Sarebbe stato bello poter dire che Intersos aveva le mani pulite, e che ha sbagliato il Guardian a sollevare sospetti su di loro. Invece i responsabili di Intersos sembrano molto più interessati a far cadere il silenzio sulla vicenda (hanno fatto oscurare il nostro video da youtube), che a chiarire la situazione una volta per tutte. Nel frattempo continuano a fingersi “sdegnati” per l’accaduto, e accusano il Guardian di avere mentito nei loro confronti.
Ricordate la telefonata fra la responsabile di Intersos, Monica Matarazzo, e il giornalista del Guardian Clancy Chassy, che chiedeva lumi sulla presunta scomparsa di un milione di dollari (dal budget di 1,9 milioni), destinato all’ospedale di Kabul? Questo è lo scambio preciso, che trovate al minuto 5:20 del filmato:
M.M. - Posso dirle con certezza che il nostro contratto con UNOPS era di 900.000.
C.C. – Non era quindi di 1.900.000 dollari?
M.M. - No, in nessun modo, assolutamente no. I soldi sono scomparsi durante i passaggi precedenti, non nella costruzione dell’ospedale. E’ una vergogna per la comunità internazionale che esista un ospedale del genere.
(Scarica il filmato in alta definizione su Arcoiris TV)
A giudicare dalla conversazione, la Signora Matarazzo sembra sapere molto bene di cosa stesse parlando. Invece pare che si sia sbagliata, e che Intersos abbia regolarmente incassato il milione e 900.000 dollari destinato alla costruzione dell’ospedale.
Ricostruiamo brevemente la vicenda, per chi non l’avesse seguita dall’inizio.
Il 19 febbraio il Guardian pubblica il documentario che vedete più sopra, nel quale denuncia le condizioni disastrose di un ospedale di Kabul costruito con i soldi delle Nazioni Unite. Il budget iniziale di 1,9 milioni di dollari era stato affidato dalla UNOPS (braccio operativo dell’ONU) alla ONG italiana Intersos, …
Il Corriere della Sera ha pubblicato questa notizia, che riportiamo integralmente, corredata da alcuni commenti.
L’Italia si ritira da Durban
ROMA - Anche l'Italia, seguendo l’esempio degli Stati Uniti e del Canada, boicotterà la conferenza Onu «Durban II» sul razzismo prevista a Ginevra dal 20 al 25 aprile, contestando le «frasi aggressive e antisemite» contenute nella bozza di dichiarazione finale. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini dopo un incontro bilaterale con la collega israeliana Tzipi Livni a margine del Consiglio Esteri Nato a Bruxelles.
Perchè lo ha annunciato dopo un incontro con Tzipi Livni? Forse Frattini non conosce l’inglese, e si è fatto tradurre da lei la “bozza di dichiarazione”?
«La delegazione italiana non parteciperà al seguito dei lavori di Durban II» ha detto Frattini, spiegando che la decisione potrà essere revocata se il testo - che attualmente contiene «almeno due parti inaccettabili» - verrà modificato. Secondo il titolare della Farnesina, anche Danimarca, Francia, Olanda e Belgio sono pronti a ritirare le proprie delegazioni.
Chiunque deve essere pronto a ritirare le proprie delegazioni, in qualunque momento e in qualunque situazione: si chiama diplomazia internazionale. Ma perchè annunciarlo in anticipo, se il fatto non è avvenuto? E infatti:
Il premier Francois Fillon ha detto che la Francia «non accetterà che lo Stato d'Israele sia stigmatizzato, che la sua politica venga calunniata, e se necessario si ritirerà».
Se necessario, quindi, lo annunceremo.
PLAUSO DI ISRAELE - Un portavoce del ministero degli esteri a Gerusalemme, Andy David, ha detto che Israele «si rallegra di questa decisione dell'Italia che si è resa conto che da questa conferenza nulla di positivo potrà emergere».
Questo Frattini non lo ha detto. Come mai il nostro Ministro degli Esteri permette che gli vengano messe in bocca frasi arbitrarie, ...
Dottore in scienze politiche alla Sorbona, laureato in diritto internazionale, diplomato in scienze matematiche, cattedra di storia della politica all’università di Neuchatel, conferenziere ed esperto di geopolitica, direttore della “Revue française de géopolitique”, collaboratore di svariate edizioni letterarie francesi, Aymeric Chauprade ha perso la cattedra al Collegio della Difesa Francese per aver pubblicato un libro, intitolato “Cronaca dello scontro di civiltà”, nel quale supporta le teorie cospirazionistiche sull’11 settembre.
