Avanti di questo passo va a finire che il comando della missione in Libano ce lo dobbiamo giocare ai rigori con la Francia. Che dite, riuscirà il micidiale sinistro tagliato di D'Alema ad avere la meglio sulla nota tendenza di Chirac di buttarsi sempre a destra?
Come in tutte le spirali mediatiche, che partono da un presupposto qualunque, pur di arrivare in qualche modo a nutrirsi di se stesse, anche questa faccenda della leadership militare sta assumendo proporzioni assolutamente irreali.
Per un qualunque umano che fosse partito per Marte un mesetto fa, e che rientrasse oggi, la fatica di capire cosa è successo nel frattempo potrebbe anche costargli la sanità mentale. Ma come? - gli verrebbe da dire - Quando sono partito c'erano gli Stati Uniti che dicevano a Israele di procedere tranquillamente con i bombardamenti, gli europei che facevano finta di niente, e lo stesso Israele che dichiarava che non si sarebbe fermato … … fino a quando Hezbollah non fosse stato estirpato, e ora ritrovo italiani e francesi che fanno a gara a chi manda più soldati, e a chi li deve comandare, per aiutare l'esercito libanese a estirpare Hezbollah? Ma cosa è successo nel frattempo? Gli israeliani per caso non ci sono riusciti?
Beh - gli verrebbe risposto - ci sarebbero anche riusciti, ma per farlo si sono resi conto che "Hezbollah fa parte del tessuto sociale" (starebbe anche sui libri di terza media, volendo, ma sai com'è, meglio sempre verificare di persona), per cui per farcela avrebbero dovuto tirare una piccola bomba atomica su ogni singolo villaggio fra il confine e Beirut.
E forse stavano pure per provarci, ma qualcuno alla fine si deve essere opposto. Non per motivi etici, sia chiaro: quando ti devi difendere non puoi guardare in faccia nessuno. E' che se ammazzi tutti e distruggi tutto, dopo chi ricostruisce? E per chi, soprattutto? Invece una bella strapazzatina alle infrastrutture (quel che basta per mettere il paese in ginocchio, senza stenderlo del tutto), e una bella sventagliata di shrapnel sui quartieri più popolari (tanto da diffondere il terrore dappertutto, senza per questo decimare la forza lavoro), e tuoi i nuovi appalti sono già tutti garantiti.
Era questo che intendeva in verità la Rice, quando diceva: fate pure, ma con delicatezza.
Altri dicono invece che gli israeliani stessero beccando un pò troppe legnate per i loro gusti (d'altronde IDF significa "Forza di Difesa Israeliana", non si può pretendere che sappiano anche attaccare), e quindi di colpo avrebbero "concesso" quella tregua tanto insperata che D'Alema nemmeno aveva osato provare a chiedere.
Sai com'è, lui chiede solo quando hanno già concesso, cosi almeno non fa brutte figure, e poi può pure dire che è stato merito suo. (Si chiama "strategia", ultimamente, e chi la applica da noi è da considerarsi molto astuto).
In ogni caso, adesso serve qualcuno che tenga buona tutta quella gente, mentre Israele si lecca le ferite. Ed ecco che Prodi si accorge di avere proprio un contingente di tremila uomini, che non ne possono più della democrazia in Iraq, e che non vedono l'ora di tornarsene a casa. Che siano gli stessi o no, quindi, è chiaro che noi sul "piatto" della partita un bel tremila fisso dobbiamo lasciarcelo comunque. A questo punto, avranno pensato il Gatto e la Volpe, tanto vale fare gli umanitari, recuperare qualche punticino con quei quattro pacifisti che ancora rimangono, e offrire generosamente i nostri militi al Moloch perennemente affamato di guerre proprie e di soldati altrui.
Chissà perchè in Afghanistan i nostri aerei militari venivano respinti all'atterrraggio anche tre o quattro volte consecutive, da tanto gli americani non ci volevano fra le palle, mentre ora stiamo addirittura contendendoci con i cugini francesi la fascia di capitano? Cosa avranno messo in palio, per chi alla fine abbocca all'esca più vistosa? Un altro pozzo come quello di Nassirya, dove per la prima volta nella storia gli italiani sono riusciti a farsi odiare sia dagli amici che dai nemici? Oppure un paio d'anni di stabilità al governo, visto che i nostri eroi stanno in piedi, non dimentichiamolo, "per grazia ricevuta"?
Ma soprattutto, che ci vanno a fare, i nostri soldati nel Libano? Vanno davvero a dare una mano, o vanno soltanto a prendersi abbastanza pallottole e bombe (sparate da chi, in realtà, non lo sapremo mai - come nel caso della postazione ONU) da scatenare in noi una tale indignazione, salma dopo salma, Inno di Mameli dopo Inno di Mameli, che quando finalmente Israele dirà "lo vedete come continuano ad ammazzare impunemente? Adesso basta ragazzi, toglietevi di mezzo, che vi facciamo vedere noi come si trattano questi animali", rischiamo addirittura di essere contenti che lo facciano?
Massimo Mazzucco
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