- Messaggi: 329
- Ringraziamenti ricevuti 29
Le risposte di C&S alle 42 domande di AM
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3652
- Ringraziamenti ricevuti 534
M.M.
BASTA ANDARE OT!
Devo mettermi a bestemmiare????
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1287
- Ringraziamenti ricevuti 425
La volete capire una volta per tutte, o qui ciascuno continua a farsi i cazzi suoi?
Questa NON E' Una discussione sul Moonhoax, è una discussione sulle risposte di C&S.
Questa NON E' Una discussione sul Moonhoax, è una discussione sulle risposte di C&S.
Questa NON E' Una discussione sul Moonhoax, è una discussione sulle risposte di C&S.
Questa NON E' Una discussione sul Moonhoax, è una discussione sulle risposte di C&S.
Questa NON E' Una discussione sul Moonhoax, è una discussione sulle risposte di C&S.
Questa NON E' Una discussione sul Moonhoax, è una discussione sulle risposte di C&S.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Andrea_1970
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 525
- Ringraziamenti ricevuti 162
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1287
- Ringraziamenti ricevuti 425
Sul primo lui ha già affermato che i danni esistono (la famosa “nebbiolina” verde), mentre sul secondo aspettiamo chiarimenti.
Mentre prima del 2004 - afferma C&S - non furono mai fatte scansioni degli originali, ma solo delle copie-contatto.
Ovviamente resta valida anche la domanda su Douglas Arnold.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1287
- Ringraziamenti ricevuti 425
Infatti te lo sei perso, ha già risposto su questo.ANDREA: Forse me lo sono perso... sono stati pubblicati da C&S i consumi di energia dei vari dispositivi che utilizzavano le batterie non ricaricabili ?
Visto che è da solo, evitiamo almeno di fargli le stesse domande due volte.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Ecco ma, in attesa delle sue risposte, chiedo a te che sei esperto di fotografia: le stampe delle foto degli anni 70 sono frutto di "copie contatto"? E secondo, facendo le copie contatto e stampando le foto, spariscono i danni da radiazioni? Perchè se così fosse, quando hai lasciato i rullini sotto lo scanner dell'aereoporto, bastava che Toscani facesse delle "copie contatto" et voilà, tutto risolto e lavoro recuperato perfettamente no?CROTTI: Ti risponderà C&S, ma intanto ti chiarisco una cosa: lui ha già affermato che esistono DUE SET di scansioni grezze. Il primo è quello "verdino" (del 2004) attribuito a Kipp Teague, il secondo è quello dell'Università dell'Arizona, del 2007.
Sul primo lui ha già affermato che i danni esistono (la famosa “nebbiolina” verde), mentre sul secondo aspettiamo chiarimenti.
Mentre prima del 2004 - afferma C&S - non furono mai fatte scansioni degli originali, ma solo delle copie-contatto.
Ovviamente resta valida anche la domanda su Douglas Arnold.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
www.life.com/history/apollo-11-to-the-mo...azine-lunar-landing/
<img src=" static.life.com/wp-content/uploads/migrated/2012/08/611.jpg " >
In queste foto si possono notare tutti gli hot-spots che 40 anni dopo sono stati cancellati con photoshop.
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3652
- Ringraziamenti ricevuti 534
Scusa l'ignoranza Massimo.non furono mai fatte scansioni degli originali, ma solo delle copie-contatto.
Cosa è una "copia-contatto"?
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Stessa cosa su queste stampe originali delle foto della NASA del 1970 www.abebooks.com/paper-collectibles/Twel...1435/bd#&gid=1&pid=1E infatti non capisco cosa c'entrano le scannerizzazioni del 2004 o del 2007 quando ci sono le riviste del 1969 (Life per dire) che pubblicavano le foto di apollo 11.
