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Le risposte di C&S alle 42 domande di AM
e poi ti lamenti se ti tiro in ballo...
Tu non capisci che rivolgendo lo sguardo nella direzione della linea rossa diagonale con la "coda dell'occhio" vedrai sempre il suolo davanti e tutto intorno a te.
E tu non capisci che se "la coda dell'occhio VEDE" vuol dire che milioni di fotoni arrivano
E non capisci che se arrivano milioni di fotoni la visione scotopica NON SI ATTIVERA' MAI (mai!)
scusami, ma dovevo
Comunque sì, anche nei deserti si vedono "le stesse stelle" che si vedono in città.
Perché alzare lo sguardo, alla fine sono sempre le stesse stelle, la stessa Luna. Perché costruire e comprare telescopi?
Perché guardare e fotografare le eclissi, vista una, viste tutte.
tu dici:
"Perchè per studiare le stelle hanno costruito e mandato in orbita il telescopio Hubble?"
semplicemente perchè permette risultati migliori e SOPRATTUTTO perchè non risente del cielo nuvoloso, ma NON MI SEMBRA che mandato Hubble in orbita ABBIANO CHIUSO TUTTI GLI OSSERVATORI!
ma... VISTO CHE PARLI, hai presente quanto E' GROSSO HUBBLE??
Pensi che con una macchinetta fotografica delle balle a tracolla di un astronauta si poteva fare uno studio paragonabile a quello che si realizza con "lo specchio" di hubble?
Ma che domande fai?
Lo vedi come piega la testa? Quanto spazio ha? E la Terra alta oltre i 60° come la vedevano? E sì che l'hanno pure fotografata dalla luna.
E, altrettanto ufficiale, soffre di incontinenza verbale.
Bastavano le attrezzatture giuste che all'epoca esistevano eccome, e potevano fare tranquillamente tutte le foto che volevano alla via lattea dalla luna!!!
Senza nessun treppiede ultravioletto a cazzate simili.
Se le foto non le hanno fatte c'è un solo motivo.
probabilmente tu invece soffri di incontinenza "ottica"
ho provato ad alzare la testa e ad alzare lo sguardo quasi a perpendicolo, diciamo 80°.
Probabilmente sono io che sono fatto male e ho il collo come una civetta, tuttavia con la coda dell'occhio il pavimento lo vedo ugualmente...
quindi, fossi sulla luna, niente visione scotopica!
E... comunque con quella tuta e quel casco sarebbe stato molto ma molto difficile
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- Se l'avrei saputo, mo' te l'imparavo! :-P
Ti volevo suggerire che le stelle sono le stesse che si vedono dalla terra.
E qui per una volta c'hai pienamente ragione, cazzo!!!
Per questo si sono portati da casa 6 bandiere e le hanno fotografate tutte le volte un sacco di volte.
So' le strisce che sulla Luna so' diverse!!!
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
All'epoca, solo la NASA stessa e gli scienziati spaziali sovietici avevano pienamente compreso. Si trattava del problema delle fasce di Van Allen. Nel gennaio del 1958 gli Stati Uniti lanciarono una piccola sonda, l'Explorer 1, progettata per sfuggire alla gravità terrestre, sorvolare la Luna e proseguire nello spazio. Trasportava diversi strumenti scientifici che avrebbero trasmesso dati alla Terra, tra cui un contatore Geiger (progettato appositamente dal fisico Dr. James Van Allen) per misurare la radiazione nello spazio. A circa 40.000 chilometri di distanza – appena 6 raggi terrestri e appena un decimo della distanza dalla Luna – si imbatté in un problema inaspettato. L'Explorer 1 cambiò improvvisamente rotta e, anziché sfuggire alla gravità terrestre, adottò invece un'orbita terrestre ampia, diventando, tecnicamente, il primo satellite di successo degli Stati Uniti. Inoltre, i suoi sistemi fallirono e le trasmissioni di dati scientifici cessarono quasi immediatamente. Il contatore Geiger del Dr. Van Allen, tuttavia, riuscì a trasmettere sulla Terra alcuni secondi di dati straordinari prima di andare persi anch'essi. Quei dati mostravano livelli di radiazione nello spazio vicino oltre diecimila volte più intensi di quanto previsto.L'Explorer 1 si era imbattuto in qualcosa di cui gli scienziati fino a quel momento non erano a conoscenza. Si trattava dello scudo magnetico invisibile della Terra, oggi noto come fasce di Van Allen. Tra il 1958 e il 1964, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica lanciarono oltre trenta satelliti e sonde nel tentativo di trovare un modo per inviare un veicolo controllabile attraverso le fasce di Van Allen e tornare indietro, inviando e ricevendo allo stesso tempo dati utili. Durante questo periodo, la maggior parte di queste sonde (le serie Able, Pioneer e Ranger per gli Stati Uniti e le serie Luna e Zond per l'Unione Sovietica) fallì per un motivo o per l'altro.
