di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico

Come si sa John Meynard Keynes non era un estimatore dell'Oro che considerava “un residuo barbarico”. In particolare questo per l'economista britannico valeva qualora venisse usato questo particolare elemento chimico come “moneta”. A tale proposito basta leggere la Teoria Generale dell'Occupazione, dell'Interesse e della Moneta per trovare giudizi sferzanti come questo: «Non si è mai concepito nella storia un metodo tanto efficace per porre i vantaggi di ciascun paese in contrasto con quelli dei suoi vicini quanto il gold standard internazionale». Un ragionamento che credo sia da considerare molto importante anche oggi: agganciare una moneta all'oro significa rendere molto più difficile “svalutare” la moneta del paese “creditore” nei rapporti commerciali internazionali con il paese “debitore” che invece avrebbe il massimo interesse a svalutare la propria moneta per dare fiato alla propria economia grazie all'export e conseguentemente risollevare i propri conti con l'estero.

E a quanto pare, quella della moneta - o per meglio dire dell'unità di conto agganciata all'oro – sembra un'altra volta bussare alla porta della Storia. A darne notizia dando una valenza di semi ufficialità è la televisione internazionale della Federazione russa, Russia Today che ha annunciato come i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) al prossimo vertice dell'organizzazione che si terrà ad agosto a Johannesburg in Sud Africa verrà annunciato il varo di una unità di conto da usare – tra i paesi aderenti all'iniziativa – negli scambi internazionali. E' chiaro che questa moneta non avrà un corrispondente fisico così come, per esempio, a suo tempo non lo aveva l'ECU, la European Currency Unit che era una unità di conto formata da un paniere composto dalle monete dei paesi aderenti (quelli dell'allora Comunità Economica Europea). Monete del paniere “pesate” in base al Pil del paese emittente: questo al fine di evitare che nel paniere-Ecu la Dracma greca avesse lo stesso peso del Marco Tedesco.  Diversa è però la filosofia che sta dietro la nuova unità di conto del BRICS, ovvero il fatto che sia agganciata all'Oro.

Di principio, una unità di conto non può essere considerata una vera e propria moneta, innanzitutto per il semplice fatto che non si trova nelle tasche dei cittadini. Però in questo caso – da come le cose vengono presentate – la situazione è più complessa. I Brics infatti vorrebbero agganciare questa unità di conto al valore dell'oro, rendendola di fatto una “moneta-merce” (per citare Augusto Graziani) e soprattutto hanno dalla loro la Russia, grande esportatore di materie prime compreso il petrolio e giustappunto paese leader assieme all'Arabia Saudita dell'organizzazione-cartello dei paesi esportatori di petrolio OPEC+. Greggio che almeno fino ad oggi è quotato esclusivamente in dollari americani formando quel particolare sistema denominato del petrodollaro e che ha permesso il dominio del dollaro nei mercati monetari anche dopo lo sganciamento della valuta americana dall'oro così come era stato stabilito a Bretton Woods. E se il petrolio fosse quotato anche in questa unità di conto dei Brics (per comodità da ora in avanti la chiamero Gold-Brics) oltre che in dollari? E' chiaro che il prezzo del petrolio in dollari aumenterebbe notevolmente ogni qualvolta si verifichi un aumento del prezzo dell'oro. Ciò pone in qualche modo a rischio le economie dei paesi che decidessero di continuare ad usare il dollaro come moneta standard per gli scambi internazionali esacerbando il rischio di importare inflazione.

L'economista tedesco Thorsten Polleit a tale proposito a parlato della moneta “Gold-Brics” come della più grande sfida all'egemonia americana che si è avuta  nella storia.


Figura 1: Tweet di Polleit

Sempre Polleit poi nel suo thread su twitter continua: "L'uso dell'oro come unità di conto cambierebbe le carte in tavola e porterebbe a una forte svalutazione di molte valute fiat, comprese quelle dei BRICS, rispetto all'oro. Potrebbe far esplodere i prezzi dei beni in valuta fiat e causare uno shock al sistema globale della moneta fiat".

Personalmente ritengo che la svalutazione delle monete fiat (ovvero monete sganciate dall'oro o da qualunque altro bene e fluttuanti sul mercato) non è da darsi per certa, ma ovviamente come una realtà possibile e progressivamente sempre più probabile per il semplice fatto che i paesi che hanno manifestato interesse ad entrare nei BRICS e/o ad utilizzare questa nuova moneta sono già quaratuno. E' chiaro che qualora questi paesi confermassero il loro interesse dovranno acquistare più oro, per avere maggiori riserve di questo metallo visto che commerceranno con una moneta ad esso agganciato. Questo non potrà che aumentare i prezzi del metallo giallo, almeno in prospettiva. E ciò non potrà che comportare di rimando una svalutazione delle monete fiat e conseguentemente inasprire il rischio di importare inflazione.

