Le risposte di C&S alle 42 domande di AM

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59255 da Roberto70
è il fatto evidente che Aldrin risulta molto più luminoso mentre il LEM è nero come la pece nella foto del 1969 rispetto all'altra fotografia dichiarata level-adj.

Esatto Charlie,
ho postato quel link di LIFE proprio per DIMOSTRARE che il pagliaccio sulla scaletta è ILLUMINATO mentre il LEM no.. ma ce ne sono altre molto simpatiche.

I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59256 da chiaroesemplice
Crotti:

Aridaje con 'sta storia: torno a dirti che se la quantità totale di radiazioni che rovina una pellicola è "X", che questa sia assorbita in 7 secondi o in 8 ore, sempre "X" rimane. Oltre al fatto che stiamo discutendo di lana caprina, visto che i 1,369 microsievert giornalieri a quanto pare si riferiscono alla radioattività emessa dal solo terreno lunare  

Attenzione, non confondere microsievert (milionesimi di sievert) e millisievert (millesimi di sievert), e purtroppo alla base della confusione ci sono ancora loro, le IA a cui tu hai chiesto i dati.
Lasciamo perdere le IA e prendiamo invece questa pagina di wikipedia che parla di radiografie umane (sicuramente meno invasive si uno scanner aereoportuale), e vediamo che una banale radiografia varia da 0,05 a 0,7 millisievert. 
Ti metto il link così controlli anche tu.
it.wikipedia.org/wiki/Sievert
Quanto dura una radiografia? meno di un secondo, arrotondiamola a 1 sec. 
Facciamo il dato medio delle semplici radiografie e abbiamo 0,35 ms. (ho escluso le TAC e radioterapie)
Adesso riprendiamo il dato dei millisievert al secondo presi sulla Luna ricavata dai dati di Chang'e 4, ossia 1369 μSv/day che sono 1,369 millisievert al giorno e che danno  0,0000158 millisiever al secondo.

Facciamo la divisione e abbiamo 0,35/0,0000158 = 22.151,89, ossia la fonte che produce i raggi di una radiografia è oggettivamente 22.151,89 volte più potente delle radiazioni lunari.
Non solo, la radiografia la si fa nudi, mentre le pellicole dentro la Hasselblad erano all'interno di una scatola metallica con uno spessore di circa 1,5 mm. 
Questo spiega perfettamente perché uno scanner aeroportuale poteva rovinare definitivamente le pellicole, mentre l'esposizione alla radioattività lunare, con pellicole protette da involucri metallici dava come risultato un debole inquinamento.
Per un astronauta stare un giorno sulla Luna senza protezioni sarebbe equivalso ad assorbire una quantità di radiazioni  pari a 4 radiografie. Ma questo dato va corretto perché l'astronauta non era nudo, ma coperto da una tuta che fermava sicuramente il vento solare, non i GCR e non i neutroni, ma il vento solare fatto da elettroni sì.
Per cui per brevi permanenze siamo all'interno di situazioni perfettamente gestibili.
Per lunghe permanenze, come quelle previste dalle missioni Artemis, ovviamente il problema radiazioni non può essere affrontato come lo si affrontò con le missioni Apollo, lo dicono i dati, ma gli stessi dati dimostrano che permanenze sulla Luna fino a tre giorni, la dose radioattiva ricevuta non era né mortale e nemmeno dannosa per la salute.

Charliemike:

E' abbastanza logico presupporre che LIFE (che non è il Corriere dei Piccoli) avesse fatto qualche correzione sui colori per avere il cielo nero e non verde (la cui origine è ancora misteriosa), ma quello su cui volevo una spiegazione è il fatto evidente che Aldrin risulta molto più luminoso mentre il LEM è nero come la pece nella foto del 1969 rispetto all'altra fotografia dichiarata level-adj.

Prova a chiederti come sarebbe stato possibile nella foto di Aldrin che hai condiviso, illuminare la sua tuta in modo così deciso lasciando quasi privo di luce il Lem che gli sta dietro e accanto. Pensa allo sportello che sta a 30 cm dietro a lui, come mai non prende alcuna luce?.
Escludiamo il faro, perché avremmo visto le ombre dietro, ma dobbiamo anche escludere un pannello a luce diffusa che avrebbe illuminato sicuramente la parte intorno e dietro ad Aldrin.
Per cui o Aldrin aveva una tuta che emanava luce propria, o siamo di fronte ad una manipolazione tesa a illuminare solo Aldrin, cosa che con un po' di perizia si poteva fare anche per via analogica. 
Anche Kepp nelle sue foto corrette (che hai condiviso) tende a esaltare le figure degli astronauti, seppure in modo meno sfacciato, però se guardi la scansione grezza, tutta quella luminosità la tuta di Aldrin non c'è più e dietro c'è uno sportello del Lem illuminato in modo compatibile con la tuta.
Anche se supponi la presenza di pannelli a luce diffusa, questa è la foto più realistica e che non rende la luce "pazza".
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da chiaroesemplice.

