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Ci dice l’ANSA che "Monti ha appreso con dolore il grave incidente in Afghanistan nel quale hanno perso la vita tre militari italiani.”
Questa è l’ipocrisia.
Ve lo vedete Monti che davvero soffre, anche per un solo millesimo di secondo, per i tre militari italiani morti annegati, quando lui stesso si sta adoperando come un matto per consegnare il nostro paese nelle mani dei banchieri e dei guerrafondai che si arricchiscono proprio scatenando guerre di genocidio in tutto il mondo?
”l Ministro Terzi ha rinnovato i sentimenti di gratitudine nei confronti delle nostre Forze Armate, sottolineando la "profonda ammirazione per i nostri militari che, prestando servizio con onore e dedizione nei teatri di crisi, forniscono il loro prezioso contributo alla pace ed alla sicurezza internazionale".
Questa è la bugia.
Non ci può essere nessuna ammirazione per dei mercenari che vanno ad uccidere impunemente vecchi, donne e bambini in giro per il mondo, e soprattutto non c’è mai stato nessun “teatro di crisi”. Gli afghani stavano benissimo, prima che arrivassimo noi a rubargli quel poco che ancora gli rimane. Il “teatro della crisi” glielo abbiamo portato noi, già confezionato e pronto per l’uso, dal palcoscenico alle scenografie, dalle comparse al cast degli attori, dalle luci di scena al capocomico, dalle locandine alla biglietteria, dalle poltrone di platea alla sceneggiatura completa ed approvata.
Il palcoscenico è lo schermo perennemente illuminato del nostro televisore, che ormai abbiamo imparato a scambiare per la realtà che ci circonda. Le scenografie sono le grotte vuote dell’Afghanistan, …
Era da tempo che cercavo l’opportunità per rispondere in modo adeguato ad un servizio di Piero Angela sull’AIDS, che risale al 2009. Oggi è arrivata, nella forma di un documentario sullo stesso argomento realizzato da Isabel Otaduy e Patrizia Monzani. Consigliamo vivamente di vedere il servizio di Superquark, di soli 5 minuti, prima di passare al documentario. Il giorno e la notte. (M.M.)
La scienza del panico - di Isabel Otaduy e Patrizia Monzani
Isabel Otaduy - Diagnosticata come sieropositiva nel 1990, è venuta a conoscenza delle contraddizioni scientifiche che stanno dietro all’AIDS, ed ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a denunciare la frode globale che ruota intorno a questa malattia. Nel 2004 ha completamente abbandonato le cure medicinali …
Lo scorso 14 gennaio, il Gazzettino, la Nuova Venezia ed il Corriere del Veneto - di fatto, tutti i giornali locali dell'area veneziana- hanno offerto ai loro lettori un allegato di 48 pagine 21x30 tutto di foto patinate che illustrano i tre cantieri dove si sta costruendo il MoSE e in due facciate si sintetizza “che cos'è, a cosa è servito ieri, a cosa serve oggi e a cosa servirà domani”. Così tutti i lettori hanno potuto leggere un'efficace pubblicità visiva del Consorzio Venezia Nuova sui “Cantieri del MoSE”.
Con una tiratura complessiva dei 3 quotidiani di 60.000-70.000 copie ed un costo stimato di 20-25 centesimi per copia, aggiungendo il costo di inserimento per la distribuzione e gli altri costi complementari, si può realisticamente valutare in 50.000 euro il costo che dell'intera operazione pubblicitaria del Consorzio.
Ed allora? Ogni impresa non è libera di spendere per la propria pubblicità quello che ritiene utile?
Noi crediamo di no, se questi 100 milioni di vecchie lire sono pagati direttamente dai cittadini ...
Pubblico la traduzione di un interessante articolo di Rick Falkvinge, il fondatore del Pirate Party svedese, perchè particolarmente in tema con i temi economici affrontati nell'ultimo periodo.
di Rick Falvinge
Nelle discussioni che riguardano l'uso di una moneta come l'oro ma anche come Bitcoin, una delle domande che viene spesso posta da persone che possiedono anche un background economico è se una moneta deflazionaria può realmente sopravvivere.
E' un discorso interessante. Siamo così abituati a vivere un'economia inflazionaria dove la moneta perde gradualmente il suo valore che abbiamo difficoltà ad immaginare come potrebbe essere un'economia dove una certa quantità di danaro ...