www.life.com/history/apollo-11-to-the-mo...azine-lunar-landing/
<img src=" static.life.com/wp-content/uploads/migrated/2012/08/611.jpg " >
In queste foto si possono notare tutti gli hot-spots che 40 anni dopo sono stati cancellati da photoshop.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3652
- Ringraziamenti ricevuti 534
Se queste sono fotografie datate 11 Agosto 1969, io vedo la stessa foto di Aldrin sulla scaletta che adesso mi si racconta è stata aggiustata da Kipp Teague con Photoshop.E infatti non capisco cosa c'entrano le scannerizzazioni del 2004 o del 2007 quando ci sono le riviste del 1969 (Life per dire) che pubblicavano le foto di apollo 11.
www.life.com/history/apollo-11-to-the-mo...azine-lunar-landing/
In queste foto si possono notare tutti gli hot-spots che 40 anni dopo sono stati cancellati con photoshop.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1287
- Ringraziamenti ricevuti 425
E’ praticamente un duplicato dell’originale, ottenuto “appoggiando” un rullo vergine sul rullo già esposto. Fai passare la luce, e il rullo vergine “copia” l’immagine dell’originale, fotogramma per fotogramma. L’unica differenza fra un originale e una copia-contatto è un leggero aumento dei contrasti nella seconda.CHARLIEMIKE Scusa l'ignoranza Massimo. Cosa è una "copia-contatto"?
Il caso storico più famoso di copia-contatto è il filmato di Zapruder. L’originale in S-8 fu subito duplicato in tre copie identiche (positivo su positivo), che sono quelle poi circolate negli anni successivi. L’originale nel frattempo è scomparso, e nessuno sa chi ce l’abbia. (Succede sempre con i filmati di scarsa importanza: gli originali spariscono nel nulla).
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3652
- Ringraziamenti ricevuti 534
Sulla varietà di foto pre-2005 ricordo a tutti che esiste il libro Full Moon edito da Michael Light, di cui parla anche l'Apollo Journal, uscito nel '99, credo. Sono queste le prime scansioni digitali fatte da negativi e diapositive originali. La filiera in quel caso era rivolta alla selezione e stampa di uno specifico progetto editoriale, quindi non esistono file di alcun tipo da consultare. Il suddetto Light sull'Apollo Journal ricorda come all'epoca esistessero copie contatto datate e invecchiate male, vessate praticamente da ogni tipo di problema di invecchiamento e incorretta archiviazione.
www.michaellight.net/fm-images
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Il sito del progetto non esiste più ma lo si ritrova nella wayback machine. Vi si trovano le specifiche tecniche dell'operazione. Non ho salvato il link, è roba che ho in archivio da anni.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- chiaroesemplice
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 286
- Ringraziamenti ricevuti 29
Sull'uso fuori luogo dell'IA in questo forum ti do perfettamente ragione.
1) I rulli originali non sono mai stati scannerizzati prima del 2004.
2) Dal ’69 al 2004 sono circolate solo copie-contatto.
3) Gli scan che compaiono su Apollo Journal sono scan di queste copie-contatto, leggermente modificati da KT.
Non proprio, la 1 e 2 sono corrette, ma non la 3, perché basta farsi un giro sull'AJ per vedere che la maggior parte delle scansioni proposte ha la sigla (OF300), per cui provengono da scansioni originali, anche se molte modificate da Kepp.
Precedentemente al 2004 si possono trovare le vecchie pagine dell'Apollo journal, ma non abbiamo la sicurezza che i link presenti portino effettivamente a file dell'epoca e non a file successivamente modificati, per cui l'analisi diventa poco obiettiva.
Bene, facciamola questa puntata, altrimenti fatta a pezzettini di questa storia delle scansioni non si capisce più niente. Non voglio farmi venire il sospetto che tu stia rimescolando le acque, ma a questo punto devi fare chiarezza completa.
Massimo... io non sono il portavoce della Nasa, di quello forse si può accusare Attivissimo che con la Nasa ha collaborato. Io mi sono sempre definito debunker 2.0 e ragiono nel modo in cui ragioni tu, ossia di quello che dice la nasa voglio sempre i riscontri. E ragionando per riscontri sono riuscito a capire qualcosa sulla questione foto, cosa abbastanza complicata, perché ad un certo punto la Nasa della questione foto se ne libera, mette in pensione il bravo Kepp e affida all'università dell'Arizona tutto il malloppo.