Non è solo la questione della forza delle fasce di Van Allen a rappresentare un problema per cui sembra stranamente difficile reperire informazioni di base. È difficile, ad esempio, farsi un'idea chiara di dove effettivamente inizino le fasce di Van Allen e di quanto si estendano nello spazio. La mia stima di 40.000 chilometri deriva dalla ricerca originale, condotta quando le fasce di Van Allen furono scoperte per la prima volta. Oggi, tuttavia, alcune fonti sostengono che le fasce di Van Allen inizino a circa 400 chilometri sopra la Terra e che una fascia interna si estenda fino a circa 21.000 chilometri. Chiaramente c'è una grande differenza tra queste due serie di cifre ed è forse sorprendente che gli scienziati non siano in grado di concordare su un punto di fatto così fondamentale. C'è tuttavia una ragione molto semplice, e rivelatrice, per questa apparente discrepanza. Questa è che nel 1958 e di nuovo nel 1962 gli Stati Uniti crearono nuove ed enormi fasce di radiazioni artificiali attorno alla Terra, che ora sono incluse da alcuni esperti come parte delle fasce di Van Allen.Non è un fatto ampiamente noto che, in almeno due occasioni, gli Stati Uniti abbiano fatto detonare testate nucleari nello spazio. La prima esercitazione ha coinvolto la detonazione di cinque testate da una tonnellata ad altitudini comprese tra 160 e 480 chilometri sopra la Terra. L'evento, denominato Progetto Argus, si è svolto nell'arco di tre settimane tra luglio e agosto del 1958. Ha causato una grave perturbazione della ionosfera terrestre e la creazione di una nuova fascia di radiazioni attorno alla Terra. La risposta degli Stati Uniti a questa calamità è stata quella di ripetere l'esercitazione, utilizzando però una testata molto più grande. Nel luglio del 1962, gli Stati Uniti hanno lanciato l'Operazione Starfish Prime. Essa ha comportato la detonazione di una singola testata nucleare da 1,4 megatoni a circa 640 chilometri sopra la Terra. Il risultato, forse non inaspettatamente, è stato catastrofico. La ionosfera è stata perturbata per diversi mesi e la Terra è stata sottoposta a un'enorme dose di radiazioni. L'impulso elettromagnetico prodotto dalla detonazione distrusse i sistemi di comunicazione in tutto il Pacifico meridionale e mise fuori uso tutti i satelliti in orbita attorno alla Terra. L'Operazione Starfish Prime creò anche una nuova fascia di radiazioni attorno alla Terra che si ritiene sia diverse volte più intensa delle fasce di Van Allen stesse.Considerando le rispettive date di queste operazioni, è difficile non giungere alla conclusione che uno degli obiettivi principali sia del Progetto Argus che dell'Operazione Starfish Prime fosse quello di aprire un varco nelle fasce di Van Allen, in modo che i velivoli controllabili dalla Terra potessero attraversarle. Il Progetto Argus ebbe luogo nel luglio del 1958, sei mesi dopo la scoperta delle fasce di Van Allen da parte dell'Explorer 1. La ben più imponente Operazione Starfish Prime ebbe luogo nel luglio del 1962, circa un anno dopo l'inizio del Programma Apollo. Queste terrificanti esercitazioni furono forse i primi seri tentativi degli Stati Uniti di superare l'ostacolo delle fasce di Van Allen? Se così fosse, sembrerebbero aver fallito completamente e anzi peggiorato notevolmente la situazione. Ma se così fosse, dimostrerebbero anche l'entità del problema così come gli Stati Uniti lo vedevano nel 1962.