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1 Mese 4 Giorni fa #59257 da CharlieMike
C&S #59256
Grazie per avermi postato la fotografia che cercavo.
Ora posso metterle tutte e tre a confronto.

ORIGINALE NON PROCESSATA


PUBBLICATA SU LIFE NEL 1969


ELABORATA DA KEPP

però se guardi la scansione grezza, tutta quella luminosità la tuta di Aldrin non c'è più e dietro c'è uno sportello del Lem illuminato in modo compatibile con la tuta.

Io quello che noto è che la foto "verde", che dovrebbe (???) essere quella originale non processata somiglia in modo impressionante a quella manipolata da Kepp (a parte il verde).

Se c'è una spiegazione PLAUSIBILE la accetto.

P.s.: Non ti avevo forse già detto millemila volte che il giochino del "come sarebbe stato possibile... ?" non funziona? Beh, questa è la millemila e uno (e temo che non sarà l'ultima, purtroppo).


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Mese 4 Giorni fa #59258 da chiaroesemplice
Charliemike:

Io quello che noto è che la foto "verde", che dovrebbe (???) essere quella originale non processata somiglia in modo impressionante a quella manipolata da Kepp (a parte il verde).

Se c'è una spiegazione PLAUSIBILE la accetto.

Lungi da me l'idea di convincerti, ti faccio solo vedere le modifiche fatte da Kepp, così ti fai un'idea.

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1 Mese 4 Giorni fa #59259 da CharlieMike

Charliemike:
Lungi da me l'idea di convincerti, ti faccio solo vedere le modifiche fatte da Kepp, così ti fai un'idea.
Quindi in sintesi, abbiamo:
- una foto originale (???) dove il LEM ha, "più o meno", la stessa luminosità di Aldrin
- una foto pubblicata nel 1969 su LIFE dove Aldrin è luminosissimo a confronto del LEM che scompare nel nero
- una foto elaborata da Kepp simile a quella originale dove avrebbe solo tolto il verde.

Capisco che nel '69, in camera oscura, si possono fare incredibili magheggi, ma perchè LIFE avrebbe scurito il LEM se nell'originale (???) era perfettamente visibile?


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Mese 4 Giorni fa #59260 da Crotti

Crotti:

Aridaje con 'sta storia: torno a dirti che se la quantità totale di radiazioni che rovina una pellicola è "X", che questa sia assorbita in 7 secondi o in 8 ore, sempre "X" rimane. Oltre al fatto che stiamo discutendo di lana caprina, visto che i 1,369 microsievert giornalieri a quanto pare si riferiscono alla radioattività emessa dal solo terreno lunare  

Attenzione, non confondere microsievert (milionesimi di sievert) e millisievert (millesimi di sievert), e purtroppo alla base della confusione ci sono ancora loro, le IA a cui tu hai chiesto i dati.
Lasciamo perdere le IA e prendiamo invece questa pagina di wikipedia che parla di radiografie umane (sicuramente meno invasive si uno scanner aereoportuale), e vediamo che una banale radiografia varia da 0,05 a 0,7 millisievert. 
Ti metto il link così controlli anche tu.
it.wikipedia.org/wiki/Sievert
Quanto dura una radiografia? meno di un secondo, arrotondiamola a 1 sec. 
Facciamo il dato medio delle semplici radiografie e abbiamo 0,35 ms. (ho escluso le TAC e radioterapie)
Adesso riprendiamo il dato dei millisievert al secondo presi sulla Luna ricavata dai dati di Chang'e 4, ossia 1369 μSv/day che sono 1,369 millisievert al giorno e che danno  0,0000158 millisiever al secondo.

