Le risposte di C&S alle 42 domande di AM

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6 Mesi 3 Settimane fa #59281 da chiaroesemplice
Redazione

Ma la fotocamera inizia a disperdere il calore accumulato sin dal momento della depressurizzazione, non quando “esce” fisicamente all’esterno. Perchè non hai considerato i 25 minuti INTERNI al LEM, prima dell’uscita?

Un gas decomprimendosi si raffredda, è vero, ma se con l'apertura della valvola quel gas esce completamente dal Lem, non ha tempo di raffreddare le superfici, mentre il vuoto che si crea all'interno manterrà la temperatura degli oggetti. La perdita di calore per irraggiamento avviene rapidamente se si è esposti all'ombra e al cielo lunare, ma non avviene se c'è una struttura tutto attorno che ha la stessa temperatura della fotocamera. Quella temperatura veniva sostanzialmente mantenuta anche quando gli astronauti tornavano dalle EVA e pur trovando l'interno del lem più fresco, non lo trovavano surgelato. Infatti è vero che una parte del lem era esposta all'ombra, ma c'era la parte opposta esposta al sole e questo compensava la perdita di calore all'interno.
All'esterno del Lem e all'ombra la perdita di calore è sicuramente rapida, soprattutto per la superficie lunare, dove la bassa conduttività termica della regolite permette alla parte superficiale di raffreddarsi molto rapidamente e questo giustificava la copertura di Kapton di tutte le superfici metalliche del Lem tanto all'ombra come al sole, ma come abbiamo visto in quelle condizioni di irraggiamento dovute all'esposizione all'ombra e al cielo lunare, la fotocamera c'è rimasta per poco tempo.

 
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59282 da redazione

C&S:  mentre il vuoto che si crea all'interno manterrà la temperatura degli oggetti.

Non ha senso. Nel momento in cui c'è il vuoto il calore non si trasmette più per convezione, solo per irradiazione. Quindi irradiano gli oggetti, ma irradia anche la fotocamera. Il tempo di decadimento termico va quindi calcolato a partire da quel momento.

Comunque grazie per la risposta, non mi ci voglio attorcigliare. Ero solo curioso di sapere che ragionamento avessi fatto.
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59283 da Crotti

Domanda 2 - Se nell'esempio <strong>forzatissimo</strong> che ho fatto, ovvero 10 secondi sotto lo scanner = 52 minuti sulla luna, e le pellicole sono vistosamente rovinate, <strong>in 8 ore consecutive sulla Luna, pari a 480 minuti, cosa succede alla pellicola, secondo te?E' normale vedere la totale assenza dei danni tipici da radiazioni sulle pellicole, sia nelle scansioni grezze (il verdino non c'entra un tubo, visto che è presente pure nelle foto di Apoolo 7 e Apollo 9), sia nelle stampe del 1970, e sia nelle prime copie originali delle pellicole di Douglas Arnold?</strong>

Come ti avevo avvertito sulla questione scanner bisogna <strong>chiudere</strong>, lo ha detto anche Massimo, perché non abbiamo dati oggettivi sull'effettivo livello di radiazione di quegli apparecchi, quando  gli scanner non erano "film safe", e dove c'era pure il problema che ogni aeroporto aveva il suo scanner particolare.
Oggi gli scanner garantiscono la mancanza di danni fino a pellicole di 800 ASA per cui è ovvio che la dose negli scanner moderni è sotto il microsievert, ma non ha senso fare confronti con quello che succedeva allora.
Quando i danni si producevano sicuramente le dosi non potevano essere sottomultipli di microsievert, visto che basta un viaggio di 6 ore in aereo per far ricevere alle pellicole una dose radioattiva di ben 30 microsievert, (e questo non lo dice una IA è un dato oggettivo)
tcs-mymed.ch/it/viaggiare-in-salute/medi...-esposizione-davvero
Capisci che se nemmeno 30 microsiever possono essere dannosi per le pellicole, visto che a nessuno è mai successo di rovinare le pellicole solo per avere fatto un viaggio in aereo di 6 ore, i conti che fai non tornano, se gli scanner di una volta rovinavano le pellicole, erano ben oltre la soglia di quei 30 microsievert.
Comunque per me basta, non abbiamo dati oggettivi e affidarsi alle IA abbiamo visto che i dati se le inventano contraddicendosi a vicenda. 
Più interessante è invece capire se le pellicole lunari non mostravano danni da radiazione come dici tu.
La Nasa ha sempre detto che questi danni ci sono, e non solo per viaggi sulla Luna, ma anche sotto le fasce di Van Allen. Infatti se sfogli questo importante pdf, c'è uno studio sui danni da radiazione sulle pellicole fatto sul programma Shuttle e Skylab. 
Infatti l'introduzione dice:
<em>The Shuttle and its cargo are occasionally exposed to a large enough amount of radiationto create nonimage forming exposures (fog) on photographic flight film. The sensitivity of photographic films to significant space radiation was investigated during several NASA programs including Skylab
ntrs.nasa.gov/api/citations/19960007133/...oads/19960007133.pdf

