Non è possibile. È letteralmente il quinto "numero 3" dell'organizzazione di Al-Queda che viene ucciso dalle forze unite mondiali contro il terrorismo. Altri, più cautamente, lo posizionano fra il numero 3 e il numero 5, nella graduatoria della imprendibile armata di Osama.
Si tratta di tale Hamza Rabia, egiziano "in missione all'estero" (ci scusiamo, ma questo doveva essere talmente famoso che non siamo riusciti a trovare una sua fotografia nemmeno a pagarla), che sarebbe morto in una esplosione avvenuta nella provincia afghana del Nord Waziristan. Pare che fosse il braccio destro di Al-Zawhiri, il che lo renderebbe automaticamente un altro numero 3 che non è riuscito a superare quel difficilissimo livello del vidoegame più diffuso nel mondo.
Lo avevamo detto già in passato, diventare il terzo in Al-Queda è un pò come sedersi al posto della suocera, in macchina. Statisticamente, il primo ad andare sei tu.
Ma qui c'è una meraviglia in più, rispetto alle altre volte. Non solo conoscevamo perfettamente, ...
(Segue articolo: GLADIATORI CON L'ORECCHINO)
Il titolo di BBC-News è bene in vista, sulla homepage internazionale: "Tear gas halts Italian Cup match", "lacrimogeni interrompono incontro italiano di Coppa". Il breve articolo informa anche che alla fine la partita è ripresa, terminando sul 2-2.
Sull'ANSA invece la notizia della sospensione passa solo incidentalmente, fra le righe di un paragrafo che dice: "Nel 2/o tempo, dopo uno stop per lancio di lacrimogeni, Pazzini, forse aiutato da un fallo di mano, segna il 2-0". I valori sono capovolti: qui non solo il risultato finale (il titolo è un laconico "Fiorentina-Juve 2-2"), ma lo stesso fallo di mano di un giocatore, sembrano più importanti della sospensione per lacrimogeni.
Al di là del fatto che il "punteggio" sia chiaramente più interessante per gli italiani che non per gli inglesi, colpisce che la notizia della sospensione "colpisca" i redattori della BBC al punto da farne una notizia internazionale, quando invece lascia del tutto indifferenti i pennaioli nostrani. Lo hanno detto come dire "dopo un breve acquazzone, la partita è ripresa".
Ma qui c'è qualcosa che non quadra, e pure grosso. Se la polizia ha sparato i lacrimogeni, a Firenze, ...
(Segue comunicato della Associazione Antiplagio sulla effettiva tossicità dell'ITX)
Il mattino di un paio di mesi fa, una radio romana lanciava un appello urgente: astenetevi dal bere l'acqua del rubinetto, fino a nuovo ordine, perchè c'è il rischio di un inquinamento a monte dell'acquedotto municipale. Il panico si diffondeva subito in città, ma poco più tardi si veniva a sapere che la notizia era infondata. Controallarme, scusate tanto, e tornate tranquillamente a bere l'acqua di casa.
Era successo che una giornalista di quella radio, trovandosi nella situazione di non poter nè confermare nè smentire la notizia, aveva scelto di dare comunque l'allarme, piuttosto che venire a sapere in seguito che un suo pur piccolo ritardo era costato la vita ad altri concittadini. Se l'acqua della condotta fosse risultata davvero inquinata, la reporter avrebbe come minimo ricevuto la medaglia al valor civile da Ciampi in persona, "per aver saputo prevenire, con lucido tempismo e generosità d'animo, una tragedia incalcolabile". Invece è stata sbeffeggiata, derisa e insultata da tutti, e ora ci pensa due volte anche prima di confermare che il sole è alto in cielo verso mezzogiorno.
In tutto questo ben pochi si erano accorti che la notiza dell'inquinamento circolava già dalla sera precedente, ...
(il filmato è disponibile - leggere nota in coda)
Il trofeo di oggi verrà assegnato alla squadra che riuscirà a colpire più bersagli durante un intero giro in tangenziale, intorno alla città. Si assegneranno 10 punti per le jeep, i camion, e i veicoli oversize, 20 per le auto normali, 50 per le utilitarie sotto i tre metri di lunghezza.