Facciamo la divisione e abbiamo 0,35/0,0000158 = 22.151,89, ossia la fonte che produce i raggi di una radiografia è oggettivamente 22.151,89 volte più potente delle radiazioni lunari.
Non solo, la radiografia la si fa nudi, mentre le pellicole dentro la Hasselblad erano all'interno di una scatola metallica con uno spessore di circa 1,5 mm. 
Questo spiega perfettamente perché uno scanner aeroportuale poteva rovinare definitivamente le pellicole, mentre l'esposizione alla radioattività lunare, con pellicole protette da involucri metallici dava come risultato un debole inquinamento.
Per un astronauta stare un giorno sulla Luna senza protezioni sarebbe equivalso ad assorbire una quantità di radiazioni  pari a 4 radiografie. Ma questo dato va corretto perché l'astronauta non era nudo, ma coperto da una tuta che fermava sicuramente il vento solare, non i GCR e non i neutroni, ma il vento solare fatto da elettroni sì.
Per cui per brevi permanenze siamo all'interno di situazioni perfettamente gestibili.
Per lunghe permanenze, come quelle previste dalle missioni Artemis, ovviamente il problema radiazioni non può essere affrontato come lo si affrontò con le missioni Apollo, lo dicono i dati, ma gli stessi dati dimostrano che permanenze sulla Luna fino a tre giorni, la dose radioattiva ricevuta non era né mortale e nemmeno dannosa per la salute.
 
Mi dispiace, ma qui l'unico a fare una grande confusione sei tu. Io ho sempre parlato di microsievert, non di millisievert, come riportato in tutti i link che ho messo  www.museodellaradioattivita.it/ft_search...on%20essere%20letale      www.futuroprossimo.it/2020/09/brutte-not...e-radioattiva-molto/     www.globalscience.it/22558/le-radiazioni-sulla-luna/    1369 microsievert al giorno, emanati dal terreno lunare misurati dai cinesi, sono 57 microsievert all'ora. (1369:24=57). 57 microsievert all'ora sono 0,95 microsievert al minuto (57 microsievert : 60 minuti=0,95 al minuto). 0,95 microsievert al minuto, sono 0,01583 al secondo (0,95:60 secondi=0,01583). La dose emanata da uno scanner a bagaglio a mano è di 0,05 microsievert al secondo, ovvero poco più del triplo, al secondo, di quella lunare. Significa che 0,05 microsievert moltiplicati per 10 secondi di permanenza sotto lo scanner (abbondiamo), equivalgono a 0,5 microsievert.  Che significa che 10 secondi sotto lo scanner, equivalgono a circa 31,58 secondi sulla superficie lunare (0,5 : 0,01583=31,58). Anche volendo esagerare, e decuplicando quel dato, diventerebbero 315,8 secondi (31,58 x 10= 315,8), che significano poco più di 5 minuti....quindi 10 secondi di scanner equivarrebbero alla dose di radiazioni assorbita sulla luna in 5 minuti. E visto che le pellicole sulla luna non ci sono rimaste 31,58 secondi, e manco 5 minuti come nell'esempio forzato, ma ben 8 ore, come si spiega l'assenza totale di degrado tipico da radiazioni sulle pellicole? E ti ri-ri-ripeto, che quello cinese è un dato che fa riferimento alla radiazione che arriva dal terreno lunare, alla quale bisogna aggiungere la quota parte di radioattività che arriva dal cosmo (raggi beta, raggi ultravioletti ad alta frequenza, raggi x, raggi gamma, venti solari e raggi cosmici ad alta energia). Poi ci sarebbero da conteggiare anche le radiazioni che le pellicole hanno cuccato dentro il LEM, durante gli 8 giorni di viaggio tra andata e ritorno ed il doppio passaggio nelle Fasce di Van Allen...una bella zuppa direi.
P.S. Non so cosa c'entrino le radiografie, i danni alle pellicole si verificano già sotto un normale scanner aereoportuale. Sottoponi le pellicole ad una macchina radiografica se vuoi avere un riscontro in quel senso. Anche se penso che rimarresti molto deluso, visto che una macchina per radiografie può facilmente arrivare a 500 microsievert al secondo o più, quindi circa 10.000 volte la dose di uno scanner aeroportuale per bagagli al secondo (che è di 0,05 microsievert al secondo). D'altronde già solo prendendo il dato massimo che hai postato, ovvero 0,7 MILLIsievert al secondo, questo equivale a 700 MICROsievert, ovvero più della metà della dose emanata in un giorno dal terreno lunare, che è 1369 MICROsievert.Pensa che botta!!

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59261 da Roberto70
Rimosso
 

I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da Roberto70.

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59262 da redazione

CHARLIEMIKE: una foto pubblicata nel 1969 su LIFE dove Aldrin è luminosissimo a confronto del LEM che scompare nel nero

Ragazzi fermatevi, perchè con questa foto di LIFE state inseguendo un fantasma. Mi spiego:

Se c’è una cosa che i non-fotografi faticano a capire (parlo di tutti, da una parte come dall’altra), è che non è possibile valutare la luminosità/contrasto ASSOLUTI di un’immagine se non hai davanti la pellicola originale (diapositiva per il colore, negativo per il B/N).