Come si può facilmente comprendere in prospettiva questa moneta dei BRICS agganciata all'oro è una diretta e aperta sfida all'ordine nato dopo la caduta del Muro di Berlino.

Anzi, vi dirò di più, e una sfida che manco la potentissima Unione Sovietica aveva mai tentato, visto che accettava di buon grado pagamenti in dollari implicitamente così riconoscendo i risultati degli accordi di Bretton Woods che pure non firmò mai.

A queste già importanti considerazioni si aggiunga poi che tra gli utilizzatori della nuova moneta vi è ovviamente la Cina, ovvero la Fabbrica del Mondo, il semi-monopolista dei metalli rari necessari per la produzione degli essenziali microchip e infine il grande creditore del mondo (assieme a Germania e Giappone). E' chiaro che se la Cina si sgancia dal dollaro (in maniera graduale ovviamente, farlo in maniera fulminea significherebbe esporsi a perdite mostruose) e inizierà ad usare seriamente la moneta Gold-Brics sarebbe un terremoto enorme e un danno di proporzioni incalcolabili ai paesi occidentali. Anche se va detto che in Occidente non tutti siamo uguali, gli USA hanno comunque forza militare, diplomatica, economica e tecnologica per risollevarsi; difficile invece dire cosa succederà al Calimero europeo: senza energia, deindustrializzato, tecnologicamente arretrato e politicamente debolissimo.

Comunque siamo di fronte ad un tornante della storia di primaria importanza paragonabile al cambio di egemonia avvenuto al fine della prima guerra mondiale tra la Sterlina Britannica e il Dollaro americano. Vedremo cosa accadrà, per ora non resta che attendere le nuove da Johannesburg.

Comments  
Il 22 agosto ci sarà la grande svolta.
L'accelerazione degli USA in Ucraina è solo l'ultimo disperato tentativo di salvarsi dalla catastrofe prossima ventura.
L'EU, come tutti i servi sciocchi, collasserà insieme al suo padrone.
Ragionamento molto corretto.

Anche se i punti chiave sono 2
1) la Cina si sgancia dal dollaro (in maniera graduale ovviamente, farlo in maniera fulminea significherebbe esporsi a perdite mostruose)
Se la maggioranza delle merci trattate nel commercio internazionale si sgancia dal dollaro, il dollaro collassa e chi detiene riserve di dollari (la Cina stessa) si ritrova con carta straccia.
2) Ciò pone in qualche modo a rischio le economie dei paesi che decidessero di continuare ad usare il dollaro come moneta standard per gli scambi internazionali
L'inevitabile svalutazione del dollaro, renderebbe poco conveniente a paesi terzi usare il dollaro per gli scambi internazionali.

Perciò, concludo io, se si vuole una transizione graduale dal dollaro a qualcosa di simile al "bancor" di Keynes, non si può partire con un nuovo sistema che si contrapponga frontalmente a quello vecchio (sarebbe un passaggio shock, da terapia d'urto e non graduale).
Da come la vedo io, in questo scenario, l'oro ha l'unica funzione di rendere neutra e accettabile la nuova moneta anche a paesi non-brics per poter gestire una fase di transizione un po' più morbida, finita la quale l'oro sarà cestinato come elemento monetario.