Questo significa che le radiazioni erano una caratteristica non delle sole missioni oltre l'orbita bassa, ma danni erano riscontrabili anche sotto, ovviamente con danni proporzionali alla durata delle missioni e all'orbita percorsa. Per cui trovare un danno (basso) in Apollo 7 è assolutamente normale, danno che se però viene confrontato con quello di Apollo 11, sembra quasi non esserci, ma osservandolo bene c'è.
Anche Shuttle e Skylab ne hanno sofferto.
In quel pdf forse c'è l'unico studio che si spinge a spiegare la caratteristica dei danni, cosa che serve a noi per capire se è compatibile con i danni delle scansioni grezze.
La prima descrizione importante è questa a pag. 6:
<em>This exposure results in a density greater than the base, plus fog and increases apparent graininess. The large amounts of activity and the nonfocused nature of the radiation result in an even exposure throughout the film</em>.
Tradotto:
<em>Questa esposizione determina una densità maggiore rispetto alla base, più nebbia, e aumenta la granulosità apparente. L'elevata attività e la natura non focalizzata della radiazione garantiscono un'esposizione uniforme su tutta la pellicola.
(sta parlando dei negativi, e densità maggiore è la parte scura del negativo che sviluppando diventa la zona chiara, per cui è come se ci fosse un chiarore diffuso.)</em>
Come si può capire i danni non sono quelli tipici dei passaggi sotto gli scanner, che si concentrano in zone della pellicola, ma sono uniformemente distribuiti su tutta la pellicola, anche se condividono con gli altri la nebbia e la granulazione.
Nel prossimo messaggio se ti interessa ti aggiungo anche gli altri danni che descrive il documento.


 
Dose di radiazione stimata – Missione Apollo 17 EVA lunari (8h)
~2000–2500 μSv
Esposizione a radiazione spaziale diretta (cosmica, solare)Terreno lunare (8h)
~456 μSv
Dato da sonda Chang’e 4, emissione secondaria della regoliteLEM (3 giorni)
~3000–9000 μSv
Parziale schermatura, esposizione continuaModulo di comando (8 giorni)
~2000–4000 μSv
Migliore schermatura, ma comunque non adeguata per radiazioni HZEFasce di Van Allen (andata + ritorno)
~200–600 μSv
Sorvolate rapidamente, ma comunque significative Totale cumulativo stimato
~7656–16.556 μSv (ovvero ~7,7–16,6 mSv)
Dose elevata, ben oltre soglie che causano degrado su pellicola ASA 160
 Considerazioni sulla pellicola ASA 160:
  • Danni attesi: Con questo livello di esposizione, sarebbero attesi:
    • Velature evidenti
    • Aumento della grana
    • Perdita di dettaglio nei toni medi
    • Viraggi di colore o contrasto
  • Ma le foto Apollo non mostrano segni coerenti con una tale esposizione, il che è oggetto di varie discussioni (tecniche, storiche e speculative).

     
Direi che è tutto, per quanto riguarda le radiazioni sulle pellicole, che DEVONO esserci, e NON ci sono. Mi scuso per l'uso di ChatGPT, ma se usata bene, per ore, da dei risultati decisamente interessanti.
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59284 da chiaroesemplice
Redazione

Non ha senso. Nel momento in cui c'è il vuoto il calore non si trasmette più per convezione, solo per irradiazione. Quindi irradiano gli oggetti, ma irradia anche la fotocamera. Il tempo di decadimento termico va quindi calcolato a partire da quel momento.
Comunque grazie per la risposta, non mi ci voglio attorcigliare. Ero solo curioso di sapere che ragionamento avessi fatto.

Allora completo il ragionamento:
tutto quello che avvolge la fotocamera dentro il Lem irradia il suo calore e bilancerà l'irraggiamento della fotocamera, per cui tanto calore perde la fotocamera, tanto ne riceverà da quello che la circonda. L'irraggiamento funziona sempre in due direzioni, si può irradiare perdendo calore e si può essere irradiati, acquistandone.
Infatti se fosse come dici tu qualunque oggetto dentro al lem dopo qualche minuto in assenza d'ossigeno si dovrebbe congelare. 
L'irraggiamento per creare reale raffreddamento deve essere verso il "corpo nero", ossia il cielo lunare che assorbe totalmente la radiazione termica emessa dalla fotocamera senza restituire calore e per la fotocamera va calcolato da quando esce dal Lem. 

