A prima vista potrebbe sembrare una semplice "intuizione artistica", ovvero un piccolo lampo di genio, da parte di un artista che cerca di prevedere come sarà il mondo in cui vivremo domani.
Ma nella serie di nuove monete "immaginate" dall'artista francese Jade Dalloul c'è sicuramente qualcosa di più di una semplice intuizione. Si tratta infatti di una nuova moneta sulla quale non compaiono più i volti dei personaggi storici delle varie nazioni che emettono quella moneta, ma compaiono i volti di noti personaggi internazionali come Steve Jobs, Mark Zuckenberg, Larry Page o Bill Gates. Sono rispettivamente il fondatore della Apple, di Facebook, di Google e di Microsoft, ovvero i nuovi potenti del terzo millennio.
di Maurizio Blondet
“All’Italia conviene tornare alla lira”. Lo sostiene il tedesco Marc Friedrich, consulente finanziario di fama, in una intervista a Sputnik Deutschland. Non solo l’Italia, affondata da un tasso record di debito e disoccupazione, ma “tutti i paesi del Sud Europa starebbero meglio con una moneta sovrana invece che con l’euro. Questi ‘paesi, con i limiti imposti dalla Banca Centrale, non vedranno mai quell’inizio di crescita che permetterebbe loro di rimettersi”.
Marc Friedrich è co-autore di un saggio «Der groesste Raubzug der Geschichte», che è stato un best seller nel 2012. “Già allora dimostravamo che l’euro non funziona. Adesso vedo che per la prima volta, in Italia il concetto di Italexit non è più tabù”.
Cita “Alberto Bagnai dell’università di Pescara”. Ha ragione Bagnai. “In marzo, sostenendo che l’euro collasserà comunque qualunque sia il capitale politico investito in esso, questo professore di economia ha sottolineato la necessità di una uscita “controllata” dalla moneta unica, padroneggiando l’inevitabile:
“La causa più probabile – ha scritto Bagnai – sarà il collasso del sistema bancario italiano, che trascinerà con sé il sistema tedesco. E’ nell’interesse di ogni potere politico, certo dei dirigenti europei declinanti, e probabilmente anche degli USA, gestire questo evento invece di attenderlo passivamente”.
di Maurizio Blondet
Cominciamo a ricordare – perché è la dimenticanza che ci rende più servi – cosa fu quello che la Banca Centrale Europea (e i politici UE) chiamarono “il salvataggio concesso” ad Atene. La BCE lanciò il SMP (Securities Market Programme) che consiste nel comprare il debito greco sul mercato secondario.
Cosa è il mercato secondario? E’ quello dove la banche vendono e comprano i titoli degli stati. Trattandosi di titoli greci, soprattutto le banche – tedesche e francesi – avevano fretta di vendere. Se non ci fosse stata la BCE a comprarli, avrebbero dovuto non vendere, ma svendere quei titoli che allora nessuno voleva.
Quindi, l’azione di salvataggio ha salvato le banche tedesche e francesi, che avevano prestato in modo spropositato e come minimo incauto, ad una economia così piccola e debole. Draghi le ha sottratte alla sanzione che i “mercati” liberi riservano a chi investe male, prestando a debitori insolventi: il meritato fallimento. E le ha pagate più di quel che i titoli valevano.
Non basta: le banche centrali nazionali, certo su stringente consiglio della BCE, ne seguono le orme, lanciando un loro “programma di salvataggio”, ANFA (Agreement on Net Financial Assets), insomma anch’esse acquistato titoli greci, salvando le banche loro (noi italiani abbiamo salvato le banche altrui; non avevamo grandi esposizioni con Atene).
Dall’europarlamento di Bruxelles, Marco Zanni denuncia una grave minaccia di cui nessuno ha ancora parlato: il tentativo di commissariamento di Roma entro il 2017 da parte della Germania, nascosto in un emendamento all’articolo 507 del Regolamento sui requisiti patrimoniali delle banche.
È necessario diffondere il più possibile questa nuova minaccia, ancora una volta nascosta nelle pieghe di una incomprensibile burocrazia nata specificamente per mascherare ai cittadini le tecniche di controllo delle democrazie del sud Europa.
Fonte Byoblu
di Maurizio Blondet
Per un giorno, i media hanno parlato della ricerca di Oxfam International da cui risulta che la ricchezza degli 8 principali miliardari supera quella della metà povera della popolazione mondiale, 3,6 miliardi. Gli otto sono
Bill Gates (75 $ miliardi) - Amancio Ortega ($ 67 mdi) - Warren Buffett (60,8 $ mdi) - Carlos Slim Helu (50 $ mdi) - Jeff Bezos (45,2 $ mdi) - Mark Zuckerberg (44,6 $ mdi) - Larry Ellison (43,6 $ mdi) - Michael Bloomberg (40 $ mdi).
Addizionate insieme, le loro ricchezze valgono 426, 2 miliardi di dollari.Questa disparità estrema, ha concluso Oxfam, “invoca un cambiamento fondamentale nel modo in cui gestiamo le nostre economie, perché funzionino per tutti, non solo per alcuni”.
Nel novero dei primi otto non appare il nome Rotschild. Per varie ragioni: qui non abbiamo a che fare con persone fisiche, ma con una dinastia, i cui membri presiedono a fiduciarie private a capitale fisso – niente società per azioni (scalabili), ma solo aziende familiari, accuratamente sottratte ai mercati finanziari goym, e partecipazioni incrociate.