Da dove si partiva? Da scansioni fatte nei laboratori della nasa con tre evidenti difetti: il primo è la bassa risoluzione dello scanner, ben al di sotto dei dettagli che potrebbe riprodurre una pellicola 160 ASA, figuriamoci le 64 ASA dove la grana della pellicola è microscopica.
Il secondo problema erano le correzioni fatte a mano da Kepp, considerate "artistiche", lui in pratica lavorando con Photoshop aveva applicato correzioni ad hoc e questo va bene per risolvere il problema estetico, ma se si vuol fare uno studio scientifico approfondito sulle foto può essere un problema soprattutto se unito alla risoluzione non ottimale.
terzo: le scansioni grezze non potevano essere proposte, in quanto anche i bambini sanno che il cielo nero lunare è nero come la pece e non verdino scuro, per di più granulato, per cui la nasa le ha sempre corrette, prima in modo analogico, aggiungendo filtri magenta nel produrre le copie per contatto, e poi con l'intervento artistico di Kepp, per avere costantemente quella che era un'evidenza inoppugnabile: il cielo nero lunare.
Anche le scansioni dell'università sono partite da questo presupposto: il cielo (e dove non si vede il cielo il bordo non impressionato della pellicola) DOVEVANO ESSERE NERI, quella è un'informazione certa, non in discussione, per cui all'università hanno fatto quattro modifiche:
-hanno scansionato tutte le pellicole, dalla prima all'ultima, anche quelle visibilmente rovinate, partendo dalle missioni Mercury per finire alle missioni Apollo.
-hanno aumentato di molto la risoluzione, tanto da portare i file raw a circa 1,3 GB,
-hanno corretto le foto già a livello di scansione, spostando l'istogramma della scansione in modo che fosse presente nella scansione il nero assoluto in una parte di essa (il cielo se compariva, e dove non c'era il cielo il bordo non impressionato che è stato scansionato comprendendo anche la doppia dentatura della diapositiva).
Questa correzione automatica purtroppo ha reso le foto delle prime due missioni inguardabili, in quanto la correzione del verdino molto presente nelle prime due missioni, ha costretto a una correzione pesante sull'istogramma, modificando la luminosità e aggiungendo dosi massicce di magenta (colore opposto al verde) che doveva annullare la luminosità verde azzurrognola del cielo, ma facendo così hanno abbassato la luminanza e spostato tutta la crominanza della foto. (casa che non ha fatto Kepp, lavorando sull'istogramma con photoshop dove ha addirittura aumentato la luminanza delle cosiddette "luci", e diminuendola solo nel registro delle "ombre", operazione fattibile ma solo manualmente su photoshop)
Per dimostrarlo linko la famosa foto della targa sul montante del Lem in tre versioni:
-come si presentava nella versione grezza della nasa,
- come è stata corretta dall'Università
- e la versione di Kepp oggi condivisa nelle pagine dell'AJ.
Come si vede l'aggiunta di magenta e l'abbassamento della luminosità è stata fatale alla foto dell'università che è diventata una scansione oggettivamente inutilizzabile, (la targa non si legge) mentre all'opposto l'intervento di Kepp ha migliorato la luminosità generale, mantenendo al contempo nere lo ombre e il bordo della diapositiva.
Questo dimostra che se le pellicole fossero state perfette ed immuni da difetti in partenza, queste tre scansioni sarebbero risultata identiche e perfette.
Così non è, per cui è ulteriormente dimostrato che le pellicole delle missioni presentassero seri problemi che dovevano essere in qualche modo corretti.
In generale e dopo aver analizzato molte foto e soprattutto le foto campione, ossia le cosiddette chart, dove è presente il Kodak color control patches, si può dimostrare che la correzione fatta dall'università è direttamente proporzionale ai danni presenti nelle scansioni grezze della nasa, ed in fatti con il proseguire delle missioni, si è riusciti a contenere in parte questo danno, purtroppo non a eliminarlo (dato deducibile da riscontri sulle foto) e le scansioni dell'università dell'Arizona risultano nelle ultime missioni meno tetre e meno spostate sul magenta.