Nel momento in cui inizi a stampare, scannerizzare o riprodurre in qualunque modo l’immagine originale, vai necessariamente  a modificare i valori di contrasto/luminosità di TUTTA l’immagine (a meno di uno scan raw, ovviamente).

Nel caso della foto di LIFE, poi, c’è di mezzo anche il passaggio in fotolito (un procedimento necessario per stampare le riviste), e questo di per sè aumenta di molto i contrasti. Specialmente le vecchie fotolito degli anni 60, che stampavano in quadricromia (quattro strati di colore, separati e sovrapposti).

Ecco perchè i neri del LEM si chiudono vistosamente, mentre la tuta di Aldrin diventa ancora più luminosa.Non c'è trucco e non c'è inganno.

L’unica cosa che si può giudicare, in qualunque foto, è la luminosità RELATIVA fra le varie parti dell’immagine. E infatti, se guardate bene, indipendentemente dalla fotolito e dai mille passaggi intermedi, la luminosità della tuta di Aldrin rimane simile alla luminosità del terreno sullo sfondo. (Motivo per cui i fotografi professionisti sospettano la presenza di una fonte aggiuntiva alle spalle del fotografo).


Quindi: la luminosità ASSOLUTA non è mai un parametro valido (a meno di avere davanti lo scatto originale), mentre la luminosità RELATIVA è SEMPRE un parametro valido, indipendentemente dai passaggi subiti dall’immagine.

 
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da redazione.
I seguenti utenti hanno detto grazie : CharlieMike

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59263 da Vizzini
In sole pieno
<a href=" postimg.cc/Q9zFDLb4 " style="color:#800000;" target="_blank" > i.postimg.cc/Q9zFDLb4/AS11-40-5963.jpg " >

In ombra
<a href=" postimg.cc/1VgNVRX1 " style="color:#800000;" target="_blank" > i.postimg.cc/1VgNVRX1/AS11-40-5866.jpg " >

dove 0 = nero e 100 = bianco (valori LAB)

Nota: il bianco delle tute non tocca mai il 100, è sempre sapientemente controllato intorno a 90-92.
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da Vizzini.

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59264 da Roberto70
Massimo,
la suola azzurra (illuminata) degli stivali (#59261) come si spiega?

I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da Roberto70.

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59265 da redazione
ROBERTO: Quella che hai linkato è una foto ridicola. Toglila di mezzo please. Se spingi contrasti e saturazione oltre la scala, ottieni quelle porcherie inguardabili.
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da redazione.

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59266 da Roberto70
Massimo,
ok, ma l'ho presa dallo Hulton archive non da paperopoli.. quindi l' Hulton Archive ha foto di merda.


Un bellissimo reportage tra gli scaffali e il lavoro dello Hulton Archive, una delle più ricche e illustri raccolte di immagini britanniche

I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da Roberto70.

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1 Mese 4 Giorni fa #59267 da chiaroesemplice
Crotti:

La dose emanata da uno scanner a bagaglio a mano è di 0,05 microsievert al secondo, ovvero poco più del triplo, al secondo, di quella lunare. Significa che 0,05 microsievert moltiplicati per 10 secondi di permanenza sotto lo scanner (abbondiamo), equivalgono a 0,5 microsievert.  Che significa che 10 secondi sotto lo scanner, equivalgono a circa 31,58 secondi sulla superficie lunare (0,5 : 0,01583=31,58).

Attenzione quando prendi i dati, oggi effettivamente gli scanner aereoportuali sono molto meno "radioattivi" di un tempo e salvano pellicole fino a 800 ASA per un passaggio, addirittura vengono scannerizzate le persone. 
Se mi prendi il dato odierno non ha senso, visto che a quelle dosi in microsievert non si danneggiano le pellicole.
Ma un tempo non era così e noi dobbiamo fare riferimento all'epoca, non a oggi.
Ti metto una tabella sulla dose che poteva emettere uno scanner dell'epoca rispetto ad oggi e la differenza è incredibile. (fonte ChatGPT)
Tipo di scanner
Vecchi scanner bagagli  Anni '70–'90     1–10 mSv          Possibili danni anche dopo una sola scansione
Moderni scanner bagagli 2000–oggi    < 0,1 mSv            Minimo rischio
Scanner corpo (oggi)2010–oggi           < 0,1 µSv            Nessun effetto

Come vedi fino agli anni 90 la potenza degli scanner poteva arrivare a 10 mSv, e solo oggi sono sotto il millisievert, e sotto il microsievert per gli scan body. E infatti oggi non le pellicole non si danneggiano.