 
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6 Mesi 3 Settimane fa #59285 da chiaroesemplice
Crotti:

  • Velature evidenti
  • Aumento della grana
  • Perdita di dettaglio nei toni medi
  • Viraggi di colore o contrasto

Bravissima la tua IA, ha descritto alla perfezione le scansioni grezze.
Quelle scansioni ESISTONO e sono nei server della nasa e l'unica via d'uscita per non considerarle scansioni grezze ma scansioni alterate, sarebbe quella di supporre che la nasa le abbia create apposta, per mimare il danno radioattivo.
Ma se le avessero create apposta per mimare il danno radioattivo, avrebbero riprodotto proprio quello che la tua IA ha descritto. Se no che senso aveva?
Guardalo tu stesso il danno in questo viraggio tra scansioni grezze e restaurate e dimmi se non ritrovi la descrizione della tua IA.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59291 da Vizzini
  • Velature evidenti
Non pervenuto. Nelle scansioni vediamo una dominante cromatica che non altera problematicamente il contrasto. Una velatura invece è una caratteristica fisica della pellicola che ne modifica la densità, e questo porta a perdita di dettagli e alterazione del contrasto. Tutte le elaborazioni da queste scansioni mostrano invece dettagli in qualunque tono delle immagini, segno che è bastato ricalibrare il punto di nero senza problemi. La dominante nelle scansioni è facilmente il prodotto della scansione stessa, voluto o meno. Però potete sperare tantissimo che non lo sia fino a convincervi che non lo sia. Facile, no? Inoltre, ci sono significative differenze tra le foto EVA Apollo 11 e le dia di missioni precedenti. Prima di Apollo 11, la dominante è su tutta l'immagine. Essendo una dominante, non può essere altrimenti. Nelle EVA di Apollo 11 invece riguarda solo i neri. Lo si vede benissimo misurando i bianchi nello spazio colore LAB: sono tutti privi di dominante e perfettamente calibrati di poco sopra al valore di 90. Sono perfetti.
  • Aumento della grana
Non pervenuto. L'alterazione della grana per via di radiazioni si vedrebbe in modo vistoso, sgraziato, persino sgradevole per chi è abituato a osservare la grana nelle foto. Qualunque analisi è comunque viziata dal fatto che in scansione, anche nel 2004, si può normalizzare/aumentare/ridurre digitalmente la grana.
  • Perdita di dettaglio nei toni medi
Non pervenuto nel modo più assoluto. Però non ho riscontrato questa cosa in nessun documento della NASA, semmai altrove si parla di perdita della densità massima, quindi nei neri, non nei toni medi. Ci sono infatti studi NASA che non parlano di velature uniformi su tutta l'immagine, ma solo nella densità max e specificamente per le diapositive.
  • Viraggi di colore o contrasto
E dove mai li avete visti, questi. Ricalibrare le scansioni senza agire su contrasto e colori è facilissimo e richiede solo due azioni: rimozione della dominante e spostare il punto di nero da 20-24 a 0. E ottieni tutti i colori naturali che ti aspetti. Quando invece la pellicola si vede alterare lo strato blu e lo strato verde avresti difficoltà a recuperare i rossi, perché non verrebbero debitamente registati ab origine. 

La fantasia delle radiazioni verdi sul materiale fotografico di Gemini/Apollo non ha motivo di essere dibattuta oltre. Nessuna fonte NASA preposta a dicuterne ne parla; i diretti interessati nella produzione fotografica non ne parlano o la smentiscono. Le caratteristiche non reggono a scrutinio. Spiegazioni alternative esistono e sono anche piuttosto banali. E dire "guarda qui non lo vedi come è evidente" è il massimo a cui può aspirare chi ancora difende questa tesi, che fino al mese scorso nemmeno esisteva.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Crotti
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6 Mesi 3 Settimane fa #59292 da redazione

C&S: L'irraggiamento funziona sempre in due direzioni, si può irradiare perdendo calore e si può essere irradiati, acquistandone.

Praticamente, quando esce l’aria dal LEM gli strumenti “infreddoliti” si tengono caldo uno con l’altro. Come in un film di Natale. 

Sei un genio C&S, questa te la passo perchè sei troppo simpatico. (Io non avrei mai avuto il coraggio di scrivere una cosa del genere).

 
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59294 da Crotti

Crotti:

  • <strong>Velature evidenti</strong>
  • <strong>Aumento della grana</strong>
  • <strong>Perdita di dettaglio nei toni medi</strong>
  • <strong>Viraggi di colore o contrasto</strong>