Sembrerebbe solo un cinico esercizio di pessimo humor, ma potrebbe benissimo essere anche la regola vera e propria a cui si attengono i personaggi che vedrete - anzi, che non vedrete - in questo filmato. Non solo non vedrete gli assassini, ma nemmeno i morti, che sembrano essere purtroppo molti di più. Vedrete solo, paradossalmente, delle automobili.
A divertirsi in quel modo sono, secondo i vari siti che hanno immesso clandestinamente il filmato in rete, ...
Vorrei proporre una piccola disquisizione di tipo "strategico", che parte dall'episodio Teodori, ma che vuole arrivare a principi più generali, applicabili soprattutto all'11 Settembre. Non si illuda quindi Teodori di meritare più righe di quelle che già ha avuto, ci stiamo solo servendo della sua recente "performance" per imparare qualcosa in più.
Il problema di fondo, detto in soldoni, è questo: "come fare a vincere", quando si sa di avere davanti un avversario scorretto. Ovvero, si escludono qui le discussioni in cui ambedue i contendenti difendano le proprie idee in perfetta buona fede. Di certo con Teodori questo non era il caso (altrimenti bisognerebbe cominciare a dubitare della sua intelligenza, e ciò non è carino).
La mia teoria è che, in caso di malafede altrui, si debba a tutti costi scovare almeno una domanda che, DA SOLA, basti a metterlo in angolo, impedendogli di ammortizzare il colpo o di deviarlo. Io la chiamo, alla Monty Python, il "sixteen-tonner", quel peso da 16 tonnellate che perseguita i vari personaggi della serie TV. In altre parole, bisogna cercare a tutti costi il knock-out, il cazzotto vincente, perchè nel corpo a corpo l'avversario scorretto ti si attacca da tutte le parti, ...
Egregio Sig. Teodori, dopo lo scontro radiofonico di questa mattina sono certo che ci leggerà, e quindi ne approfitto per concludere qui il discorso che lei non ha voluto affrontare durante la diretta.
Ma non giudicherò i contenuti del suo intervento, anche perchè non hanno fatto che ricalcare quelli da lei già espressi in precedenza, che a mia volta ho già commentato esaurientemente. La guerra è guerra, erano 20.000 tagliatori di teste, il fosforo serve a illuminare, se poi cade non è colpa mia, eccetera eccetera. E per fortuna che lei insegna storia, mi dicono, e pure americana per giunta.
Mi viene in mente, chissà perchè, quel proverbio arabo che dice: "Onesto è colui che cambia la sua opinione per adeguarla alla realtà, disonesto è colui che cambia la realtà per adeguarla alla sua opinione".
Dedicherei invece due parole in più alla forma, che altri definirebbero tattica, con cui lei ha affrontato, ...
La questione voto/non-voto torna ciclicamente fra di noi, e lo farà probabilmente sempre più spesso, da oggi alle elezioni di primavera. Cercherò quindi di riassumere quello che si è detto finora, per cercare di creare, da qui in avanti, un punto di partenza che non ci obblighi ogni volta a ripartire da Adamo ed Eva.
Le posizioni manifestate nel corso del tempo, sul sito, sono state molte, ma si possono raggruppare genericamente in tre "scuole" di pensiero. A) Io non voto (più), perchè comunque non ci credo. B) Io faccio un voto "di protesta", cioè scheda bianca, o nulla, e infine C) Io voto, e scelgo se non altro il meno peggio. Tra questi ultimi, infatti, vanno messi anche tutti quelli che sono perfettamente contenti di come vanno le cose, e che votano pienamente convinti di scegliere ciò che gli va bene.
