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Le risposte di C&S alle 42 domande di AM
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Su questo Crotti ha pienamente ragione, l'acqua vaporizzerebbe all'istante sulla Luna e questo ti dimostra quanto poco ne sanno le IA, e poi l'acqua non esce di sicuro dal casco. L'astronauta stava smontando un qualcosa che era collegato al rover. Una volta smontato tiene in mano una specie di tubo e poi si gira a sinistra e non non vediamo più l'oggetto. Non è escluso che qualcosa (una molla interna?) sia uscita proprio da quella specie di tubo che ha nella mano sinistra o dalla base, e che l'astronauta tiene verticale e un po' inclinato in avanti, però non possiamo capirlo perché la partenza dell'oggetto è coperta dalla sua figura. L'alternativa è che fosse un pezzo di regolite compresso, finito su di uno sfiato della tuta, e quando è uscito l'ossigeno è stato lanciato, però anche il quel caso è difficile stabilirlo. Se trovo tutta la sezione analizzo meglio la questione."Se fossero sulla Luna il getto d'acqua si frammenterebbe e vaporizzerebbe all'istante, trovandosi nel vuoto. Qui invece si comporta esattamente come sulla Terra, bello unito e compatto."
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"Non è escluso che qualcosa (una molla interna?) sia uscita proprio da quella specie di tubo che ha nella mano sinistra o dalla base, e che l'astronauta tiene verticale e un po' inclinato in avanti, però non possiamo capirlo perché la partenza dell'oggetto è coperta dalla sua figura. L'alternativa è che fosse un pezzo di regolite compresso, finito su di uno sfiato della tuta, e quando è uscito l'ossigeno è stato lanciato, però anche il quel caso è difficile stabilirlo. Se trovo tutta la sezione analizzo meglio la questione."
Aspetto
Ma ci sono tante cose che non capisco
AS17-145-22184
Cos'è ???
?????
AS14-66-9324,
AS17-133-20316
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Eh NO, professore !
Quel 40% di radiazione solare in più presente sulla Luna rispetto alla Terra, ha fatto si che sulla Luna anche madre natura in 4,5 miliardi di anni non è riuscita a creare nessuna forma di vita.
Se si pone a pochi metri di distanza da un operaio saldatore e fissa per pochi minuti la fiamma di fusione dell'arco voltaico ma senza la dovuta maschera di protezione oculare, stia certo che dopo alcune ore i suoi occhi inizieranno a sbruciarle peggio del peperoncino spray e ne soffrirà per almeno un paio di giorni.
Eppure la fiamma voltaica di fusione contiene solo una minima parte delle radiazioni contenute invece in quel suo "innocuo e salutare" 40% in più !
Saluti
Se sono sulla Luna deve per forza essere un corpo solido, non ci sono alternative. Un pezzo di regolite tendo ad escluderlo, la pressione interna delle tute era di appena 0,3 atmosfere, e lo sfiato di sovrappressione durava circa tra 0,5 - 1 secondo, al massimo 2. Ma soprattutto un pezzo di regolite compatta si sarebbe sbriciolato al momento in cui l'aria di spurgo lo impatta, non sarebbe rimasto compatto ed integro per tutta la traiettoria come si vede nel filmato. Sulla molla non so, però "l'oggetto" parte ad altezza casco, mentre il braccio sinistro, quello coperto, è alla stessa altezza di quello destro, si vede guardando il filmato poco prima della "fuoriuscita misteriosa"; dove si vede anche che nella mano sinistra il tizio tiene in mano il tubo quasi in verticale, un oggetto sparato da una molla dovrebbe quindi andare in verticale, non in orizzontale come nel video.Venusia:
Su questo Crotti ha pienamente ragione, l'acqua vaporizzerebbe all'istante sulla Luna e questo ti dimostra quanto poco ne sanno le IA, e poi l'acqua non esce di sicuro dal casco. L'astronauta stava smontando un qualcosa che era collegato al rover. Una volta smontato tiene in mano una specie di tubo e poi si gira a sinistra e non non vediamo più l'oggetto. Non è escluso che qualcosa (una molla interna?) sia uscita proprio da quella specie di tubo che ha nella mano sinistra o dalla base, e che l'astronauta tiene verticale e un po' inclinato in avanti, però non possiamo capirlo perché la partenza dell'oggetto è coperta dalla sua figura. L'alternativa è che fosse un pezzo di regolite compresso, finito su di uno sfiato della tuta, e quando è uscito l'ossigeno è stato lanciato, però anche il quel caso è difficile stabilirlo. Se trovo tutta la sezione analizzo meglio la questione."Se fossero sulla Luna il getto d'acqua si frammenterebbe e vaporizzerebbe all'istante, trovandosi nel vuoto. Qui invece si comporta esattamente come sulla Terra, bello unito e compatto."
