di Piero Cammerinesi
Questa ve la devo proprio raccontare perché è davvero gustosa e poi…chi sa, potrebbe anche tornarci utile.
Dunque ascoltate, c’è un tale, William Woodward, che abita in una tranquilla cittadina – si dice sempre così, prima che succeda qualcosa di grosso e la tranquillità evapori come la nebbia, no? – nello stato della Florida, Titusville.
Bene, il nostro William invece di fare il barbecue d’ordinanza del Labor Day – qui era festa lunedì - o magari schiacciare un pisolino, pensa bene di uscire di casa con la sua bella pistola e di sparare a tre suoi vicini di casa – loro sì stavano facendo l’immancabile barbecue della festa del lavoro - ammazzandone due e ferendo gravemente il terzo.
Beh, direte voi, dov’è la notizia? Negli USA c’è solo un giorno all’anno in cui qualcosa del genere non può capitare: il 30 Febbraio…
Abbiate ancora un po’ di pazienza, adesso ci arriviamo.
Fatta la sua brava strage il nostro William dice candidamente al magistrato che lui l’ha fatto perché questi vicini “lo infastidivano da – sono parole sue - più di un mese”. Addirittura, a suo dire, pare gli avessero persino rubato un rotolo di nastro adesivo. Pazzesco! [...]
Il partito radicale ha lanciato una nuova campagna per fare un referendum sulla depenalizzazione della marijuana. Questo è lo spot che hanno messo in rete. E' uno spot decisamente intelligente, accattivante, capace di colpire direttamente al cuore del problema.
Vediamo di commentare i passaggi più brillanti dello spot, partendo dall'inizio: "Un italiano su tre ha fumato cannabis almeno una volta nella vita - ci dice tutto eccitato il narratore - I consumatori abituali sono oltre 3 milioni. Più o meno come chi segue il calcio allo stadio."
Esordio grandioso, da veri professionisti della comunicazione. Partire con una fallacia ad autoritatem all'inizio dello spot è come partire in folle in una gara di Formula 1, senza benzina e con gli occhi bendati da una sciarpa di lana.
Che cosa vorrebbe dire, "i consumatori abituali sono più o meno come chi segue il calcio allo stadio"? Che siccome sono "tanti", allora "va bene" consumare marijuana? Se è solo per quello, in Italia ci sono 6 milioni di figli di puttana ...
di Piero Cammerinesi
Completamente ipnotizzati dal puzzle dell’IMU e dal salvataggio-sì/salvataggio-no di Silvio Berlusconi i nostri media hanno totalmente passato sotto silenzio una notizia di grande rilevanza globale.
Mi riferisco alla riunione N.7015 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 6 agosto scorso[1], il cui tema era: “La cooperazione tra le Nazioni Unite e le organizzazioni regionali e sub-regionali per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”.
Gli argomenti messi sul tappeto non sarebbero mai arrivati in Consiglio di Sicurezza se non grazie al fatto che alla Presidenza del Consiglio di Sicurezza era di turno l’Argentina, che ha avuto pertanto la possibilità di denunciare pubblicamente all’ONU lo spionaggio da parte delle agenzie d’intelligence Usa e britanniche.
Il giorno prima del Consiglio di Sicurezza, il 5 agosto, il Presidente della Repubblica Argentina, il Presidente della Bolivia, il presidente del Brasile, il Presidente dell'Uruguay, nonché i Presidenti di Venezuela ed Ecuador, avevano – tramite i loro Ministri degli Esteri - duramente condannando gli atti di spionaggio svolti dalle agenzie di intelligence degli Stati Uniti d'America[2].
Sei nazioni sudamericane hanno dunque saputo dare una lezione di dignità e di coraggio ...
Fonte Izvestia
Il Presidente della Repubblica araba siriana in un’intervista esclusiva a “Izvestia” – ha parlato della minaccia di invasione da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente, dei rapporti con Vladimir Putin e sul destino comune dei russi e dei siriani. Ne proponiamo una nostra traduzione in italiano, non ufficiale.
Nel bel mezzo della crisi siriana Alexander Potapov e Yuri Matsarsky si sono incontrati a Damasco con il presidente Bashar Assad. In un’intervista esclusiva a “Izvestia”, il Presidente ha detto che in realtà non sta usando armi chimiche, ha commentato inoltre le dichiarazioni dei politici occidentali intenzionati a mettere pressione militare sulla Siria e ha espresso l’apprezzamento all’assistenza fornita dalla Russia e dal suo presidente al popolo siriano.
