- Messaggi: 1292
- Ringraziamenti ricevuti 429
Le risposte di C&S alle 42 domande di AM
"Chiaro e semplice, che ore sono?" "Dunque, teniamo presente che una volta il tempo come lo conosciamo noi non esisteva. Esisteva sì la clessidra, ma funzionava solo con la luce in opposizione (detta anche backscattering coatto). Furono gli Ittiti i primi a capire che si poteva anche misurare il tempo senza il backscattering, ma solo con dei coni verticali .... (due ore dopo) ... quindi praticamente sono le due meno un quarto. Ma non sempre, attenzione! Solo se me lo chiedi guardando da ovest verso est, con gli occhi socchiusi. Se invece di fronte a me ci fosse una parete verticale, non proprio nera ma quasi, ecco spiegata la presenza del campanile del monastero, che fa invece le quattro e venti. Furono infatti i babilonesi.... (E così si ricomincia).
Ora capisco perchè ci hai messo 5 anni a preparare le tue risposte.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1292
- Ringraziamenti ricevuti 429
Sì, intendo quello. Non so però se le luci esterne siano "divaricate", non ci ho mai fatto caso.CROTTI: Per "multispot" intendi tipo un "superlight", cioè un panello unico con tantissime lampade attaccate l'una all'altra, che producono una singola luce fortissima,...
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- chiaroesemplice
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 298
- Ringraziamenti ricevuti 37
La questione illuminazione del possibile set lunare è un argomento centrale, per cui non è per nulla OT.Torniamo a noi ed alla sola ombra alla destra dei due: quante fonti luminose direste possibili provenienti dalla sinistra con ombre parallele ed una sola ombra per tennista?
Beh, se avete logicamente detto "solo una", vi sbagliereste di grosso.
Parlando di pannelli di luce multiple mi è venuta in mente una scena di 2001 OnS, dove Kubrick li ha usati:
Nel cercare di simulare il sole in un set si ha un problema praticamente irrisolvibile.
Il sole ha due caratteristiche intrinseche che non si possono riprodurre contemporaneamente: la potenza unita alla dimensione contenuta.
Se si simula la potenza in uno spazio esteso, come quello delle foto lunari, non si può avere una dimensione contenuta. Se si simula la dimensione contenuta, non si ha la potenza.
Quali sono gli effetti di queste due scelte? Se si simula la potenza avremo un terreno ben illuminato, ma le ombre saranno anomale, ossia saranno più sfumate rispetto a quelle che produrrebbe il sole, che seppur non faccia ombre perfettamente nette, se l'ombra non è eccessivamente allungata come in Apollo 11 e 12 che avevano il sole molto basso all'orizzonte, le ombre sono abbastanza definite.
Qui un'immagine di Apollo 16, con l'ombra corta e ben definita.
As16-110-18022
Se all'opposto si simula la dimensione, si avranno ombre più nette, ma si avranno inevitabili cadute di luce sul terreno.
Se invece si utilizza una faro di dimensioni abbastanza piccole e si aggiunge una luce diffusa per diminuire le cadute di luce, poi però non si avranno le ombre nere sul terreno, tipiche delle ombre lunari, visto che la luce diffusa le illuminerà.
Proprio per questo motivo osservando la sfumatura delle ombre di oggetti vicini al terreno si può intuire se c'è un faro o meno. Sulla Luna gli oggetti vicini al terreno avranno ombre nette e nere.
Metto questa immagine tratta dalla serie For all mankind e ambientata sulla Luna, dove c'è il marchio del faro potente e grande, infatti le ombre di oggetti vicino al suolo sono troppo sfumate per essere fatte dal sole.
Questo errore nelle foto della nasa io non l'ho mai trovato, altrimenti sarei stato io il primo a gridare alla bufala lunare, perché un'immagine così è una smoking gun senza appello.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Con le domande giuste si ottengono risposte interessanti..
Domanda:
Per fare un film per ricordare le missioni apollo è necessario avere a disposizione un faro che crea ombre nette.
Hai qualche suggerimento?
Risposta:
Assolutamente! Prestare attenzione alla nitidezza delle ombre è un dettaglio cruciale per rendere credibile la rappresentazione delle missioni Apollo nel tuo film. Ecco come potresti ovviare al problema delle ombre sfumate sulla Terra per simulare le condizioni lunari:
Tecniche di Illuminazione per Ombre Nette:
Utilizzare una singola fonte di luce intensa e direzionale: La chiave è emulare il Sole come unica fonte luminosa.