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Sì certo, e purtroppo quello che manca è proprio un'analisi approfondita delle pellicole, che, ti ripeto, la Nasa tiene nei freezer come reliquie, quasi fossero la Sidone.C&S: Ma certo che hai dovuto fare una ricerca a parte, e di questo ti ringrazio. Resta il fatto che stiamo discutendo della genesi delle foto "verdine" del 2004, nelle quali tu individui danni da radiazione. E' quindi legittimo chiedere la cronologia esatta delle cosiddette "scansioni originali".
Se ci fosse stato uno studio specifico per noi sarebbe tutto più semplice. Il fatto poi che nessuno studi i danni sulle scansioni la cosa è ovvia, perché sarebbe impossibile capire il danno imputabile alla pellicola rispetto a quello dovuto alla scansione.
Michael Light è uno dei pochi che si esprime sulle pellicole lunari e nella sua lunga dissertazione parla di non precisati problemi legati all'ambiente lunare (in particolare il vuoto):
The fact that all color film shot on the moon was made for an Earth-based chromatic spectrum of light, not that of a vacuum -- the film 'saw' color differently in space than it would on Earth. The colors that it recorded are thus not to be trusted in the same way that we trust color film on Earth. You are perhaps familiar with the fact that many scientists argued for not even taking color film to the moon, citing spectral inaccuracy and the fact that it has less acutance (sharpness) than black and white film, as well as a narrower latitude, or range of capturing relative brightness and dimness. It did, however, have great public-relations value . . .
Certo lui non è un esperto di danni da radiazione e spiega le cose a modo suo, comunque come vedi la situazione è abbastanza complicata e risalire alla genesi delle foto lunari col fatto che non sono mai state coperte da copyright e chiunque le ha potute modificare a suo piacimento, ha incasinato ancora di più la situazione.
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(se fosse stato il Sole quello avrebbe abbassato subito la visiera perché si sarebbe bruciato la faccia, menomale che lo hanno avvisato dallo sgabuzzino accanto, scusami, dalla Terra di alzare la visiera)
come prova di questo ci stai portando foto prese fuori contesto di astronauti sulla ISS ed esempi di gente qui sulla terra all'equatore.
Esiste un video in cui sulla ISS gli astronauti fissano il sole per un minuto?Le radiazioni comunque qui sono minori mentre sulla Luna hai la bellissima possibilità di poterti assorbire tutto lo spettro UV SOLARE, ti ricordo che la ISS sta a 408 KM dalla terra non a 380 MILA KM!
(sarà questo il segreto di Carlo Conti?Abbronzarsi sulla Luna?)
Quest'estate fai un Face Reveal mentre fissi il Sole o con la faccia esposta direttamente al Sole, così ci fai vedere che è sicuro.
comunque da me, ora, il sole sta per tramontare, manca un'ora circa , ma nonostante questo non riesco a guardarlo direttamente nemmeno per mezzo secondo, per riflesso, di istinto sposto subito la faccia, immagina stare per un minuto a guardarlo direttamente, ma non qui, sulla LUNA!!!
Quello nella foto AS14-66-9324 era un carretto che si erano portati dietro, alloggiato esternamente al LEM. Ovviamente non era motorizzato, lo trainavano a mano per portare a spasso le attrezzature.Ma ci sono tante cose che non capisco
AS14-66-9324
Questo tipo di ragionamenti lo lascio ad altri.... io mi concentro sul "ok, tutto perfetto quello che dici, non te lo contesto. Però allora dall'altra parte? Vale anche lì?".Dartor
Ti vedo impegnato in altra questione ma non ho idea di che avete discusso, sono indietro di due giorni ed anche oggi non seguirò.
Qualunque cosa sia, nel prosieguo tieni a mente una cosa, un ragionamento.
....
Per cui tu vuoi a tutti i costi la massima efficienza perché sono in ballo centinaia di chili, quindi ti puoi dimenticare di concedere al flusso la possibilità di espandersi come un pallone, e calcoli l'ugello in modo tale che sia adattato quanto più possibile, per cercare di ottenere la forma del flusso che vedi al centro della tua foto.
.....