- Signor Presidente qual è la situazione in Siria? Quali territori rimangono sotto il controllo dei ribelli?
- Non ci sono aree che sono sotto il controllo dei terroristi, e aree sotto il controllo dell’esercito. C’è un nemico che ha occupato la nostra terra. Abbiamo a che fare con dei terroristi infiltrati nei villaggi e nelle periferie delle città. Sono criminali che uccidono persone innocenti, distruggono le infrastrutture. [...]
Pubblicata la versione inglese. Grazie a chi la farà girare.
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DVD 1
INTRODUZIONE
0.01:02 - 12 paralleli fra Pearl Harbor e l'11 settembre
0.14:10 - Gli argomenti del dibattito
PARTE 1 - LA DIFESA AEREA
0.15:08 - Dove sono i caccia?
0.16:25 - La "teoria dell'incompetenza" (radar, transponder)
0.22:30 - Le esercitazioni militari
0.30:35 - Avvertimenti dettagliati
0.34:15 - La catena di comando
0.39:40 - Promozioni, non punizioni
0.41:30 - Il caso Mineta
0.49:40 - La tesi dei debunkers
0.55:00 - Riassunto del caso Mineta [continua ...]
Vi sono infiniti casi nella storia nei quali una persona ha creduto di poter dare un contributo importante alla causa in cui credeva, sacrificando la propria vita.
Purtroppo i risultati non sono mai quelli sperati.
Il soldato Bradley Manning, responsabile per aver divulgato tonnellate di informazioni segrete sulle operazioni illegali degli americani in Afghanistan, ha dichiarato di aver compiuto il suo gesto perchè questo "avrebbe cambiato il mondo, dando inizio ad un dibattito sulla politica estera degli Stati Uniti e dei suoi militari."
L'unico risultato che ha ottenuto invece è stato quello di prendersi 35 anni di prigione, che intendono non soltanto punire lui, ma mandare anche un chiaro messaggio a chiunque altro pensasse di fare una cosa del genere.
Un paio di anni fa, in Germania, una donna affetta dal Morgellons si suicidò lanciandosi da un pallone aerostatico, ...
Sono stufo di sentir parlare di universi paralleli. Non ne posso più.
Una volta questo era un concetto che trovavi soltanto di rado, nei romanzi di fantascienza. È un concetto molto bello, stimolante, che ti apriva la fantasia a nuove possibilità.
Oggi sei lì che ti aggiri imbufalito per il parcheggio, perché non ti ricordi più dove hai messo la macchina, e trovi subito il pirla che ti dice "forse l'avrai parcheggiata in un universo parallelo".
"Nell'altro universo le teste di cazzo come te non esistono" ti viene da rispondergli.
Una volta un amico mi ha detto: "Ci sarà pure un universo, da qualche parte, dove Berlusconi è una persona colta e raffinata, che insegna storia dell'arte e non possiede nemmeno un televisore". "Se è solo per quello - gli ho risposto io - ce ne sarà anche uno nel quale Berlusconi non è mai nato, perché quella sera la sua mamma ha deciso di voltarsi dall'altra parte".
Hanno fatto persino una serie televisiva (non so se in Italia è uscita), chiamata Sliders, nella quale un gruppo di amici continua a "scivolare" fisicamente da un mondo all'altro, senza mai riuscire a tornare nel proprio. Il luogo è sempre lo stesso, San Francisco, e la data è sempre quella di oggi, ma il mondo in cui cascano ogni volta è un mondo leggermente diverso da quello originale. In un caso, gli americani hanno perso la guerra di indipendenza, e gli Stati Uniti sono ancora governati dagli odiatissimi inglesi. In un altro, i sovietici hanno invaso gli Stati Uniti, e ora la lingua ufficiale di San Francisco è il russo. In un altro ancora, l'America non è mai stata conquistata dagli europei, e a San Francisco ci sono ancora i dinosauri (perché infatti al tempo dei pellerossa l'America era piena zeppa di dinosauri).
In astratto, il concetto di "infinite possibilità" è decisamente affascinante, ...
Recenti studi stabiliscono che i gonzi sono coloro che sostengono le menzognere versioni ufficiali, non i cosiddetti “teorici della cospirazione”
Di Kevin Barrett
Uno studio referato conferma che i negazionisti ed i loro portavoce sono i veri psicopatici e sociopatici.
In breve, il nuovo studio di Wood e Douglas suggerisce che lo stereotipo negativo del “teorico della cospirazione”, un fanatico che aderisce alle interpretazioni di una frangia, descrive invece con precisione le persone che difendono la versione ufficiale del 9/11, non quelli che la contestano.