Per cui le scansioni dell'università confermano appieno i problemi presenti nelle scansioni grezze della nasa e che dovevano essere corretti in qualche modo, dimostrano che le scansioni perfette che condivide l'Apollo journal sono il frutto di una correzione mirata a togliere un particolare disturbo presente in varia misura in tutte le foto fatte sulla superficie lunare, migliorandone l'aspetto.
Naturalmente io mi riferisco a foto fatte sulla superficie, per cui in ambienti radioattivi confrontabili e con procedura simili di conservazione dei rullini.
Per le foto fatte in orbita non abbiamo situazione direttamente confrontabili e si possono trovare vari livelli di inquinamento che potevano dipendere da diversi fattori: la risoluzione della pellicola (più è sensibile, più presenterà danni) ma anche dall'accuratezza nel preservare i rullini nei contenitori schermati.
Domanda: ma la bassa qualità delle scansioni grezze della Nasa e la non perfetta luminanza e crominanza di quella dell'università può essere imputata all'uso di scanner che nel 2004 come nel 2007 erano poco evoluti?
Penso che sia l'unica via d'uscita per dimostrare che c'erano danni nelle scansioni ma non nelle pellicole, ma è una pia illusione, gli scanner professionali già nel 2004 (e ancor più nel 2007) erano perfettamente in grado di scansionare foto e diapositive anche ad alta risoluzione.
Crotti:
Le copie per contatto posso essere benissimo corrette in luminanza e crominanza, ma queste correzioni coinvolgono l'intera foto. Se tu vuoi togliere il verdino dai celi poi ti trovi il magenta sulla regolite, ed è quello che si nota in alcune stampe d'epoca.Ecco ma, in attesa delle sue risposte, chiedo a te che sei esperto di fotografia: le stampe delle foto degli anni 70 sono frutto di "copie contatto"? E secondo, facendo le copie contatto e stampando le foto, spariscono i danni da radiazioni? Perchè se così fosse, quando hai lasciato i rullini sotto lo scanner dell'aereoporto, bastava che Toscani facesse delle "copie contatto" et voilà, tutto risolto e lavoro recuperato perfettamente no?
Eccoti un esempio:
I danni da radiazione sulle pellicole passate sotto gli scanner sono spesso più concentrati in punti della pellicola e meno in altri, come gli stessi esempi di AM mostrano, e non possono essere corretti nelle copie di contatto, ma solo con interventi mirati di photoshop, che però ai tempi non esisteva.
Poi un servizio fotografico di un fotografo di grido o era perfetto o non lo si pubblicava, non erano le foto della prima comunione.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Because of the scientific and documentary survey nature of the Apollo images, I have been especially careful in my use of powerful digital tools to not alter them beyond what any good printer might do in making a fine exhibition print. Naturally even this required a host of aesthetic decisions for each image -- for which I am solely responsible -- but in each case I let the information on the film lead me, not vice versa. Color was the most demanding challenge. As explained in the book's essays, the physics of human color perception on the Moon are more complex and subjective than on Earth. Film itself adds its own peculiar characteristics to a recorded image, and the type of film used and processing methods also varied from mission to mission. Color accuracy is further complicated by the fact that in the process of duplication, NASA's masters often gained a blue, green, cyan or yellow cast that simply is not present on the original film. My guide has been the fact that lunar soil, when held in the hand on the Moon's surface, appears as lighter and darker shades of gray.