Grandi proiettori Fresnel
Questi fari cinematografici producono un fascio di luce controllabile e relativamente parallelo, soprattutto se utilizzati con le alette (barn doors) per sagomare il fascio ed evitare lo spill (dispersione) di luce.
HMI (Hydrargyrum Medium-arc Iodide) lights:
Sono potenti e producono una luce simile alla luce solare, ideale per simulare l'intensità luminosa nello spazio.
Evitare o minimizzare le fonti di luce secondarie: Qualsiasi altra luce ambientale o di riempimento (fill light) ammorbidirà le ombre. Se necessario un leggero riempimento, usa bandiere nere (pannelli opachi) per bloccare la luce diretta e sfrutta solo una riflessione molto debole e controllata da un pannello bianco o argento posto lontano dal soggetto.
Posizionare la fonte di luce lontano dal soggetto: Più la fonte di luce è distante, più i raggi luminosi diventano paralleli, producendo ombre più nette.
Utilizzare bandiere e cutter: Sagoma attentamente il fascio di luce per evitare che si disperda e illumini aree che dovrebbero rimanere in ombra. Usa bandiere nere per creare bordi netti alle ombre.
Considerazioni Scenografiche e di Set
Superfici non riflettenti: La Luna ha una superficie opaca che non riflette molta luce. Utilizzare materiali scenografici con una bassa riflettività aiuterà a mantenere il contrasto tra luce e ombra.
Sfondo nero o molto scuro: Un cielo nero (o uno sfondo molto scuro) contribuirà a enfatizzare la nitidezza delle ombre, eliminando qualsiasi riflessione ambientale chiara.
In Post-Produzione (con cautela):
Aumentare il contrasto: Puoi accentuare il contrasto tra le aree illuminate e quelle in ombra per rendere i bordi più definiti. Tuttavia, fai attenzione a non esagerare, altrimenti l'immagine potrebbe apparire innaturale.
Saturazione del colore: La luce solare diretta sulla Luna produce colori saturi. Potresti leggermente aumentare la saturazione per simulare questo effetto, ma sempre con moderazione.
Esempi Pratici:
Immagina di dover illuminare un astronauta (un attore con una tuta spaziale) che cammina su una superficie lunare simulata:
Posiziona un potente faro HMI lontano dall'attore per simulare il Sole.
Evita di usare luci di riempimento dirette. Se necessario, potresti usare un pannello riflettente nero o grigio scuro molto lontano per scurire ulteriormente le ombre, mantenendole comunque nette.
Assicurati che lo sfondo sia nero o molto scuro per assorbire la luce e non rifletterla.
Ricorda che l'obiettivo è creare l'illusione della luce lunare. Concentrandoti su una singola fonte di luce intensa e controllando attentamente la dispersione luminosa, <strong>puoi ottenere ombre che si avvicinano molto a quelle che si vedono nelle autentiche fotografie lunari.</strong>
Buona fortuna con il tuo film! Sarà affascinante vedere come interpreterai visivamente le iconiche missioni Apollo.
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Come si spiega che qui è decisamente meno luminosa, nonostante la direzione del terreno sia la stessa (l'oscuro nord)?
In questa foto la tuta è decisamente ben illuminata. Dal backscatter, immagino.
Ma il backscatter non è quell'effetto che si verifica col Sole basso all'orizzonte?
Spazzamento
Come già detto, a logica direi questo: i gas spazzano via uno strato di (1? 2? 3 cm?) di "polvere" (particelle inferiori a 0,3 mm).
Le pietre che c'erano rimangono al loro posto. Se prima emergevano di 1 cm, ora emergono di 2-3-4 cm. Creando ombre più grandi.
Quelle di 3 cm ora emergeranno di 4-5-6 cm.
Quelle che erano completamente coperte e non creavano ombre, ora saranno scoperte e creeranno nuove ombre.
Risultato: molte più ombre rispetto a prima, terreno più scuro.
Invece abbiamo gas dei motori, e crateri giovani, con terreno smosso e quindi più luminoso.
Abbiamo altri casi di terreno smosso? Ah.... il Gran Prix!!! Potremmo verificare se il terreno smosso dal rover è più luminoso dopo esserci passato sopra....
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3663
- Ringraziamenti ricevuti 536
Interessante, ma suggerirei di non insistere sul come si può fare una simulazione per non dare l'opportunità ai debunker di approfittarsene per deviare dal discorso.Non mi sono <strong>MAI</strong> interessato delle ombre nette dei pagliacci.. ma oggi ho chiesto a gemini come posso simulare la luce solare con dei proiettori per creare ombre nette sul set..
