IL CAPRO ESPIATORIO
L'ipocrisia dell'occidente "umanitario" è arrivata al parossismo. Ora la colpa per i kurdi "gasati" da Saddam è di un privato cittadino olandese, tale Frans van Anraat, che avrebbe venduto agli iracheni i componenti chimici necessari per preparare il gas mortale.
Van Anraat è stato oggi incriminato dal tribunale internazionale dell'Aja per complicità in genocidio, in seguito alla denuncia avanzata da alcuni dei sopravvusuti alla strage di Halabjia, durante la guerra Iran-Iraq di vent'anni fa.
Lui si è difeso ancora più ipocritamente, dicendo che non sapeva a cosa sarebbero potuti servire i componenti chimici, prodotti da America e Giappone, che aveva venduto agli iracheni. Tra un pò rischiamo di vedere sul banco degli imputati anche Lucifero in persona, ...
AI FALCHI ANCHE LA BANCA MONDIALE
L'assalto dei rapaci alla succulenta preda globale continua. In barba a tutte le dichiarazioni di "apertura" verso il Terzo Mondo, George W. Bush ha nominato come nuovo direttore della Banca Mondiale l'anima nera di Rumsfeld, Paul Wolfowitz.
La notiza è stata accolta in Europa con notevoli riserve, e scarsissimo entusiasmo. In effetti, sarebbe un pò come mettere Luigi Caldiroli a gestire i fondi raccolti per aiutare gli immigrati dal Nord-Africa. Oltre che essere un neocon di primissimo livello, Wolfowitz manca completamente di esperienza internazionale. Ma Bush lo ha definito "a compassionate and decent man" (un uomo pulito e compassionevole) e quindi questo dovrebbe bastare.
La Banca Mondiale è un organismo, creato nell'ambito dell'ONU, che si occupa di gestire i fondi versati ogni 4 anni ...
I "COMUNISTI", I "FASCISTI", E PIAZZA ALIMONDA
La recente discussione sui fatti di Genova è stata fortemente indicativa. Grazie alla presenza di vari iscritti con posizioni estreme, sia da un lato che dall'altro, abbiamo potuto constatare una forte polarizzazione attorno a due idee di fondo: Giuliani "eroe" popolare, e "vittima" della repressione armata, Giuliani "se stava a casa era meglio", se l'è cercata e se l'è meritata.
Fra le due posizioni, qualcuno ha cercato di suggerire una ricerca delle vere responsabilità a livelli più alti, ma è stato chiaro che i fatti bruciano ancora troppo sulla pelle, per permettere una valutazione più oggettiva degli avvenimenti di quel giorno.
E' significativo come in quell'immagine del ragazzo con l'estintore, sollevato verso una pistola che gli si punta contro, ...
UNABOMBER? E' TUTTA COLPA DELLA TV
Una bimba accende un cero in chiesa, e rimane con la mano dilaniata. Una sua coetanea, l'anno scorso, fa la stessa fine prendendo in mano un pennarello, e in più ci rimette un occhio. Mano spappolata anche per una donna che prese in mano un tubetto di pomodoro al supermercato. E così è stato per molte altre persone, per le quali un gesto assolutamente innocente del nostro quotidiano si è trasformato di colpo in tragedia, a volte anche per sempre.
Frustrati dall'impotenza per non riuscire a trovare l'individuo che così si diverte alle nostre spalle, viene istintivo cercare un qualunque capro espiatorio al quale affibbiare almeno una parte della colpa per questa inspiegabile follia.
E cosi oggi l'Italia ha scoperto che uno sceneggiato TV è apertamente ispirato all'unabomber, e che questa "notorietà" molto probabilmente ...
LA BRUTTA COPIA DELL'ORRORE
Nel nostro incurabile vizio di copiare gli americani in tutto quello che fanno, noi italiani abbiamo almeno la fortuna di fare sempre le cose "più in piccolo" rispetto a loro. Loro hanno l'attentato di Oklahoma City, noi abbiamo le bombe fai-da-te nei cassonetti del vetro riciclato. Loro hanno Bush col cappello da cow-boy, noi abbiamo Berlusconi col bandana. Loro hanno i Boeing che colpiscono le Torri Gemelle, noi abbiamo il monomotore che si schianta nel Pirellone. Loro hanno i governatori di Texas, Florida e California, e noi abbiamo i governatori di Abruzzo, Trentino e Basilicata.