Per cui se rifacciamo il tuo conteggio con questi nuovi dati si conferma l'enorme potenza che avevano gli scanner che rovinavano le pellicole, rispetto agli scanner moderni e anche rispetto alle radiazioni lunari.
Comunque sulla discussione relativa a questo argomento (scanner aeroportuali/radiazioni lunari) visto le posizioni antitetiche e i dati differenti a cui facciamo riferimento, direi che ognuno può rimanere del proprio parere.

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59268 da dartor

......
Ma un tempo non era così e noi dobbiamo fare riferimento all'epoca, non a oggi.
Ti metto una tabella sulla dose che poteva emettere uno scanner dell'epoca rispetto ad oggi e la differenza è incredibile. (fonte ChatGPT)
Tipo di scanner
Vecchi scanner bagagli  Anni '70–'90     1–10 mSv          Possibili danni anche dopo una sola scansione
Moderni scanner bagagli 2000–oggi    < 0,1 mSv            Minimo rischio
Scanner corpo (oggi)2010–oggi           < 0,1 µSv            Nessun effetto

Come vedi fino agli anni 90 la potenza degli scanner poteva arrivare a 10 mSv, e solo oggi sono sotto il millisievert, e sotto il microsievert per gli scan body. E infatti oggi non le pellicole non si danneggiano.
Non me ne voglia redazione, ma se la usa a suo favore per "dimostrare" i suoi "ragionamenti", e a me dice un'altra cosa, mi sembra corretto riportarlo.

GPT-4o mini
 Gli scanner per i bagagli utilizzati negli aeroporti negli anni '70 e '90, in particolare quelli a raggi X, emettevano radiazioni a livelli molto bassi, simili a quelli degli scanner per il controllo dei passeggeri. La dose di radiazione emessa da questi scanner era generalmente nell'ordine di microSievert (µSv), che è mille volte inferiore a un millisievert (mSv).
 La dose di radiazione per un singolo passaggio attraverso uno scanner a raggi X per bagagli era tipicamente molto bassa, spesso nell'ordine di 0,1 µSv o meno. Per contestualizzare, un passeggero che attraversa uno scanner a raggi X per bagagli riceveva un'esposizione di radiazione trascurabile rispetto all'esposizione annuale media di circa 2-3 mSv da fonti naturali.

Tra 0,1 microsievert e 10 millisievert c'è una bella differenza....
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da dartor.

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1 Mese 4 Giorni fa #59269 da redazione
DARTOR: va bene, ma non ho capito quale è il punto. A cosa serve dimostrare quanto potenti erano gli scanner negli anni '70? 

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1 Mese 4 Giorni fa #59270 da dartor
Lui dice:
- gli scanner arrivavano a 10 millisievert (10.000 microsievert), ovvio che i rullini si rovinavano!!
- durante le 8 ore sulla Luna hanno subito solo 0,45 millisievert (450 microsievert) di radiazioni, ovvio che ci sia poco degrado!!

A me però dice che gli scanner arrivavano a 0,1 microsievert da confrontare coi 450 (che dice lui) e non 10.000. C'è una discreta differenza, quindi se ha fonti diverse da ChatGPT, che ci dica.....

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59271 da redazione
DARTOR: Capito.

Allora avevo ragione io fin dall'inizio: evitate di mettere una IA contro l'altra, perchè non si arriva da nessuna parte.

Ma poi scusa, ormai C&S ci ha spiegato in lungo e in largo che i danni da radiazioni sono la nebbiolina verdina degli scan ASJ. Ora noi dobbiamo solo stabilire se è vero che quelli sono danni da radiazione oppure no. Chissenefrega di sapere quanta radiazione effettiva c'è sulla luna, a questo punto? (Non avrà mica deciso di fare retromarcia, per caso?)
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da redazione.

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59272 da Roberto70
Allora avevo ragione io fin dall'inizio: evitate di mettere una IA contro l'altra, perchè non si arriva da nessuna parte.

Perdonami Massimo,
ma non è così.. non esiste una IA contro l'altra.. esistono differenti interpretazioni.
Ma se la domanda è dettagliata le IA, a parte le sfumature, rispondono nello stesso modo.
Un esempio classico è quello della velocità massima che può raggiungere una auto perchè quello è un dato OGGETTIVO e viene dichiarato dalla fabbrica. Quindi se fai la stessa domanda a 100 IA differenti la risposta sarà sempre la stessa.
Se usi la IA per rispondere alle domande devi NECESSARIAMENTE inserire un link e la domanda in modo che tutti possano verificare. Per questo motivo io uso Gemini.. gratis.
Io non la escluderei perchè può essere molto utile.. ma il sito è tuo e quindi..