Con le domande giuste si ottengono risposte interessanti..
Se c'è stata una simulazione è tutto da dimostrare.
Il tema sono le risposte di CS.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1292
- Ringraziamenti ricevuti 429
Grazie Charliemike. Come ho già detto, una volta esaurite le questioni che riguardano le 42 domande, apriremo la discussione a tutti gli altri argomenti del moonhoax. Birretta e rutto libero per tutti.CHARLIEMIKE: Il tema sono le risposte di CS.
Ma per ora restiamo ancora in tema, grazie.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Cum grano salis
-
- Offline
- Utente
-
- Se l'avrei saputo, mo' te l'imparavo! :-P
Questo dei film come sai è un mantra ormai
Non si prende mai in considerazione il fatto che nel momento in cui hanno deciso di fare un set, hanno messo su uno sforzo di progettazione paragonabile a quello delle missioni reali, mentre per i film è sufficiente emulare invece di simulare.
Intendo dire che siccome non parliamo di fessi, ogni aspetto della questione è stato preso in considerazione, per cui è ridicolo paragonare lo sforzo, di cui anche solo quello finanziario basterebbe, della produzione di un film con quello di uno sbarco simulato vero e proprio.
Ti pare che ad esempio non ti metti a considerare che per tutta la durata della missione al suolo il Sole si sposta e le ombre pure?
Ma si ragiona (parolone) come se a farlo fossero un gruppetto di ragazzini a tempo perso nei fine settimana.
È ovvio quindi che in qualunque film ci siano svariati compromessi perché l'obiettivo è raccontare una storia, non riprodurre la verosimiglianza scientifica.
Questo "mezzuccio" (sì, sto prendendo per il culo diversi utonti del canale sul tubo) è stato usato in lungo ed in largo come il metro di paragone che non è, mentre lo possono esere solo le simulazioni della Nasa vere e proprie.
Succede quindi che quando giri in studio prima, le 'cose' dopo devono trovarsi al posto giusto, ma se poi succede come - vado a memoria - che la partenza viene ritardata per due ore per l'Apollo 17 (forse, mi pare fosse quella), poi la Terra rimane comunque nella zona giusta ma ha girato troppo su se stessa, e quando fanno la famosa foto da sotto con la bandiera di lato, invece di vedersi l'asia orientale si vede il Pacifico (usando software tipo Stellarium o Celestia).
E nessuno mi caccia dalla testa che non c'era nessun obbligo inderogabile di dover arrivare per forza sulla Luna entro il 31 dicembre del '69 solo perché lo aveva detto Kennedy quando ancora non avevano nemmeno sparato un razzetto.
A maggior ragione, dopo la tragedia dell'Apollo 1 appena due anni prima, NESSUNO AL MONDO avrebbe avuto da ridire se fossero allunati l'1 gennaio del '70 (per dire).
Ed ecco perché è fondamentale che una operazione banalissima come quella di mettersi spalle al Sole per aprire la telecamera (vabbè, il senso è quello che non si può sbagliare una cazzata simile manco se non sei astronauta che si è pure esercitato), poi diventi il colpo di culo per non avere video dell'Apollo 12, dopo quelle cagate dell'11.
"E per l'Apollo 13, adesso che ci inventiamo???"
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- maxtube100
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 190
- Ringraziamenti ricevuti 67
bla bla bl bla bla .........CGS
La questione illuminazione del possibile set lunare è un argomento centrale, per cui non è per nulla OT.Torniamo a noi ed alla sola ombra alla destra dei due: quante fonti luminose direste possibili provenienti dalla sinistra con ombre parallele ed una sola ombra per tennista?
Beh, se avete logicamente detto "solo una", vi sbagliereste di grosso.
Parlando di pannelli di luce multiple mi è venuta in mente una scena di 2001 OnS, dove Kubrick li ha usati:
<img src=" i.postimg.cc/YCwY1YF1/2001-odissea-n-S.jpg " >
Nel cercare di simulare il sole in un set si ha un problema praticamente irrisolvibile.
Il sole ha due caratteristiche intrinseche che non si possono riprodurre contemporaneamente: la potenza unita alla dimensione contenuta.
Se si simula la potenza in uno spazio esteso, come quello delle foto lunari, non si può avere una dimensione contenuta. Se si simula la dimensione contenuta, non si ha la potenza.