Italiano trad. google:
Data la natura scientifica e documentaria delle immagini dell'Apollo, ho prestato particolare attenzione nell'uso di potenti strumenti digitali per non alterarle oltre quanto qualsiasi buon tipografo potrebbe fare per realizzare una stampa di qualità da esposizione. Naturalmente, anche questo ha richiesto una serie di decisioni estetiche per ogni immagine – di cui sono l'unico responsabile – ma in ogni caso mi sono lasciato guidare dalle informazioni sulla pellicola, non viceversa. Il colore è stata la sfida più impegnativa. Come spiegato nei saggi del libro, la fisica della percezione umana dei colori sulla Luna è più complessa e soggettiva che sulla Terra. La pellicola stessa aggiunge le sue caratteristiche peculiari a un'immagine registrata, e anche il tipo di pellicola utilizzata e i metodi di sviluppo variavano da missione a missione. La precisione del colore è ulteriormente complicata dal fatto che, nel processo di duplicazione, gli originali della NASA spesso acquisivano una dominante blu, verde, ciano o gialla che semplicemente non è presente sulla pellicola originale. La mia guida è stata il fatto che il suolo lunare, quando tenuto in mano sulla superficie lunare, appare con tonalità di grigio più chiare e più scure.
----
Il verdino radioattivo è una fantasia di CeS. Il suo lungo post qui sopra è pieno zeppo di non sequitur, asserzioni infondate e ragionamenti circolari.
Chi ha avuto in mano le pellicole originali non ha mai riscontrato estesi problemi di radiazioni sulle pellicole.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1287
- Ringraziamenti ricevuti 425
Ok, ti faccio una domanda chiara e semplice: questa "correzione già a livello di scansione" è DICHIARATA dalla ASU (se sì mettimi un link perfavore), o l’hai dedotta tu?C&S: Anche le scansioni dell'università sono partite da questo presupposto: il cielo (e dove non si vede il cielo il bordo non impressionato della pellicola) DOVEVANO ESSERE NERI, quella è un'informazione certa, non in discussione, per cui all'università hanno fatto quattro modifiche: [… ] - hanno corretto le foto già a livello di scansione, spostando l'istogramma della scansione in modo che fosse presente nella scansione il nero assoluto in una parte di essa
Non mi rifare l’intero ragionamento perfavore, quello l’ho già letto, e non ho più la pazienza di un ventenne. Ti chiedo solo se la ASU conferma quello che hai detto, e se sì, dove.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- chiaroesemplice
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 286
- Ringraziamenti ricevuti 29
Il verdino radioattivo è una fantasia di CeS. Il suo lungo post qui sopra è pieno zeppo di non sequitur, asserzioni infondate e ragionamenti circolari.
Chi ha avuto in mano le pellicole originali non ha mai riscontrato estesi problemi di radiazioni sulle pellicole.
E questo da cosa lo deduci? da qualcuno che ha analizzato le copie per contatto?
Allora cerchiamo di ragionare partendo dalla cinematografia.
Secondo te i colossal degli anni 50 o 60 fatti su pellicole che giravano il mondo, erano la stessa pellicola che veniva proiettata in 10.000 sale diverse e in 50 paesi?
Ovviamente no e visto che la traccia audio andava modificata sulla pellicola, la copia per contatto della pellicola originale era assolutamente indispensabile e spesso era copia di copia se le pellicole erano migliaia con tracce audio differenti.
Eppure questi passaggi che prevedevano inevitabilmente copie per contatto non cambiavano più di tanto la qualità delle immagini e soprattutto non introducevano dominanti di colore estranee.
Per cui se c'erano dominanti cromatiche estranee e diverse nelle copie delle foto della Nasa è perché erano state aggiunte volutamente, per correggere qualche problema non perché era colpa della copia.
Sostenere che una copia per contatto introduca varianti cromatiche contrasta con la storia della cinematografia.
Le scansioni grezze della nasa e quella dell'università, scansioni sicuramente fatte sugli originali e su questo non ci piove, (ed erano originali che non venivano certo dati in mano a chichessia), portano ad un'unica conclusione: le pellicole erano problematiche e avevano difetti che andavano corretti e dalle correzioni fatte c'è una perfetta coincidenza rilevabile dalle scansioni.
Poi che il verdino non sia attribuibile ad un danno da radiazione è un altro discorso, ma quel disturbo sulle pellicole c'era, è dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio, se no almeno le scansioni del 2007 dell'università, sarebbero risultate perfette.
