Mi ha scritto una persona che non conosco, descrivendomi la sua situazione lavorativa, non certo esaltante. Vivendo all'estero da molti anni non conosco da vicino le problematiche di cui parla, ma ho deciso di pubblicare comunque la sua lettera, perchè mi sembra un argomento che possa riguardare anche molte altre persone. M.M.
Mi chiamo Pietro, sono originario della zona vesuviana, ho 31 anni e, come tanti miei coetanei e conterranei, ho voluto (per non dire dovuto) cercare la mia fortuna altrove.
A 25 anni, nel 2006, dopo mille lavori in nero, sempre senza alcua garanzia e senza alcuna tutela, ho trovato la prima opportunità della mia vita per un contratto vero (beh, almeno per le leggi in vigore).
Sono partito per Roma, dove una ditta di Napoli che si occupava di Body Rental per il settore informatico spediva presso una grande azienda operante per il settore aerospaziale tecnici da adibire al servizio di help desk al cliente.
Nei fatti, non solo dovevo risolvere i problemi di natura tecnica degli utenti (dipendenti dell'azienda parastatale per la quale prestavo servizio) che si trovavano col PC in panne, ma spesso facevamo anche organizzazione logistica, facchinaggio, assemblaggio e disassemblaggio componenti informatici, persino messa in sicurezza di magazzini e uffici... sempre con paga al minimo sindacale (e neanche ne sono tanto sicuro), ci mancherebbe.
Avevo iniziato da co.co.pro, ho continuato con un contratto a termine, sono passato ad una nuova dtta di servizi nel 2010 (mantenendo la mia posizione da esterno in outsourcing presso lo stesso cliente), ancora altri due anni a tempo determinato e poi, che bello (sigh), tempo indeterminato!
Da allora in poi, un vero e proprio inferno.
Eh, si, perchè la ditta di servizi della quale sono dipendente è entrata in crisi ...
La montagna di fesserie raccontate da Barak Obama e Hillary Clinton sull'esecuzione di Osama Bin Laden rivelate in un libro scritto da uno dei membri del Team Navy Seals che l'hanno assassinato.
di Piero Cammerinesi
Non bastava Julian Assange con la sua malridotta ma pur sempre attiva Wikileaks a provocare ai governanti americani - che lo aspettano al varco non appena mette il naso fuori dall'ambasciata londinese dell'Ecuador - qualche feroce mal di testa.
Ora ci si è messo anche un ex-membro dell'eroico team del Navy Seals - quelli che hanno liberato l'amministrazione Obama dal suo peggiore nemico, Osama Bin Laden - a spifferare delle verità scomode per il Pentagono.
Arriverà infatti l'11 settembre - guarda tu le coincidenze - sugli scaffali delle librerie USA, "No easy day: the firsthand account of the mission that killed Osama Bin Laden" (Un giorno non facile: testimonianza di prima mano della missione che ha ucciso Osama Bin Laden).
Si tratta proprio – avete capito bene - del racconto del controverso blitz contro Osama Bin Laden ad Abbottabad, in Pakistan, scritto da un ex Navy Seal che, dietro lo pseudonimo di Mark Owen, avrebbe dovuto restare anonimo - ma si sa, mantenere l'anonimato non sempre è facile...o conveniente – ma che è stato presto individuato in Matt Bissonnette, trentaseienne dell'Alaska. [...]
Visto che i debunkers hanno risposto all'appello, presentandosi numerosi, abbiamo voluto dedicargli un altro breve montaggio sui favolosi "viaggi lunari" delle missioni Apollo.
Laddove la gravità è ridotta di 1/6.... ma solo se la fune è bene in tiro.
In morte di Neil Armstrong, il primo falso "moonwalker" della storia, dedichiamo un ricordo sentito ai veri eroi dello spazio: quelli che hanno avuto il coraggio di opporsi alla messinscena dei viaggi Apollo, ed hanno pagato con la vita per il loro coraggio.
Che si facciano avanti adesso, i debunker da osteria, ...
di Marco Cedolin
Ricordo ancora molto bene il febbraio del 2007, quando il movimento nato per contrastare la nuova base militare Dal Molin di Vicenza, chiamò a raccolta "il popolo" da tutta Italia, per sostenere la lotta attraverso una grande manifestazione nazionale. Nonostante fosse stata preceduta da una settimana ad alta tensione, il 18 febbraio la manifestazione fu oceanica e solamente dalla Val di Susa riuscimmo ad organizzare oltre 50 pullmann che insieme alle auto portarono a Vicenza migliaia di Valsusini. Bandiere colorate, folla sterminata e politicamente trasversale, striscioni e slogan, in un clima assolutamente pacifico.
Tornai a Vicenza nel corso dell'estate, nell'ambito di una delegazione del movimento NO TAV che era stata invitata a presenziare ad un coordinamento nazionale volto a discutere le strategie da adottare sul campo nel momento in cui fossero arrivate le ruspe. Atmosfera serena, tanta voglia di fare e altrettanto interesse di "apprendere" dalle parole di chi aveva già sperimentato sulla propria pelle situazioni di quel genere.....
