Patrick Clawson è un esponente del think-tank neocons chiamato WINEP, Washington Institute for Near East Policy. In un suo discorso di ieri, ha apertamente invocato il ricorso ad una operazione "false flag" per dare inizio alla guerra con l'Iran. (E poi dicono che quella delle "false flags" è tutta un'invenzione dei complottisti).
Ecco il testo dell'intervento:
Francamente, penso che sia molto difficile dare inizio ad una crisi. E faccio molta fatica a vedere come il presidente degli Stati Uniti possa davvero portarci in guerra contro l'Iran.
Questo mi porta a concludere che se non si troverà un compromesso, il modo tradizionale con cui l'America entra in guerra sarebbe nel miglior interesse degli Stati Uniti. [...] Qualcuno può pensare che Mr. Roosevelt volesse entrare nella II guerra mondiale, come ha suggerito David, ma forse ricorderete che ha dovuto aspettare Pearl Harbor.
Qualcuno può pensare che Mr. Wilson volesse entrare nella I guerra mondiale, ma forse ricorderete che ha dovuto aspettare l'episodio del Lusitania.
Qualcuno può pensare che Mr. Johnson volessemandare le truppe in Vietnam, ma forse ricorderete che ha dovuto aspettare l'episodio del Golfo del Tonchino.
Non siamo entrati in guerra con la Spagna finché non c'è stata l'esplosione sul Maine.
E vorrei anche suggerire che Mr. Lincoln non sentì di poter chiamare l'esercito federale fino a quando Fort Sumter non fosse attaccato, e per questo motivo ordinò al comandante del forte di fare esattamente ciò che quelli del Sud Carolina dicevano che avrebbe provocato
un attacco.
Quindi se di fatto gli iraniani non sono disposti al compromesso, sarebbe meglio che qualcun altro iniziasse la guerra.
Si possono sempre combinare altri metodi di pressione con le sanzioni. Ho citato ad esempio quell'esplosione del 17 agosto. Potremmo anche aumentare la pressione.
Dopotutto, signori, i sottomarini iraniani vanno periodicamente sott'acqua, ma qualcuno un giorno potrebbe anche non riemergere, chissà come mai?
Potremmo fare diverse cose se vogliamo aumentare la pressione.
Non è una cosa che sto proponendo, suggerisco soltanto che qui non siamo in una situazione di sì o no, sappiamo che o le sanzioni avranno successo oppure andrà fatto qualcos'altro.
Stiamo giocando una partita coperta con gli iraniani, e potremmo anche diventare più cattivi nel farlo.
Fonte videoQui il testo originale dell'intervento.
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