- Andrea_1970
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Qui Alerivoli hai lanciato un bel boomerang di Gargiulo: quando lo lanci ti ritorna nel...Così di persona e in grandezza naturale ci si può rendere conto di quali superfici finestrate avessero a disposizione gli astronauti, caso mai che qualcuno pensi di essere sul trenino panoramico del Bernina. Quattro squallidi finestrini realizzati solo ed unicamente per effettuare le manovre vitali necessarie
Dilatazione delle pupille e visione scotopica sono strettamente correlati, anche se, la visione scotopica non riguarda solo la dilatazione pupillare, ma anche la sensibilità dei recettori retinici.
La dilatazione pupillare richiede una manciata di secondi, mentre la visione scotopica -completa- (ottimizzazione di visione al BUIO PESTO) è un processo che effettivamente richiede una ventina di minuti.
Parliamo comunque di "OTTIMIZZAZIONE" nel rilevare anche le fonti di luci più flebili.
Dal momento in cui le pupille si dilatano, il processo di visione in condizione di scarsa luminosità inizia immediatamente.
Ad ogni modo non comprendo come questo processo possa entrarci in qualche modo nel contesto lunare.
Non stiamo parlando di buio pesto, dunque è chiaro che la visione scotopica NON SI AVRA' MAI.
Ma in tal caso, per vedere le stelle, sarà sufficiente la -sola- dilatazione pupillare che si avrà nel giro di qualche secondo da che si osserverà il nero del cielo lunare all'orizzonte (con il sole alle spalle ovviamente).
Sulla luna non c'è atmosfera e dunque l'inquinamento luminoso è del tutto assente, poiché viene a mancare l'ingrediente principale, ovvero la diffusione della luce.
- chiaroesemplice
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Spiegami l'errore che avrei fatto, così cercheremo di capire se davvero ho sbagliato io o se hai sbagliato tu, perché se contesti la mia frase che le pellicole non erano adatte in quel contesto, io lo affermo e riaffermo, su questo non ci piove, lì su di quella navicella che ruotava intorno alla Luna e su sé stessa, quelle pellicole erano inadatte perché non c'era modo di garantire il tempo di esposizione che le pellicole necessitavano per riprendere le stelle.C&S: Ci avrei scommesso che avresti risposto così. Non riesci ad ammettere di aver fatto un errore. (Tipico di tutti i prof presuntuosi e ignoranti).
Tu hai detto 8 secondi, Vizzini anche di più. Beh scordatelo che si potessero inquadrate le stelle senza un'attrezzatura di supporto per quei tempi di esposizione
Questa constatazione purtroppo ti mette nel torto, a meno che tu non mi dimostri che invece gli astronauti sul CM erano organizzati per fare foto con lunghe esposizioni.
Comunque per dimostrare che fare foto dai finestrini del CM sarebbe stata una pessima idea osserviamo questa immagine:
AS11-41-6106
Cosa avrebbe visto Collins se avesse fermato la rotazione del CM, se si fosse dotato di un sostegno per fotocamera e il cavetto per mantenere aperto il diaframma?
Adesso aumentiamo noi i livelli e vediamo con tempi più lunghi cosa avrebbe inquadrato:
Eh ma si vedono le stelle!!!
Magariii...
Purtroppo la polvere come le supposte stelle sono praticamente indistinguibili, e questo a causa della luce presente nel CM che ha reso luminosa la polvere presente sul finestrino.