I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da Roberto70.

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1 Mese 4 Giorni fa - 1 Mese 4 Giorni fa #59273 da redazione

ROBERTO: Un esempio classico è quello della velocità massima che può raggiungere una auto perchè quello è un dato OGGETTIVO e viene dichiarato dalla fabbrica.

Se è un "dato oggettivo" non hai nessun bisogno della IA. Vai sul sito della fabbrica, e prendi il dato oggettivo. Oppure vai su Wikipedia e lo trovi. Dopodichè vieni qui sul sito e ARGOMENTI CON PAROLE TUE.

Io non so più come dirvelo: potete usare la IA come volete, per raccogliere informazioni, ma non per DIMOSTRARE qualche cosa. La dimostrazione dovete farla voi.

E' davvero così difficile capire la differenza fra le due cose? Perchè io comincio anche a stufarmi di questa storia. Sarà la quinta volta che spiego lo stesso concetto.

 
Ultima Modifica 1 Mese 4 Giorni fa da redazione.

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1 Mese 4 Giorni fa #59274 da Crotti

Crotti:

La dose emanata da uno scanner a bagaglio a mano è di 0,05 microsievert al secondo, ovvero poco più del triplo, al secondo, di quella lunare. Significa che 0,05 microsievert moltiplicati per 10 secondi di permanenza sotto lo scanner (abbondiamo), equivalgono a 0,5 microsievert.  Che significa che 10 secondi sotto lo scanner, equivalgono a circa 31,58 secondi sulla superficie lunare (0,5 : 0,01583=31,58).

Attenzione quando prendi i dati, oggi effettivamente gli scanner aereoportuali sono molto meno "radioattivi" di un tempo e salvano pellicole fino a 800 ASA per un passaggio, addirittura vengono scannerizzate le persone. 
Se mi prendi il dato odierno non ha senso, visto che a quelle dosi in microsievert non si danneggiano le pellicole.
Ma un tempo non era così e noi dobbiamo fare riferimento all'epoca, non a oggi.
Ti metto una tabella sulla dose che poteva emettere uno scanner dell'epoca rispetto ad oggi e la differenza è incredibile. (fonte ChatGPT)
Tipo di scanner
Vecchi scanner bagagli  Anni '70–'90     1–10 mSv          Possibili danni anche dopo una sola scansione
Moderni scanner bagagli 2000–oggi    < 0,1 mSv            Minimo rischio
Scanner corpo (oggi)2010–oggi           < 0,1 µSv            Nessun effetto

Come vedi fino agli anni 90 la potenza degli scanner poteva arrivare a 10 mSv, e solo oggi sono sotto il millisievert, e sotto il microsievert per gli scan body. E infatti oggi non le pellicole non si danneggiano.

Per cui se rifacciamo il tuo conteggio con questi nuovi dati si conferma l'enorme potenza che avevano gli scanner che rovinavano le pellicole, rispetto agli scanner moderni e anche rispetto alle radiazioni lunari.
Comunque sulla discussione relativa a questo argomento (scanner aeroportuali/radiazioni lunari) visto le posizioni antitetiche e i dati differenti a cui facciamo riferimento, direi che ognuno può rimanere del proprio parere.
Scusa eh, ma in American Moon, al minuto 2:24:55, si vede il bollettino ufficiale della Kodak, datato 8 Aprile 2003; significa che i test saranno stati fatti al massimo nel 2002, quindi che cavolo c'entrano i dati degli scanner anni 70-90?  E tu dici, con fonte ChatGPT, che dal 2000 al 2010 la dose di radiazioni era di 0,1 MILLIsievert, significa che equivale a 100 MICROsievert. Ma allora:
Domanda 1 - Quella dose di 0,1 MILLIsievert, pari a 100 MICROsievert, a quale unità temporale fà riferimento? Un giorno, un'ora, un minuto, o un secondo? Perchè a me, sia ChatGPT che Gemini, dicono che la dose in MICROsievert al secondo, di uno scanner moderno si attesta tra gli 0,01-0,02 MICROsievert ad ogni singolo secondo.Però può arrivare anche a 0,05 MICROsievert al secondo, che infatti è il dato che ho utilizzato io, proprio per non essere tacciato di utilizzare dati al ribasso. Anzi, nel mio post #59260, ho volutamente forzato le tempistiche, calcolando un tempo di permanenza sotto lo scanner di 10 secondi (mentre nella realtà, questo difficilmente supera i 6-7 secondi) e poi ho pure forzato ulteriormente la situazione decuplicando il dato: qui il periodo a cui faccio riferimento, così è più comodo per tutti:
"La dose emanata da uno scanner a bagaglio a mano è di 0,05 microsievert al secondo, ovvero poco più del triplo, al secondo, di quella lunare. Significa che 0,05 microsievert moltiplicati per 10 secondi di permanenza sotto lo scanner (abbondiamo), equivalgono a 0,5 microsievert.  Che significa che 10 secondi sotto lo scanner, equivalgono a circa 31,58 secondi sulla superficie lunare (0,5 : 0,01583=31,58). Anche volendo esagerare, e decuplicando quel dato, diventerebbero 315,8 secondi (31,58 x 10= 315,8), che significano poco più di 5 minuti (5,2 per l'esattezza)....quindi 10 secondi di scanner equivarrebbero alla dose di radiazioni assorbita sulla luna in 5,2 minuti. E visto che le pellicole sulla luna non ci sono rimaste 31,58 secondi, e manco 5,2 minuti come nell'esempio forzato, ma ben 8 ore, come si spiega l'assenza totale di degrado tipico da radiazioni sulle pellicole?"