Oppure su cose che sono semplicemente ridicole, come la regolite sui binari sulla quale tornerò..... ah, se tornerò!!!!
Ho fatto analizzare la foto a Chat GPT, dice che era la copertura esterna in mylar e kapton usata per proteggere il carretto nello spazio (la stessa usata per le zampe del LEM), visto che questo era alloggiato fuori dal LEM nello stadio di discesa (quello che poi è rimasto sulla Luna). In quella foto la protezione "spaziale" non era ancora stata rimossa. Più di questo non sò dirti.<strong>CROTTI
"Quello nella foto AS14-66-9324 era un carretto che si erano portati dietro, alloggiato esternamente al LEM. Ovviamente non era motorizzato, lo trainavano a mano per portare a spasso le attrezzature."</strong>
Ma io no parlavo del carretto ma di questo oggetto
<img src="/Quello nella foto AS14-66-9324 era un carretto che si erano portati dietro, alloggiato esternamente al LEM. Ovviamente non era motorizzato, lo trainavano a mano per portare a spasso le attrezzature." ><img src=" i.postimg.cc/0NzLLfwy/Zoom-Weird-Object.jpg " >
Cos'è una tunica ???
Una maschera ??<img src="/Quello nella foto AS14-66-9324 era un carretto che si erano portati dietro, alloggiato esternamente al LEM. Ovviamente non era motorizzato, lo trainavano a mano per portare a spasso le attrezzature." >
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Questo è il cappuccio in colore "vistoso" che si trovava sull'antenna della carica esplosiva di un esperimento sismico, e veniva chiamato "the italian flag".
Ed è solo per questo che me lo ricordo, perché non ha nulla a che fare con la nostra bandiera!
Mi sembra di ricordare che Rocco Petrone avesse insistito molto perché si mettesse sull'antenna un qualcosa di molto colorato, immediatamente visibile, una bandierina perché non fosse calpestata per sbaglio o ci passassero sopra col rover (a maggior ragione nel caso fosse caduto di lato e l'antenna sarebbe quindi sparita alla vista nella regolite).
Ed ecco perché del riferimento all'Italia.
Non ti so indicare un link ma credo fosse, anzi sarà sicuramente nei transcript ed è una di quelle cose che in genere so - tra le tante di cui non ho idea del perché le sappia - solo perché qualcosa deve avermi colpito in qualche modo e poi qualcuno come in questo caso mi sblocca un ricordo.
Un accrocco arancione/rosa che chiamano 'the italian flag' me lo ricordo solo perché sono italiano, e penso lo fossi anche quando lo avrò letto chissà dove e chissà quando una vita fa
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
Thanks
Da ignorante quale sono rispetto ai professoroni di sto cazzo, a me pare si faccia un po' di confusione tra QUANTITÀ e INTENSITÀ di radiazioni.
Poi siccome sono un patito di musica industriale, mi piacerebbe leggere qualche recensione di quelle martellate che manco gli Einsturzende Neubauten
Un saluto
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Ora questi geni del male della Nasa, nelle cue cards hanno inserito anche delle immagini pornografiche, si avete letto bene, queste cue cards che dovevano fornire informazioni cruciali agli astronauti contenevano immagini pornografiche.
E menomale che definivano Massimo fotografo di culi, questi della Nasa erano ansiosi di esportare pornografia sulla Luna.
Altro che playboy, qui abbiamo HoustonBoy.
"Houston, problema: ho un razzo ausiliario in pressione...E NON è I'RCS".
Poi siccome sono un patito di musica industriale, mi piacerebbe leggere qualche recensione di quelle martellate che manco gli Einsturzende Neubauten
Un saluto
Ho salvato un pò di filmati a riguardo
Fine settimana posto tutto .
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Parto subito dicendo che il casco è la parte della tuta più più delicata dal punto di vista della protezione, perché la testa è la parte più importante del corpo e la protezione ha un limite intrinseco, ossia deve consentire la visione, per cui non può essere rivestita da materiali simili al resto della tuta.
Possiamo anche affermare che corrisponda alla parte con la protezione più bassa, (e su questo ha ragione Charliemike), ma questo contemporaneamente non vuol dire che non proteggesse gli astronauti.
La protezione era duplice, una bolla di policarbonato che ne avrebbe garantito tanto tenuta stagna quanto la trasparenza, poi nella parte superiore e retrostante c'era del tessuto uguale a quello della tuta, e nella parte anteriore, c'era una lamina metallica in oro, molto sottile e per questo trasparente e fondamentale per bloccare tutti i raggi UV e proteggere gli occhi in caso di visione diretta del disco solare.