Peccato che gli Yankee vogliano la guerra, rendendo così molto difficile se non utopistica, la transizione morbida.
Diciamo che se qualcuno ne può trarre giovamento saranno alcuni stati africani e sudamericani.
Ciao a tutti:
secondo me Biden può dormire sonni tranquilli. Di oro non ce n'è abbastanza per sostenere il moderno commercio internazionale. E gli Americani ne possono comprare quanto ne vogliono perché nessuno disdegna i dollari, qualunque quantità ne mettano in commercio.
Tuttavia, se tale manovra fosse soltanto uno specchio per le allodole, cioè un tentativo di aumentare la credibilità della loro moneta fiat sui mercati internazionali millantando (perché certamente non possono garantire la convertibilità in oro di tutto il loro stock monetario) l'aggancio all'oro, allora Biden continuerebbe a dormire sonni tranquilli (chi lo sveglia più oramai), ma l'establishment americano un po' meno. Se i Paesi arabi accettassero qualunque quantità di moneta emessa dai BRICS come pagamento per il loro petrolio, e se i BRICS creassero un loro Fondo Monetario Internazionale con il quale finanziare i Paesi in Via di Sviluppo che, ovviamente, mostreranno la loro gratitudine quanto prima, allora Gli Stati Uniti potrebbero perdere peso politico ed economico.
Che coincidenza quasi paranormale, stamattina ho letto un articolo su zerohedge,molto lungo e molto tecnico, che parlava proprio di questo argomento e dove si dicono in sostanza le stesse cose. In quell'articolo si partiva dal presupposto che i dettagli tecnici di come rendere credibile il gold-BRICS fossero già stati progettati e da lì si partiva deducendo le conseguenze a cascata sulle monete fiat in particolare il dollaro e l'euro, che a detta dell'autore sono destinati ad una batosta storica. In pratica però da quello che ho capito io, che non sono economista, è che il gold-BRICS non è il killer del sistema monetario occidentale, ma è il coroner. Cioè il dollaro e l'euro sono già in fin di vita, a causa di diverse questioni come la trappola del debito USA, i buchi insanabili nella struttura legale dell'euro, l'inflazione che ormai è legata più ai contraccolpi della geopolitica che a manovre tecniche delle banche centrali. Il gold-BRICS poi non dobbiamo dimenticarlo è figlio legittimo di due forze geopolitiche.
La prima è presa di coscenza del mondo non-occidentale(e anche se silenziosamente, dell'europa) che il sistema del dollaro è una pistola puntata alla testa del pianeta Terra da un pugno di personaggi che hanno piani opposti a quelli del progresso e benessere del genere umano.
La seconda è che le potenze grandi non-occidentali, non accettano più di essere sedute in fondo al tavolo e mangiare le briciole del pranzo.

Se gli americani, si fossero accontetati di avere una fetta di impero e spartire equamente il potere mondiale, oggi il problema più assillante dell'umanità sarebbe quello di costruire colonie spaziali invece di sbranarci per i rimasugli dell'Ucraina o di Taiwan.
Non è stato più possibile convertire i dollari in oro proprio perché non c'era la quantità fisica di oro disponibile nel mondo.. e certamente non nei forzieri americani.
Io mi ricordo di questo fin dai primi anni 70..
#3 e #5

Eh... magari c'è qualcosa che loro sanno e noi non sappiamo...
Aspetterei di vedere la reale consistenza e tenuta dei cosiddetti BRICS. Capisco che la povera Russia vi si aggrappi disperatamente ma sulla affidabilità di alcuni dei componenti non ci metterei la mano sul fuoco. Per esempio di pochi giorni fa che la Corte Suprema del Sud Africa ha confermato l'arresto di Putin se si dovesse presentare. E infatti non si presenterà. L'India ha legami sempre più stretti, anche militari con gli USA con amichetti annessi e contrasti pluriennali con la Cina mai sanati. Il Brasile con la nuova gestione molto cara ai Dem/Neo Con USA nonchè alla UE è su una sottile linea di ambiguità. Della affidabilità della Cina vedremo cosa resterà dopo tutta quella serie di visite USA e UE d'alto bordo. Mi sfugge come simili soggetti possano concepire qualcosa di realmente strutturato insieme. Poi nei confronti della Russia nessuno degli altri ha manifestato una vicinanza inequivocabile ma al massimo una sorta di neutralità più (Cina) o meno (India) marcata. Cioè "alla Erdogan" ...

Quote:

#7 stillwood
Aspetterei di vedere la reale consistenza e tenuta dei cosiddetti BRICS.

Anche se i brics non decollassero come gruppo, i processi sono avviati e sempre più stati asiatici e in via di sviluppo stanno cominciando a regolare le transazioni bilaterali nella valuta locale.
In ogni caso il dollaro è in declino.
Gli USA stanno facendo l'ultima manovra di salvataggio cannibalizzando l'Europa (noi) e poi sprofonderanno lo stesso.

A livello politico, poi, vorrei vedere anche al primo scivolone serio degli USA cosa faranno i cosiddetti alleati, secondo me tutti asini pronti a dare il calcio al leone morente.
#8 Stolypin

