di Giulietto Chiesa
Ho fatto un passaggio sul sito Luogocomune, per poter misurare la quantità d'insulti che mi sono stati riservati. Noto che Mazzucco pubblica, molto scorrettamente, le cose che gli ho risposto inframmezzandole con le sue notazioni. Noi abbiamo pubblicato per intero e senza interruzioni ciò che lui ha scritto e la mia risposta. Ecco perchè Megachip ha come secondo titolo, "Democrazia nella comunicazione".
Vedo che Mazzucco contribuisce attivamente, con le sue risposte ai suoi lettori, a complicare e aggravare la polemica. Mi attribuisce intenzioni che non ho mai avuto, mi mette in bocca frasi che non ho mai pronunciato e che, infatti, non può esibire tra virgolette. Mi accusa di avere "cambiato idea" senza comunicarglielo, mentre io non ho cambiato nessuna idea e, comunque, non avevo e non ho mai preso alcun impegno ... ... a comunicargli quello che faccio. Né vedo perchè mai avrei dovuto farlo. Alimenta l'idea che io o qualcun altro abbia voluto rubargli il lavoro, mentre noi abbiamo semplicemente applicato la pratica della rete, che consente a tutti di usare i materiali che vi si pubblicano, purché se ne citi la fonte. Oltretutto “Sette Domande” è un compendio introduttivo ai nostri incontri-dibattito. Diciamo che è uno strumento didattico. Il film a cui il gruppo di Megachip sta lavorando non ne conterrà un solo fotogramma.
Risulta adesso (Mazzucco me lo ha detto in una conversazione telefonica, oggi martedì 29 agosto) che tutto questo bailamme deriverebbe dal fatto che "Megachip ha negato gli oratori" alle presentazioni del suo film "Inganno Globale".
Chiariamo le cose: noi siamo impegnati nella realizzazione di un film per il cinema e la televisione. Stiamo faticosamente lavorando per un obiettivo non facile. Tale film ha caratteristiche tecniche e di mercato di riferimento del tutto diverse da Inganno Globale. Abbiamo interviste originali, e approfondiamo nuovi orizzonti di ricerca. Come qualche intervento sul sito di Mazzucco ci ha gentilmente riconosciuto, abbiamo, pare, libertà di autonoma iniziativa: questo non ci rende affatto avversari di Luogocomune. Ma non ci risultava di essere tenuti a offrire i nostri oratori alle proiezioni di Inganno globale. Semplicemente abbiamo fatto i conti delle nostre forze e le abbiamo indirizzate per sostenere il nostro progetto.
Ma mai, in nessuna occasione, abbiamo manifestato ostilità o disinteresse nei confronti del lavoro di Mazzucco. Io personalmente, nel luogo di vacanza in cui mi trovavo, ho fatto tre proiezioni di "Inganno globale", per gli amici stranieri e italiani che erano miei ospiti. E ho perfino dato una copia del film (gentilmente fornitami da Rodrigo Vergara) ad amici egiziani perchè organizzino una proiezione al Cairo. Tutto questo per dire quanta ostilità io abbia nei confronti di Mazzucco e del suo lavoro.
Dunque tutto nasce letteralmente dal nulla.
Restano le valanghe d'insulti che l'iniziativa della rottura di Mazzucco mi ha procurato. Insulti e insinuazioni la cui responsabilità attribuisco a lui personalmente, perchè ha costruito una polemica dal nulla, per ragioni tutte sue, in cui non voglio entrare. Lui ritiene, evidentemente di avere meriti insuperabili. Libero di pensarlo. Io ho messo in questa impresa l'esperienza di quasi trent'anni di giornalismo, alla quale tengo non poco perchè è la cosa migliore che ho fatto.
È stato anche ipotizzato che il coordinatore del nostro gruppo di lavoro, Paolo Jormi Bianchi, sia responsabile della polemica, per aver filtrato volutamente male le comunicazioni tra me e Mazzucco. Non è vero.
Per questa ragione, visto che altre ondate di letame appaiono già all'orizzonte, pronte ad essere scagliate, queste righe sono le ultime che dedico a questo problema.
Cordiali saluti a tutti coloro che non mi hanno insultato (per fortuna vedo che ce ne sono anche nel blog di Luogocomune).
Giulietto Chiesa
PS.: Naturalmente sarebbe auspicabile che, almeno questa volta, Mazzucco pubblichi le cose che scrivo in buon ordine, come sono state scritte, senza intermezzi pubblicitari. Così, almeno, i futuri lanciatori di letame potranno gettarlo sul materiale originale.
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Come vedi, Giulietto, ti ho accontentato.
Anzi, in questo caso lascio che la palata di letame ti arrivi direttamente dal tuo fido collaboratore. Così almeno sarà chiaro una volta per tutte chi è il proprietario della stalla.
Massimo Mazzucco
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Original Message -----
From: Paolo Jormi Bianchi
To: g.chiesa@[rimosso. M.M.] ; 'giulietto chiesa' ; 'giulietto chiesa'
Sent: Friday, August 25, 2006 3:32 PM
Subject: Mazzucco ci muove delle critiche
Caro Giulietto, clicca qui e leggi l’articolo di Mazzucco e le reazioni della sua torcida, i post lasciati sul sito dai suoi accoliti:
http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1372&com_id=53688&com_rootid=53686
Tutto nasce dal nostro rifiuto di mandare nostri conferenzieri alle proiezioni del film di Mazzucco. Come ricorderai mi avevi detto (ed io ero più che d’accordo) di negare cortesemente la nostra disponibilità, ed io così ho fatto. Il resto è venuto da sé.
Siccome gestire le relazioni esterne dell’operazione rientra nei miei compiti e se leggerai tutto vedrai che un ruolo nella vicenda mi viene riconosciuto dalle stesse persone che ci muovono delle critiche, ho mandato una mia risposta a Massimo, che puoi leggere in allegato.
Se vuoi fare delle precisazioni e vuoi mandare una tua lettera di risposta sono a tua disposizione.
Ciao
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Questa mail era inclusa nella lettera che Jormi Bianchi mi mandò a commento del mio articolo iniziale, insieme alla prima risposta di Chiesa, e ad altri scambi fra lui e la persona a cui inizialmente era stato detto di non avere oratori disponibili. Lo stesso Jormi Bianchi, per motivi a me poco chiari, mi invitava a pubblicare il tutto integralmente. Visto quanto sopra, non me l'ero sentita di farlo, ed avevo pubblicato solo la risposta di Chiesa. Ora naturalmente non posso evitarlo.
Chiedo gentilmente alla "torcida di accoliti" di dimostrare a loro volta che il letame non è mai stata la nostra produzione preferita. Certe persone hanno la grandiosa capacità di sapersene ricoprire da soli.
Noi casomai facciamo gli spalatori.
M.M.