Sotto il policarbonato l'astronauta aveva anche un'altra protezione dove erano collocati microfoni e altoparlanti.
Nella sua configurazione standard (policarbonato più le due coperture esterne e quella interna), il casco avrebbe dovuto proteggere da radiazioni corpuscolari fino a 10 MeV e da radiazioni elettromagnetiche fino agli UVC.
Questo lo si desume dal documento redatto da un docente di fisica e uno di astronomia dell'università la sapienza di Roma, dove si parla di protezione delle tute fino a 10 Mev, e quel limite è stato fissato anche come punto di allerta, nel caso le radiazioni corpuscolari solari (gli SPE) oltrepassassero quel limite.
Documento
Ora noi sappiamo che una protezione è sempre riferita alla parte che protegge meno, se la tuta, escludendo il casco, ad esempio proteggesse fino a 20 MeV e il casco solo 10 MeV, la protezione globale sarebbe di 10 Mev non oltre.
Per cui il documento non dice che tuta e casco proteggano allo stesso modo, ma che il casco nella sua configurazione standard, ossia con le due protezioni aggiuntive, doveva proteggere almeno fino a soglia di allerta, altrimenti l'allerta SPE sarebbe scattata per soglie inferiori.
Detto questo cosa possiamo affermare sulla protezione del solo casco?
- Vento solare al di fuori dai brillamenti: protezione ok, considerato che le particelle arrivano a circa 10 keV (un millesimo di 10 MeV)
- Radiazione elettromagnetica: Ok fino agli UVC, inferiore per i raggi X e assente per i raggi gamma.
- Protezioni dai GCR (radiazione cosmica): praticamente assente
- Protezione dai SEP durante i brillamenti solari: fino a particelle dell'energia pari o inferiori a 10 MeV con la lamina metallica abbassata. Sopra quella soglia agli astronauti dovevano correre dentro la Lem e interrompere le EVA.
- Protezione per i neutroni superficiali prodotti dai GCR: praticamente assente.
Detto questo risulta chiaro che le tute offrivano protezioni solo per brevi permanenze, infatti per certe radiazioni erano completamente inefficaci.
I dati sulle radiazioni superficiali lunari sono molto chiari, con 60 μSv all'ora (fonte Chang'e 4) ci dicono che il pericolo è legato al tempo di esposizione, pochi giorni sarebbero sopportabili, (μSV sta per un milionesimo di Sievert) una permanenza di mesi sarebbe problematica e andrebbero forniti spazi sulla Luna al riparo dalle radiazioni dove passare buona parte del tempo.
Ma cosa succedeva se gli astronauti sollevano la lamina in oro? La protezione sicuramente diminuiva, in particolare per i raggi ultravioletti, ma in condizioni normali di vento solare, la protezione del policarbonato avrebbe fermato elettroni e protoni fino a 10 KeV. (K sta per mille e M sta per un milione)
All'opposto se ci fosse stato un brillamento solare, il sollevare la protezione in oro sarebbe stato molto, ma molto pericoloso, ma per fortuna questa evenienza non si è mai verificata.
Concludo con un'interessante osservazione fatta da SAM che ha affermato che le missioni Apollo si erano affidate alla fortuna, non incontrando mai fenomeni di brillamenti solari.
L'affermazione è vera, ma solo in parte, non era la fortuna che avrebbe dovuto favorire le missioni, piuttosto era la SFIGA che non avrebbe dovuto perseguitarle.
Adesso lo dimostriamo
Ho chiesto alla IA di calcolarmi in modo preciso il tempo complessivo di tutte le EVA delle 6 missioni (queste cose sono le poche cose le IA le sanno fare bene, le somme) ed è venuto fuori che le EVA di tutte le missioni dalla 11 alla 17 sono durate in tutto 80 ore e 26 minuti.
Siccome parliamo di un periodo che va da luglio 1969 a dicembre 1972, le ho anche chiesto di calcolare le ore che sono passate dalla prima EVA di Apollo 11, all'ultima EVA di Apollo 17 e mi ha detto che il calcolo esatto è di 29.834,7 ore. (3 anni e mezzo)
Questo vuol dire che il tempo utilizzato dalle EVA in quel periodo di tempo è stato solo lo 0,27% del tempo totale.
Sappiamo che il vero rischio era beccarsi un brillamento solare proprio durante una EVA, in altre fasi della missione era più gestibile, e questo rischio è stato oggettivamente basso.