Bravissima la tua IA, ha descritto alla perfezione le scansioni grezze.
Quelle scansioni ESISTONO e sono nei server della nasa e l'unica via d'uscita per non considerarle scansioni grezze ma <strong>scansioni alterate</strong>, sarebbe quella di supporre che la nasa le abbia create apposta, per mimare il danno radioattivo.
Ma se le avessero create apposta per mimare il danno radioattivo, avrebbero riprodotto proprio quello che la tua IA ha descritto. Se no che senso aveva?
Guardalo tu stesso il danno in questo viraggio tra scansioni grezze e restaurate e dimmi se non ritrovi la descrizione della tua IA.
<img src=" i.ibb.co/JR6f2fk8/foto-grezze-modificate.gif " >
Non c'è nulla di tutto ciò nelle scansioni grezze: NON c'è l'aumento della grana (o granulazione), non c'è "viraggio nei colori" (e manco lo slavamento), non c'è perdita di dettaglio nei toni medi (non c'è perdita di dettaglio proprio). C'è soltanto un offuscamento generalizzato dalla patina verde, che è la stessa che si osserva nelle foto di Apollo 7  catalog.archives.gov/id/16665579   e Apollo 9  catalog.archives.gov/id/16672137    Le "velature evidenti" NON sono il verdino, sono quelle che vengono comunemente chiamate "effetto nebbia": Questo effetto si manifesta come un velo grigio, lattiginoso o biancastro. Niente a che vedere con quello visibile nella comparazione che hai fatto tu. E infatti, come fai sempre, estrapoli da un messaggio che citi solo quello che fa piacere a te: ti sei dimenticato di citare che: 
 Totale cumulativo stimato
~7656–16.556 μSv (ovvero ~7,7–16,6 mSv)
Dose elevata, ben oltre soglie che causano degrado su pellicola ASA 160
e
"Ma le foto Apollo non mostrano segni coerenti con una tale esposizione, il che è oggetto di varie discussioni (tecniche, storiche e speculative)."
Ultima Modifica 6 Mesi 3 Settimane fa da Crotti.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59295 da 64case
Messaggio per Redazione:
Io sono un utente sospeso da più di 48 ore. C'è possibilità che rientri?

Sennò preferisco essere espulso.

Grazie.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59296 da redazione
64case: Puoi rientrare tu, e possono rientrare anche VENUSIA e MATRIZOO, se lo desiderano.

Le regole rimangono le stesse. Chi butta la discussione fuori strada sarà sospeso definitivamente.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59297 da redazione
C&S: al post 59225, Vizzini aveva citato la frase di Michael Light: “NASA's masters often gained a blue, green, cyan or yellow cast that simply is not present on the original film.” E tu avevi risposto:

Michael ha detto una sciocchezza, anche perché non abbiamo nessuna prova che lui abbia tolto i rullini dai freezer e li abbia analizzati…

Ora uso con te la stessa logica che tu spesso usi con noi: perchè mai Michael Light avrebbe dovuto mentire? Che interesse avrebbe avuto nel farlo?
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59298 da chiaroesemplice
Michael LighVizzini:

La fantasia delle radiazioni verdi sul materiale fotografico di Gemini/Apollo non ha motivo di essere dibattuta oltre. Nessuna fonte NASA preposta a dicuterne ne parla; i diretti interessati nella produzione fotografica non ne parlano o la smentiscono. Le caratteristiche non reggono a scrutinio. 

ntrs.nasa.gov/api/citations/19960007133/...oads/19960007133.pdf
<strong>Sotto la voce INTRODUCTION</strong>
<em>One of the most damaging effects of radiation on photographic film is an increase in base exposure. It produces higher minimum densities for negative films and lower maximum densities for reversal films. Both types of film experience decreased contrast caused by the changes in minimum and maximum densities. Minimum densities experience proportionately higher fog levels than higher densities, resulting in an additional loss of contrast. Graininess in the shadow regions and compression of the useful density range are also apparent effects of radiation exposure. Color films experience a color balance shift because the separate emulsion layers in a color film, which sensitivities are adjusted for proper recording of different spectral regions of visible light, are affected to different degrees by the energy released from ionizing particles. The most effected layers are blue and green.</em>
Tradotto:
<em>Uno degli effetti più dannosi delle radiazioni sulla pellicola fotografica è l'aumento dell'esposizione di base. Ciò produce densità minime più elevate per le pellicole negative e densità massime più basse per le pellicole invertibili. Entrambi i tipi di pellicola subiscono una diminuzione del contrasto causata dalle variazioni di densità minima e massima. Le densità minime subiscono livelli di velatura proporzionalmente più elevati rispetto a quelle più elevate, con conseguente ulteriore perdita di contrasto. Anche la granulosità nelle zone d'ombra e la compressione dell'intervallo di densità utile sono effetti evidenti dell'esposizione alle radiazioni. Le pellicole a colori subiscono una variazione del bilanciamento del colore perché i diversi strati di emulsione in una pellicola a colori, le cui sensibilità sono regolate per una corretta registrazione delle diverse regioni spettrali della luce visibile, sono influenzati in misura diversa dall'energia rilasciata dalle particelle ionizzanti. </em><strong><em>Gli strati più colpiti sono il blu e il verde.</em></strong>

