di Marco Cedolin
La giornata di sciopero del trasporto pubblico locale che ieri ha paralizzato le principali città italiane sembra avere provocato di tutto e di più.
Orde di cittadini in preda al panico in fuga nelle gallerie del metrò milanese come fossero inseguiti dagli zombies di Resident Evil, ressa in ogni dove, malori, tensioni e perfino manipoli di "eroi" disposti ad immolare il proprio corpo strisciamdo sotto le saracinesche in chiusura, pur di riuscire a prendere l'ultimo treno prima dello stop alla circolazione. Orde di pennivendoli pronti a sbavare rabbia dichiarando che "uno sciopero così non è da paese civile" e addirittura il garante sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali Roberto Alesse che con un tempismo da orologio svizzero si è affrettato ad aprire un'inchiesta sull'astensione dal lavoro in oggetto.
Comprendiamo bene come nell'Italia governata dai banchieri lo sciopero somigli sempre più ad una creatura mitologica alla cui vista inorridire e darsi alla fuga pervasi dal panico....
Per chi non lo sapesse, il NIST è l'organizzazione incaricata ufficialmente dal governo americano di indagare sui crolli del World Trade Center. Architechts&Engineers è invece l'associazione di professionisti dell'industria edilizia americana che ha contestato le conclusioni raggiunte dal NIST nel loro rapporto ufficiale.
Quello della caduta libera è forse l'argomento più importante in assoluto nell'intero dibattito sui crolli delle Torri Gemelle. Una volta stabilito infatti che gli edifici non disponevano dell'energia sufficiente per distruggere la parte sana della struttura sottostante ...
Uno degli argomenti favoriti dei debunkers è che "sarebbe stato impossibile piazzare gli esplosivi sotto gli occhi di tutti" alle Torri Gemelle.
Noi da anni abbiamo spiegato come sarebbe stato possibile farlo, ma loro, per qualche motivo, continuano a dimenticarsene, e vanno avanti a ripetere all'infinito il loro mantra, facendo pure gli spiritosi (come nel caso di Attivissimo).
Patrick Clawson è un esponente del think-tank neocons chiamato WINEP, Washington Institute for Near East Policy. In un suo discorso di ieri, ha apertamente invocato il ricorso ad una operazione "false flag" per dare inizio alla guerra con l'Iran. (E poi dicono che quella delle "false flags" è tutta un'invenzione dei complottisti).
Ecco il testo dell'intervento:
Francamente, penso che sia molto difficile dare inizio ad una crisi. E faccio molta fatica a vedere come il presidente degli Stati Uniti possa davvero portarci in guerra contro l'Iran.
Questo mi porta a concludere che se non si troverà un compromesso, il modo tradizionale con cui l'America entra in guerra sarebbe nel miglior interesse degli Stati Uniti. [...]
In un precedente articolo abbiamo visto come le velocità fatte registrare dagli aerei vicino al livello del mare fossero definite "impossibili" da diversi piloti e dagli stessi esperti della Boeing.
Che non fossero normali 767, ma probabilmente dei droni telecomandati e appositamente rinforzati, ormai dovrebbe essere chiaro per tutti. Ma perchè fosse necessario raggiungere quelle velocità non è ancora stato spiegato da nessuno.
Propongo qui una possibile ipotesi, che nel caso fosse ritenuta valida darebbe anche finalmente una spiegazione alle note ossessioni dei "no-planers".
Prendete una gabbia che contenga 5 scimmie. All'interno della gabbia appendete una banana ad una corda e metteteci sotto una scala.
Non ci vorrà molto perchè una scimmia inizi a salire la scala per raggiungere la banana. Non appena tocca la scala, tutte le scimmie vengono innaffiate con acqua fredda.
Dopo un pò un'altra scimmia ci riprova, ma il risultato è lo stesso. Tutte le scimmie ricevono una doccia fredda. Dopo un pò, nessuna scimmia prova più a salire la scala.
Ora togliamo di mezzo l'acqua fredda. [...]
I debunkers hanno sempre controbattuto alla questione delle travi tagliate a 45° sostenendo che fossero state tagliate "dopo" l'11 settembre, dagli operatori specializzati.
