Oggi ho ricevuto questa mail. Ci dà un’idea del clima che stiamo vivendo.
Gentile Signor Mazzucco,
Mi chiamo …., ho 38 anni e lavoro come assistente tecnico in una scuola superiore di Savona.
Ieri 12 Settembre 2021, a Savona si è tenuto il comizio dell'ex primo ministro Giuseppe Conte.
Premetto dicendo che sono una persona mite, non incline all'aggressività o alla discussione e tendenzialmente sono anche timido. Ero appena uscito dal farmi il mio tampone quasi quotidiano (per lavorare), alla modica somma di 15 euro (che sono costretto a sborsare un giorno si ed un no) quando mi trovo Conte in piazza. Non c'erano molte persone ma l'atmosfera appariva festosa, qualsiasi cosa dicesse l'ex/premier veniva accolta con applausi ed entusiasmo.
Inizia oggi a Roma il simposio internazionale di tre giorni (12-14 settembre) dedicato alle cure domiciliari, intitolato International Covid Summit 2021.
Medici da ogni parte del mondo si incontrano per testimoniare sulla validità dei vari protocolli di cura precoci che ciascuno di loro utilizza nel proprio paese.
Il programma prevede:
Qualche giorno fa la nostra attenzione è caduta sull'ultimo rapporto Aifa, pubblicato ad agosto, "Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19, 7 dal 27/12/2020 – 26/07/2021", che raccoglie tutta la gamma di interventi italiani da quando vengono inoculati i vaccini fino a fine luglio, risultati e reazioni. Dopo averlo letto ci sorge il dubbio che molti non abbiano fatto altrettanto, riportando invece, senza fare domande, semplicemente la nota stampa dell'agenzia di agosto.
L'Aifa segnala in 211 giorni di somministrazioni a fronte di 65.926.591 dosi complessive di vaccino inoculate (prima e seconda dose) “84.322 segnalazioni di evento avverso successivo alla vaccinazione”. “L'87,1% delle segnalazioni”, cioè di queste 84.322 segnalazioni, “è riferita a eventi non gravi, mentre “il 12,8% a eventi avversi gravi”, ospedalizzazioni, paralisi, pericolo di vita, morti, eccetera. Lo 0,6% di queste 84.322 sono decessi, scrive Aifa a pagina 11.
Link diretto odysee.com/@luogocomune:5/cari-giornalisti-vi-spiego-i-no-vax
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Era ampiamente previsto, e sta succedendo, esattamente come da copione: si esasperano gli animi, si approfondisce il solco fra le fazioni, poi si aspetta che qualcuno perda il controllo e reagisca, e così si criminalizza l’intera categoria.
Da oggo il nuovo dibattito sui talk-show serali è se esista un parallelo fra la violenza dei no-vax di oggi è il terrorismo delle brigate rosse.
Ovviamente, sanno tutti benissimo che non è così. Ma è sufficiente suggerirlo, perchè in qualche modo il concetto entri nell’inconscio collettivo. Ora che la parola “terrorista” è stata accostata alla parola “novax”, nulla potrà più separarla. Ci penserà poi la finestra di Overton - ovvero il lavorìo quotidiano della stampa mainstream – a renderla man mano più accettabile.
Il tutto inoltre avviene all’alba del giorno in cui il greenpass entra in vigore anche per i viaggi in treno e in aereo, esasperando così ancora di più gli animi già tesi di coloro che si sentono discriminati da questo provvedimento incostituzionale. La giornata di oggi (mercoledì) sarà cruciale per determinare il prosieguo del pubblico dibattito: se malauguratamente dalle previste proteste alle stazioni ferroviarie dovesse scaturire un grave fatto di violenza, questo darebbe il la a tutti coloro che aspettano solo un segnale favorevole per poter dire “Adesso basta. Repressione massima, e obbligo generalizzato”.
Questo articolo è stato scritto dal dott. Peter A. McCullough, ed è stato pubblicato sul sito The Defender di Robert Kennedy Jr.
Una rivoluzionaria ricerca in preprint del prestigioso gruppo di ricerca clinica dell’Università di Oxford, pubblicata sul Lancet il 10 agosto, contiene allarmanti rivelazioni che sono potenzialmente devastanti per la campagna vaccinale contro il covid.
La ricerca rivela che le persone vaccinate contengono nelle narici 251 volte il carico virale del Covid 19, rispetto alle persone non vaccinate. Mentre attenua i sintomi dell’infezione, l’iniezione permette agli individui vaccinati di trasportare carichi virali particolarmente alti senza inizialmente ammalarsi. Questo li trasforma potenzialmente in “super-diffusori” presintomatici.