Come tutti sappiamo, esistono dozzine e dozzine di testimonianze di violente esplosioni, sentite alle Torri Gemelle da poliziotti, pompieri, giornalisti e normali cittadini, prima e durante i crolli degli edifici. Finchè queste testimonianze venivano presentate tutte insieme, con un assemblaggio generico, i debunkers hanno sempre avuto vita facile nello "smontarle" con una formula generica molto semplice: mettere in dubbio che si trattasse di vere esplosioni, oppure ricorrere alla classica storiellina "spiegatutto" del carburante caduto nelle trombe degli ascensori.
Raggruppando e separando invece le esplosioni secondo il momento ed il luogo in cui sono avvenute, diventa molto più difficile per i debunkers cavarsela con una giustificazione generica. E poi, abbiamo finalmente l'audio di buona qualità, per qualcuna delle riprese dei crolli delle Torri Gemelle. (Chiedo scusa, mancano molti dei sottotitoli).
Scusate se torno a parlare di avventure spaziali, ma ultimamente quelli della NASA ne stanno sparando una dietro l'altra, ed è per me fisiologicamente impossibile lasciargliele passare senza nemmeno aprir bocca.
In realtà, non sono nemmeno le notizie che danno fastidio, ma sono le spiegazioni che vengono utilizzate per giustificare queste "notizie" che scatenano una ribellione violenta nell'animo altrimenti pacifico dell'uomo medio che c'è in me.
L'ultima è semplicemente strepitosa. Traduco dall'articolo della BBC: "Un sensore della stazione meteorologica del robot per la rilevazione dei venti è rimasto danneggiato."
"Non si è certi di come sia avvenuto questo danno, ma gli ingegneri sospettano che le pietre della superficie lanciate in aria durante l'atterraggio ...
di Marco Cedolin
Mentre Monti e Passera incantano la platea del meeting di CL a Rimini, attribuendosi il salvataggio di un paese che sta sprofondando nel baratro e vaticinando l'ormai prossima uscita da una crisi in realtà ben più irreversibile dell'euro tanto caro a Mario Draghi, in Italia si continua a morire di disoccupazione e gli applausi tributati dai ciellini al governo dei banchieri suonano come una nota tanto stonata quanto irriguardosa.
Angelo, disoccupato di Forlì di 54 anni é morto ieri mattina, al termine di una settimana di agonia e con l'85% del corpo devastato dalle ustioni, dopo essersi dato fuoco per disperazione dinanzi a Montecitorio. [...]
(Si consiglia di guardare il video dopo aver letto l'articolo)
Che bello, la ricerca nello spazio continua! Come ci racconta il Washington Post, "Presto un paio di navicelle spaziali corazzate si dirigerà verso una delle regioni più pericolose in assoluto dello spazio, per comprendere quali effetti possono avere le particelle radioattive che circondano la terra sui nostri satelliti e sugli astronauti".
"La coppia di navicelle spaziali viaggerà fino alle fasce di Van Allen, quegli anelli a forma di ciambella fatti di particelle radioattive che circondano la terra. Le particelle vengono espulse dal sole, e vengono catturate dalle fasce grazie ai campi magnetici terrestri. 'Stiamo cercando di andare in un posto che tutti gli altri cercano di evitare' - ha detto Rick Fitzgerald della Johns Hopkins University".
"Queste fasce radioattive possono espandersi, contrarsi e persino moltiplicarsi. ...
Un importante studio di Harvard pubblicato su un giornale del governo federale conferma che il fluoro abbassa il QI
di Anthony Gucciardi
Se il collegamento scientifico tra esposizione al fluoro e diminuzione del Quoziente Intellettivo (QI) è una tesi da 'cospirazionisti', anche i ricercatori di Harvard, che proprio di recente hanno confermato l'esistenza di questo collegamento, saranno messi alla berlina dagli organi di informazione medica. Nel recensire una varietà di studi che hanno dimostrato quanto il fluoro possa danneggiare il cervello e, di conseguenza, il vostro QI, gli scienziati dell'Università di Harvard hanno dichiarato che "i nostri risultati supportano la possibilità che le esposizioni al fluoruro producano effetti avversi sullo sviluppo neurologico dei bambini."
Ma ciò che è davvero rilevante di questo studio è dove è stato pubblicato. Gli autori infatti hanno pubblicato le loro conclusioni online nell'edizione del 20 luglio della Environmental Health Perspectives ['Prospettive di Salute Ambientale', ndt], un'importante rivista medica governativa, organo del National Institute of Environmental Health Sciences [l'Istituto Nazionale delle Scienze della salute ambientale, ndt] degli Stati Uniti. Si tratta, cioè, delle stesse istituzioni che hanno sempre ribadito la perfetta salubrità della fluorizzazione dell'acqua, oltre che la sua efficacia nel tutelare la salute dei cittadini che lo consumano ogni giorno.
In passato, però, il governo degli Stati Uniti è stato costretto a richiedere un abbassamento dei livelli di fluorizzazione, ...
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