Quali sono gli effetti di queste due scelte? Se si simula la potenza avremo un terreno ben illuminato, ma le ombre saranno anomale, ossia saranno più sfumate rispetto a quelle che produrrebbe il sole, che seppur non faccia ombre perfettamente nette, se l'ombra non è eccessivamente allungata come in Apollo 11 e 12 che avevano il sole molto basso all'orizzonte, le ombre sono abbastanza definite.
Qui un'immagine di Apollo 16, con l'ombra corta e ben definita.
As16-110-18022
<img src=" www.apolloscans.com/_data/i/galleries/Ap...21511898858_o-me.jpg " >
Se all'opposto si simula la dimensione, si avranno ombre più nette, ma si avranno inevitabili cadute di luce sul terreno.
Se invece si utilizza una faro di dimensioni abbastanza piccole e si aggiunge una luce diffusa per diminuire le cadute di luce, poi però non si avranno le ombre nere sul terreno, tipiche delle ombre lunari, visto che la luce diffusa le illuminerà.
Proprio per questo motivo osservando la sfumatura delle ombre di oggetti vicini al terreno si può intuire se c'è un faro o meno. Sulla Luna gli oggetti vicini al terreno avranno ombre nette e nere.
Metto questa immagine tratta dalla serie For all mankind e ambientata sulla Luna, dove c'è il marchio del faro potente e grande, infatti le ombre di oggetti vicino al suolo sono troppo sfumate per essere fatte dal sole.
<img src=" i.postimg.cc/wjhn9CLD/ombre-sfumate-for-all-mankind.jpg " >
Questo errore nelle foto della nasa io non l'ho mai trovato, altrimenti sarei stato io il primo a gridare alla bufala lunare, perché un'immagine così è una smoking gun senza appello.
...poi un foto a colori, l'altra in bianco e nero, poi una di un film, poi due di sonde cinesi con il terreno marroncino e non grigio.....
...e l'illuminazione di qua e quella di là, quella che proviene dai piedi e quella da un kilomentro, il riflesso di luce che non perde mai potenza e torna in dietro con maggior vigore e numero di fotoni.....
...........
Ma basta che le foto le fai sia in studio che anche all'aperto (sempre sulla terra)
e risolvi i problemi
DO NOT FEED THE TROLL
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1292
- Ringraziamenti ricevuti 429
Vorrei tornare sulla foto segnalata da Dartor, in cui Aldrin risulta più illuminato dal lato che non da dietro (sotto a dx). Come prevedibile, tu hai chamato in causa la tuta di Armstrong per spiegare la luce aggiuntiva che arriva su Aldrin. C’è però un problema: parlando della famosa foto di Aldrin nell’hotspot (sotto a sx), tu hai scritto (a pag 148):
“C&S: Quello che illumina la tuta è proprio il backscatter del suolo che Aldrin ha di fronte, e in minima parte la luce che gli arriva dalla tuta di Armstrong che lo fotografa, che è troppo lontana per illuminare in modo così deciso la tuta del compagno (infatti non illumina il terreno davanti a Aldrin).”
Hai quindi ammesso, con onestà, che a quella distanza il riflesso della tuta è ininfluente. Ora, se confrontiamo le due foto sopra, vediamo che Aldrin E’ PIU’ PICCOLO nella foto a dx che non in quella a sx. Siccome l’obiettivo è lo stesso (60 mm.) deduciamo che Aldrin sia PIU’ LONTANO da Armstrong nella foto a dx che non in quella a sx.
Quindi, se già la tuta di Armstrong era (correttamente) ininfluente nella foto a sx, come può influenzare la luminosità della tuta di Aldrin in quella a dx, visto che Armstrong è ancora più lontano?
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Cum grano salis
-
- Offline
- Utente
-
- Se l'avrei saputo, mo' te l'imparavo! :-P
Se hai il tempo che io oggi ho già finito, nelle prime pagine del thread non ti mando a cercare le mie parole che sono di parte, ma quelle che ricordo chiaramente e scritte in grassetto di Namuh in cui pure lui deve ammettere e riconoscere l'ovvio che non è il terreno in opposizione ad essere "più luminoso" ma è il resto del terreno ad esserlo di meno rispetto a lui.
Sembra la stessa cosa detta al contrario ma non lo è perché la luminosità totale è un dato fisso ed in ogni punto il terreno riflette in ogni direzione allo stesso modo essendo omogeneo, per cui non vi è alcuna ragione per cui in una data direzione sia "più luminoso", semmai è meno scuro per via della soppressione prospettica delle ombre.