Ma visto che sono molto generoso, voglio strabordare: decuplichiamo ancora x 10 quei 5,2 minuti...diventano 52 minuti. Significa che 10 secondi sotto lo scanner, equivarrebbero a 52 minuti sulla superficie lunare. E bastano per rovinare la pellicola. Per cui andiamo alla seconda domanda, ovvero:
Domanda 2 - Se nell'esempio forzatissimo che ho fatto, ovvero 10 secondi sotto lo scanner = 52 minuti sulla luna, e le pellicole sono vistosamente rovinate, in 8 ore consecutive sulla Luna, pari a 480 minuti, cosa succede alla pellicola, secondo te?E' normale vedere la totale assenza dei danni tipici da radiazioni sulle pellicole, sia nelle scansioni grezze (il verdino non c'entra un tubo, visto che è presente pure nelle foto di Apoolo 7 e Apollo 9), sia nelle stampe del 1970, e sia nelle prime copie originali delle pellicole di Douglas Arnold?

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1 Mese 4 Giorni fa #59275 da dartor
Radiazioni.

Problema 1 - Quantità, come ampiamente dimostrato.

Problema 2 - Qualità, se è vero che i raggi X producono danni tendenzialmente omogenei, impattando su contrasto, predominanza di un colore, ecc..... i raggi cosmici avrebbero dovuto provocare danni "puntuali", non diffusi. Quindi punti, zone, righe, e simili.

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1 Mese 4 Giorni fa #59276 da chiaroesemplice

Domanda 2 - Se nell'esempio forzatissimo che ho fatto, ovvero 10 secondi sotto lo scanner = 52 minuti sulla luna, e le pellicole sono vistosamente rovinate, in 8 ore consecutive sulla Luna, pari a 480 minuti, cosa succede alla pellicola, secondo te?E' normale vedere la totale assenza dei danni tipici da radiazioni sulle pellicole, sia nelle scansioni grezze (il verdino non c'entra un tubo, visto che è presente pure nelle foto di Apoolo 7 e Apollo 9), sia nelle stampe del 1970, e sia nelle prime copie originali delle pellicole di Douglas Arnold?

Come ti avevo avvertito sulla questione scanner bisogna chiudere, lo ha detto anche Massimo, perché non abbiamo dati oggettivi sull'effettivo livello di radiazione di quegli apparecchi, quando  gli scanner non erano "film safe", e dove c'era pure il problema che ogni aeroporto aveva il suo scanner particolare.
Oggi gli scanner garantiscono la mancanza di danni fino a pellicole di 800 ASA per cui è ovvio che la dose negli scanner moderni è sotto il microsievert, ma non ha senso fare confronti con quello che succedeva allora.
Quando i danni si producevano sicuramente le dosi non potevano essere sottomultipli di microsievert, visto che basta un viaggio di 6 ore in aereo per far ricevere alle pellicole una dose radioattiva di ben 30 microsievert, (e questo non lo dice una IA è un dato oggettivo)
tcs-mymed.ch/it/viaggiare-in-salute/medi...-esposizione-davvero
Capisci che se nemmeno 30 microsiever possono essere dannosi per le pellicole, visto che a nessuno è mai successo di rovinare le pellicole solo per avere fatto un viaggio in aereo di 6 ore, i conti che fai non tornano, se gli scanner di una volta rovinavano le pellicole, erano ben oltre la soglia di quei 30 microsievert.
Comunque per me basta, non abbiamo dati oggettivi e affidarsi alle IA abbiamo visto che i dati se le inventano contraddicendosi a vicenda. 
Più interessante è invece capire se le pellicole lunari non mostravano danni da radiazione come dici tu.
La Nasa ha sempre detto che questi danni ci sono, e non solo per viaggi sulla Luna, ma anche sotto le fasce di Van Allen. Infatti se sfogli questo importante pdf, c'è uno studio sui danni da radiazione sulle pellicole fatto sul programma Shuttle e Skylab. 
Infatti l'introduzione dice:
The Shuttle and its cargo are occasionally exposed to a large enough amount of radiationto create nonimage forming exposures (fog) on photographic flight film. The sensitivity of photographic films to significant space radiation was investigated during several NASA programs including Skylab
ntrs.nasa.gov/api/citations/19960007133/...oads/19960007133.pdf