Le mie perplessità non sono sull'idea BRICS ma sui singoli componenti che non paiono avere la stabilità e solidità oppure l'indipendenza da altri soggetti (cioè USA/Occidente) necessarie per costruire per davvero e non solo mediaticamente un organismo del genere. Inoltre il blocco Occidentale, cioè gli USA con colonie e satelliti annessi, ha un potere di condizionamento e ingerenza nei Paesi dei BRICS intatto e fortissimo.
Non sono un grande conoscitore dell'argomento, il mio pensiero è quello del "conto della serva" , penso che questi grandi filosofi della linea monetaria sono lo specchietto per le allodole sono tutti figli della stessa madre che è sempre incinta e da quello che ho capito i Brics stanno adottando una sorta di "economia umanistica" senza una moneta egemone ma usando le proprie, anticamente i popoli suddivisi in regni usavano Oro e Argento per gli scambi commerciali , questi due metalli al di là del loro conio avevano un valore in base al peso ma ogni regno aveva la sua unità di misura dei pesi , pertanto tutti si adoperarono di fare una sorta di tabella di conversione su questo , eppure anche se non c'era unione commerciale o monetaria i popoli hanno prosperato ugualmente , quando si parla di unificazione commerciale e moneta unica spesso si parla e si tratta di egemonia, gli ebrei anticamente per non assoggettarsi alle egemonie monetarie usavano barre in oro o argento senza conio che chiamavano "sicli" e con questi hanno girato il mondo senza problemi anzi sono diventati professionisti in questa materia , pertanto un'economia basata prima sull'interesse e il benessere della propria nazione e sul rispetto senza aggresione monetaria delle altre nazioni con scambi equi pagati con le rispettive monete di pari valore sarebbe la cosa più giusta e sana a mio vedere . La Cina detiene la più grande mole di buoni del tesoro americani , per questo li temono , la yell(a)en è andata in cina per avere rassicurazioni in merito a questo debito americano detenuto dai cinesi ma gli è stato risposto "picche" così come a Blinken e a Sullivan, il dollaro di per se non vale nemmero il costo della sua carta e la stampa ed è il più falsificato al mondo, se la maggioranza dei paesi nel mondo useranno il sistema Brics l'America, o beve o affoga, tanto che Robert Kiyosaki guru della finanza prevede il crollo del mercato azionario statunitense tanto che teme che arrivi una nuova depressione come nel 1929. L'Italia per via della sua pronissima suddidanza resterà come al solito fuori dai giochi ma ...... speramo che se la cavi .
Sarà un terremoto mondiale peggio della crisi del 2008.
Non dimentichiamo che Iran Venezuela Russia messi insieme producono il doppio del petrolio dell'Arabia Saudita che sembra voler abbandonare il dollaro veramente stavolta.
20.09.1973 USD 1 = 561,900 ITL (= 0,30 euro)
il resto è "effetto cannoniere"
#13 Sandro Paparozzi

...tempi d'oro. Il paradiso rispetto all'inferno attuale... L'Età dell'Innocenza.
invito a leggere l'articolo apparso oggi su Ria Novosti per la penna di Irina Alksnis
ria.ru/20230724/kontrnastuplenie-1885849380.html
Per rispondere correttamente, dovrei prendere in esame i sistemi monetari di tutti i paesi aderenti, e non solo. Difficile rispondere se non si conoscono tutti i meccanismi.
Però c'è una cosa che in tanti articoli di questo tipo torna: che nessuna nazione ha il potere da sola di essere autonoma, o avere comunque la possibilità di creare uno scambio di beni reali tra paesi diversi. Questo discorso di fondo torna sempre, come se fosse impossibile per l'umanità sviluppare il proprio benessere.
Più si gira intorno a questa dialettica, più si ha l'impressione che non esista alternativa, se non attraverso un nuovo "multipolarismo", costituito da paesi "forti". Ma se questi paesi fossero realmente forti, penserebbero a loro stessi, e non avrebbero bisogno di creare circuiti di scambio internazionali.
Solo in Italia abbiamo secondo alcuni il gas metano, senza bisogno che questo venga dalla Russia o dagli USA in forma di gas liquido.
Inoltre sempre in Italia abbiamo tecnologie che smontano le molecole dei rifiuti per ricostituire idrocarburi e carbone di qualità, più altre materie prime. In Italia ci sono quelli che stanno costruendo le batterie al sale. In Italia è stata sviluppata la tecnologia per abbattere le emissioni di monossido di carbonio e particolato dei motori a scoppio.
Eppure quando si parla di geopolitica, sembra che tutti i popoli del mondo dipendano dai gasdotti principali, dall'oro, e dalle terre rare. Vedete che potrebbe non essere così!