Comunque qui io non voglio certo convincere nessuno, per me puoi tranquillamente rimanere convinto delle tue idee, però ti chiedo solo di non affermare che la Nasa non abbia descritto esattamente quello che vediamo nelle scansioni grezze e adesso te lo riassumo:
- Aumento dell' esposizione di base (<em>densità massime più basse per le pellicole invertibili</em> vuol dire che le parti nere della foto non risultano più nere).
- diminuzione del contrasto causata dalle variazioni di densità minima e massima che può essere percepita come nebbia. (traduci: meno parti chiare e meno parti scure per cui l'immagine diventa livellata nei contrasti)
-  granulosità nelle zone d'ombra e la compressione dell'intervallo di densità. Ovvero la granulosità va cercata nelle zone d'ombra che risulteranno meno scure, esattamente quello che vediamo nelle scansioni grezze, dove la granulosità delle scansioni è molto evidente nelle zone scure che non sono più nere come dovrebbero essere.
-variazione del bilanciamento del colore con gli strati più colpiti quelli del blue e verde. Vuol dire che le radiazioni eccitano gli cristalli di alogenuro d’argento responsabili di quei due colori e nelle zone d'ombra non colpite dalla luce (ma raggiunte dalle radiazioni) si formerà una colorazione abusiva e che coinvolgerà anche le parti laterali della diapositiva non coinvolte nell'immagine. (il che vuol dire che la radiazione non passa dall'obiettivo ma attraversa uniformemente il corpo macchina.)
Se poi aggiungiamo anche queste considerazioni di pag. 6:
<em>This exposure results in a density greater than the base, plus fog and increases apparent graininess. The large amounts of activity and the nonfocused nature of the radiation result in an even exposure throughout the film</em>.
Tradotto:
<em>Questa esposizione determina una densità maggiore rispetto alla base, più nebbia, e un aumento la granulosità apparente. L'elevata attività e la natura non focalizzata della radiazione garantiscono un'esposizione uniforme su tutta la pellicola.</em>

Qui vediamo descritta l'ultima evidenza, ossia la natura non focalizzata della radiazione cosmica, che a differenza degli scanner aereoportuali non concentra il danno in zone specifiche, ma lo distribuisce uniformemente su tutta la diapositiva e ovviamente emerge di più nelle zone ad alta densità (le ombre)


redazione:

Praticamente, quando esce l’aria dal LEM gli strumenti “infreddoliti” si tengono caldo uno con l’altro. Come in un film di Natale. 
Sei un genio C&S, questa te la passo perchè sei troppo simpatico. (Io non avrei mai avuto il coraggio di scrivere una cosa del genere).

Scusami... mi spiegheresti perché quando esce l'aria da un ambiente gli strumenti contenuti dovrebbero diventare infreddoliti? 
Secondo te quando tolgono l'aria da un contenitore quello che sta dentro si congela? Pure il tonno nelle scatolette?

Allora, visto che a me non credi, guardati questo esperimento dove si è messa un termometro con una sonda in una scatola in cui si è tolta l'aria.
Partendo da 17 gradi durante la decompressione la sonda è scesa a 11 perché l'aria decomprimendosi si è raffreddata, ma quando è uscita tutta l'aria che ha prodotto quel raffreddamento, la sonda è risalita a 14 gradi per effetto della radiazione delle pareti della camera.
in pratica il passaggio da pressione atmosferica a vuoto ha prodotto una diminuzione di temperatura di 3 gradi. 
Ultima Modifica 6 Mesi 3 Settimane fa da chiaroesemplice.
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59300 da redazione

C&S:Secondo te quando tolgono l'aria da un contenitore quello che sta dentro si congela?

Guarda che questo ragionamento dell'aria che "si congela" lo HAI INVENTATO TU. Io ho sempre parlato di una perdita di calore per irradiazione da parte della fotocamera, una volta tolta l'aria.

Sinceramente, mi sono pure rotto i coglioni di discutere con te. Ogni volta cambi argomento, tanto per farti quadrare quello che dici.

Buon proseguimento.
Ultima Modifica 6 Mesi 3 Settimane fa da redazione.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59301 da CharlieMike
C&S,
rifacendomi al mio #59279, cortesemente potresti portare, per confronto, delle fotografie terrestri danneggiate dalle radiazioni con un bel verdino uniforme come le foto lunari?

Ma famo a fidasse.
Porta dei link a delle pagine web non a dei host di immagini.
Sappiamo che sei bravo con la grafica.

Capisciammè.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59302 da Vizzini
Chi non capisce ciò che legge nelle fonti, non può capire nemmeno le obiezioni...
La descrizione di quei danni, che peraltro riguardano pellicole varie in altre orbite e schermate in altri modi, riguardano le densità di status A del blu e del verde. Le curve risultanti in un grafico di densità avranno il verde e il blu schiacciate nella parte alta (la spalla della curva). Ciò significa ombre virate al ciano, in varia misura. Comodo dimenticarsi del blu, vero? E la cosa riguarda solo la densità massima, quindi solo le ombre, quindi non avrai una colorazione parassita omogenea.