Recenti studi di psicologi e sociologi negli Stati Uniti e nel Regno Unito suggeriscono che, contrariamente agli stereotipi dei media tradizionali, quelli etichettati come "teorici della cospirazione", sono più razionali di coloro che accettano aprioristicamente la versione ufficiale dei fatti contestati. Inoltre, lo studio ha appurato che i cosiddetti “cospirazionisti” discutono il contesto storico (ad esempio, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy come un precedente per il 9/11) più dei negazionisti.
Entrambi questi risultati sono amplificati nel nuovo libro “Conspiracy theory in America” del politologo Lance DeHaven-Smith, pubblicato all'inizio di quest'anno dalla University of Texas. Il Professor DeHaven-Smith spiega il motivo per cui ai ricercatori ed ai cittadini non piace essere definiti "teorici della cospirazione". La dicitura fu coniata e promossa dalla C.I.A. per calunniare e diffamare le persone che non accettavano la 'verità' della Commissione Warren circa l’omicdio di John Fitzgerald Kennedy! "La campagna della C.I.A. per diffondere l'espressione 'teoria del complotto' nonché per rendere il tema della congiura un motivo di scherno e di ostilità deve essere riconosciuta, purtroppo, come una delle più riuscite forme di propaganda di tutti i tempi". […]
Ieri pomeriggio mi trovavo alla stazione radio KPFK di Los Angeles, a fare un'intervista sull'11 settembre.
Ad un certo punto ho visto, attraverso i vetri della saletta in cui mi trovavo, una grande agitazione in corridoio. C'erano diverse persone che andavano e venivano, e parlavano concitate fra di loro. Ad un certo punto uno di loro si è avvicinato al vetro della saletta, mi ha guardato e ha sventolato sorridendo un foglio di carta.
Io fra me e me ho pensato: "Boh, sarà morto Dick Cheney".
Appena finita la trasmissione sono uscito, e mi è venuto incontro quello con il foglio in mano. "Guarda - mi ha detto - il governo americano ha appena riconosciuto l'esistenza dell'Area 51!"
"Ma scusa - gli ho detto io - se l'abbiamo già vista in 1000 documentari, presa da nord, da sud, dall'alto, dal basso, da vicino e da lontano… lo sappiamo tutti che esiste".
"Sì, ma adesso è ufficiale - ha risposto lui - Adesso lo hanno riconosciuto anche loro".
"Ma hanno detto almeno a cosa serve?"
"No, di preciso no."
"E allora? Stiamo esattamente al punto di prima, no? Anzi, vedrete che ci racconteranno che serviva per qualche ridicolo esperimento militare, e alla fine useranno questa notizia per debunkare l'idea che gli UFO esistono." [...]
Ti piacerebbe venire sparato a 1200 chilometri all'ora dentro un tubo d'acciaio, seduto nella tua capsula piena di comfort, con tanto di televisore e di aria condizionata? Se la risposta è sì, Elon Musk è l'uomo che fa per te.
Il noto miliardario sudafricano, già fondatore di Paypal e inventore dell'auto elettrica "Tesla", ha presentato un progetto di trasporto rivoluzionario, che permetterà di viaggiare da Los Angeles a S. Francisco in poco più di 30 minuti, per la modica cifra di 20 $ a persona. Si chiama Hyperloop, e prevede un vero e proprio tubo d'acciaio a doppia corsia - andata e ritorno - lungo circa 800 Km, dentro il quale viaggeranno singole "capsule" capaci di trasportare una trentina di persone ciascuna.
Queste capsule partiranno a distanza di due minuti l'una dall'altra, ma - dice la presentazione del progetto - "nelle ore di punta le partenze potranno anche avvenire a 30 secondi una dall'altra". (Come sia possibile far sedere 30 persone con bagaglio in un siluro del genere ogni 30 secondi, non viene spiegato. A Disneyland ci vuole almeno un quarto d'ora per far sedere 30 turisti nella "Barca della Jungla", che è molto più comoda e spaziosa, e questo senza calcolare il nonno che inciampa e la zia che ha perso il nipotino).
Ma vediamo da vicino come il nostro Musk risolve i vari problemi legati a questo progetto. [...]
Il sito tornerà a pubblicare articoli dopo Ferragosto.
Questo spazio è a disposizione degli utenti. Limitatevi a segnalazioni o commenti brevi. Se si dovesse sviluppare un topic particolare, aprite un forum a parte.
(Ho rimesso in home alcuni articoli vecchi, per chi non li avesse letti).
A presto,
M.M.
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