Infatti se con lo 0,27% del tempo in EVA su 3 anni e mezzo, si incappava in un brillamento solare, non era mancanza di fortuna, è proprio sfiga nera.
Tutto questo discorso sta a dimostrare che la durata molto limitata delle missioni Apollo è stata la loro carta vincente, ma che ora questa carta non potrà più essere giocata, né dai cinesi né dagli americani se si vorrà tornare per guadagnare qualcosa spulciando tra le non certo abbondanti risorse lunari, il problema radiazioni bisognerà affrontarlo in modo radicalmente differente.
Nel post #60374 CharlieMike ha pubblicato un filmato relativo ad Apollo 17: a 2:27:57 un astronauta prende a martellate una roccia lunare (immagino per prelevare un campione) e non si sente alcun suono.
Esiste un altro filmato (chiedo eventualmente ad utenti più 'ferrati' di me di ripubblicarlo) in cui un astronauta, se non sbaglio impegnato a piantare l'asta di una bandiera (ma potrei sbagliarmi) produce chiaramente un suono percussivo nonostante l'assenza di atmosfera.
Domando quale sarebbe la spiegazione logica per questo evento (do' per scontato che il filmato sia originale e non manipolato, ma chiedo conferma).
Mi sembra che la domanda sia stata già posta da altri utenti (forse Roberto70?) senza ricevere risposta.
Grazie in anticipo.
- CharlieMike
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Casco e protezione dalle radiazioni. Risposta definitiva
La notte porta consiglio e ho rivisto il mio post.
Come già detto più volte stiamo parlando del solo casco e non dell'intera tuta.Nella sua configurazione standard (policarbonato più le due coperture esterne e quella interna), il casco avrebbe dovuto proteggere da radiazioni corpuscolari fino a 10 MeV e da radiazioni elettromagnetiche fino agli UVC.
Questo lo si desume dal documento redatto da un docente di fisica e uno di astronomia dell'università la sapienza di Roma, dove si parla di protezione delle tute fino a 10 Mev, e quel limite è stato fissato anche come punto di allerta, nel caso le radiazioni corpuscolari solari (gli SPE) oltrepassassero quel limite.
Giustamente dici che il casco "deve consentire la visione, per cui non può essere rivestita da materiali simili al resto della tuta."
Quindi la parte anteriore del casco era composta esclusivamente da uno spessore di pochi millimetri di policarbonato trasparente e "una lamina metallica in oro, molto sottile e per questo trasparente e fondamentale per bloccare tutti i raggi UV e proteggere gli occhi in caso di visione diretta del disco solare."
Dall'"affidabilissima" Wikipedia leggiamo:
it.wikipedia.org/wiki/Tuta_spazialeLa parte superiore è costituita da:
Un casco, realizzato con policarbonato rigido e resistente al calore che garantisce una perfetta trasparenza; viene rivestito internamente da un liquido antiappannamento. All'elmetto è applicata una visiera mobile (chiamata Extravehicular Visor Assembly) costituita da due pannelli laterali e uno frontale, e regolabile per mezzo di una coppia di manopole. La visiera è laminata con un sottile strato di oro, per proteggere la vista dell'astronauta dalla luce diretta del sole e dal riverbero luminoso.
In sintesi la protezione metallica in oro proteggeva solo dalla luce diretta del Sole.
Del policarbonato non c'è nessuna informazione che protegga da eventi protonici solari.
Affermare che "una protezione è sempre riferita alla parte che protegge meno" e quindi "il casco nella sua configurazione standard, ossia con le due protezioni aggiuntive, doveva proteggere almeno fino a soglia di allerta, altrimenti l'allerta SPE sarebbe scattata per soglie inferiori" è pura opinione in quanto il policarbonato non protegge affatto da eventi di protoni solari.
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
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Beh, "logica", non esageriamo. Con i debunkers bisogna accontentarsi di farfugliamenti, la logica per loro è qualcosa di sconosciuto. La loro "spiegazione", in questo caso, è che il rumore della martellata si trasmette attraverso il braccio e la manica piena d'aria fino al microfono dell'astronauta. CHE PERO' DOVREBBE ESSERE CHIUSO, perchè in quel momento l'astronauta non sta parlando! (Sistema VOX).CASSETTAS: Esiste un altro filmatoin cui un astronauta, se non sbaglio impegnato a piantare l'asta di una bandiera produce chiaramente un suono percussivo nonostante l'assenza di atmosfera. Domando quale sarebbe la spiegazione logica per questo evento
Vedi tu...