Ma magari è colpa della scansione che ha introdotto polvere sulle diapositive.
Allora prendiamo l'altra scansione quella dell'Università e controlliamo.
Questo è l'originale
e questa è la stessa con i livelli modificati
Stessa schifezza e praticamente le stesse tracce di polvere che a questo punto non possono dipendere dalla scansione, ma dalla polvere fotografata.
Collins e chi dopo di lui, hanno fatto benissimo a non cercare di fotografare le stelle, ma si sono concentrati su ciò che era veramente unico nella loro esperienza: ossia il sorgere della Terra dall'orizzonte lunare, la Terra vista da lontano, il distacco del lem e poi il rendez-vous del modulo di rientro insieme a tantissime foto ravvicinate della superficie lunare.
Sono passati 55 anni e quelle foto rimangono ancora uniche, mentre alle stelle abbiamo fatto foto a non finire dai vari telescopi spaziali, immensamente migliori di quelle che potevano fare gli astronauti
La stelle sono li da milioni anni e per altrettanti milioni ci resteranno.
Redazione
Mamma mia quanto poco ne sai di missioni. Per fare una ripresa televisiva la modalità "barbecue roll" andava assolutamente fermata, infatti mi dici come cavolo facevano a puntare verso Terra le antenne ad alto guadagno per trasmettere le immagini televisive a colori se il CM continuava a ruotare?Grazie Alerivoli, ci hai appena confermato che la famosa ripresa dal finestrino della terra "durante la traversata fra la terra e la luna" è un fake colossale. (Se da quello "squallido finestrino" non potevi fotografare le stelle con un scatto singolo, figuriamoci se potevi fare una ripresa di diversi minuti in modalità girarrosto!).
Quelle immagini televisive sono la smoking gun numero uno, ovviamente non dello sbarco sulla Luna, ma sul fatto che le FdVA fossero superabili e checché ne dica Roberto la spallazione non stava ammazzando nessuno dei tre astronauti.
Questa immagine che fa parte di un filmato dimostra due cose:
1) è la prova provata che la Terra era ripresa da degli astronauti su di una navicella tra la Terra e la Luna e questa immagine non potrà mai essere prodotta col cartoncino in orbita bassa, ipotesi risibile, ma è l'immagine della Terra vista a tre quarti del viaggio Terra Luna che i tre di Apollo 11 ci hanno donato.
2) è la prova che in Apollo 11 non c'era un sostegno per fissare la telecamera e l'immagina ballava in continuazione, e questo avrebbe reso impossibile anche qualunque foto con lunghe esposizioni, quelle che servivano per fotografare le stelle con le pellicole che tui definisci ADATTISSIME.
Durante il 1967, quindi a soli 2 anni dalla vetta, si verificarono degli avvenimenti che fecero diventare quell'anno in particolare un incubo per la Nasa
Oltre ai tre astronauti dell'Apollo 1, altri quattro morirono improvvisamente e violentemente.
Ed Givens morì in un incidente stradale e CC Williams in un incidente aereo. Anche Robert Lawrence morì in un incidente aereo e il pilota dell'X-15 Mike Adams perse la vita durante una missione. La NASA fu oggetto di numerose critiche pubbliche in seguito alla tragedia dell'Apollo 1, non da ultimo da parte del suo responsabile della sicurezza.
Thomas Ronald Baron produsse un rapporto di 500 pagine molto critico che delineava le mancanze della NASA e suggeriva che il programma Apollo fosse così lontano dai suoi obiettivi da non riuscire mai a raggiungere la Luna !!!!!
Ma direttore del programma NASA per le missioni Apollo, il Tenente Generale Sam Phillips (USAF), avviò un'indagine che incredibilmente spazzò via le inefficienze della NASA , sorvolo sul rapporto Barron e rimise in carreggiata il progetto Apollo come se nulla fosse .