Ma qui pare che il giochino sia di continuare a produrre giustificazioni contraddittorie mescolandole a convenienza.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59303 da chiaroesemplice
Redazione

Guarda che questo ragionamento dell'aria che "si congela" lo HAI INVENTATO TU. Io ho sempre parlato di una perdita di calore per irradiazione da parte della fotocamera, una volta tolta l'aria.


La perdita di calore della fotocamera dal momento della decompressione è minima, qualche grado nei primi minuti e soprattutto non è un raffreddamento per irraggiamento, ma per convezione dovuto all'aria che si stava raffreddando uscendo.
Passati i tre minuti di uscita dell'aria la temperatura della fotocamera sarebbe risalita e si sarebbe stabilizzata.
L'esperimento che ti ho messo lo dimostra.
L'irraggiamento (quello dei -100° di cui parli) la fotocamera lo poteva subire solo all'aperto e all'ombra del Lem (non dentro il Lem).
Se davvero la fotocamera fosse rimasta all'ombra e sotto il cielo lunare per più di mezzora probabilmente si sarebbe raffreddata rischiando di uscire dal range di temperatura minima prevista dai tecnici della hasselblad (- 65°).
Per cui ti sto dicendo che il tuo ragionamento non è sbagliato, ma gli astronauti ne erano consapevoli e non hanno corso il rischio di far congelare la fotocamera tenendola all'ombra del Lem oltre i 6 minuti..
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6 Mesi 3 Settimane fa #59304 da chiaroesemplice
Vizzini.

La descrizione di quei danni, che peraltro riguardano pellicole varie in altre orbite e schermate in altri modi, riguardano le densità di status A del blu e del verde. Le curve risultanti in un grafico di densità avranno il verde e il blu schiacciate nella parte alta (la spalla della curva). Ciò significa ombre virate al ciano, in varia misura. Comodo dimenticarsi del blu, vero?

Rileggi la frase (tradotta) 
Le pellicole a colori subiscono una variazione del bilanciamento del colore perché i diversi strati di emulsione in una pellicola a colori, le cui sensibilità sono regolate per una corretta registrazione delle diverse regioni spettrali della luce visibile, sono influenzati in misura diversa dall'energia rilasciata dalle particelle ionizzanti. Gli strati più colpiti sono il blu e il verde.

Questo vuol dire che l'energia rilasciata dalle particelle ionizzanti influenzano gli strati del blue e verde (poi ti dimostro che il verdino delle scansioni grezze ha una chiara componente azzurra), e nelle ombre, dove nessuno strato dovrebbe essere eccitato, compare quella luminosità abusiva proprio perché il blu e verde sono più sensibili alla radiazione e rivelano la loro presenza.
Dire all'opposto che le ombre dovrebbero essere "ciano di varia misura" non ha senso, perché le ombre hanno cristalli di alogenuro d’argento non sensibilizzati da nulla e se i livelli di azzurro e verde fossero depressi come intendi tu, avresti ancora il nero, non il ciano!
il nero è l'assenza di luce e di colore, e se deprimi qualcosa rimane nero.
All'opposto se i cristalli di alogenuro d’argento sono più eccitati dall'energia delle particelle ionizzanti, allora nelle ombre vedrai quel due colori che sono i più colpiti.
Questo è il vero colore che inquina le foto di Apollo 11 e guarda caso sta proprio tra il verde e l'azzurro.
Comunque ti ripeto, rimani pure della tua idea che a me non cambia nulla.

 
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6 Mesi 3 Settimane fa #59308 da CharlieMike
CS è la terza volta che te lo chiedo.
Puoi portare fotografie terrestri danneggiate da radiazioni?


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59309 da chiaroesemplice

Questi sono gli esempi di pellicole inquinate da radiazione X da scanner aeroportuali che ho aggiunto nel mio doc e sono tratti da esempi portati da AM.
Ultima Modifica 6 Mesi 3 Settimane fa da chiaroesemplice.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59310 da dartor
A volte genio, a volte sembra non capire le più semplici frasi in italiano.

Ma famo a fidasse.
Porta dei link a delle pagine web non a dei host di immagini.
Sappiamo che sei bravo con la grafica.

Capisciammè.
 
Capisco che i tuoi documenti siano la Bibbia, però....


Approfitto per (ri)fare l'ennesima richiesta sull'angolo di fase.

Esiste un qualsiasi documento non tuo che parli di angolo di fase sulla superficie di un pianeta (satellite)??
Non credo che ti sia inventato il concetto tu, o che l'abbia scoperto tu per la prima volta nella storia dell'umanità....
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6 Mesi 3 Settimane fa - 6 Mesi 3 Settimane fa #59311 da redazione

VIZZINI: Ma qui pare che il giochino sia di continuare a produrre giustificazioni contraddittorie mescolandole a convenienza.

Si chiamano “spiegazioni a-la-carte”, funzionano a seconda di come tira il vento.