Tra l'altro se fai due conti facili (la Luna gira di 360 gradi in 28 giorni e la circonferenza precisa sui 10k km la trovi in rete) col Sole a 14 o 15 gradi -non ricordo per quale dei due avevo fatto il calcolo) il terminatore (sole a zero gradi) si trova a 350-400 km ed i quattro gradi a decine di km prima, in ogni caso lontanissimi dal Lem e ben al di sotto dell'orizzonte.
Quindi anche volendo una cosa che non è perché è assolutamente inventata perché nello studio della Clementine si parla degli 0-4 gradi visti dall'alto in relazione ai crateri ed aree luminose e non riguardo all'orizzonte, in ogni caso gli 0-4 gradi del famigerato deus ex machina back scattering e dell'opposizione di fase ad angolo piccolo col sole basso in quelle foto ce le possiamo sognare di notte.
Devo scappare, buone finali di tennis a tutti gli appassionati di palle
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
... non ha semplicemente senso.
1. I ritmi devono essere frenetici. Non puoi più mettere un astronauta che contempla la Terra per 20 secondi, che poi lentamente si avvia verso la base e lo riprendi per 2 minuti. Così come un qualsiasi film è pieno di stacchi anche solo quando 2 persone parlano tra loro per 10 secondi. Questo non significa che sia impossibile un dialogo di 10 secondi, non lo fanno per quel motivo.
2. La qualità... oggi ti guardi il film in 4K HDR su un televisore da 80", puoi mettere pausa e guardare se il martello e la piuma (per esempio) toccano "terra" nello stesso fotogramma o meno, puoi contare i granelli di sabbia e vedere se la piuma ha un graffio. Ovvio che non stai lì a sprecare chissà quanto tempo e denaro, per poi avere un risultato non perfetto.
Negli anni 60/70 ti facevano vedere questo 1 volta, magari altre 2-3 volte, lo guardavi sul tuo tubo catodico in bianco e nero da 20".....
Al posto della piuma poteva esserci un oggetto di legno (iperbole) e chi se ne accorgeva?!???
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
il mio post sulle ombre nette non è stato messo li per caso.. è consequenziale al post precedente:
Questo errore nelle foto della nasa io non l'ho mai trovato, altrimenti sarei stato io il primo a gridare alla bufala lunare, perché un'immagine così è una smoking gun senza appello.
Le ombre nette si possono simulare tranquillamente, con tecniche cinematografiche, anche sulla terra.
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
foto originale qui:
www.apolloscans.com/index.php?/category/51#&ui-state=dialog
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3663
- Ringraziamenti ricevuti 536
La questione delle ombre nette è già stata risolta e anche accettata da Massimo.
Nemmeno sulla Luna ci possono essere ombre nette perché il Sole non è una fonte di luce puntiforme.
Esiste la penombra anche sulla Luna è sottende un angolo di c.ca 5 gradi.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1292
- Ringraziamenti ricevuti 429
www.apolloscans.com/index.php?/category/51
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
"Gli attributi che definiscono la luce solare sono: (1) il sole ha un potere illuminante schiacciante, il che significa che vige una sola geometria d'ombra tra gli oggetti in vista; (2) il sole ha una dimensione angolare insignificante (circa 1/2° dell'angolo visivo) e una penombra relativamente minuscola che si riduce man mano che l'oggetto che proietta l'ombra si avvicina alla superficie che la riceve, il che significa che il sole è effettivamente una sorgente puntiforme che genera raggi di luce paralleli anziché divergenti. I bordi dell'ombra solare vengono solitamente descritti da una singola linea poiché le variazioni nella nitidezza del bordo dell'ombra sono trascurabili sulle distanze definite dalla maggior parte delle forme architettoniche."Roberto70
La questione delle ombre nette è già stata risolta e anche accettata da Massimo.
Nemmeno sulla Luna ci possono essere ombre nette perché il Sole non è una fonte di luce puntiforme.
Esiste la penombra anche sulla Luna è sottende un angolo di c.ca 5 gradi.
fonte: www.handprint.com/HP/WCL/perspect6.html
Qualunque manuale tecnico riporta le stesse cose, perché i fattori da considerare sono la larghezza apparente del Sole rispetto all'oggetto e la distanza dall'oggetto e la distanza tra oggetto e piano di proiezione.