A questo si aggiungono le stampe dell'epoca tutte una diversa dall'altra per cui provenienti da duplicati differenti perché anche quelli corretti in modo differente.
E' inutile girarci intorno: se le immagini sui rullini fossero ste perfette tutto questo casino sui duplicati, sulle scansioni e sulle stampe d'epoca colorate in 10 modi differenti, non ci sarebbe stato.
Mi spiace, ma è un'evidenza, nessuno si diverte ad abbruttire una cosa che è bella e perfetta in origine e negli anni 70 la fotografia aveva alle spalle più di 100 anni di evoluzione e si riusciva senza problemi a fare stampe perfette purché si partisse da foto o diapositive perfette.
Visto che non è così trova tu una spiegazione, io l'ho data ed è coerente.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
-- Michael Light
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- CharlieMike
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 3652
- Ringraziamenti ricevuti 534
C&S: "Eppure questi passaggi che prevedevano inevitabilmente copie per contatto non cambiavano più di tanto la qualità delle immagini".Secondo te i colossal degli anni 50 o 60 fatti su pellicole che giravano il mondo, erano la stessa pellicola che veniva proiettata in 10.000 sale diverse e in 50 paesi?
Ovviamente no e visto che la traccia audio andava modificata sulla pellicola, la copia per contatto della pellicola originale era assolutamente indispensabile e spesso era copia di copia se le pellicole erano migliaia con tracce audio differenti.
"Non più di tanto" significa che la cambiavano la qualità delle immagini.
Redazione: "L’unica differenza fra un originale e una copia-contatto è un leggero aumento dei contrasti nella seconda."
Chiedo l'aiuto da casa, ma per i colossal degli anni 50 o 60, fare migliaia di copie per contatto non avrebbe introdotto inevitabilmente del degrado, che sarebbe aumentato progressivamente se "spesso era copia di copia", o sbaglio?
Come facevano in quegli anni a duplicare migliaia di copie mantenendo intatta la qualità?
Le scansioni grezze della nasa e quella dell'università, scansioni sicuramente fatte sugli originali e su questo non ci piove, (ed erano originali che non venivano certo dati in mano a chichessia), portano ad un'unica conclusione: le pellicole erano problematiche e avevano difetti che andavano corretti e dalle correzioni fatte c'è una perfetta coincidenza rilevabile dalle scansioni.
...
ma quel disturbo sulle pellicole c'era, è dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio,
...
se le immagini sui rullini fossero ste perfette tutto questo casino sui duplicati, sulle scansioni e sulle stampe d'epoca colorate in 10 modi differenti, non ci sarebbe stato.
...
si riusciva senza problemi a fare stampe perfette purché si partisse da foto o diapositive perfette.
Visto che non è così trova tu una spiegazione, io l'ho data ed è coerente.
Scusa tanto ma avrei una domanda.
Per fare le fotografie hanno usato delle Hasselblad, notoriamente le macchine fotografiche migliori al mondo.
A meno che non abbiano comprato delle pellicole scadenti dai cinesi, come sarebbe possibile che:
1. "le pellicole (originali n.d.r.) erano problematiche e avevano difetti che andavano corretti"
2. "quel disturbo sulle pellicole (originali n.d.r.) c'era"
3. le immagini sui rullini non fossero perfette
4. Purchè si partisse da foto o diapositive perfette
?
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- Messaggi: 1287
- Ringraziamenti ricevuti 425
Fino a quando è esistito il cinema analogico, le centinaia di copie che andavano in giro per il mondo venivano prodotte da un singolo negativo. Ogni copia quindi era una prima generazione, non c'era decadimento progressivo.CHARLIEMIKE: Chiedo l'aiuto da casa, ma per i colossal degli anni 50 o 60, fare migliaia di copie per contatto non dovrebbe introdotto inevitabilmente del degrado, che sarebbe aumentato progressivamente se "spesso era copia di copia", o sbaglio? Come facevano in quegli anni a duplicare migliaia di copie mantenendo intatta la qualità?