Loro hanno Abu Grahib, e noi abbiamo Bolzaneto.
Una memoria di 534 pagine, depositata ieri dai pm Petruzziello e Minati, chiede il rinvio a giudizio per 47 fra dirigenti, agenti di polizia, agenti penitenziari, carabinieri, ...
POLITICALLY CORRECT: L'INGANNO SUPREMO
La globalizzazione non perdona: anche in Centroamerica è arrivato il politically correct, ovvero quel sistema - già solidamente collaudato negli Stati Uniti, e in rapida diffusione anche da noi - di lavaggio automatico della coscienza collettiva, tramite piccole sfumature da applicare quotidianamente al linguaggio parlato. Negli Stati Uniti, quando parli di un negro, basta non dire "black", ma chiamarlo rispettosamente "African-American", ed avrai cancellato in un solo istante secoli di razzismo, di vergogna e di umiliazioni. Ma anche da noi, ormai, basterà non chiamare cieco il non-vedente, o sordo il non-udente, ed avrai annullato in un attimo quel profondo senso di colpa che provi ogni volta che ti trovi davanti ad un essere sfortunato… pardon, ad un portatore di handicap come loro.
Oggi tocca al Guatemala: se prima credevi di poter dare impunemente dell'"indiano" a un indiano, ...
LA "SUA" VERITA'
Spinti dalla necessità di trovare al più presto una spiegazione all'assurda morte di Calipari, ci siamo gettati ciascuno alla ricerca della propria risposta, cercando di far quadrare in qualche modo i pochissimi elementi certi che avevamo a disposizione. Ma nel farlo, influenzati dal coro dei politici che man mano si andava affinando, abbiamo finito per dimenticare la complessità della situazione irachena, e ci siamo adagiati su posizioni estreme che sono probabilmente irreali in ogni caso: da una parte gli "incidentisti" puri (è la guerra, capita, non c'era nessuna volontà di uccidere), e dall'altra gli anti-americanisti a oltranza (sono dei cowboy, credono di comandare il mondo, volevano ammazzarli perchè stavano facendo di testa loro).
Nel frattempo abbiamo dimenticato che il nostri politici, all'alba dell' aggressione, erano spaccati nettamente in due, ma con il passar delle ore - ah, la magìa dei week-end a Capalbio - il coro è diventato armonico come quello di un canto gregoriano. "Destra e sinistra concordano sull'incidente" afferma qualcuno "quindi di incidente si deve essere trattato".
Invece di rimandare subito il cervello in cantina, perchè non andiamo a rileggerci ...
LUOGOCOMUNE COMPIE UN ANNO
Il sito era nato, l'8 di Marzo scorso, con un'idea precisa, contenuta nel nome stesso: dimostrare che tutti possono discutere con tutti, di tutto, purchè siano seriamente intenzionati a farlo. Qui infatti vige prima di tutto il diritto della Logica: non ha ragione chi vince, vince chi ragiona.
E proprio nelle ultime settimane questa formula ha affrontato la prova del fuoco, mettendo gli iscritti di fronte al più improponibile dei confronti: quello fra un "fascista" dichiarato e molti "democratici". Lo scossone è stato forte, qualcosa si è perso per strada - ed è dispiaciuto - ma il sito ha superato l'ostacolo, ed è oggi più forte di prima. Luogocomune intende proseguire sulla sua strada senza porsi altri traguardi che non quello di rispettare sè stesso in tutto ciò che lo definisce.
Quando infatti si dice che i siti di questo genere "sono di tutti", non significa che ciascuno può passare quando vuole e imbrattarne i muri a piacimento. Vuol dire che ciascuno contribuisce con un pezzo del suo lavoro all'identità del sito, e diventa questa la prima cosa che è poi tenuto a preservare, nel nome e nel rispetto del lavoro svolto da tutti gli altri.