Il Sole inizia a proiettare una penombra percepibile solo quando cresce la distanza tra l'oggetto e il piano su cui viene proiettata la penombra. La penombra sul terreno intorno alla testa di una persona è di pochi millimetri (penombra = 2x distanza tan 0,25°), la differenza tra ombra netta e sfumata non è subito percepibile alla vista. In foto, anche meno.
Il Sole rimane una sorgente di luce a tutti gli effetti puntiforme quando proietta ombre di persone ed edifici sul terreno. lo sanno i fotografi, lo sanno gli architetti, lo sanno i pittori, lo sanno gli illuminotecnici ecc. Lo continueranno a ripetere, perché il fatto che il sole sia largo mezzo grado è ininfluente. I raggi solari sono praticamente paralleli. Molto diversa è la situazione di una fonte dichiaratamente non puntiforme, cioè estesa. Semplicemente, i raggi di una fonte estesa non sono minimamente paralleli. Se vuoi costruire una meridiana, presumo che per tirare le righe, con la faccia a due cm dall'ombra dell'asta, noterai un minimo di penombra e ti può venire il dubbio: 4 mm più in qua o là...?
Ma nelle foto di persone ed edifici, un'ombra sfumata è originata da altri fenomeni (nuvole davanti al Sole/fonte diversa dal Sole/materiale intriseco del terreno/ecc)
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Difetto di scansione indotto dal contrasto. Ricorre altrove. Es.Una foto a caso, ma lo stesso effetto si vede su diverse altre foto.
Cos'è quella specie di alone rossastro sulla parte bassa del cielo?
<img src=" live.staticflickr.com/735/21684221925_f494c72095_b.jpg " >
www.apolloscans.com/picture.php?/1437/category/13
Ma anche intorno alla sfera della Terra/Luna nel buio del cielo, ecc.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- chiaroesemplice
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 298
- Ringraziamenti ricevuti 37
Bravo! Queste sono parole che condivido al 100%, e penso che riassumano il senso di questo nostro confrontarci.Non si prende mai in considerazione il fatto che nel momento in cui hanno deciso di fare un set, hanno messo su uno sforzo di progettazione paragonabile a quello delle missioni reali, mentre per i film è sufficiente emulare invece di simulare.
Quello che viene fuori dopo 153 pagine è che se la Nasa avesse davvero deciso di fare una finzione, sicuramente non avrebbe commissionato le sue foto ad una agenzia di foto matrimoniali, chiedendole di realizzare un servizio "artistico" ai propri attori travestiti da astronauti.
Assolutamente no, l'avremmo sgamata in ogni foto, io per primo (e scusate questa mia immodestia).
L'ipotesi più realistica è che ci fosse un team composti da astronomi e astrofotografi che valutava ogni ricostruzione dell'ambiente lunare sul set e giudicasse ogni foto scattata, una per una, affinché tutto potesse essere in sintonia rispetto ad un vero scenario lunare che in quanto astronomi e astrofotografi potevano conoscere per professione, e le foto che non avessero avuto quei requisiti di verosimiglianza con quell'ambiente, sarebbero state eliminate e tuttalpiù rifatte.
Da questa constatazione ne discende che il voler trovare nelle foto lunari banali errori tanto da trasformarsi in inequivocabili smoking gun, (come quelle nei film della cinematografia successiva che hanno cercato di ricreare gli ambienti lunari), è molto arduo.
Redazione
Il concetto che esprimi è corretto, ma va completato. E' vero la tuta di Armstrong (verticale, non dimentichiamoci questo dato) non ha influito in modo evidente sulla luminosità globale della tuta di Aldrin, ma ha influito nelle zone dove la luce del terreno (proveniente dal suolo che è un pannello orizzontale e non verticale come la tuta) era più debole, come gli stivali di Armstrong e le parti superiore della sua tuta, meno illuminate dalla luce proveniente dal suolo.Hai quindi ammesso, con onestà, che a quella distanza il riflesso della tuta è ininfluente. Ora, se confrontiamo le due foto sopra, vediamo che Aldrin E’ PIU’ PICCOLO nella foto a dx che non in quella a sx. Siccome l’obiettivo è lo stesso (60 mm.) deduciamo che Aldrin sia PIU’ LONTANO da Armstrong nella foto a dx che non in quella a sx.
Quindi, se già la tuta di Armstrong era (correttamente) ininfluente nella foto a sx, come può influenzare la luminosità della tuta di Aldrin in quella a dx, visto che Armstrong è ancora più lontano?
