di Luigi Copertino
Il “Digital Wallet” – ossia il “portafoglio digitale – è lo strumento prossimo venturo mediante il quale interagiremo con il sistema di realtà virtuale che ha ormai sostituito la realtà fisica. Esso ci consentirà, come in una unica banca dati, di disporre sul nostro cellulare tutti i dati personali, anagrafici, curriculari, professionali, bancari, fiscali e via dicendo. Non avremmo più bisogno di documenti cartacei e neanche di quelli informatici più vetusti. Tramite il passaporto digitale, in un giorno non lontano, ci sarà consentito l’accesso facilitato ai servizi pubblici e privati che saranno offerti esclusivamente in rete. Anzi solo tramite detto passaporto potremo accedere ai servizi.
Massimo Mazzucco, in un video recente, lo ha definito un “trappolone gigante” paventandone, non a torto, il potenziale di strumento di manipolazione a fini di controllo e di speculazione. L’aspetto più ambiguo di questa imminente rivoluzione digitale è quello monetario. Il portafoglio digitale, infatti, sarà lo strumento attraverso il quale verrà implementato il “Central Banking Digital Currency” (CBDC), in sostanza il sistema operativo della moneta digitale creata dalle Banche Centrali per combattere quella, come i bitcoin, di matrice non bancaria (che, a giudizio dello scrivente, è altrettanto ambigua e pericolosa). Digital Wallet e Central Banking Digital Currency sono un primo passo verso l’“internet delle cose”, ovvero l’interazione cibernetica continua tra uomo e macchina attraverso l’automatismo digitale, esaltato da Klaus Schwab nel suo “La Quarta Rivoluzione Industriale”.
Avv. Francesco Paolo Cinquemani
Dal sito ufficiale del Comune di Roma, ci fanno sapere che PER I SERVIZI Sportelli ANAGRAFICI E DI STATO CIVILE PRESSO I MUNICIPI E IL DIPARTIMENTO DECENTRAMENTO, SERVIZI DELEGATI E CITTÀ IN 15 MINUTI E’ ACCETTATO SOLO IL PAGAMENTO ELETTRONICO – NON E’ PIÙ CONSENTITO IL PAGAMENTO IN CONTANTI, I versamenti possono avvenire tramite POS o PagoPA.
Facciamo un po’ di chiarezza sia per chi legge che per chi del comune di Roma fosse interessato a non dire inesattezze al pubblico.
La moneta tradizionale è emessa dalle banche centrali sotto forma di contanti e riserve detenute dalle banche commerciali, in questo modo è l’ancora del sistema monetario e preserva la sovranità monetaria, che può essere definita come la capacità dei governi di controllare l’unità di conto di base, almeno nella loro giurisdizione, al fine di gestire la macroeconomia. Prima questa sovranità era nazionale. Ora con l’euro per noi è diventata sovranazionale.
di Francesca de Villasmondo
In molte filiali in Australia, la Commonwealth Bank ha deciso di abolire prelievi e depositi in contante. Queste filiali di CommBank sono quindi diventate “senza contanti”. All'inizio di quest'anno, anche ANZ (Australia and New Zealand Banking Group) ha dichiarato di aver eliminato gradualmente il contante. Prelevare il proprio denaro sta diventando sempre più difficile in Australia
La Commonwealth Bank ha aperto una serie di filiali "senza contanti", con clienti che non possono più accedere al proprio denaro in contanti. Le transazioni in contanti allo sportello non sono disponibili presso queste filiali, incluso Commonwealth Bank Place, che si trova nel centro di Sydney. Stessa situazione a Brisbane e Melbourne. Queste filiali senza contanti sono chiamate “centri specializzati”.
Depositi e prelievi possono ancora essere effettuati tramite bancomat in loco, ma per coloro che non hanno la carta di credito a portata di mano, le cose si fanno molto più difficili. Sono disponibili prelievi "contanti senza carta" fino a $ 500 al giorno, utilizzando l'app CommBank, ma per coloro che hanno bisogno di più fondi o non hanno il telefono con sé, i loro contanti non sono accessibili.