Ma perché invece è così? Perché le grandi potenze, hanno tutte una cosa in comune, trattano i loro cittadini come una moltitudine, un numero che può aumentare o diminuire. Dove solo in pochi hanno le conoscenze e le capacità per fare determinate cose. Probabilmente al potere fa comodo questo sistema, ed è per questo che anche grandi numeri di persone, con territorio a disposizione, pensano che l'unico modo per gestire gli scambi, sia quello di agganciarsi a qualcosa di grande e "stabile". Mentre invece ogni popolo dovrebbe puntare allo sviluppo interno, e prendere da fuori lo stretto necessario per aumentare questo tipo di sviluppo. Invece si pensa sempre di drogare le proprie economie, facendole somigliare a quelle di altri paesi considerati importanti. In questo modo ci si indebita in valuta estera e si finisce in una brutta situazione.
#16 Joel78

Interessanti osservazioni. In effetti gli attuali Padroni del Vapore detestano qualsiasi forma di autonomia e indipendenza finanziaria, monetaria e anche materiale altrui. Oltre che politica. Altrimenti non ti potrebbero tenere per la cravatta e sotto scacco. Essere autonomi, sovrani ed indipendenti significa essere liberi e questo Loro non lo vogliono.
#5 mangog
La vecchia conversione oro-dollari era fatta sulla base di 35$ per oncia.
Con la guerra del Vietnam, gli USA stamparono dollari a ufo non badando ad avere abbastanza oro per rispettare tale cambio.
De gaulle se ne accorse e cominciò a richiedere di cambiare tutti i dollari in oro, cosa che costrinse Nixon a rinunciare a tale cambio nel '71.
Nel giro di pochi mesi l'oro superò i 900$/l'oncia.
Quindi l'osservazione che non vi è abbastanza oro sul pianeta è stupida perchè dipende solo da che valore si da all'oro in temini monetari.
Ma con il brics/gold basta non fissare un cambio fisso, ma includere l'oro come fattore dell'algoritmo che include le varie monete (e quindi il Pil dei vari paesi) e molte delle principali materie prime di largo consumo.
Quindi NON un cambio fisso (come per Bretton wood) ma una partecipazione come componente nella determinazione del valore della moneta.
L'errore, a mio avviso, di TUTTE le attuali teorie economiche ,dalla MMT, agli austriaci, ai Chicago Bois, ai Keynesiani è di voler prendere come base di scambio e riferimento una moneta, quando la grandezza che da quando esistono gli scaambi è il VALORE.
Cominciare a ragionare in termini di valore e NON di denaro, è l'unico modo per uscire dalla trappola del "sistema economico".
Ma purtroppo sono anni che lo sostengo ma pare non piaccia ... e preferiscano i sacri testi.
#16 Joel78
bloccare il valore dei beni in una gabbia monetaria serve solo, a chi può farlo, a manipolare le popolazioni in funzione sei cambi.
Non è la moneta il termine di paragone e riferimento degli scambi, ma da quando l'uomo ha iniziato a scambiare beni, è il VALORE.
Quanto vale una stufa in Norvegia, e quanto in Algeria ?
E quanto vale un cammello in Marocco e quanto in Svezia?
Esempi banali ed estremi che però dovrebbero far ragionare sul fatto che quotare tali beni anche in dollari, o anche in grammi d'oro, sarebbe inutile e falso, perchè comunque non rispecchierebbero i loro valori in alcuna moneta.
Bisogna tornare a capire cosa SIA la moneta ed allora si può cominciare a ragionare in termini reali.
#10 Kimera

Quote:

penso che questi grandi filosofi della linea monetaria sono lo specchietto per le allodole sono tutti figli della stessa madre che è sempre incinta

come ho già scritto sopra, hai perfettamente ragione.
Voler omologare in una gabbia monetaria il valore di scambio dei beni, serve solo a chi può trarre profitto da tale rigidità (ovvero i solti noti).
#8 Stolypin
Infatti, se ho capito bene quanto è stato ventilato, il valore di questa moneta dovrebbe essere la risultante del valore e del "oeso" delle monete interne dei partecipanti, oltre a quello dell'oro, materie prime essenziali e poco altro in un algoritmo il cui risultato esprimerà la media ponderata di tali grandezze.
Il problema è che il dollaro è inaffidabile e qualsiasi altra moneta è inaffidabile. Tutte rischiano delle svalutazioni competitive
L'obiettivo è uscire lentamente dal dollaro costruendo un mezzo per scambiarsi le merci senza farsi inculare.
Utilizzare l'oro come l'unica materia prima a cui agganciare il paniere di monete forse è una forzatura

Il problema principale è che i cinesi sono pieni di dollari e continuano ad accumularli tramite il surplus commerciale con gli Usa.
Lentamente dovranno ridurre questo surplus commerciale verso gli americani e quindi venderanno le loro merci ad altri e vogliono essere sicuri che la moneta di questi altri non diventi carta igienica.
Cina Russia Arabia Saudita hanno grosse riserve in dollari e in oro e non dovrebbero aver problemi a garantire una moneta stabile ma per gli altri non sarà così facile.