Qualcuna è stata certamente tagliata dopo. Ma non tutte, a quanto pare.
Un altro chiodo nella bara della versione ufficiale.
Il ritrovamento del frammento di papiro copto, presentato pochi giorni fa alla stampa da Karen King, la ricercatrice della Harvard Divinity School, sta scatenando una sequenza di capriole verbali e di acrobazie logiche veramente divertenti.
Come noto, nel papiro si legge la frase: "Gesù disse loro: 'mia moglie'", parlando presumibilmente ai suoi discepoli.
Apriti cielo: se si scoprisse che davvero Gesù era sposato crollerebbe di colpo l'intera credibilità di una dottrina fondata sul celibato. Già nei Vangeli - per quanto ripuliti dai Padri della Chiesa - erano rimaste tracce di questa "moglie" che ogni tanto saltava fuori all'improvviso, ma la frase di questo ultimo ritrovamento non lascia più spazio ad ambiguità di alcun tipo: quando uno dice "Signori, mia moglie", i casi sono due: o sta cercando di spacciare per consorte un viados con parrucca e tacchi a spillo, oppure quella è veramente sua moglie.
Ed è qui che inziano le acrobazie "interpretative" degli studiosi, a partire dalla stessa Karen King, per non dover ammettere quello che invece dovrebbe essere chiaro per chiunque. [...]
Girando per la rete, ho scoperto una cosa che mi ha decisamente stupito: i poliziotti inglesi non sono armati.
Abituato agli Stati Uniti, dove del poliziotto solitamente vedi comparire prima la pistola, poi casomai il braccio, e poi se ti va bene anche il corpo intero, l'idea che i loro colleghi d'oltremanica preferiscano non essere armati lascia sconcertati.
Sembra che il concetto risalga alla fondazione stessa del corpo di polizia del Regno Unito, che ha quasi 200 anni di età: il poliziotto è considerato come un individuo al servizio del cittadino, e non al servizio dello Stato.
Il poliziotto armato viene automaticamente percepito come un potenziale strumento di repressione, e può cedere a sua volta alla tentazione di abusare del potere di cui dispone, grazie alla pistola che porta addosso.
Il poliziotto disarmato invece è lì per aiutarti, per intervenire dove c'è bisogno, ma non rappresenta per questo una minaccia di tipo repressivo per il normale cittadino.
Certo, non deve essere piacevole per un poliziotto trovarsi circondato da un gang di picchiatori, nel mezzo della notte, e non avere nemmeno una trucida scacciacani a cui mettere mano per l'emergenza.
Ma a quanto pare, sono loro stessi a volerlo. [...]
Ogni tanto capita di leggere commenti del genere "Voi siete qui a lamentarvi della democrazia, ma il semplice fatto che possiate esprimere liberamente la vostra opinione significa che non sapete apprezzare i vantaggi del mondo in cui vivete".
In realtà, democrazia e libertà sono due cose ben diverse, che vengono assimilate troppo spesso l'una all'altra.
La democrazia è un sistema di governo che permette ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento [1]. La libertà è un principio astratto fra i più fondamentali ed importanti in assoluto nella storia degli esseri umani, che molto raramente è stato davvero rispettato nella storia stessa dell'umanità.
La confusione fra democrazia e libertà, o meglio l'equazione automatica che spesso facciamo fra le due cose, nasce da un motivo molto semplice, tutt'altro che casuale: il sistema democratico prevede, come quintessenza stessa del suo funzionamento, la "libertà" del cittadino di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento.
Il cittadino si sente "libero" di votare per chi vuole lui, e presume automaticamente che riceverà in cambio la stessa quantità di libertà che ha esercitato nell'esprimere il suo voto.
Ma questo è tutt'altro che vero.
Non sta scritto da nessuna parte che una volta ricevuto il nostro mandato, i parlamentari ne faranno l'uso che noi intendevamo quando glielo abbiamo conferito.
Se davvero il parlamentare (o partito) che abbiamo scelto ci dovesse "rappresentare" in Parlamento, ...
Leggi tutto: Lo sciopero è un fatto inaccettabile