Questo significa che le radiazioni erano una caratteristica non delle sole missioni oltre l'orbita bassa, ma danni erano riscontrabili anche sotto, ovviamente con danni proporzionali alla durata delle missioni e all'orbita percorsa. Per cui trovare un danno (basso) in Apollo 7 è assolutamente normale, danno che se però viene confrontato con quello di Apollo 11, sembra quasi non esserci, ma osservandolo bene c'è.
Anche Shuttle e Skylab ne hanno sofferto.
In quel pdf forse c'è l'unico studio che si spinge a spiegare la caratteristica dei danni, cosa che serve a noi per capire se è compatibile con i danni delle scansioni grezze.
La prima descrizione importante è questa a pag. 6:
This exposure results in a density greater than the base, plus fog and increases apparent graininess. The large amounts of activity and the nonfocused nature of the radiation result in an even exposure throughout the film.
Tradotto:
Questa esposizione determina una densità maggiore rispetto alla base, più nebbia, e aumenta la granulosità apparente. L'elevata attività e la natura non focalizzata della radiazione garantiscono un'esposizione uniforme su tutta la pellicola.
(sta parlando dei negativi, e densità maggiore è la parte scura del negativo che sviluppando diventa la zona chiara, per cui è come se ci fosse un chiarore diffuso.)

Come si può capire i danni non sono quelli tipici dei passaggi sotto gli scanner, che si concentrano in zone della pellicola, ma sono uniformemente distribuiti su tutta la pellicola, anche se condividono con gli altri la nebbia e la granulazione.
Nel prossimo messaggio se ti interessa ti aggiungo anche gli altri danni che descrive il documento.
 

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1 Mese 3 Giorni fa #59278 da redazione
C&S: da pag 33 del tuo pdf:

Domanda 31 - Se i tecnici della AUDI temono il blocco completo delle parti meccaniche della sonda dopo soltanto dieci minuti di permanenza nell'ombra lunare, come può continuare a funzionare una macchina fotografica, che in quell'ombra ci è rimasta per oltre mezz'ora, ed i cui meccanismi sono molto più precisi e delicati di quelli di un veicolo lunare?

Per la dispersione di calore io ho calcolato mezz’ora dal momento in cui il LEM viene depressurizzato, mentre tu hai calcolato solo 5 minuti, ovvero il tempo che la fotocamera trascorre all’esterno del LEM, prima del primo scatto.

Ma la fotocamera inizia a disperdere il calore accumulato sin dal momento della depressurizzazione, non quando “esce” fisicamente all’esterno. Perchè non hai considerato i 25 minuti INTERNI al LEM, prima dell’uscita?

 

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1 Mese 3 Giorni fa #59279 da CharlieMike
Io non so nulla di sivert micro, milli o nano. Non ho la più pallida idea della differenza fra raggi alfa, beta, charlie, delta e tutto l'alfabeto greco.

A mio avviso il confronto con gli scanner aeroportuali lascia un po il tempo che trova: sono raggi diversi e potenze in gioco diverse.
L'unica cosa comparabile sono i tempi di esposizione.

Nella mia ignoranza l'unica cosa che posso fare è paragonare i danni da radiazioni veri e le fotografie lunari dichiarate danneggiate.

Finora tutti i danni da radiazioni delle foto lunari che ho visto sono solo un velatino verde uniforme, velatino che invece non ho riscontrato su nessuna foto realmente danneggiata da radiazioni che ho visto finora.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Mese 3 Giorni fa #59280 da CharlieMike

Ma la fotocamera inizia a disperdere il calore accumulato sin dal momento della depressurizzazione, non quando “esce” fisicamente all’esterno. Perchè non hai considerato i 25 minuti INTERNI al LEM, prima dell’uscita?
Se non ricordo male le lezioni di fisica a scuola, un gas che perde pressione cala di temperatura in maniera proporzionale, indipendentemente dalla temperatura esterna.
(È il principio di funzionamento dei frigoriferi).


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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