(Buon compleanno in ritardissimo, ma mi sono dimenticato)
I cinesi ed anche tutti gli altri hanno un grosso problema: non sanno cosa farsene dei dollari.

Se potessero acquistare aziende americane, lo farebbero subito anche spendendo il doppio. Se potessero acquistare prodotti altamente tecnologici, lo farebbero ma piano piano gli Usa e anche Europa e Giappone stanno vietando alle aziende più tecnologiche di vendere i loro prodotti in Cina.

Allora, come possono spendere quei soldi?
O li tengono in cassa e si accontentano di accumulare interessi o devono acquistare prodotti americani inutili e che costano il doppio rispetto agli stessi prodotti che vengono fabbricati in Cina
Ok, aver un surplus commerciale, ma poi con i dollari che ottieni cosa ci compri?
Il potere? La libertà? Dubito
Bellini: tenchiù.
In tutto questo movimento monetario che si preannuncia davvero importante si dimenticano, tra le cause, i madornali errori commessi dagli USA.
L'aver bloccato le risorse Russe detenute nelle banche occidentali, è stata forse l'idiozia maggiore che poteva essere commessa.
Ha fatto perdere di colpo la sicurezza e l'affidabilità del sistema bancario occidentale, ad esempio portando l'Arabia Saudita ad abbandonare il dollaro ... Hanno dimostrato che i dollari e i depositi in dollari, non erano più sicuri.
Le armi di ricatto funzionano solo fino a che non le rendi operative ... attuandole dimostrano anche la loro incongruenza.
Ma se con le sanzioni volevano destabilizzare Putin ed il suo rapporto con i russi, di nuovo si son dati la zappa sui piedi .... d'altronde loro hanno Powell e i russi la Nebiullina.
Bloccare le esportazioni verso la Russia, hanno cancellato di colpo il desiderio dei russi di avere dollari ... se non possono spenderli, che gli frega del cambio ?
Ma ormai pare che nelle alte sfere USA abbondino i cretini che non sanno e non tentano nemmeno di valutare le conseguenze delle loro idee strampalate.
#23 BELLINI
La risposta è semplice se tu avessi compreso la Abenomics giapponese che consente di avere un debito pubblico del 220% del PIL, allora capiresti i cinesi ...
Gli USA sono forse il maggiore acquirente di prodotti cinesi.
Gli USA possono pagare SOLO in dollari.
Per mantenere i livelli produttivi, i cinesi hanno ancora bisogno di esportare negli USA anche a costo di accontentarsi di accumulare dollari (che peraltro stanno diminuendone le riserve).
Vedrai che ad un certo punto, sarà la Cina a non voler più dollari, quando i mercati emergenti assorbiranno le loro produzioni .... allora, magari, con i dollari rimasti, acquisteranno oro, o qualcosa di analogo.
Non credete ai dati delle riserve cinesi di dollari ed oro. Sono molte di più di quelle dichiarate ufficialmente

L'unica cosa che i cinesi possono provare a comprare con i dollari accumulati sono i governi africani sudamericani ed asiatici
#25 a_mensa

Giusto la fiducia è la prima cosa che deve risultare sia da un mercato che da una valuta. L’utilizzo di una moneta deriva dalla fiducia che i cittadini hanno poiché lo Stato accetta la stessa come pagamento delle tasse ad esempio. Nel momento però in cui gli USA hanno sequestrato miliardi appartenenti ai russi nelle banche occidentali hanno creato il panico negli altri attori che non si sono sentiti più sicuri sia nel detenere dollari che nelle regole economiche “ occidentali “. Inoltre altro fattore determinante è la politica , soprattutto cinese, di incunearsi nelle politiche economiche di altri paesi non con il ricatto della forza militare o con l’opera di strozzinaggio portata avanti tramite FMI o BM , ma con accordi commerciali dove a fronte di infrastrutture fornite dagli orientali ci sono corresponsioni in materie prime, ovviamente non scordiamoci poi che queste infrastrutture legheranno commercialmente i beneficiari alla Cina. Il gold - BRICS comunque lo vedo integrato insieme ad altre materie prime, in realtà si dovrebbe calcolare anche la ricchezza che un paese detiene nella sua tecnologia , arte e cultura, ad esempio il valore Italia è, secondo me , molto più elevato di quello che oggi deducono se si considerano i fattori economici ( pil) tradizionali però questo non fa’ comodo ai soliti noti.
www.controinformazione.info/.../
Forse poco conosciuta, l'unione monetaria latina è stato un sistema monetario, durato dal 1865 al 1927 (de facto non più operativo dal 1914), che permetteva la libera circolazione di più valute europee all'interno degli stati membri, al tempo in cui il valore delle monete era dato dalla quantità di metallo prezioso in esse contenute.