Ma rimaneva da gestire Thomas Ronald Baron
Pochi mesi dopo la tragedia di Apollo 1 e il memoriale di 500 pagine sulle inefficienze della Nasa , Thomas Ronald Baron testimonio davanti a una commissione del senato.
Una settimana dopo la sua testimonianza il 27 aprile 1967 lui, sua moglie e sua figlia persero la vita quando l'auto che guidava fu investita da un treno. Il suo rapporto sulla tragedia dell'Apollo 1 non è mai stato sottoposto a verifica pubblica e si presume sia andato perduto.
Da li a poco sia il direttore che il vicedirettore della Nasa avrebbero dato le dimissioni .
Tutto normale professore ???
Alerivoli ziofà, quell'altro voleva sancire la chiusura del forum ma ci hai pensato te a rubbaje la scena... <img src="/media/kunena/emoticons/smil3dbd4e4c2e742.gif" >
Temo sia già partita una mail di richiamo all'ordine.
sei stato preciso e corretto, tranne che nell'ultima parte, provo a spiegarti. Tu dici:
"Ma in tal caso, per vedere le stelle, sarà sufficiente la -sola- dilatazione pupillare che si avrà nel giro di qualche secondo da che si osserverà il nero del cielo lunare all'orizzonte (con il sole alle spalle ovviamente)."
PREMESSA: non puoi avere attivate entrambe "le visioni" ovvero fotopica e scotopica.
Nel momento in cui è attivata la visione scotopica l'occhio usa le sue cellule più sensibili alla luce (Anche al singolo fotone), per cui NON PUO' contemporaneamente permettere la visione di uno sfondo illuminato e delle stelle, un pò come succede con una fotografia.
Piuttosto... vorrei sapere come diavolo si è arrivati alla dilatazione della pupilla!
In un luogo "luminoso" come il suolo lunare è IMPOSSIBILE che si allarghi la pupilla come ad esempio quando si entra in una stanza in penombra.
Nella stanza c'è la penombra, ma sulla superficie lunare NO!!
O si dimostra che dalla superficie lunare è possibile osservare SOLO il cielo nero, oppure MAI si avrà dilatazione della pupilla. (a meno che non si guardi in un tubo nero che punta il cielo)
Sì, sì...
C'è solo una domanda che mi pongo:
Perché per ben TRE missioni Apollo si siano portati appresso addirittura un go-cart e mai nessno abbia mai pensato di portare un telescopio decente per fare fotografie al cielo stellato.
Sarebbe pesato sicuramente di meno!
Hubble non c'era ancora a scattare foto "migliori di quelle che avrebbero scattato gli astronauti "e non sarebbero state effettivamente le prime foto scattate con un telescopio oltre l'atmosfera?
Forse che forse, sarebbero state, oltre che utili, una buona prova dell'allunaggio.
Invece niente.
Peccato...
"A paranoid is someone who knows a little of what's going on. A psychotic is a guy who's just found out what's going on." William S. Burroughs
- Andrea_1970
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La radiazione luminosa NON È visibile.
Mi spiego meglio:
se ti trovassi sulla luna e con il sole alle spalle osservassi il cielo sopra di te, lo vedresti nero, omogeneamente nero, dall'orizzonte fino a sopra alla tua testa (perpendicolarmente alla superficie).
Non noteresti bagliori o "strisce giallastre" mode raggi solari dei bambini, come accade in presenza di atmosfera.
Parliamo di un nero profondo, dove la pupilla tende ad adattarsi quanto basta per scorgere fonti luminose come le stelle.
Inoltre considera l'albedo lunare, non stiamo parlando di uno specchio o di un lago ghiacciato, bensì parliamo di una riflessione compresa tra il 7 e il 12% della luce solare (pensa che la neve fresca può arrivare al 90%), per cui parlare di impossibilità nel regolare la pupilla quanto basta (non "al massimo") per osservare le stelle perché "abbagliati" dalla superficie, è una forzatura.