Il ministro della difesa Maurin ha giustificato la sua cacciata per aver scritto "cose inaccettabili", anche se ovviamente supportate dalla documentazione che tutti possiamo immaginare.
Questo accade nel paese di Voltaire, personaggio assunto a simbolo universale della libertà di espressione.
La Francia di una volta, la Francia della rivoluzione francese, la Francia dell’Illuminismo, la Francia dell’esistenzialismo, la Francia che disse no alla NATO per proteggere la propria indipendenza, la Francia che ha guidato le rivoluzioni studentesche del ’68, la Francia del nouveau roman che ribaltava tutti i canoni letterari, o della nouvelle vague che ribaltava tutti quelli cinematografici, oggi non c’è più.
Oggi la Francia è un paese qualunque, senza più identità, ambizioni o finalità collettive che la distinguano in qualche modo da una qualunque altra nazione.
Ma facciamo attenzione, perchè la Francia di oggi, nonostante le apparenze, non ha affatto rinunciato al suo ruolo-guida nella cultura europea, anzi.
Oggi la Francia è decisamente all’avanguardia, proprio nell’aprire la strada verso una società globalizzata, appiattita su un pensiero unico, …
In seguito alla pubblicazione del reportage del Guardian da Kabul, che denunciava un presunto appropriamento illecito di denaro da parte della INTERSOS, ho ricevuto una raccomandata da parte dei legali della ONG italiana, che accusa il video del Guardian di contenere “notizie del tutto false”, e chiede la rimozione della copia da noi pubblicata con sottotitoli in italiano.
Il tono non è mandatorio, ed è relativamente amichevole, anche se la lettera lamenta “telefonate di insulti” da parte di cittadini, e suggerisce che il fatto che il Guardian abbia rimosso il video dopo la loro diffida sia “più esplicito di qualsiasi spiegazione”, invitando noi a fare lo stesso.
Ecco il testo integrale della lettera, seguito dalla mia risposta.
INTERSOS / The Guardian
Video “Where are Afghanistan’s missing millions?”
Egregio Signor Mazzucco,
INTERSOS ci ha incaricato di intraprendere tutte le opportune azioni a tutela dei suoi diritti, nei confronti del giornalista Clancy Chassay, nonché dell’editore del Guardian e di altro ogni soggetto responsabile.
INTERSOS, inoltre, ci ha incaricato di svolgere tutti gli opportuni passi per tutelare i suoi diritti presso terzi soggetti che risultassero concorrenti nell’azione diffamatoria perpetrata ai suoi confronti.
Lei risulta il titolare del dominio luogocomune, …
di Marco Cedolin
La classe dirigente finanziaria, industriale e politica si trova oggi dinanzi al completo fallimento determinato dal modello di sviluppo della crescita infinita. Un modello disposto a sacrificare tutto e tutti nello spasmodico tentativo d’incrementare il l'indice del Pil, ècreando un circolo vizioso basato sul continuo aumento della produzione e del consumo di merci e servizi.
I risultati del dominio incontrastato dei sacerdoti del progresso sono sotto gli occhi di tutti.
Una gravissima crisi economica (camuffata senza grande successo sotto le spoglie di crisi finanziaria) che negli anni a venire ridurrà sempre più drasticamente la possibilità per i cittadini di condurre una vita dignitosa.
Una gravissima crisi sociale che ha approfondito le differenze fra ricchi e poveri, sia all’interno "dell’opulenta" società occidentale, sia fra Nord e Sud del mondo, contribuendo ad accentrare la popolazione all’interno di metropoli ogni giorno più invivibili e inducendo lo spopolamento delle campagne e dei monti.
Una sempre più percepibile crisi dei diritti che sta creando i presupposti per la società del "controllo globale" dove l’essere umano vive costantemente sotto l’occhio delle telecamere, ...
Il metodo scientifico prevede una fase iniziale di osservazione empirica, seguita da una verifica sperimentale dei dati osservati. La prima fase permette di formulare una o più teorie sui dati osservati, mentre la seconda permette, attraverso i criteri di osservabilità e replicabilità, di confermare o meno quelle teorie. Il grande vantaggio del metodo scientifico è la possibilità che offre di condividere i risultati sperimentali in termini oggettivi, superando il livello dell’opinione personale, e facendone delle verità assodate per tutti.
Il metodo scientifico ha anche dei limiti, ovviamente, che stanno nel criterio stesso di osservabilità, poichè nessuno è in grado di escludere aspetti della realtà che possano sfuggire alla nostra percezione sensoriale.