Nonstante i tempi e nonostante fossero emesse monete non solo coperte, ma fisicamente in oro e argento, l'esperimento non riuscì che per un breve periodo.
Estraggo da wikipedia, anche se credo esistano analisi più approfondite:

Il funzionamento dell'Unione era intrinsicamente debole per due problemi: la fluttuazione del rapporto relativo dei due metalli, che era stata invece inizialmente supposta stabile, e le fluttuazione dei cambi.

Le differenze dei valori tra la moneta fisica e quella legale, create da variazioni esogene dei prezzi dei metalli sui mercati, crearono un premio sul metallo: dal momento che il punto di uscita delle monete di metallo è uguale al premio positivo sul metallo più i costi di approvvigionamento, coniazione e trasporto, quando il prezzo del metallo supera questo punto di uscita, i pezzi (le monete) in questo metallo sono tesaurizzati o esportati e spariscono (escono) dalla circolazione secondo i meccanismi descritti dalla legge di Gresham.

Tali uscite dalla circolazione monetaria delle monete in un determinato metallo contribuiscono a far abbassare il prezzo del metallo stesso: poiché il metallo - uscito di circolazione sotto forma di moneta - ritorna, come tale, sul mercato del metallo (dove è più conveniente venderlo visto il premio sul metallo) l'offerta del metallo ne risulta aumentata contribuendo a farne diminuire il prezzo, in un sistema che tende ad autoregolarsi.

Il punto d'entrata è uguale al premio negativo sul metallo meno i costi di coniazione e trasporto: quando il prezzo del metallo raggiunge il prezzo d'entrata il metallo viene portato alla coniazione. Queste entrate (nella circolazione monetaria) contribuiscono ad accrescere il prezzo del metallo che esce dal mercato per essere coniato.

Le differenze tra il corso del cambio ed il corso legale di una moneta portano alla creazione esogena di moneta fiduciaria e di moneta scritturale e costituiscono un premio sul cambio: nel momento in cui il premio sul cambio di una moneta, ad esempio il franco svizzero, diviene positivo, le altre monete vengono esportate verso la Svizzera e spariscono dalla circolazione nazionale, anche in questo caso secondo i meccanismi descritti dalla legge di Gresham.

Le variazioni incrociate dei prezzi dei metalli e del corso di cambio rendono intrinsecamente complessa la comprensione dei problemi monetari e la loro soluzione in un tipo di sistema monetario come quello istituito dall'Unione monetaria latina.

L'Unione fu capace di adattare i suoi principi ai problemi delle variazioni dei cambi e del corso dei metalli, ma al prezzo di rinunciare ai principi inizialmente adottati. Le successive convenzioni dell'Unione (1874, 1878, 1885, 1893, 1908) l'orientarono in due direzioni lontane dai principi fondatori della Convenzione del 1865.

Il Congresso del 1867 (Europa, USA, Russia ed Impero ottomano) adottò il principio di una moneta internazionale basata su quella da 5 franchi oro e sui suoi multipli. Si creò anche il principio del gold standard con un periodo di transizione per il bimetallismo. Il congresso fallì davanti all'opposizione della Prussia, dell'Inghilterra e delle Banche centrali che all'epoca erano private.

La guerra del 1914 spinge alla tesaurizzazione delle monete d'oro e d'argento. La legge francese del 5 agosto 1914 aggrava il fenomeno con l'istituzione del corso forzoso della banconote e la sospensione della convertibilità in oro.

L'emissione di banconote aumenta molto, ma con ritmi diversi nei diversi paesi dell'Unione. Di conseguenza la parità dei cambi tra le monete dell'Unione diverge rapidamente.



it.wikipedia.org/wiki/Unione_monetaria_latina
@ Stolypin


Quote:

Peccato che gli Yankee vogliano la guerra, rendendo così molto difficile se non utopistica, la transizione morbida.

Tristemente vero. Anche se, più correttamente, sarebbe da dire che chi vuole la guerra è chi comanda in USA, non proprio gli americani come popolo (che però poi si adeguano).
@Bellini


Quote:

Allora, come possono spendere quei soldi?
O li tengono in cassa e si accontentano di accumulare interessi o devono acquistare prodotti americani inutili e che costano il doppio rispetto agli stessi prodotti che vengono fabbricati in Cina
Ok, aver un surplus commerciale, ma poi con i dollari che ottieni cosa ci compri?