Io infatti ho deciso di non partecipare più alla discussione. Mi sono stufato delle sue favole natalizie. Le zampe del geco, gli strumenti che si riscaldano a vicenda, il backscattering che illumina tutto il sistema solare, la regolite che diventa Vinavil, le bandiere che tremano per il passaggio dei dinosauri, il magico “restauro” delle foto rovinate dalle radiazioni. Ma anche basta, grazie.

Ci rivediamo quando replicherò alle sue risposte, e capiremo cosa sia reale e cosa sia frutto della sua fantasia.

Nel frattempo, vi ricordo le regole da rispettare: trattate solo argomenti relativi alle sue risposte. Almeno fino a che io vi darò il via libera per trattare più genericamente altri argomenti riguardanti il moonhoax.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59312 da chiaroesemplice
Dartor

Approfitto per (ri)fare l'ennesima richiesta sull'angolo di fase.

Esiste un qualsiasi documento non tuo che parli di angolo di fase sulla superficie di un pianeta (satellite)??
Non credo che ti sia inventato il concetto tu, o che l'abbia scoperto tu per la prima volta nella storia dell'umanità....


Sono da solo a rispondere, ho miei impegni e ho tante richieste da parte vostra, se non rispondo subito potete rifare la richiesta.
Come hai chiesto questo è un documento che spiega l'effetto backscatter in funzione dell'angolo di fase sul suolo lunare e si concentra nel verificare quanto incide la componente della retrodiffusione coerente rispetto al fenomeno di occultamento delle ombre con l'azzeramento dell'angolo di fase (OE).
Ti aggiungo l'introduzione al documento in cui emergono interessanti concetti.

agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1029/2019JE006164

Introduction
In general, airless bodies in the solar system experience a sudden increase in surface brightness when the phase angle approaches 0°, an occurrence referred to as the opposition effect (hereinafter, OE) or opposition surge. Three main physical mechanisms are considered to cause this phenomenon: (1) single-particle scattering, (2) shadow-hiding combined with incoherent multiple scattering, and (3) coherent backscattering. First, single-particle scattering occurs when the phase angle is less than 15° and the body has a relatively large range of influential phase angles (Zubko et al.,  2008 ). Usually, single-particle scattering is not considered separately. It is difficult to identify the coherent backscattering contribution to formation of the particle phase function. Thus, we consider the opposition effect with the shadow-hiding effect and coherent backscattering in this paper. Second, the shadow-hiding effect occurs because grains hide the shadows created by the individual grains in the regolith when the phase angle is close to 0° 


Traduzione letterale:
Introduzione
In generale, i corpi privi di aria nel sistema solare subiscono un improvviso aumento della luminosità superficiale quando l'angolo di fase si avvicina a 0°, un fenomeno noto come effetto di opposizione (di seguito, OE) o picco di opposizione. Si ritiene che tre principali meccanismi fisici causino questo fenomeno: (1) scattering di singole particelle, (2) effetto di occultamento dell'ombra combinato con scattering multiplo incoerente e (3) retrodiffusione coerente.
In primo luogo, lo scattering di singole particelle si verifica quando l'angolo di fase è inferiore a 15° e il corpo ha un intervallo relativamente ampio di angoli di fase influenti (Zubko et al.,   2008  ). Di solito, lo scattering di singole particelle non viene considerato separatamente. È difficile identificare il contributo della retrodiffusione coerente alla formazione della funzione di fase delle particelle. Pertanto, in questo articolo consideriamo l'effetto di opposizione con l'effetto di occultamento dell'ombra e la retrodiffusione coerente. In secondo luogo, l'effetto di occultamento delle ombre si verifica perché i grani nascondono le ombre create dai singoli grani nella regolite quando l'angolo di fase è prossimo a 0°

Traduzione interpretativa  del testo scientifico (ChatGPT)
In generale, i corpi privi di atmosfera nel Sistema Solare mostrano un improvviso aumento della luminosità superficiale quando l’angolo di fase si avvicina a 0°: questo fenomeno è noto come effetto di opposizione (di seguito, OE) o impennata di opposizione (opposition surge).
Tre principali meccanismi fisici sono considerati responsabili di questo fenomeno:
  1. Scattering da singola particella
  2. Mascheramento delle ombre combinato con scattering multiplo incoerente
  3. Backscattering coerente
Per prima cosa, lo scattering da singola particella si verifica quando l’angolo di fase è inferiore a 15° e il corpo presenta un intervallo relativamente ampio di angoli di fase influenti (Zubko et al., 2008). In genere, lo scattering da singola particella non viene considerato separatamente, poiché è difficile distinguere il contributo del backscattering coerente nella formazione della funzione di fase delle particelle.Pertanto, in questo studio prendiamo in esame l’effetto di opposizione considerando il mascheramento delle ombre e il backscattering coerente.In secondo luogo, l’effetto di mascheramento delle ombre si verifica perché i grani nascondono le ombre create dai singoli grani della regolite quando l’angolo di fase è vicino a 0°.