- CharlieMike
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Ultima e poi ti rimetto nel Limbo
Bravo. Vedi che se ti applichi ci arrivi da solo.CM: "Perchè per studiare le stelle hanno costruito e mandato in orbita il telescopio Hubble?"
Alerivoli: semplicemente perchè permette risultati migliori e SOPRATTUTTO perchè non risente del cielo nuvoloso,
Ovviamente no, ma prova a immaginarti la situazione:Pensi che con una macchinetta fotografica delle balle a tracolla di un astronauta si poteva fare uno studio paragonabile a quello che si realizza con "lo specchio" di hubble?
sei nello Spazio, guardi fuori dal finestrino e esclami: "Mio dio. E' pieno di stelle.", e non provi a fare nemmeno una foto perchè tanto "le stelle sono le stesse che si vedono sulla Terra?" e "con una macchinetta fotografica delle balle" (una Hasselblad 500 n.d.a.) non si possono fare "studi paragonabili con quello che si realizza con "lo specchio" di hubble"?
Ma sei serio??
Come dire: "sono a Parigi e non faccio fotografie alla Torre Eiffel perchè su Internet ne posso trovare migliaia e fatte con una risoluzione migliore."
Hanno scattato decine di fotografie alla Terra dalla navicella, ma scattare delle foto alle stelle no. Banale e poco interessante (IRONIA).
Bastava solo mettersi dal finestrino opposto.
P.s.: Evitati la fatica di rispondere, Ale.
Capisco perfettamente che sei obbligato a rendere normale l'assenza di fotografie (FATTIBILI) delle stelle dallo Spazio, ma nessuno ti costringe, pistola alla schiena, a dire palesi assurdità.
Ma se vuoi continuare a renderti ridicolo sono fatti tuoi.
Io torno a ignorarti.
- chiaroesemplice
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L'hanno portato il telescopio, sei tu che non lo sai perché non hai studiato questo argomento che è complesso.Sì, sì...
C'è solo una domanda che mi pongo:
Perché per ben TRE missioni Apollo si siano portati appresso addirittura un go-cart e mai nessno abbia mai pensato di portare un telescopio decente per fare fotografie al cielo stellato.
Sarebbe pesato sicuramente di meno!
Hubble non c'era ancora a scattare foto "migliori di quelle che avrebbero scattato gli astronauti "e non sarebbero state effettivamente le prime foto scattate con un telescopio oltre l'atmosfera?
Forse che forse, sarebbero state, oltre che utili, una buona prova dell'allunaggio.
Invece niente.
Peccato...
Studia, come dico sempre ai miei.
Questo è il telescopio agli ultravioletti
ADESSO VI DO' I COMPITI.
Visto che qui in tanti si lamentano che gli astronauti non hanno fatto foto alle stelle, ignorando che le fecero eccome e con l'unica attrezzatura che poteva renderle uniche e interessanti ossia l'Ultraviolet Camera/Spectrograph (FUVC), adesso vi studiate l'argomento su questi link, perché domani interrogo.
www.nasa.gov/history/earths-shining-uppe...-era-to-the-present/
en.wikipedia.org/wiki/Far_Ultraviolet_Camera/Spectrograph
Vi metto anche un video da guardare a 0,25X con le foto fatte.
- chiaroesemplice
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COL PIFFERO!!!
Questo è quello che si vedeva guardando dalla parte del sole.
E questo è quello che si vedeva dalla parte opposta al sole:
Le stelle? Le avrebbero viste solo se si fossero dati una bella martellata su di un dito (anche se coperto dal guantone).
- CharlieMike
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Scusa tanto. Come fai a dire che quelle sono le foto scattate all'esterno della navicella?Purtroppo la polvere come le supposte stelle sono praticamente indistinguibili
Dalla Terra, senza l'inquinamento luminoso (e con una buona esposizione) il cielo dovrebbe presentarsi pressappoco così:
(lo dico a tutti: non tirate fuori le solite menate su "è un fotomontaggio", "è palesemente falso" o altre amenità simili.