Verissimo, ma se per poterli usare devi stare sottomesso, tanto vale bruciarli e cominciare una nuova storia.
IL DENARO CINESE STA LASCIANDO L'OCCIDENTEl - Wall Street Journal (wsj.com/.../...)

Qualche anno fa, gli investitori cinesi facevano affari di alto profilo e acquistavano beni "trofeo" (dagli hotel a cinque stelle di New York a un'azienda chimica svizzera). Ma quell'epoca è finita, secondo il Wall Street Journal.

✖️ Sullo sfondo delle ostilità sempre più crescenti gli investitori della Repubblica Popolare cinese stanno spostando il loro denaro fuori dai Paesi occidentali. È più probabile che investano in fabbriche nel Sud-Est asiatico, in progetti minerari ed energetici in Asia, Medio Oriente e Sud America.

❗️ In questo modo, Pechino sta cercando di rafforzare la propria posizione nei Paesi in via di sviluppo e di assicurarsi l'accesso a risorse cruciali, osserva il giornale.
t.me/IONONMIARRENDOGROUP/4966
#32 Fretma

Quote:

IL DENARO CINESE STA LASCIANDO L'OCCIDENTEl - Wall Street Journal

Personalmente penso sia una cosa positiva, e mi auguro che le aziende occidentali che operano in Cina facciano altrettanto (ma ho dei dubbi che questo possa accadere).

A questo punto dobbiamo smettere di acquistare merci cinesi, e produrre in loco quello che prima veniva importato dall'oriente, in tal modo aumenteranno i posti di lavoro nel Nostro Paese e la qualità delle merci.

Bisognerebbe mettere dazi sui prodotti che arrivano dalla Cina, e nel contempo ritornare a rifornirsi di gas e petrolio dalla Russia, uno dei partner commerciali più amato in Italia, e anche per le affinità culturali ed umane che ci legano ad essa, soprattutto dopo la caduta del comunismo, che è stato per quel Paese il capitolo più nefasto della sua storia.

Dante Bertello.
Io mi auguro che la Cina, che è il pezzo grosso dei cosiddetti BRICS, sia qualcosa di davvero alternativo all'Impero dei Padroni del Mondo. Ma fino a quando la suddetta Cina intratterrà amabili proficui intrallazzi finanziari, economici, commerciali e anche geopolitici (come nel caso del noto e rinomato "laboratorio" e dei vari "filantropi" tecnologici e siringatori made in USA che in Cina sono di casa) e fino a quando sguazzerà nelle varie OMS, WEF ecc. mi riservo molto più di un dubbio e cautela sulla sua vera natura. Che sia qualcosa di alternativo e indipendente fino ad ora è più che altro un fenomeno mediatico sia della informazione di regime che della controinformazione. Per ora nella realtà tanto fumo e pochi fatti o addirittura prove contrarie.

Quote:

Che sia qualcosa di alternativo e indipendente

Lo è. Solo che, per la loro cultura, l'alternatività è:
cinesi / resto dell'umanità (che infatti ha un nome diverso nella loro lingua)
#35 Primus eccetera

Che sia una cultura particolare e specifica con modalità proprie non vi è dubbio. Il mio forte dubbio è che sia qualcosa che davvero rifiuti lo schema globale. Del quale ha adottato e sta adottando tutte le narrative riconoscendo le varie autorità globali istituite e nominate dai Padroni del Mondo.

Vedremo, per esempio, che effetto avranno le varie e numerose visite in Cina dei vari gerarchi americani ed europei.
PS: a proposito di Cina e visite americane, è il primo effetto?


t.me/OrdEvG/20981
stillwood
Ai cinesi fotte sega dei nostri comportamenti, schemi, meccanismi. Li adottano se pensano possano essere funzionali a loro.
Sono suprematisti. Fine.
Vediamo come sarà la reazione delle agenzie americane di rating.. Sono loro alcuni dei controllori/manovratori..
Ho letto solo al volo, e ne capisco il giusto, ma questo di ieri, seppur fatto "locale", può essere in qualche modo collegato?
(riferendosi al 27/7, dice)

Quote:

la Banca Centrale Europea, all’unanimità, ha deciso di proseguire nella politica di aumento dei tassi d’interesse. Il tasso sui rifinanziamenti principali adesso risulta essere al 4,25%, mentre quello sui depositi risulta essere pari al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%. Per settembre è possibile una pausa..
..il giorno prima la Fed aveva provveduto ad alzare i tassi d’interesse dello 0,25%, al livello più alto dal 2001..

Scusate se se n'era già parlato, se il dubbio era stato affrontato, ho scorso solo al volo.
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