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico
Come si sa John Meynard Keynes non era un estimatore dell'Oro che considerava “un residuo barbarico”. In particolare questo per l'economista britannico valeva qualora venisse usato questo particolare elemento chimico come “moneta”. A tale proposito basta leggere la Teoria Generale dell'Occupazione, dell'Interesse e della Moneta per trovare giudizi sferzanti come questo: «Non si è mai concepito nella storia un metodo tanto efficace per porre i vantaggi di ciascun paese in contrasto con quelli dei suoi vicini quanto il gold standard internazionale». Un ragionamento che credo sia da considerare molto importante anche oggi: agganciare una moneta all'oro significa rendere molto più difficile “svalutare” la moneta del paese “creditore” nei rapporti commerciali internazionali con il paese “debitore” che invece avrebbe il massimo interesse a svalutare la propria moneta per dare fiato alla propria economia grazie all'export e conseguentemente risollevare i propri conti con l'estero.
di Joel Samuele (Joel78)
Come tutto è cominciato.
Nel 2011 viene annunciato che Mario Monti entrerà a far parte del governo (quel famoso 11/11/11 che tanto piace ai cospirazionisti). Viene detto alla popolazione che sono necessarie delle misure di austerità, per sanare i bilanci pubblici.
Si accende un dibattito che porterà ad organizzare il primo summit sulla MMT in Italia.
Perché si chiama MMT.
MMT sta per Modern Money Theory, cioè teoria monetaria moderna. Perché moderna? La teoria supera il pensiero kenesiano, del poter spendere maggiormente in periodi di crisi, per poi poter ridurre la spesa in tempi migliori. Questa teoria sostiene semplicemente che lo Stato può creare la sua moneta, e usare la tassazione come regolatore macroeconomico. Per questo la teoria viene detta post kenesiana.
Tutto viene semplificato all’osso, e il dibattito serve solo a confrontarsi con quello che dicono i media riguardo al fatto che è necessario non sforare i parametri di spesa pubblica, o altre cose annesse. La teoria supera anche il famoso “aggancio con l’oro”. Argomentando come questo sia meno importante rispetto alla crescita economica, unico vero controvalore della moneta emessa in circolazione.
Costantino Rover (L’Economia Spiegata Facile) ha voluto replicare punto per punto all’intervista che ho fatto a Leonardo Facco il mese scorso. Gli contesta sia le tesi di fondo della scuola austriaca, sia la caratterizzazione di Bitcoin come “moneta solida”.
di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)
“Quando piove, vuol dire che da qualche parte sta piovendo”, ed infatti la pioggia, già ben evidente, ci fa intravedere di tutto punto, quello che pare essere un temporale di dimensioni bibliche, che potrebbe abbattersi sui popoli, qualora la nuova frode pensata dai poteri profondi, venga messa in atto in tutta la sua diabolicità di pensiero.
Dopo aver reso i governi indipendenti dalle banche centrali e di fatto gli Stati debitori di esse, stiamo per assistere alla magia più grande e satanica di sempre: stanno per rendere le banche centrali – creatrici di denaro dal “nulla” – ufficialmente debitrici di un ente superiore che se non si trova nell’alto dei cieli, è certamente rappresentato dal potere stesso che da sempre comanda sul pianeta terra.
La frode gira tutta intorno alla falsa prospettazione che una banca centrale debba ricorrere ad una “fantascientifica” ricapitalizzazione da parte dei governi, per coprire eventuali perdite derivanti dalla politica monetaria messa in atto su tassi e titoli. Stiamo parlando dell’istituzione unica creatrice della “materia prima”, ovvero la valuta in cui si denominano le supposte perdite su asset finanziari, che esistono in quanto le banche centrali stesse, hanno dapprima creato la moneta necessaria per acquistarli e darne quindi un valore.
Per essere ancora più chiari, senza la creazione della moneta da parte delle banche centrali, tali asset non avrebbero mai visto la luce e di conseguenza anche le perdite sul valore degli stessi.
di Bet17
Come quasi tutti sapranno, le banche centrali occidentali hanno alzato i tassi di interesse per combattere l'inflazione. Questo perché l'aumento dei tassi di interesse rende più costoso il prestito.
Il risultato auspicato sarebbe una diminuzione dei consumi, che abbasserebbe l'inflazione (in teoria).
Le banche centrali chiamano questa azione "distruzione della domanda" ed è qualcosa che hanno già fatto molte volte.
Ma per quanto riguarda il lato dell'offerta?
Visto che l'argomento è tornato di attualità, ripropongo questa intervista a Leonardo Facco di qualche mese fa.
Qui il video su Telegram: https://t.me/luogocomune2/70
Leggi tutto: La fine del denaro come lo conosciamo