Se un uomo non avesse mentito, nell'agosto di cinque anni fa, gli attentati dell'11 Settembre non sarebbero mai avvenuti, e con tutta probabilità noi oggi non saremmo nemmeno qui.
E' iniziata ieri la fase finale del processo a Zacharias Massaoui, l'"unico uomo implicato nei fatti dell'11 settembre che sia mai stato arrestato", secondo la definizione comunemente data dai media americani. Il PM, naturalmente, ha chiesto la pena di morte, anche se rischia di doversi accontentare dell'ergastolo.
"Se lui non avesse mentito - ha detto il pubblico ministero puntando il dito contro Massaoui - le vite di 3000 americani sarebbero state risparmiate". Ebbene, volete sapere quale fu la bugia di Massaoui ...
Ha deluso Jon Stewart, presentatore a sorpresa degli Oscar, e lo ha fatto al di là di ogni possibile previsione. La stessa persona che aveva "osato" andare alla CNN ad accusare i suoi colleghi più famosi di essere dei "venduti" al sistema, non ha saputo - o voluto - approfittare della platea mondiale in diretta, per lanciare anche un solo strale significativo contro la grande bugia che ci tiene tutti sepolti da 5 anni: quella dell'11 Settembre, e di tutto ciò che ne viene fatto conseguire. Ma Stewart ieri è riuscito a fare ancora di peggio: nel suo evidente desiderio di "accomodarsi" fra i big dello spettacolo senza troppo disturbare, ha finito per rendere una performance opaca e ben poco divertente sotto ogni punto di vista.
Mentre ha cercato la risata facile con l'ennesima battuta su Cheney cacciatore, il suo morso più incisivo, dal punto di vista politico, è stato quello di indicare l'enorme statua dell'Oscar alle sue spalle,
C'era una volta un gruppo di persone potenti. Esse avevano tanti soldi, tantissimi soldi, quasi tutti i soldi del mondo, e naturalmente per questo motivo volevano comandare loro. Ma erano comunque troppi, ed erano costretti ad ammazzarsi l'uno con l'altro, pur di arrivare a gestire quel potere. Un giorno ad uno di loro - il più saggio di tutti - venne un'idea folgorante.
Scusate, fermiamoci un attimo - suggerì questo - Perchè invece di continuare ad ammazzarci per comandare, non facciamo un pò per uno?
E già! - lo schernì un altro - Come decideremo quando e a chi tocca, senza tornare a litigare come prima?
Lo lasceremo decidere al popolo - rispose il saggio illuminato - Ci divideremo in gruppi diversi, ben definiti, con una bandiera ed un nome diverso, ...
di Andrea Franzoni
Un polletto scappa arzillo zampettando qua e là sul terreno fangoso. Dietro, un paio di bambini inzaccherati lo rincorrono ridendo e lanciando urletti sotto gli occhi velati di tristezza dei genitori. Finalmente la femminuccia riesce ad afferrare il pennuto. Lo solleva, lo stringe forte per evitare che le sfugga di mano, pare che lo abbracci per un’ultima volta ma sempre ridendo, come per un gioco. Poi le si avvicina un uomo che indossa una tuta integrale bianca, stivali bianchi, maschera bianca: la ragazzina gli allunga il pollo con un sorriso. L’uomo lo afferra maldestramente con gli spessi guanti bianchi, quello comincia a dimenarsi seriamente, ma non c’è nulla da fare. L’uomo bianco apre con una mano un grande sacco, anch’esso bianco, e ci caccia dentro con forza il pennuto. Poi, forse come ringraziamento per l’aiuto, lancia un ultimo sguardo asettico alla bambina, rimasta interdetta, e se ne va in una nuvola di disinfettante .
Storie di aviaria in una qualsiasi campagna del sud est asiatico. L’epidemia che sta terrorizzando il mondo è nata qui …
Protesta la sinistra, accusando Berlusconi di aver montato una mezza farsa elettorale, col suo viaggio-spot a Washington, e lo accusano di aver violato la "par condicio", autotrasmettendosi per intero nel suo intervento davanti a Congresso americano.
Certo, un'immagine così "prestigiosa" avrà sicuramente lasciato il segno in un paio di anime più semplici, ma davvero non si capisce perchè il nostro Premier, dopo aver svenduto praticamente tutta l'Italia al suo "commander in chief", non debba poter incassare qualche briciola nel momento del bisogno.
Qualcuno ci vuole forse venire a raccontare che Prodi, in una situazione simile, non avrebbe fatto la stessa cosa? Oppure che d'Alema avrebbe umilmente rinunciato, per rispetto alla "par condicio", alla possibilità di vedere in diretta mondiale...
Negli ultimi tempi, all'interno del 9/11 Truth Movement, si è venuta a creare una "corrente di pensiero" che accetta la versione ufficiale del governo americano riguardo al Pentagono, e preferisce limitare la propria critica al solo crollo delle Torri Gemelle.
La maggior parte di costoro sostiene che il sospetto che sul Pentagono non si sia abbattuto il famoso volo AA77 della American Airlines, sia stato alimentato di proposito dei nemici dei complottisti, per poterli poi screditare, tirando magari fuori dal cilindro all'ultimo momento delle immagini inequivocabili del Boeing che si avvicina all'edificio. (Non esistono infatti, fino ad oggi, immagini che mostrino con chiarezza l'aereo che ha colpito il Pentagono).
Sul versante opposto, c'è chi naturalmente sostiene che costoro siano solo dei debunkers "infiltrati", che cercano di smontare ...
Quello che segue è il resoconto di una breve chiacchierata, intrattenuta per caso con una persona appena rientrata dall'Iran. Si tratta di una donna iraniana, che era emigrata negli Stati Uniti ai tempi di Kohmeini, per poter perseguire un sogno che nel sue paese alle donne era proibito: diventare dottoressa. Una volta all'anno si reca a Teheran, per manterene i contatti con la famiglia e con la propria terra. Le sue impressioni valgono quindi come quelle di una "persona qualunque": non sono necessariamente inquadrate in un'ottica politica, ma dalla stessa non sono certo nemmeno inquinate.
La cosa più sorprendente di tutte è stato sapere che assolutamente nessuno, in Iran, pensa oggi che un'invasione americana sia anche solo lontanamente possibile: semplicemente, non fa parte delle previsioni. "Non siamo mica l'Iraq", ha detto. Ma non c'era nessuna sfumatura di orgoglio nazionalista, nelle sua parole, c'era piuttosto …
Forse questa domenica, per una volta tanto, varrà la pena di stare in casa a guardarsi gli Oscar in televisione. Non certo per le stars, né tantomeno per i film, ma per il presentatore stesso, che quest'anno sarà un personaggio molto particolare.
Jon Stewart è un comico praticamente sconosciuto al mondo, e nemmeno tanto noto negli stessi Stati Uniti. Da qualche anno conduce uno show televisivo, chiamato The Daily Show, che è però limitato al limbo della cable-TV, l'equivalente della nostra pay-TV. Solo chi ha l'abbonamento, delle grandi città, può quindi ricevere anche il prezioso Comedy Central, il canale televisivo, improntato tutto all'umorismo, del quale lo show di Stewart è decisamente la stella più brillante.
Con un stile gelido e tagliente, ogni sera Stewart ironizza, …
Leggi tutto: Prima e dopo il voto