Questo fenomeno potrebbe essere il motivo per le scioccanti impennate di contagio post-vaccinale riscontrate nelle popolazioni mondiali più pesantemente vaccinate.
La cosiddetta “approvazione definitiva” del vaccino Pfizer da parte della FDA sta scatenando una gran confusione in rete, a causa del modo ambiguo in cui sono stati scritti i documenti relativi. Cerchiamo di fare un pò di chiarezza.
I documenti che creano confusione sono due: il comunicato stampa ufficiale della FDA, e la lettera della FDA alla Pfizer che comunica l’avvenuta approvazione.
La confusione deriva soprattutto dall’uso, apparentemente intercambiabile, dei termini “autorizzato” ed “approvato”. I due termini sono invece sostanzialmente diversi, e non devono essere confusi fra loro: con il primo si intende la autorizzazione d’emergenza (EUA – Emergency Use Authorization), concessa dalla agenzia del farmaco americana (FDA) in presenza di una sperimentazione ridotta, ed in mancanza di cure alternative ufficialmente riconosciute. Con il secondo termine si intende invece che il farmaco è approvato definitivamente (“Licensed”), e può essere immesso sul mercato con il suo nome commerciale.
Ed è proprio qui che scatta la confusione, con il doppio nome del prodotto. Il vaccino originale infatti si chiama ufficialmente “Pfizer-BioNTech COVID‑19 Vaccine”, mentre il secondo si chiama “COMIRNATY”.
Pietro Luigi Garavelli, primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale di Novara, è finito al centro di una dinamica intimidatoria per avere osato partecipare, in termini dialettici e non di acritica adesione, ad una manifestazione contro il "green pass". In Italia si è imposto di fatto un modello simile a quello dei talebani. "Non posso parlare fino a quando la mia posizione non sarà chiarita".
Purtroppo questo episodio rischia di impedire a Garavelli di partecipare al summit internazionale che si terrà a Roma in settembre, del quale Garavelli parla nella stessa intervista.
Il caso descritto in questo articolo sembra indicare una strada da seguire per tutti coloro che, lavorando in ambito sanitario, non desiderano vaccinarsi.
Questa volta è successo a Lodi. Ricordate la dottoressa che si era recata all’hub di Ferrara con il proprio avvocato? La mattina di ferragosto al centro vaccinale della provincia lombarda si è recata un’altra dottoressa accompagnata dal proprio legale del Foro di Lodi, Fabio Daprati, e la polizia.
Daprati racconta così cosa è successo: “Ho accompagnato la cliente che due settimane fa era già stata sospesa dal lavoro perché si era recata all’hub di Melegnano per ottemperare all’obbligo di legge della vaccinazione. Ma non si era potuta vaccinare perché ha ritenuto di non essere stata adeguatamente informata sul contenuto farmacologico del vaccino”.
Ragazzi, ho bisogno del vostro contributo. Vorrei preparare un video intitolato “Dizionario covid, un elenco di tutte le fallacie logiche” (o qualcosa del genere), nel quale elenchiamo, da una parte, tutti i luoghi comuni che si sentono ripetere incessantemente dai provax, e dall’altra tutte le risposte per smontare questi luoghi comuni. Qui di seguito ho fatto un rapido esempio di come dovrebbe funzionare questa tabella. Aiutatemi mettendo i vostri suggerimenti, sia di domanda che di risposta, di tutti i luoghi comuni più diffusi sulla faccenda covid.
Grazie.
Un altro mito nel mondo pro-vax sta per crollare miseramente: si tratta della fantomatica e tanto agognata “immunità di gregge”.
La rincorsa alle vaccinazioni di massa era iniziata l’anno scorso, con il grido di guerra “solo il vaccino ci farà uscire da questo incubo”. Poi il grido di guerra si era leggermente attenuato, quando venne aggiunta la frase “però ci vorranno almeno due dosi”. Ora le dosi stanno diventando tre, e c’è qualcuno che parla già della quarta. Inoltre, continua a saltare fuori gente che nonostante la vaccinazione si prende lo stesso covid. La consolazione del mainstream, in questo caso, è “sì però lo prende in forma attenuata”. Nel frattempo scopriamo che il vaccinato può trasmettere il contagio esattamente come il non vaccinato, e anche che la carica virale del primo è pari a quella del secondo.
Nonostante tutto, si continua a far finta di niente, e si avanza a fatica verso l’agognata soglia della “immunità di gregge”, per cui si continua a spingere sulle vaccinazioni facendo ricorso anche ai ricatti più infami.
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