E' un esempio di una possibile rappresentazione di un cielo stellato).
... e tu mi vorresti fare credere che dallo Spazio la moltitudine di stelle visibili (non offuscate dall'inquinamento luminoso e dall'atmosfera terrestre) non sarebbe sufficiente a impressionare una pellicola anche con tempi relativamente brevi?
Giusto! Infatti gli astronauti contavano di tornare in un secondo momento, più scarichi di impegni scientifici, magari durante una licenza, per scattare le fotografie alle stelle che non avevano potuto fare prima. (IRONIA)Collins e chi dopo di lui, hanno fatto benissimo a non cercare di fotografare le stelle, ma si sono concentrati su ciò che era veramente unico nella loro esperienza: ossia il sorgere della Terra dall'orizzonte lunare, la Terra vista da lontano, il distacco del lem e poi il rendez-vous del modulo di rientro insieme a tantissime foto ravvicinate della superficie lunare.
C'era un altro quì che due parole su tre erano "smoking gun", ma non ricordo chi fosse. (IRONIA)Quelle immagini televisive sono la smoking gun numero uno
A parte che c'è un video che fa vedere gli astronauti (presi con il sorcio in bocca) che inquadrano l'oblò al buio per simulare la Terra vista da lontano (lo ha mostrato Bart Sibrel in una intervista a Aldrin), ma secondo te, è così difficile, con una cinepresa in mano, fare una inquadratura oscillante come quella? E' più difficile il contrario, ciccio.Questa immagine che fa parte di un filmato dimostra due cose:
1) è la prova provata che la Terra era ripresa da degli astronauti su di una navicella tra la Terra e la Luna e questa immagine non potrà mai essere prodotta col cartoncino in orbita bassa, ipotesi risibile, ma è l'immagine della Terra vista a tre quarti del viaggio Terra Luna
Come sei poetico. (IRONIA)... che i tre di Apollo 11 ci hanno donato.
Aldrin ha improvvisato da solo la levetta di un interruttore con il cappuccio di una biro ma in tre non saprebbero improvvisare un supporto dove poggiare la cinepresa?2) è la prova che in Apollo 11 non c'era un sostegno per fissare la telecamera e l'immagina ballava in continuazione,
Quel che ho detto a Alerivoli lo dico anche a te.
Capisco perfettamente che sei obbligato a rendere normale l'assenza di fotografie (FATTIBILI) delle stelle dallo Spazio, ma nessuno ti costringe, pistola alla schiena, a dire palesi assurdità.
Ma se vuoi continuare a renderti ridicolo sono fatti tuoi.
ti dici:
"se ti trovassi sulla luna e con il sole alle spalle osservassi il cielo sopra di te, lo vedresti nero, omogeneamente nero, dall'orizzonte fino a sopra alla tua testa (perpendicolarmente alla superficie)."
Teoricamente sarebbe anche come dici tu, PERO' c'è UN UNICO MODO per osservare il cielo nero e lasciare fuori dal campo visivo il terreno illuminato:
coricarsi su un lettino a pancia in su!
(EDIT: non basta, la testa deve essere circondata da un bordo di cartone alto diciamo 20 centimetri! Altrimenti coricati sul lettino VEDI COMUNQUE il terreno laterale con la coda dell'occhio!)
(oppure guardando dentro a un tubo)
Specialmente attrezzati con QUEL CASCO LI', fatto così.
Ripeto, fino a che "nel campo visivo" ti rimane un pezzo di terreno illuminato la pupilla NON si dilata ela visione scotopica non si attiva.
Capisco perfettamente che siete obbligati a far diventare UNA GRAVISSIMA MANCANZA l'assenza di fotografie delle stelle dallo Spazio, ma nessuno Vi costringe, pistola alla schiena, a dire palesi assurdità.
Se volete continuare a rendervi ridicoli sono fatti vostri, fate pure.
Perlomeno, mi sembra che pure i "grandi complottisti della Storia" non danno così tanto peso a questo aspetto.