[Questo articolo, di circa un mese fa, viene riportato in homepage per tutti quei lettori a cui pare esser sfuggito la prima volta.]
Per il nostro sito si è conclusa una settimana di chiaro assestamento, di fronte ai nuovi eventi mediatici che ci hanno riguardato da vicino, e al conseguente arrivo di molti nuovi iscritti e lettori in genere.
Per poter mantenere questo spazio così come l'abbiamo creato, indipendentemente dai numeri che lo frequentano, ogni tanto è necessario "risintonizzarsi" tutti sulle stesse frequenze, e questo è sicuramente il momento giusto per farlo.
Questo potrà costare l'abbandono da parte di alcuni, ma è il prezzo che tutti siamo disposti a pagare, per poter continuare a sentirci confortevolmente in casa propria, nonostante il ricambio di nomi. Se partiamo dal presupposto che i simili attraggono i simili, quello che importa non è più tanto il numero, ma il fatto che accanto a noi ci sia sempre qualcuno con cui ti fa piacere stare, anche se magari non la pensa come te. (I "principi" su cui si basa il sito non li stiamo a ripetere qui, ...
Una delle domande che tornano più di frequente, da parte di chi si avvicina per la prima volta alla questione 11 settembre, è "ma come è stato possibile, con le centinaia di persone che devono essere state per forza coinvolte, magari anche involontariamente, nel coprire la verità, che nemmeno uno salti fuori a dire quello che sa?"
Una risposta possibile noi l'abbiamo già suggerita molte volte, ed molto semplice: a parte i mille casi diversi, ciascuno con motivazioni diverse, che siano dieci o diecimila, la voglia di parlare la si fa passare a tutti, uno per uno.
Quello che segue è un episodio significativo, di cui posso testimoniare in prima persona. Un paio di mesi fa, nel corso delle ricerche sul film, mi sono imbattuto in una pagina che nessun ricercatore sull'11 settembre aveva mai scoperto prima, e che io ritengo di grande importanza. Non ne ho ancora parlato qui sul sito ...
Questa la trasmissione su RSA, in cui abbiamo commentato a caldo la puntata di Omnibus. [Chiedo scusa, mi sono dimenticato di tagliare la musica in testa]
AGGIORNAMENTO: ci ha scritto Tom Bosco (in coda all'articolo).
Sarà stata l'ora barbina, sarà che le aspettative erano altre, ma la puntata di Omnibus di questa mattina dedicata all'11 Settembre è sembrata più che altro una discussione in acido con Aribandus: dopo una battuta e mezza - non due, signori, una e mezza - il discorso era già stato portato fuori strada di mille chilometri, da due ciarlatani qualunque che hanno solo saputo rimettere l'unico disco che in questi giorni sembra essere a disposizione di chi sta cercando disperatamente di arginare la marea montante che vuole chiarezza sull'undici settembre.
Nel momento infatti in cui l'audience di Matrix ha risposto positivamente alla prima, seppur ambigua, puntata sull'argomento, e ha poi premiato la scelta di insistere con la seconda, aprendo la strada alla terza, è stato chiaro a tutti che il pubblico sente un bisogno di chiarezza inconscio su questo argomento, ...
L’Associazione “Hawiyya (Identità), Centro di Documentazione sulla Civiltà Palestinese”, dopo la felice esperienza fatta alla Mediateca di Asciano, le serate si spostano a Siena, presenta:
“Ma le torri gemelle sono crollate davvero?”
100 domande sull’11 settembre 2001 che attendono risposta
Sabato 10 giugno - ore 17.00
Sala Cinema della Facoltà di Lettere e Filosofia
Siena - Via Fieravecchia 19 (dietro Via Roma)
INGRESSO LIBERO
Mentana a Matrix su Canale 5 ha mostrato parti del film che potrete vedere in versione integrale:
11 settembre 2001. Inganno globale
Un film-inchiesta di Massimo Mazzucco [www.luogocomune.net] al quale potremo rivolgere domande al termine della proiezione [in collegamento telefonico]
L'unico commento con cui introdurre questi articolo è la sua data di pubblicazione, 23 luglio 2003, quasi tre anni fa. Il resto, si commenta da solo.
Tre adulti e un bambino tengono in scacco per 6 ore l'esercito americano
E adesso noi dovremmo credere che i famigerati Odai e Qusai, i figli del male incarnatisi dal baffo sinistro di Saddam, che vivono con una taglia da 15 milioni di $ l'uno sulla gobba, si fossero tranquillamente sistemati ad invecchiare in un villino di un caro cugino, in una delle città roccaforte dei sunniti dove nessuno si aspetterebbe mai di trovarli? E poi tutti e due insieme, così, tanto per dividere i rischi di decapitazione da una parte, e per dare meno nell'occhio dall'altra?
E dovremmo anche credere che quando un gentile signore dall'accento americano bussa alla porta, chiedendo di perquisire il villino con un gruppetto di soldati, respinto se ne va sbofonchiando e torna un'ora dopo con un intero battaglione, ma loro nel frattempo non si sono nemmeno preparati una via di fuga, travestiti magari da dromedari del Circo Togni?