La prolungata campagna elettorale di Ron Paul, che in realtà è una campagna contro l’attuale sistema monetario, sembra aver dato i primi effetti. Un articolo della CNBC si domanda “Se abolissimo la Federal Reserve, che cosa succede?”, e si premura di spiegare al pubblico che ci conviene tenerci stretta questa cara “istituzione” prima ancora che il dibattito possa esplodere a livello nazionale.
Si chiama vaccinazione preventiva, ed è il classico meccanismo difensivo operato attraverso i media da chi sa che sta per finire nell’occhio del ciclone. Basta leggere le argomentazioni presentate a difesa della FED, per capire quale sia il vero scopo di un articolo come questo.
“Molti critici della FED non saranno soddisfatti finchè la banca centrale non verrà chiusa per sempre.”
Cominciamo subito col dipingere i critici della FED come persone ossessionate in modo irrazionale contro il nemico, e non piuttosto motivate da ragionamenti validi e giustificati.
“In ogni caso, gettare la Federal Reserve nel fiume Potomac non sarà facile. La prima cosa da fare ...
Vorrei provare ad intervistare uno dei dirigenti di questa banca svedese, per sentire da vicino come funzionano le cose, visto che è in esistenza da più di trent’anni. Prima però mi piacerebbe raccogliere da parte degli utenti una serie di domande ed eventuali obiezioni sul loro sistema, per fare un lavoro più utile e completo.
Ovviamente, la questione di fondo è fino a che punto un sistema che può funzionare in ambito locale possa essere anche preso come modello a livello nazionale o internazionale. (M.M.)
di Marco Cedolin
Mentre Atene brucia nel fuoco della protesta popolare, un parlamento incartapecorito, capeggiato da un banchiere di scuola statunitense approva il nuovo pacchetto lacrime e sangue imposto da Bruxelles e di fatto condanna la Grecia ad un futuro di miseria progressiva, che andrà ad innescarsi in senso peggiorativo sulla già drammatica situazione attuale.
Con 199 voti a favore e 79 contrari il parlamento greco, prono al diktat della mafia finanziaria europea, ha dispensato ai cittadini una bastonata senza pari che fra le altre cose comporterà una diminuzione del 20% del salario minimo garantito, una raffica di nuovi licenziamenti (che si sommeranno ai precedenti) un taglio delle pensioni, un ulteriore ridimensionamento del servizio sanitario e degli ospedali, oltre alla dismissione di sempre ulteriori quote del patrimonio statale....
di Marco Cedolin
Non era certo il caso di scomodare la prima pagina del Time, mentre sarebbe bastata una passeggiata all’interno di un mercato rionale, ma forse per la prima volta da quando esercita il ruolo di presidente del Consiglio, il golpista Mario Monti si è prodotto in un’esternazione di adamantina genuinità.
Il modo di vivere degli italiani è senza dubbio già cambiato e cambierà radicalmente nel corso dei mesi a venire, in modo molto più profondo rispetto a quanto l’opinione pubblica oggi possa prevedere.
Si lavorerà saltuariamente, poco e male, con retribuzioni talmente basse che solo qualche anno fa sarebbero sembrate fantascienza. Si continueranno a pagare i contributi Inps, senza però più avere diritto a maturare una pensione. Si venderanno le case di proprietà (quando non ci penserà Equitalia prima di noi) per far fronte ai debiti e continuare a mangiare un paio di volte al giorno. Si pagherà la benzina a peso d’oro, ma non dovremo preoccuparcene, perché viaggeremo tutti con i taxi low cost guidati da disperati ma con il marchio Fiat, avendo dovuto vendere le nostre auto. L’obesità scomparirà come per incanto, dal momento che il desco sarà sempre più asfittico e saltare i pasti diventerà lo sport più in voga, smetteremo perfino di fumare ...
Quando lo scrittore e ricercatore David Ray Griffin decise di intitolare il suo primo libro sull’11 settembre “La nuova Pearl Harbor”, era qualcosa di più di un suggerimento che ci fosse una certa analogia fra i due eventi storici.
Più cose si vengono a sapere sull’11 settembre più ci si rende conto che anche le dinamiche interne dei due eventi si assomigliano fra di loro in modo inquietante.
1 - LO SCOPO REALE
Mentre ambedue gli eventi erano necessari agli Stati Uniti per entrare in guerra, in ambedue i casi lo scopo ultimo non era quello inizialmente dichiarato.
Nel 1941, gli Stati Uniti sapevano che un attacco a sopresa dei giapponesi avrebbe infuriato la popolazione ...