Un amico - che desidera restare anonimo – mi ha spedito questo articolo, nel quale lancia un’idea per proteggere l’uso del contante. Ve la sottopongo, chiedendovi che cosa ne pensate. (M.M.)
La premessa è questa, non sono un economista. E lo scrivo con un certo orgoglio, visto che quelli veri, tra gli economisti, hanno fagocitato e digerito intere nazioni, se non continenti, senza battere ciglio, affamando miliardi di persone sul pianeta.
Quindi, grazie al cielo non lo sono.
Questo però non significa che io non possa, come tanti tra noi, meditare su alcune semplici regole di questa scienza a senso unico che è alla base del sistema in cui siamo immersi, di cui ne siamo parte motrice, volenti, dolenti ed impotenti.
Ma lo siamo davvero? Impotenti dico. Come sono giunte 8 miliardi di persone a pensare di essere impotenti?
Cos'è il sistema della Federal Reserve? Com'è nata? Fa parte del Governo Federale USA?
Come stampa i soldi? Perché il popolo è tenuto all'oscuro del suo funzionamento?
Un documentario di James Corbett - Traduzione a cura di Diego Guardiani - Sottotitoli a cura di Francesco Bombino
Fonte PandoraTV
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Purtroppo non ho avuto il tempo di preparare un articolo, ma mi piacerebbe molto vedere una discussione sulla possibilità, avanzata da diversi gruppi, di coprire i costi della ripartenza economica non con un prestito dall’estero, ma con una emissione speciale di buoni del tesoro nazionali, in modo da chiedere agli stessi italiani (che hanno molti risparmi) di contribuire direttamente a tale ripartenza, senza dover creare altro debito estero. E’ una cosa fattibile? Quali sono i pro e i contro? Chi l'ha proposta esattamente? E' stata presentata al governo? E perchè sul mainstream non se ne parla?
Grazie a chi vorrà contruibuire.
Francesco Amodeo scatenato contro il MES e contro l'asse franco-tedesco.
L’Italia perde la sua maggiore azienda, per decenni sorretta dallo Stato: a mangiarsi la Fiat è la Francia di Macron, con il gruppo Psa (Peugeot-Citroen-Opel) di cui il governo francese possiede il 13%. Il Cda di quello che diventerà il quarto produttore automobilistico al mondo, con 50 miliardi di dollari di fatturato, sarà guidato dall’attuale numero uno di Peugeot, Carlos Tavares, lasciando a John Elkann la presidenza del nuovo soggetto industriale. Clamorosa l’assenza totale della politica italiana: gli uomini del Conte-bis si limitano al ruolo di semplici spettatori, e tace anche l’opposizione. Silenzio generale, di fronte alla perdita definitiva del gruppo Fiat, fatto a pezzi nel corso degli anni. Stabilimenti delocalizzati in Polonia, Serbia, Turchia, Brasile, Argentina, India e Cina. E domiciliazioni “emigrate” in Gran Bretagna (sede legale), in Lussemburgo (fiscale) e negli Usa (borsistica). E ora, addio anche alla proprietà italiana del marchio, nonostante l’oceano di soldi – agevolazioni sugli stabilimenti, cassa integrazione – versati dai contribuenti italiani per tenere in piedi l’industria torinese. «Al silenzio della politica seguirà quello di giornali e televisioni», avverte il saggista Gigi Moncalvo: «Nessuno oserà contestare l’accordo, visto che il gruppo Fiat spende enormi quantità di denaro, in termini pubblicitari, sui media italiani».
Perché una moneta internazionale dovrebbe arrivarci, offerta in un bel packaging tecnologico, da un’associazione privata basata in Svizzera? Libra è la prova della fragilità del nostro sistema monetario. O la piattaforma è di tutti o si creano seri problemi su come vigilare questo sistema in futuro.
Libra è la nuova moneta che Facebook promette di rendere operativa entro un anno, in una prima versione controllata da lei stessa assieme ad altre imprese, piattaforme, intermediari finanziari e organizzazioni nonprofit riuniti in un’associazione. E poi, in cinque anni, completamente priva di ogni forma di controllo quanto meno sul piano strettamente tecnico. L’annuncio è stato dato lunedì, ma è di martedì la pubblicazione del white paper che dovrebbe illustrare i tratti fondamentali del progetto.
Che dire dopo una prima riemersione dalla lettura del white paper di Libra? Che questo paper non è affatto white, anzi è molto grey. Al di là dello stile sicuro di sé, le informazioni date sulla struttura, sui fini e sul modus operandi della nuova moneta globale offerta alla community globale lasciano ancora molte, troppe zone grigie.
Se volessimo prestare al progetto una linea univoca, dovremmo dire che Libra è una versione privata, su blockchain, di uno strumento che già esiste: i diritti speciali di prelievo del fondo monetario internazionale.
La faccenda dei Minibot sta rivelando quanto sia ferreo il giogo monetario a cui siamo assoggettati in Italia. Basti pensare che l'intero PD aveva votato la mozione iniziale sui Minibot (trovandola - si presume - sensata) solo per fare una clamorosa marcia indietro, una volta che gli è arrivata la tirata di orecchie da Bruxelles.
Ma non basta: ora siamo arrivati al punto in cui un ministro del tesoro si mette di traverso ad una decisione che è stata presa da ambedue i partiti di governo, e che si trova addirittura scritta nello stesso patto di governo fra Lega e 5Stelle. Pensate al paradosso: un governo che ha tutt'ora il sostegno della maggioranza della nazione prende una decisione, ma questa decisione viene bloccata dagli gnomi di Bruxelles grazie all'ostruzionismo di uno gnomo di casa nostra. E noi siamo ancora qui a domandarci se dobbiamo restare nell'Euro?
In questo video Gigi Moncalvo descrive la situazione dell'oro italiano nel mondo. Quanto è, dove si trova, come è ripartito... e quanto ne manca. Nella prossima puntata affronterà l'altra questione cruciale: "di chi è" l'oro degli italiani.
Leggi tutto: Cash-front, il contrario del cash-back