"La centesima scimmia" è il nuovo film documentario del filmmaker Marco Carlucci. E’ il contro-racconto dell’attuale crisi finanziaria e sociale, vista in un’ottica opposta a quella istituzionale, un punto di vista che mette in guardia la gente comune nei confronti della propaganda che da anni ripete il mantra di un prossimo miglioramento delle economie. Partecipano: Monia Benini, Solange Manfredi, Claudio Borghi, Nigel Farage, Lidia Undiemi, Fernando Rossi, Paolo Barnard, Riccardo Bellofiore, Vandana Shiva, Karen Hudes, Serge Latouche.
Principali temi trattati: La vera storia del trattato di Lisbona - Amato, Draghi e la Goldman Sachs - La disperazione della Grecia - Il MES come fondo salvabanche - La politica interna diventa oggetto di contrattazione monetaria - I problemi della Spagna (simili a quelli dell'Italia): anche in Spagna le banche rubano i soldi dei cittadini - Il ruolo della Germania - I debiti delle banche tedesche - Ipotesi: uscire dall'euro - Il potere occulto: chi possiede il denaro - La politica italiana - Le multinazionali e il sistema di controllo incrociato - La crisi come opportunità.
di Diego Fusaro
Il noto non è conosciuto. Così diceva Hegel. E non è conosciuto perché lo diamo per scontato o rinunciamo a ragionarvi serenamente, complice la distrazione di massa che regna a ogni latitudine. Lo sappiamo da anni. Anche da prima che ce lo ricordasse Thomas Piketty nel suo studio sul capitalismo nel ventunesimo secolo.
Il mondo post-1989 non è il mondo della libertà, come ripetono i suoi ditirambici cantori: a meno che per libertà non si intenda quella del capitale e dei suoi agenti. Per il 99% della popolazione mondiale il post-1989 è e resta un incubo: un incubo di disuguaglianza e miseria.
Ce l’ha ancora recentemente ricordato Forbes, la Bibbia dei sacerdoti del monoteismo del mercato deregolamentato. Otto super-miliardari – meticolosamente censiti da Forbes – detengono la stessa ricchezza che è riuscita ad accumulare la metà della popolazione più povera del pianeta: 3,6 miliardi di persone. L’1% ha accumulato nel 2016 l’equivalente di quanto sta nelle tasche del restante 99%.
Gregor Gysi è l'attuale presidente del partito tedesco Die Linke (La Sinistra), nato dalla trasformazione dell'ex partito socialista tedesco (PDS). Nel 1998 Gysi fece questo discorso al parlamento tedesco, mettendo in guardia contro l'introduzione dell'Euro. Viene quasi un dolore allo stomaco nel sentire queste lucide profezie, espresse quasi 20 anni fa.
Quello che segue è il transcript dei sottotitoli. [In ogni caso, io suggerisco di guardare il video: è più efficace - M.M.]
Si è parlato molto d’integrazione europea e, senza dubbio, l’unificazione dell’Europa è un grande obiettivo politico. Ricordo i giorni in cui venne giú il muro, all’inizio della discussione della riunificazione della Germania e alla domanda angosciante che ci si pose: ‘Cosa succederà adesso? Diventerà una Europa tedesca o una Germania europea?
di Maurizio Blondet
Esiste un segretariato dell’ONU, United Nations Capital Development Fund (UNCPD) di cui pochissimi conoscono l’esistenza. Ma lo conoscono bene Master Card Foundation e la Bill and Belinda Gates Foundation, perché ne sono divenuti i più generosi donatori. Il motivo: l’UNCPD è la centrale ideologica occulta del progetto di abolizione mondiale del contante. E’ l’ente – con Bill Gates e le finanziarie che emettono carte di credito, come Master Card – del crudele esperimento sociale che ha luogo in India, la prima cashless society a spese di un miliardo di poveri, che non hanno, ne possono avere, un conto in banca. Ricostruire chi e come ha indotto quell’esperimento in corpore vili, è un istruttivo compendio dei metodi con cui gli interessi americani si impongono dietro le quinte.
Presso la sede a New York dell’ UNCPD (“Fondo per lo Sviluppo del Capitale”: piuttosto esplicito) ha sede il segretariato della Better Than Cash Alliance (Alleanza Meglio-del-contante: molto esplicito) , nata nel 2012, un’associazione di puri idealisti che promuovono la scomparsa del liquido. Mastercard, Visa, Dell Foundaton, Omidyar Network (eBay), Citi, insomma le IT, e-commerce e finanziarie che si aspettano di fare miliardi dal passaggio totalitario ai pagamenti elettronici. Ma non si deve tralasciare che della Better than Cash Alliance sono soci anche il noto fondo filantropico e umanitario che è la Gates Foundation (Microsoft) e l’USAID, l’ente americano volto a fare il bene dei popoli sottosviluppati – come dice il nome: Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale” – che l’agenzia del Dipartimento di Stato e una delle principali coperture della CIA nelle operazioni estere.
Ho guardato i 50 minuti di questo video a bocca aperta. Non vi dico altro.
Qui (fonte Byoblu) la lista dei bonifici effettuati da MPS di cui parla Borghi nell'intervista.
Leggi tutto: Sarà la moneta del NWO?