La famosa “idrossiclorochina che non funziona” venne già usata con successo, in forma rudimentale, dai medici americani durante l’epidemia di spagnola del 1918. Si trattava in realtà del chinino, lo storico precursone della clorochina e dell’idrossiclorochina, che viene estratto dalla pianta della Quina, e veniva usato dagli Incas contro la malaria già dal 16° secolo.
Nel novembre del 1918, la rivista scientifica JAMA pubblicava un articolo a firma del dottor H.A.Klein, intitolato “La cura dell’influenza spagnola”.
Link diretto da far circolare: https://fb.watch/6bmFxyxg3O/
Nel mio ultimo video, Covid le cure proibite, avevo previsto che in autunno sarebbe iniziata la battaglia contro le persone non vaccinate, nel tentativo di colpevolizzarle per la eventuale persistenza del virus. In altre parole, dicevo, si sarebbe tentato di mettere cittadini gli uni contro gli altri, nella speranza di usare I vaccinati per convincere le ampie sacche di non vaccinati a cedere definitivamente ai desiderata di big Farma.
Invece, a quanto pare, si vogliono accelerare i tempi. Già oggi il Corriere della Sera pubblica un video di Beppe Severgnini intitolato “quanta pazienza con gli attempati no-vax”. Con il solito ditino alzato da maestrino di provincia, il nostro ignorante nazionale si rivolge ai circa 4 milioni di sessantenni che finora non si sono vaccinati, sentenziando: “Cari attempati no-vax, se potete permettervi certe fisime è grazie a noi, alle decine di milioni di italiani che disciplinatamente si vaccinano e vi proteggono, e con voi, diciamolo, hanno una gran pazienza”.
Questo, per chi non l’avesse capito, sarà il refrain autunnale. Severgnini viene semplicemente mandato in avanscoperta, “per vedere l’effetto che fa”.
In seguito ad una richiesta FOIA promossa da Buzzfeed, dalla CNN e dal Washington Post sono state rilasciate oltre 3000 email di Anthony Fauci scritte e ricevute durante la pandemia.
Qui potete scaricare il file completo in pdf.
Qui il debunking di Open, che con rapidità sorprendente ha già provveduto a “smontare” ogni possibile ipotesi di creazione artificiale del virus.
Guarda guarda, adesso che la campagna vaccinale è ormai avviata in tutto il mondo, l’Unione Europea scopre di colpo che bisogna investire nelle cure.
Dalla rivista “Panorama Sanità” leggiamo: Covid, Autorizzazione di 3 nuove terapie entro ottobre 2021 e di altre 2 entro la fine dell’anno. Dopo la strategia dell’Ue sui vaccini, la Commissione europea la integra con una strategia sulle terapie, anche quelle per il long Covid. Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione del nostro stile di vita europeo, ha dichiarato: “Dobbiamo concentrare la nostra attenzione sia sui vaccini sia sulle terapie, perché si tratta di due strumenti potenti e complementari per combattere la COVID-19. Attualmente però disponiamo di un solo medicinale autorizzato per la cura della COVID-19. Intervenendo oggi per aumentare la disponibilità dei medicinali faremo in modo che i pazienti ricevano le cure di cui hanno bisogno, migliorando nel contempo la nostra preparazione biomedica futura. Una strategia coordinata sul rapido accesso alle terapie rafforzerà la nostra autonomia strategica e contribuirà a un’Unione della salute forte.”
di Enzo Pennetta
Era appena il febbraio 2020 e ai primi accenni ad un’ipotesi di origine artificiale del virus Sars Cov 2, che è l’agente patogeno dell’epidemia Covid-19, la stampa mainstream si scagliava con grande ferocia contro chi la proponesse.
Veniva detto che era stata scientificamente confutata ogni possibilità che il virus fosse stato ingegnerizzato, chi parlava di questa ipotesi veniva sottoposto alla gogna mediatica, colpito attraverso la sua carriera se un universitario e il video rimosso da Youtube, un caso su tutti la trasmissione del canale “Il vaso di Pandora” in cui si parla di questo e la conseguente aggressiva reazione da parte della “voce del padrone”, la testata “Open”.
Il video di «Il vaso di Pandora» e la tesi di complotto del coronavirus come arma biologica – Il video
Ricordiamo anche l’accusa di far parte di una rete internazionale, meglio ancora se fascista, fatta su Report a chi nell’agosto 2020 aveva ritrovato e lanciato il video di TG Leonardo del 2015 su un virus ingegnerizzato proprio in Cina, ricordiamo anche la sentenza di Burioni: ‘È l’ultima scemenza che venga da un laboratorio ‘, seguito dalla virologa Capua:’Virus deriva da un serbatoio selvatico’.
Eppure un libro “La chimera che ha cambiato il mondo”, scritto da Joseph Tritto e pubblicato qui in Italia da uno degli editori più coraggiosi, Cantagalli, spiegava con grande attenzione ai particolari come e perché il virus poteva essere molto probabilmente di origine artificiale.
Questa intervista alla Dott.ssa Zuckerman mette in luce tutti i "punti deboli" della procedura che ha portato all'autorizzazione d'emergenza per l'uso dei vaccini.
(Cliccare sulla rotella per attivare i sottotitoli)
Questa l’introduzione di Loretta Bolgan: La Dott.ssa Diana Zuckerman, Presidente del National Center for Health Research (NCHR), è una figura ben conosciuta dal pubblico americano. E’ stata docente e ricercatrice presso la facoltà del Vassar College (Yale) e l’Università di Harvard, e fellow in Bioethics all'Università di Pennsylvania. (...)
Le misure imposte per l’utilizzo delle mascherine all’aperto si sono basate su studi sbagliati e su stime completamente inesatte. A confermarlo è Il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), cioè l’agenzia governativa di controllo sulla sanità negli Stati Uniti.
La questione è stata sollevata da un’articolo pubblicato dal New York Times nel quale si afferma che il Cdc si affidò a studi completamente sbagliati quando raccomandò l’uso delle mascherine all’aperto e certificò, in un documento ufficiale, che «meno del 10% delle infezioni avviene all’aperto». Una esagerazione enorme, specifica l’articolo, visto che le ricerche scientifiche certificano un tasso di infezioni decisamente inferiore all’1%, probabilmente anche allo 0,1%. Al massimo un caso su mille all’aperto è anche quanto riporta uno studio pubblicato in Irlanda e basato sull’analisi di oltre 230.000 casi.
Ho creato questa sintesi di 11 minuti per i più pigri, sperando di invogliarli a vedere l'originale: https://www.youtube.com/watch?v=_1KsDNQWrgU
Il laboratorio militare di Fort Detrick nel Maryland e quello di Wuhan in Cina avevano programmi paralleli, e lavoravano praticamente in simbiosi su esperimenti GOF (guadagno di funzione dei virus). Inoltre, il laboratorio di Wuhan è finanziato ufficialmente dal Pentagono e dal Dipartimento di Stato USA. Il collegamento di tutto ciò è Anthony Fauci.
Leggi tutto: L’idrossiclorichina “non funziona” già dai tempi della spagnola