L'esempio più evidente è il riflesso sui tacchi e sul kapton, debole ma presente che può essere collegato tanto ad un pannello da studio fotografico, come alla tuta di Armstrong illuminata dal sole.
Ora per rispondere alla tua domanda, cerchiamo di capire da che parte arrivava la luminosità su Aldrin una volta arrivato al suolo. Per capirlo meglio guardiamo questo composizione di foto.
Nel confrontare le immagini ho controllato che la luminosità del suolo fosse esattamente simile nelle 4 inquadrature, così da poter vedere come la luminosità sulla tuta variava tra uno scatto e l'altro.
Penso sia evidente come la tuta perda luminosità più si avvicini al suolo.
Questo è comprensibile se consideriamo che la luminosità provenga da dietro e oltre l'ombra del Lem, mentre da sotto non poteva arrivare luminosità, e questo enorme pannello riflettente, ossia il suolo, manderà meno luce man mano che diminuisce l'angolo incidente tra tuta a orizzonte e come ho detto, non potendo essere compensata dalla luce proveniente dal suolo che stava subito sotto Aldrin, l'angolo più sfavorevole ha fatto arrivare meno luce.
Nella quarta foto, Aldrin riceve ancora luce dal terreno all'orizzonte, infatti dietro è illuminato, ma essendo arrivato vicino al suolo a quel punto riceverà più luce lateralmente rispetto a dietro, ossia riceverà luce dal quel suolo illuminato che si vede affianco a lui e che ora è diventato molto vicino.
Lo possiamo dimostrare?
Questa foto con i livelli modificati e l'orizzonte messo in bolla, ci chiarisce la provenienza della luce.
Il contributo maggiore della luminosità viene dal suolo laterale illuminato dal sole. Lo si capisce dal braccio destro illuminato nella parte inferiore destra e dall'ascella, che è la parte più luminosa insieme alla parte alta dello zaino che guarda il terreno laterale.
Ovviamente non essendo quello un terreno in opposizione, sarà luminoso quanto quello che si vede sullo sfondo e per questo motivo la tuta non potrà essere più luminosa dello sfondo, ed infatti così è, la differenza qui è evidente, lo è meno con i livelli corretti, ma errori nel rapporti tra luce diretta e riflessa qui non ne vedo.
Ho messo un rettangolo alla base del montante per un motivo. Lì si nota perfettamente la presenza di Armstrong, con quel riflesso concentrato, ma di luce sulla gamba destra di Aldrin ne arriva ben poca, confermando che la luminosità della tuta di Armstrong ha influito poco, rischiarando solo le zone più in ombra e che in questa immagine modificata ovviamente sono risultate nere, ma che in quella con i livelli corretti si può notare.
In una finzione il posizionamento del pannello doveva essere molto oculato, la luce non doveva venire orizzontalmente ed illuminare anche le gambe di Aldrin e peggio ancora gli stivali col terreno sottostante, (sarebbe stata una smoking gun) ma il pannello doveva essere inclinato simulando una luce che proveniva dal terreno laterale, per capirci il terreno che aveva intorno Armstrong.
Dartor
Capisco che per te io sono l'odiato debunker, brutto e cattivo e puzzone (come direbbe l'avv. Catania) che va smentito a priori in tutto quello che dice, ma come avevo premesso, il ragionamento su questo argomento esulava dalla ricostruzione della finzione delle missioni Apollo, e voleva solo affrontare in generale il problema spazzamento/luminosità che vediamo ad es nelle missioni cinesi ed indiane.Come già detto, a logica direi questo: i gas spazzano via uno strato di (1? 2? 3 cm?) di "polvere" (particelle inferiori a 0,3 mm).
Le pietre che c'erano rimangono al loro posto. Se prima emergevano di 1 cm, ora emergono di 2-3-4 cm. Creando ombre più grandi.
Quelle di 3 cm ora emergeranno di 4-5-6 cm.
Quelle che erano completamente coperte e non creavano ombre, ora saranno scoperte e creeranno nuove ombre.
Risultato: molte più ombre rispetto a prima, terreno più scuro.
L'iscurimento del terreno che prevedi tu, dovuto all'emersione dei sassi mi sembra un discorso molto teorico, se consideriamo che la presenza di sassi nella regolite è una netta minoranza, almeno da quello che si nota nelle foto delle sonde.
Ti metto una gif dell'allunaggio di chang'e 4 e dopo lo spazzamento dei gas di sassi emersi io ne vedo assai pochi.