Redazione:

Io infatti ho deciso di non partecipare più alla discussione. Mi sono stufato delle sue favole natalizie. Le zampe del geco, gli strumenti che si riscaldano a vicenda, il backscattering che illumina tutto il sistema solare, la regolite che diventa Vinavil, le bandiere che tremano per il passaggio dei dinosauri, il magico “restauro” delle foto rovinate dalle radiazioni. Ma anche basta, grazie.

Le domande che hai posto in AM hanno alla base concetti scientifici molto interessanti e purtroppo, a volte, piuttosto complessi. Il fatto che se ne discuta da anni e che si facciano emergere studi che in nessun altro caso sarebbero mai emersi, per me è un effetto positivo del tuo doc (magari non voluto, ma presumibile visto che hai fatto delle domande), per cui se io fossi in te, ne sarei orgoglioso non seccato.
Sarebbe interessante anche avere 42 risposte in versione complottista, anche se sono consapevole che questa richiesta violerebbe la sacra legge dell'inversione dell'onere della prova, perché così non si confronterebbero più una domanda con una risposta, ma bensì due risposte su cui fare interessanti verifiche di verosimiglianza.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59313 da CharlieMike

<img src=" i.postimg.cc/C1nFDKYc/con-danni.jpg " >
Questi sono gli esempi di pellicole inquinate da radiazione X da scanner aeroportuali che ho aggiunto nel mio doc e sono tratti da esempi portati da AM.
Come ha detto dartor tu hai problemi a comprendere l'italiano.
Ti ho chiesto link a pagine web che non siano le tue e tu mi porti roba che sta nel tuo PDF?
Ma secondo te io ho l'anello al naso?
NON HAI RISPOSTO ALLA DOMANDA.

Rimango sempre in attesa di link a pagine web come ti ho chiesto.

Secondariamente ti sembra che quelle fotografie abbiano una qualche vaga somiglianza con quelle della NASA?

Il fatto che siano immagini tratte da AM non ti giustifica a portarle nella speranza di accontentarmi, anzi è un aggravante.
Quelli sono danni veri da esposizione breve da radiazioni che non fanno scopa con le foto della NASA.

P.s.: ti è già stato detto più volte.
Qui non siamo gli sprovveduti ebeti che ti adorano sul tuo canale che puoi prendere per il culo come ti pare e piace.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59314 da CharlieMike

CS: Sarebbe interessante anche avere 42 risposte in versione complottista, anche se sono consapevole che questa richiesta violerebbe la sacra legge dell'inversione dell'onere della prova, perché così non si confronterebbero più una domanda con una risposta, ma bensì due risposte su cui fare interessanti verifiche di verosimiglianza.


La "sacra legge", come la chiami tu è una normale conseguenza logica.

Se ci sono due persone che vedono un fatto, una lo comprende e l'altra no, chi, secondo te, può spiegarlo e chi invece fa domande?

Tu, a scuola, facevi domande al maestro o invece davi le spiegazioni alla classe di quello che non capivi?

No Ciccio.
L'inversione dell'onere della prova non è una legge vigente su LuogoComune inventata da Massimo Mazzucco.
E' lo stracotto escamotage che provate sempre a giocare quando siete in difficoltà per evitare di rispondere alle domande.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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6 Mesi 3 Settimane fa #59315 da dartor
@C&S

No....
No, no, e per essere chiari, assolutamente NO.

Io chiedevo "angolo di fase (con osservatore) sulla superficie di un pianeta (satellite)".
Chiaramente, la domanda era su quello che dovrebbe vedersi nelle foto scattate sulla Luna. E l'hai capito perché mi parli di backcattering...

Invece mi hai riportato l'ennesimo studio (come faceva egilos) in orbita.

Grazie ..... che in orbita, con angolo di fase prossimo a 0°, si verificano tutti gli effetti che ripetete.
Domanda: esiste una qualsiasi prova che questi fenomeni si vedano anche "a terra"???


Tu mi stai dicendo: all'alba e al tramonto, quando hai il Sole alle spalle, scattando delle foto hai questo effetto.
La prova: guarda questi rilevazioni effettuate da una mongolfiera a mezzogiorno!!!

Ti sembro cretino??


Domanda: esiste un qualsiasi sito che parli e spieghi "l'angolo di fase", cos'è e come si calcola, tra:
- un soggetto "a terra";
- il terreno;
- il Sole???

Quando i 3 soggetti sono: osservatore - pianeta - Sole, mi è chiaro e si trova anche qualcosa online, come situazione astronomica.
Aspetto link per gli altri soggetti.
Oppure dimmi che te lo sei inventato tu, reintrepretando i dati orbitali (hai applicato la mongolfiera a mezzogiorno alla persona a terra al tramonto) applicandolo a tuo piacimento.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Vizzini
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