Prima di definire meglio le varie posizioni, bisogna chiarire bene le differenze fra i tre "tipi" di gesto, nel loro significato profondo. Il primo infatti si separa nettamente dagli altri due, che sono molto più vicini. "Non andare a votare" significa rifiutare in partenza un sistema…
Questo il nome dato da Berlusconi, in pieno stile Pentagono, alla sua nuova campagna elettorale, che ha presentato all'assemblea nazionale dei parlamentari di Forza Italia. Lo ha fatto, naturalmente, a porte chiuse, lasciando i giornalisti fuori ad aspettare che qualcuno, cortesemente, comunicasse loro il Verbo appena emanato.
"Abbiamo cambiato l'Italia", avrebbe detto Berlusconi ai suoi, citando "un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro creati", ed "abbiamo aumentato la sicurezza, arrestando ben 200 terroristi internazionali".
Di fronte a questa dichiarazione, lo stesso Presidente per il Comitato dei Servizi Segreti, Enzo Bianco, è trasalito. "Parole imbarazzanti", le ha definite, dicendo che Berlusconi ...
Le manovre geo-politiche e l'avvicendamento fra USA e Russia, a cui la costante violazione dei diritti della popolazione fa soltanto da sfondo, pongono l'Uzbekistan come il primo consistente segnale di un odioso revival di Guerra Fredda.
di Andrea Franzoni
Convenzionalmente siamo abituati a dividere la storia in epoche staccate, spesso, da violente cesure. Se con il crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell'URRS mettiamo infatti la parola fine alla guerra fredda, con l'attacco alle torri gemelle dell'11 settembre 2001 designiamo l'inizio dell'era della lotta al terrore. Tuttavia, nella realtà, le vicende politiche del mondo tendono spesso a fondersi rendendo l'interpretazione della realtà tremendamente complicata.
E' questo il caso dell'Uzbekistan, stato dell'Asia Centrale dove si sta giocando una partita d'enorme importanza strategica nella quale si intrecciano le vecchie rivalità tra USA e Russia, le minacce del terrorismo islamico e la guerra al terrore, l'esportazione di diritti umani e la tortura. Un giorno, forse, si parlerà dell'Uzbekistan …
[Questo articolo è nato inizialmente come risposta alla critica di un iscritto, nei commenti. Viene passato in homepage, anche se mantiene la forma di lettera privata, perchè si ritiene possa essere di interesse per una buona parte dei nostri lettori. M.M.].
Caro Pax, Indymedia lo dici a tua sorella. E se ti domandi se il mio tono sia scherzoso o serio, sappi che è tutt'e due le cose insieme.
E' scherzoso nella forma, perchè a me, come a molti di noi, piace giocare con l'analogia, col doppiosenso, e con il doppiopetto (appunto), ma è serio - anzi, "maledettamente" serio, direbbe Patton - nella sostanza.
Luogocomune è tutto ciò che Indymedia non è, proprio perchè in certi momenti rischia di assomigliargli. La differenza è pacchiana e sottilissima insieme, come in Fibonacci, dove …
Vorrei proporre una nuova formula, per avere la possibilità di trattare più argomenti nell'arco della stessa giornata, in luce anche di una gamma crescente di interessi da parte di un pubblico più vasto.
Le notizie interessanti infatti ogni giorno sono molte, ma io più di un articolo, al massimo due, non riesco a scriverli. Più di tanto inoltre non posso cambiare le mie idee, e rischio man mano di annoiare persino me stesso. Ma c'è soprattutto la possibilità che quel singolo argomento, trattato in un certo giorno, possa non avere lo stesso interesse per tutti i lettori. Pensavo allora di pubblicare regolarmente anche dei "notizie brevi", dove accennare soltanto alle notizie più importanti, con un paio di paragrafi al massimo, lasciando poi a ciascuno degli iscritti la possibilità di svilupparle, nei commenti, con ricerche e temi propri. (Lo confesso, il mio sogno è di arrivare un giorno a scrivere solo il titolo, e voi tutto il resto! Eh eh).
Per fare una prima prova, ne pubblico tre insieme. In seguito potremo sempre metterle una per una.
1) La Spagna si appresta a vendere al Venezuela armi per 15 miliardi di dollari. Gli Usa si oppongono, dicendo …
Leggi tutto: Trentatrè terroristi in fila per tre