Tra l'altro nelle foto Apollo questo schiarimento del terreno intorno al lem dovuto allo spazzamento dei gas, non si vede quasi mai, complice il calpestio fatto dagli astronauti tutto intorno al lem. L'unico sembra essere quello di Apollo 11 dove si nota una striscia in sintonia con gli ultimi istanti in cui il Lem è allunato, e che sappiamo si è spostato da sinistra a destra (guardando la scaletta dall'esterno) e può aver lasciato una traccia più chiara che ti metto in evidenza.
la fortuna è che non è stato calpestato.
Quella striscia più chiara è la stessa che si vedeva dietro ad Aldrin, nella foto più iconica di Apollo 11 quella col riflesso di Armstrong nel casco, infatti Aldrin era sul bordo destro del cratere che vedi in primo piano, quello con dentro l'impronta ed era rivolto a destra mentre Armstrong lo fotografava.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3663
- Ringraziamenti ricevuti 536
Ti prendo in parola in quanto non sono un esperto.
Questa sarebbe una smoking gun (come direbbe egilos) perché in tutte le fotografie lunari la penombra è ben evidente.
Inoltre ci sono le dimensioni dell'ombra.
Come ho letto dal tuo link, essendo i raggi del Sole praticamente paralleli a causa della notevole distanza, la larghezza delle ombre deve essere identica al soggetto che la proietta.
Peccato non si possa misurare questa larghezza sulle fotografie della NASA.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Ho detto "vado a logica".
La polvere va via -> restano le pietre -> aumentano le ombre.
Poi tu dici che non ci sono tante pietre... ma allora non c'è neanche l'annullamento delle ombre a ovest e l'accentuamento delle ombre nelle altre direzioni.
O le ombre sono create dalla polvere inferiore a 0,3 mm?
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Questa sarebbe una smoking gun (come direbbe egilos) perché in tutte le fotografie lunari la penombra è ben evidente.
Non ricordo cosa dice in proposito, se non la foto di un pannello solare dell'ISS che non dimostra niente. A corollario di tutto ciò però c'è una regola non smentibile nemmeno sulla luna: ombra di gnocca, gnocca è:
www.fotocommunity.it/photo/ombra-sulla-s...nia-mecchia/10039170
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1292
- Ringraziamenti ricevuti 429
Ti rimetto la doppia foto di prima.
Io ti ho fatto una domanda chiara e semplice: se nella foto a sx tu stesso ammetti che la tuta di Armstrong è ininfluente su quella di Aldrin, come fa la tuta di Armstrong a illuminare (lo hai detto tu) quella di Aldrin nella foto di dx, visto che Armtsrong è ancora più lontano?
L’unica frase sensata che ho trovato nella tua risposta è questa:
Mi confermi che è questa la tua spiegazione? Basta un sì o un no. Non voglio leggere altri papiri inutili, e soprattutto non postare altre foto per cercare di confondere le idee.C&S: Il contributo maggiore della luminosità viene dal suolo laterale illuminato dal sole.
Se provi ancora a pigliarmi in giro, poi non ti lamentare se dico “non ha risposto alla domanda”. La colpa in quel caso è tua, non mia.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- chiaroesemplice
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 298
- Ringraziamenti ricevuti 37
Forse confondi me con Nvidia, io ho sempre contestato la loro ricostruzione che affermava che la luminosità provenisse dalla tuta di Armstrong, no, la luminosità più consistente sulla tuta di Aldrin viene dal suolo di fianco e da quello dietro, oltre l'ombra del Lem, la foto ad alto contrasto lo dimostra.o ti ho fatto una domanda chiara e semplice: se nella foto a sx tu stesso ammetti che la tuta di Armstrong è ininfluente su quella di Aldrin, come fa la tuta di Armstrong a illuminare (lo hai detto tu) quella di Aldrin nella foto di dx, visto che Armtsrong è ancora più lontano?
Ovviamente la tuta di Armstrong c'è e si vede nei riflessi, ma di luce alla scena ne dà ben poca e solo nelle zone dove non arriva la luce del suolo.
Adesso ti metto le distanze che ho ricostruito tra i due astronauti per dimostrare quanto poco una tuta poteva illuminare l'altra.
Della tua immagine a sinistra questa è la mia ricostruzione della distanza (calcolata).
Qui dall'ombra in avvicinamento si intuiscono quanti passi ha dovuto fare Armstrong per raggiungere Aldrin, dopo averlo fotografato.
Le due distanze sembrano simili.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.