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Caro Mentana, nel tuo recente post sui “no-vax” hai definito - fra le altre cose – “controfattuali” le tesi di chi come me contesta la versione ufficiale dell’11 settembre. In altre parole, queste tesi sarebbero pura fantasia, e non supportate dai fatti. Immagino che un giornalista serio come te abbia fatto personalmente tutte le verifiche del caso, prima di fare una affermazione del genere.
Ti sfido quindi ad un confronto diretto con me sulla questione 11 settembre. Scegli tu l’arena (TV, radio, web, altro, per me non fa differenza), per chiarire una volta per tutte questa faccenda.
Non era bastato che Spike Lee venisse obbligato a tagliare i 30 minuti del suo documentario sull’11 settembre dedicati alla teoria alternativa sulle demolizioni del World Trade Center. Adesso Richard Gage è stato anche obbligato a dare le dimissioni da presidente di Architechts & Engineers for 9/11 Truth, l’associazione da lui creata nel lontano 2006, che conta a tutt’oggi oltre 3000 professionisti del settore che contestano, dati alla mano, la versione ufficiale dell’11 settembre.
Nel documentario di Spike Lee, infatti, erano stati intervistati proprio alcuni membri di Architechts & Engineers for 9/11 Truth, i quali portavano le loro argomentazioni contro la versione ufficiale. Queste argomentazioni evidentemente erano così convincenti da aver suggerito alla produzione (HBO) di segare per intero il segmento a loro dedicato. Al contadin non far sapere...
Ma qualcuno ha voluto andare oltre, e ha chiesto anche la testa di Richard Gage, presidente di A&E. Ma come è stato possibile ottenerla?
Aveva fatto un certo scalpore, nei giorni scorsi, la notizia che il regista Spike Lee avesse “espresso dei dubbi” sulla verità ufficiale dell’11 settembre. Per quanto con notevole ritardo, era ora che qualcuno, anche nel mondo dorato di Hollywood, cominciasse a svegliarsi.
Ma evidentemente questo non si può ancora fare.
Spike Lee infatti ha realizzato una docu-serie di quattro puntate sull’11 settembre, per il canale americano HBO. La quarta di queste puntate, che è programmata proprio per l’11 settembre prossimo, conteneva anche una mezz’ora circa dedicata al dibattito sul crollo delle torri gemelle. In questi 30 minuti, Spike Lee aveva dato la parola agli ingegneri dell’associazione Architects & Engineers for 9/11 Truth, che sostengono - ormai da 15 anni, e con prove scientifiche alla mano - che il crollo delle torri gemelle sarebbe stato impossibile a causa dei soli impatti aerei e degli incendi che ne sono conseguiti, e che fosse stata necessaria una demolizione controllata per abbattere quegli edifici nel modo in cui sono crollati. Insomma, nel suo dpocumentario Lee aveva dato spazio anche alla teoria alternativa, quella che i mainstream media amano definire “la teoria del complotto”.
Ma apparentemente la voce di questa “mezz’ora maledetta” si è sparsa troppo in anticipo, e questo ha suscitato abbastanza proteste, nella stampa mainstream, da obbligare il regista a tagliarla integralmente.
Dopo aver sentito Fausto Biloslavo che ridicolizzava la versione alternativa sull'11 settembre, durante un TgTalk di Byoblu, ho chiesto a Messora di avere un confronto con lui su questo argomento. Biloslavo ha accettato. Ecco il confronto, avvenuto oggi.
Il Commissioner Gioia sta diventando una personalità di punta nella ricerca per la verità sull'11 settembre.
Fonte Pandora TV
Ho rifatto il video del quiz. Ci sono alcune domande nuove, per chi ha voglia di rifarlo. Ma lo pubblico soprattutto perchè lo facciate circolare. Grazie. (Domani e dopo saranno pronte anche le versioni in inglese e in francese).
(All'interno altri video).
Come molti ricorderanno, il NIST (che ha rappresentato la versione ufficiale del governo americano sui crolli del World Trade Center) aveva attribuito il crollo dell’edificio sette al cedimento iniziale della famosa colonna 79. In seguito all’indebolimento dovuto agli incendi - scriveva sempre il NIST - si sarebbe scatenata una progressiva reazione a catena in tutta la struttura portante, che causò il crollo dell’intero grattacielo.
Naturalmente, la implausibilità di questa spiegazione era stata chiara fin da subito a tutti coloro che avessero un minimo di buon senso: bastava guardare il crollo, rapido e simmetrico, dell’edificio, per capire che si fosse trattato di una demolizione controllata. Ma oggi arriva una conferma di tipo scientifico su questa ipotesi. Dopo quattro anni di ricerche, utilizzando simulazioni al computer basate su progetti originali dell’edificio sette, il dipartimento di ingegneria civile dell’Università dell’Alaska ha pubblicato un rapporto (ancora in versione provvisoria) nel quale si conclude che il crollo dell’edificio sette non fu dovuto agli incendi, bensì ad un cedimento quasi simultaneo di tutte le colonne portanti del grattacielo.
di Giulietto Chiesa - Il Fatto Quotidiano
Il 24 luglio scorso, 18 anni dopo la tragedia dell’11 settembre a New York, nel silenzio totale dei grandi media americani (e italiani), cinque uomini non “qualunque” si sono riuniti nel Distretto di Piazza Franklin e Munson, a un passo dai Queens di New York, per approvare, all’unanimità, una risoluzione.
Il cui testo proclama l’”incontrovertibile evidenza” del dato che “esplosivi preventivamente collocati” all’interno delle “tre torri” del World Trade Center, “ne hanno provocato la distruzione”.
Chiunque abbia seguito un poco le polemiche che da 18 anni ruotano attorno alla spiegazione dell’11 Settembre 2001, si renderanno conto immediatamente che una tale dichiarazione cancella in un colpo solo l’intero impianto della inchiesta ufficiale, contenuta nel famigerato “9/11 Commission Report”.