IL CAPRO ESPIATORIO
L'ipocrisia dell'occidente "umanitario" è arrivata al parossismo. Ora la colpa per i kurdi "gasati" da Saddam è di un privato cittadino olandese, tale Frans van Anraat, che avrebbe venduto agli iracheni i componenti chimici necessari per preparare il gas mortale.
Van Anraat è stato oggi incriminato dal tribunale internazionale dell'Aja per complicità in genocidio, in seguito alla denuncia avanzata da alcuni dei sopravvusuti alla strage di Halabjia, durante la guerra Iran-Iraq di vent'anni fa.
Lui si è difeso ancora più ipocritamente, dicendo che non sapeva a cosa sarebbero potuti servire i componenti chimici, prodotti da America e Giappone, che aveva venduto agli iracheni. Tra un pò rischiamo di vedere sul banco degli imputati anche Lucifero in persona, ... ... accusato di aver inventato il male nel mondo.
Come si fa a pensare di potersi ripulire la coscienza, mettendo in galera un qualunque spregevole venditore di veleni, quando il sistema stesso che lo giudica si regge su dei principi - libero commercio, democrazia, libertà individuale, profitto - che gli hanno permesso di fare quello che ha fatto?
Quello di accontentarsi di un qualunque, singolo capro espiatorio è un vizio antico quanto il mondo, ma ultimamente il nostro occidente se ne sta approfittando in maniera sempre più spudorata. La colpa della Shoah è tutta di quel "pazzo" di Hitler, 17 secoli di cultura antisemita nel mondo non c'entrano niente. Il fallimento del comunismo a Cuba è tutta colpa di Fidel Castro, cinquant'anni di embargo e di vergognosi ricatti internazionali, fatti sulla pelle di un'intera popolazione, non c'entrano niente. Il massacro dei kosovari è tutta colpa di quel "pazzo" di Milosevic, quattordici secoli di lotte ininterrotte fra bosniaci musulmani, serbi cristiano-ortodossi e croati cattolici non c'entrano niente. E così via, sull'onda, fino al "terrorismo mondiale" che è tutta colpa di Maometto e di quella maledetta religione violenta che si è inventato.
Quando si dimentica la complessità di certi eventi umani, e si cerca di ridurli a un mero "episodio" interpersonale, si fa un'ingiustizia sia agli individui coinvolti sia alla Storia in generale.
Ma forse il caso di Van Anraat è ancora più meschino: visto che abbiamo tutti sotto gli occhi le immagini di un Rumsfeld tronfio e sorridente, che incontra Saddam per vendergli ufficialmente quintali di armi da usare proprio nella guerra contro l'Iran - totalmente voluta e sovvenzionata dagli americani - non sarà per caso che il "privato" cittadino Van Aarat ha osato fare in proprio, guadagnandoci ovviamente molto di più, ma saltando certi schemi prestabiliti che fanno parte delle regole del gioco?
Pensate che tristezza, se alla fine risultasse che questo processo altisonante, per "concorso in genocidio", è inteso soprattutto come monito ai mille trafficanti privati di armi, per avvisarli che non si gioca dietro le quinte, che "così non si fa".
Massimo Mazzucco