E poi ancora: se tu fossi quel signore americano, e ricevi la soffiata - come ci racconta la versione ufficiale - sul nascondiglio dei fratelli maledetti, vai prima a bussare con educazione, portandoti solo quattro marines sudati e sfiniti, e poi torni con l'esercito soltanto se ti dice male, ...
Finalmente qualcuno si è accorto che qualcosa non quadra nel "Triangolo delle Bermuda" Assicurazioni - Silverstein - Torri Gemelle. Noi da sempre poniamo una piccolissima domanda, che nessuno ha mai voluto degnare della minima considerazione: se è vero che le Torri Gemelle "erano state progettate per reggere all'impatto di uno o più aerei di linea" (e lo erano), come mai nessuno è finito in galera perchè non hanno retto? Troppo semplice, vero? E infatti…
Torneremo più dettagliatamente sull'argomento, ma nel frattempo godiamoci un intervento in puro stile Linucs, riemerso a furor di popolo dai meandri dei nostri forum.
Shareholder Proposal: Insurer to Investigate 9/11
Leggiamo con cura:
A proposal by a small shareholder to withhold approval from the Board of Directors for failure to investigate signs of insurance fraud on 9/11 has been published on the website of the Allianz Group, one of the world's largest insurers, in preparation for its May 4th annual meeting.
Era il lontano 2005, e il nostro eroico azionista dell'Allianz Group (una tra le compagnie benedette dal privilegio di assicurare il WTC) …
di Stefano Serafini
Ma i Marines americani e la NATO che cosa vanno a fare in Crimea? Il loro compito non è difendere la pace e la lotta contro il terrorismo?
Se lo domandano gli abitanti della Crimea che da due settimane organizzano proteste, picchetti e resistenza civile contro gli armati a stelle e strisce, nel silenzio dei media occidentali. Il parlamento della regione autonoma di Crimea l'altroieri ha votato all'unanimità per rendere l'intera penisola "NATO-Free". La protesta ha raggiunto la Rada di Kiev, il parlamento nazionale, dove oggi la discussione è stata violentemente sospesa da alcuni "arancioni" e rimandata alla prossima settimana.
La Crimea, già territorio russo, "donata" da Kruscev nel 1954 all'Ucraina ...
NOTIZIA BREVE: Bush ha annunciato che sul nucleare "concederà tempo all'Iran".
Chissà perchè, viene in mente la famosa battuta: "Per gli americani diplomazia significa saper dire 'buono, cagnolino', finchè trovi un sasso abbastanza grosso da spaccargli in testa."
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Potete usare questo spazio per commentare le notizie più interessanti di questi ultimi giorni, che ci sono magari sfuggite per "overdose di 11 Settembre"
Quando cominciano ad esserci di mezzo i soldi, di colpo il mondo cambia. Gli amici diventano improvvisamente nemici, i nemici te li ritrovi amici, e tutto quello che era stato detto e fatto in passato, in un verso o nell'altro, va immediatamente a farsi benedire. (Fra l'altro, sono queste le occasioni più preziose per capire con certezza assoluta chi è amico davvero, e chi invece ha sempre finto di esserlo).
E' più o meno quello che sta capitando ai ragazzi di Loose Change, coinvolti in una improvvisa bufera scatenata dai fratelli Naudet sui diritti di alcuni estratti dal loro documentario sui pompieri di New York. Improvvisamente gli "amici di ieri" hanno deciso di pretendere da Dylan Avery e Korey Rowe la bellezza di 150 mila dollari per ogni singolo inserto da loro usato nel film che sta avendo grande successo in tutto il mondo. Trattandosi però di ben 14 inserti diversi, per quanto brevi, ...
di Marco Cedolin
Mentre il neonato governo italiano capitanato da Romano Prodi stava concludendo il proprio conclave nella serenità dell’Umbria, alla ricerca dell’unità perduta, o se preferite mai trovata, in Iraq a un centinaio di chilometri da Nassirija il caporalmaggiore Alessandro Pibiri perdeva la vita nell’esplosione del mezzo blindato sul quale viaggiava insieme a quattro commilitoni che sono rimasti feriti nell’incidente.
I soldati italiani stavano scortando un convoglio logistico britannico quando un ordigno telecomandato ha fatto saltare in aria il loro automezzo. Salgono così a 38 i “caduti di guerra” vittime di una missione di pace che se fin dall’inizio ha avuto ben poche ragioni di esistere, oggi non ne possiede veramente più nessuna.
Ogni giorno che passa si palesa maggiormente l’assoluta mancanza di motivazioni che sostengano la necessità di mantenere in terra irachena un contingente militare ormai impaludato nelle sabbie mobili di un’occupazione armata priva di senso e di prospettive.
Romano Prodi, esempio inarrivabile di mediazione e diplomazia, sembra in verità l’unico italiano a non essersi ancora accorto ...
Leggi tutto: Il sito cambia marcia