Il caso dell'Apollo è diverso, perchè stiamo parlando di DIAPOSITIVE, non di negativi. Ecco perchè per le dia devi fare la copia positivo-positivo. (Questo riguarda il colore, mente per il B/N usavano il classico negativo).
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Saranno anche più concentrati in certi punti della pellicola (forse), ma stiamo comunque parlando di 5-6 secondi sotto i soli raggi X, le pellicole lunari son state 8 ore consecutive sottoposte a radiazioni ionizzanti come raggi beta, raggi ultravioletti ad alta frequenza, raggi X, raggi gamma, venti solari e raggi cosmici ad alta energia. In ogni caso hai risposto alla domanda che avevo fatto a Massimo, quella che ho fatto a te, visibile nel post #59202 di questa pagina è:Crotti:
Le copie per contatto posso essere benissimo corrette in luminanza e crominanza, ma queste correzioni coinvolgono l'intera foto. Se tu vuoi togliere il verdino dai celi poi ti trovi il magenta sulla regolite, ed è quello che si nota in alcune stampe d'epoca.Ecco ma, in attesa delle sue risposte, chiedo a te che sei esperto di fotografia: le stampe delle foto degli anni 70 sono frutto di "copie contatto"? E secondo, facendo le copie contatto e stampando le foto, spariscono i danni da radiazioni? Perchè se così fosse, quando hai lasciato i rullini sotto lo scanner dell'aereoporto, bastava che Toscani facesse delle "copie contatto" et voilà, tutto risolto e lavoro recuperato perfettamente no?
Eccoti un esempio:<img src=" a.1stdibscdn.com/vintage-nasa-photograph.../15704161_master.jpg " >
I danni da radiazione sulle pellicole passate sotto gli scanner sono spesso più concentrati in punti della pellicola e meno in altri, come gli stessi esempi di AM mostrano, e non possono essere corretti nelle copie di contatto, ma solo con interventi mirati di photoshop, che però ai tempi non esisteva.
Poi un servizio fotografico di un fotografo di grido o era perfetto o non lo si pubblicava, non erano le foto della prima comunione.
"Volevo chiedere a C&S: perchè non ci sono i tipici danni da radiazioni (granulazione, slavamento dei colori, effetto nebbia, ecc) ne nelle scansioni grezze, nè tantomeno nelle stampe delle foto del 1970 e nemmeno nei rullini delle copie originali come quelle di Douglas Arnold?". Tieni presente che tu stesso hai detto che i danni da radiazioni "non possono essere corretti nelle copie di contatto, ma solo con interventi mirati di photoshop, che però ai tempi non esisteva.". Per cui significa che non c'erano danni da radiazioni già sulle pellicole originali, no?
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
- chiaroesemplice
-
- Offline
- Utente
-
- Messaggi: 286
- Ringraziamenti ricevuti 29
Massimo, tutto il discorso sulle scansioni dell'università te lo puoi scordare, non c'è nelle risposte, te l'ho detto come informazione aggiuntiva giusto a conferma dell'ipotesi principale. E' una prova documentale, accontentati.Ok, ti faccio una domanda chiara e semplice: questa "correzione già a livello di scansione" è DICHIARATA dalla ASU (se sì mettimi un link perfavore), o l’hai dedotta tu?
Perché se tu te ne intendi (come penso) almeno come mi intendo io, se io guardo questa diapositiva (AS-40-chart) condivisa dall'università e di cui conosco perfettamente l'originale non c'è bisogno che qualcuno mi dica cosa è successo.
Conoscendo il riferimento (il Kodak color control patches) capisco benissimo cosa hanno fatto per ridurlo in quel modo pietoso.
Ho anche prodotto un file di correzione delle foto dell'università che ho condiviso:
drive.google.com/file/d/1DWc-46il8nexbKb...dPd/view?usp=sharing
Per cui le uniche dichiarazione che contano sono quelle scritte sulle pagine della nasa che chiunque può leggere, e le loro foto condivise nelle loro pagine, nei loro server e nelle pagine di archive gestite da loro e che chiunque può scaricare.
