le ferie permanenti