La regola che ci imponiamo per le discussioni ...
L'ALTRA FACCIA DELLO SDEGNO
America-on-Line è il più popolare Service Provider americano, e da solo raggiunge più del doppio dell'intera utenza italiana di Internet. Ecco una schermata di quello che si trovano davanti oggi i venticinque milioni di americani che utilizzano AoL, il che rappresenta quindi una buona "media" dell'attuale posizione dei mezzi di comunicazione USA sul caso Sgrena.
La didascalia dice: "Militari italiani trasportano la bara dell'agente segreto Nicola Calipari, ucciso venerdì in Iraq mentre accompagnava un ostaggio verso la libertà".
Notare come il testo dica genericamente "ucciso", evitando di specificare "da chi". Inoltre, "accompagnare verso la libertà" sottintende che l'ostaggio non fosse ancora libero, pur trovandosi invece in territorio sotto pieno controllo americano.
Il testo a sinistra dice: "Giuliana Sgrena, l'ostaggio la cui vita è stata salvata da Calipari, dice che gli americani potrebbero averle sparato intenzionalmente, a causa di 'diversità di vedute' operative con l'Italia. Gli Stati Uniti hanno definito l'affermazione 'assurda'". Ma la parte più interessante è data dall' instant-poll, il sondaggio in diretta, ...
DIETRO LE QUINTE [color=CC0000](Commenti chiusi)[/color]
Sul tragico epilogo del caso Sgrena, Berlusconi ha commentato "L'operazione si e' conclusa positivamente, ma poi e' calato il lutto''. Ci permettiamo di rifiutare una spiegazione così semplicistica dei fatti, che fra l'altro fa a cazzotti con la rabbia innegabile verso gli americani, che il Premier non ha saputo nascondere nell'apprendere la notizia della sparatoria. E' inoltre difficile credere ad un puro e semplce incidente, per una serie di motivi: prima di tutto un personaggio esperto come Calipari difficilmente avrebbe permesso al conducente della sua auto un comportamento che rischiasse di scatenare una qualunque reazione da parte americana. Se lo sappiamo noi che quelli hanno il grilletto facile, non deve certo averlo ignorato il capo dei nostri servizi in Iraq. La storiella infatti dei segnali fatti a mano dai marines, e dell'auto che procedeva comunque senza rallentare verso il posto di blocco, decisamente non regge. Non almeno con un Calipari a bordo. Il fatto poi che sarebbero stati sparati almeno 300 colpi contro l'auto mostra chiaramentre come ci fosse l'intenzione di uccidere gli occupanti, e non solo di fermare il mezzo. Con tutta probabilità, quindi, si voleva uccidere la giornalista, facendolo sembrare un incidente.
Se si ricollega questo ai ragionamenti che abbiamo fatto in occasione del rapimento, e che suggerivano una probabile trattativa diretta fra italiani e americani ...
DI MAMMA CE NE SONO DUE
Fino a che punto è giusto liberalizzare?
Mentre noi ci avviciniamo al referendum sulla infelice legge per la fecondazione assistita, nel mondo le varie legislazioni traballano più o meno tutte sotto una spinta che sembra voler rimettere in discussione i criteri fondamentali che riguardano il mondo della coppia e della procreazione.
Al momento attuale, i divari fra le stesse nazioni europee (Europa "unita"?) sono macroscopici: mentre una donna italiana è obbligata, ad esempio, a far maturare un embrione anche se è portatore di difetti, in Svezia, a partire da Luglio, una coppia di donne godrà degli stessi identici diritti di una coppia eterosessuale, per tutto quello che riguarda la fecondazione assistita. Ciò significa che due donne potranno avere un figlio tramite inseminazione artificiale, dopodichè ambedue, indipendentemente da chi sia quella che lo ha partorito, verranno chiamate "mamma".
Per quanto in Svezia il matrimonio fra omosessuali non sia previsto, ...
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