Poi io, che sono uno spacca capello in 4, mi piace andare a trovare altre conferme documentali, ma sinceramente delle dichiarazione di pinco pallo non me ne può fregà de meno.
Vizzini
Michael ha detto una sciocchezza, anche perché non abbiamo nessuna prova che lui abbia tolto i rullini dai freezer e li abbia analizzati, e comunque le modifiche che vengono apportate in fase di duplicazione, se non si applicano filtri, sono quelle che ha detto Massimo, nessuna modifica con dominanza cromatica (e poi non si capirebbe perché dominanza cromatica sempre diversa).NASA's masters often gained a blue, green, cyan or yellow cast that simply is not present on the original film.
-- Michael Light
Crotti
Le radiazione sulla superficie lunare le conosciamo, 1,3 millisievert al giorno, e non hanno nulla a che fare con la dose da cavallo che si usava una volta negli scanner aeroportuali, che dovevano osservare oggetti anche dentro contenitori metallici. Per cui è una comparazione che ha poco senso.Saranno anche più concentrati in certi punti della pellicola (forse), ma stiamo comunque parlando di 5-6 secondi sotto i soli raggi X, le pellicole lunari son state 8 ore consecutive sottoposte a radiazioni ionizzanti come raggi beta, raggi ultravioletti ad alta frequenza, raggi X, raggi gamma, venti solari e raggi cosmici ad alta energia. In ogni caso hai risposto alla domanda che avevo fatto a Massimo, quella che ho fatto a te, visibile nel post #59202 di questa pagina è:
"Volevo chiedere a C&S: perchè non ci sono i tipici danni da radiazioni (granulazione, slavamento dei colori, effetto nebbia, ecc) ne nelle scansioni grezze, nè tantomeno nelle stampe delle foto del 1970 e nemmeno nei rullini delle copie originali come quelle di Douglas Arnold?"
Ti faccio un esempio: se tu hai un cacciavite in mano che ti isola fino a 300 volt puoi smanettare con quel cacciavite per 8 ore su di un contatto a 250 volt e non ti succede nulla.
Se invece tocchi un contatto a 1000 volt per un secondo vai come minimo all'ospedale.
Per le radiazioni funziona allo stesso modo: forti impulsi concentrati superano le barriere protettive che lunghe esposizioni più deboli superano a malapena lasciando deboli danni.
Nelle scansioni grezze della Nasa, le uniche sicuramente che possono essere prese come riferimento perché vengono dalla stessa agenzia che ha prodotto i rullini ed è l'unica che è anche fisicamente in possesso dei rullini, quei difetti ci sono. Poi se applichi un filtro in duplicazione, la granulazione composta da puntini verdi scompare, come scopare utilizzando un semplice filtro con Photoshop. Ti faccio un esempio dove partendo da una scansione grezza della nasa si può togliere tranquillamente granulazione e verdino, te l'ho tolta solo a destra e mantenuta a sinistra e ho ingrandito un particolare per farti vedere come la granulazione è scomparsa e non ha nulla a che vedere con la granulazione della pellicola.
Altre foto che non provengono dai server della nasa neanche le prendo in considerazione, perché non mi danno alcuna garanzia sulla provenienza visto che i rullini della Nasa sono da 55 anni nei freezer e sono usciti solo 2 volte per essere scansionati, viste le complesse procedure di scongelamento che potrebbe deteriorare le pellicole.
Come vedi quello che ha fatto Kepp lo so fare anche io e magari meglio di lui, mentre se mi dicessero, parti da una foto perfetta e produci quella irradiata e verdina... beh sarebbe tutto un altro paio di maniche, bisognerebbe lavorare con le maschere, e non è certo sufficiente giocherellare coi livelli come ho fatto io e Kepp.
Per cui escludi che le foto verdine provengano da quelle perfette, mentre far derivare quelle perfette da quelle verdine è un gioco da ragazzi che ti ho appena dimostrato.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.