Abbiamo quindi un criterio abbastanza rigoroso da garantire risultati affidabili, che limita però il suo raggio d’azione proprio a causa di quel rigore. Un atteggiamento onesto prevede quindi di affidarsi serenamente al metodo scientifico, pur di non escludere a priori variabili esterne ai dati osservati.
Gli stessi medici, alla fine di una consulta, spesso ti dicono: “Mi raccomando, non si stressi troppo, altrimenti ci mette il doppio a guarire”. Riconoscono cioè una componente psico-somatica, nella salute dell’individuo, senza poterla nè vedere, nè misurare, nè tantomeno replicare in laboratorio.
Finchè la scienza tiene conto di eventuali aspetti esterni, che possano sfuggire al criterio diretto di verifica, rende alla società un servizio assolutamente unico e straordinario, ...
Barack Obama ha avuto un primo assaggio di quali possano essere i limiti reali di un presidente americano, specialmente se è stato eletto con una guerra di vaste dimensioni già in corso da molti anni.
In campagna elettorale Obama aveva promesso di riportare a casa le truppe dall’Iraq entro 16 mesi dal suo insediamento, e su questo ha dovuto cedere di soltanto due mesi, riconfigurando il periodo a 18 mesi.
In realtà però si scopre che ben 50.000 soldati americani resteranno in Iraq per altri 12 mesi, con il compito ufficiale ”di addestrare gli iracheni”.
Ora, 50.000 soldati potrebbero forse servire per addestrare un esercito come quello cinese, ma non certo una sgangherata marmaglia di sconvolti come gli iracheni, per i quali potrebbero bastare venti dei nostri sergenti, pronti a dispensargli qualche razione di elementari calci nel culo.
La cifra di 50.000 è talmente sproporzionata alla bugia, che può solo dare la misura della sconfitta politica che Obama deve aver subito …
In questa intervista Silvia racconta come nell’ottobre del 2007 le abbiano diagnosticato una displasia di III grado al collo dell’utero, seguita da relativo intervento di conizzazione (dicembre 2007). L’esame istologico ha confermato la presenza di un carcinoma microinvasivo, e le è stata consigliata al più presto l’asportazione dell’utero, prima che il tumore potesse andare in circolo e raggiungere altri organi. “Se non lo rimuoverai – le fu detto - fra tre mesi sarai invasa dal tumore”.
Dopo un tormentato percorso di ricerca, e contro un muro compatto di medici, amici e parenti che le consigliavano l’asportazione, Silvia ha scelto invece la terapia di Simoncini.
Dopo sette settimane di terapia (lavaggi interni con soluzione di bicarbonato), Silvia ha fatto un controllo con esame citologico, che ha confermato la completa assenza di cellule cancerose.
In seguito Silvia ha eseguito altri controlli, …
di Marco Cedolin
L’intraprendenza del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è pari solamente alla scelleratezza con cui il caramogio di Arcore è solito sottoscrivere con le altre nazioni accordi talmente sfavorevoli al nostro paese da risultare perfino imbarazzanti per coloro che ne beneficiano sfregandosi allegramente le mani.
Nel maggio del 2004 il Cavaliere diede prova del proprio genio firmando con il Presidente francese Chirac un accordo in merito alla suddivisione dei costi del TAV in Val di Susa, nell’ambito del quale l’Italia era disposta ad accollarsi il 50% del costo totale della tratta internazionale (di 72 km) pur risultando essa solamente per un terzo di competenza italiana. I francesi ringraziarono e portarono a casa il cadeaux.
Il 30 novembre 2005, costretto a trovare un barbatrucco che potesse permettere alla società Impregilo di defilarsi dal disastroso affare dei rifiuti in Campania, il genietto di Arcore varò nientemeno che un decreto legge che consentiva la risoluzione ope legis dei contratti con le società appaltatrici. Impregilo ringraziò e pochi mesi più tardi venne perfino premiata con l’appalto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
Alla fine di agosto 2008 il salapuzio più famoso d’Italia firmò il cosiddetto accordo fra Italia e Libia, nell’ambito del quale l’Italia si impegnava a versare 5 miliardi di dollari a Gheddafi, ...
In questa intervista di oltre due mesi fa Ray McGovern, ex-analista della CIA, e grande esperto di questioni sovietiche, suggeriva che un patto diretto fra Stati Uniti e Russia sia l’unica strada per iniziare a svolgere l’intricatissima matassa centro-asiatica, che vede coinvolte nazioni di primaria importanza come Afghanistan, Pakistan, Russia, Cina, e Iran. Oltre agli Stati Uniti, naturalmente.
Leggi tutto: Intersos: tutto "sdegno" e niente arrosto