Lo scorso 14 gennaio, il Gazzettino, la Nuova Venezia ed il Corriere del Veneto - di fatto, tutti i giornali locali dell'area veneziana- hanno offerto ai loro lettori un allegato di 48 pagine 21x30 tutto di foto patinate che illustrano i tre cantieri dove si sta costruendo il MoSE e in due facciate si sintetizza “che cos'è, a cosa è servito ieri, a cosa serve oggi e a cosa servirà domani”. Così tutti i lettori hanno potuto leggere un'efficace pubblicità visiva del Consorzio Venezia Nuova sui “Cantieri del MoSE”.
Con una tiratura complessiva dei 3 quotidiani di 60.000-70.000 copie ed un costo stimato di 20-25 centesimi per copia, aggiungendo il costo di inserimento per la distribuzione e gli altri costi complementari, si può realisticamente valutare in 50.000 euro il costo che dell'intera operazione pubblicitaria del Consorzio.
Ed allora? Ogni impresa non è libera di spendere per la propria pubblicità quello che ritiene utile?
Noi crediamo di no, se questi 100 milioni di vecchie lire sono pagati direttamente dai cittadini ... ... tramite lo Stato che li ha dati al Consorzio Venezia Nuova e, sopratutto, sono stati sottratti al Comune che da due anni attende ancora i 42 milioni di euro che lo stesso Stato aveva promesso alla vecchia Amministrazione. Ma sopratutto ci sembra scandaloso che le informazioni che il Consorzio Venezia Nuova fornisce con la sua pubblicità ai cittadini eludano le risposte che ancora aspettiamo.
Pur tralasciando tutti i rilievi pesantemente critici ribaditi dalla Corte dei Conti nella Delibera 25/2010 ed i problemi posti al funzionamento del porto dalle frequentissime chiusure delle paratoie, qualora fossero completate e ci fosse un innalzamento medio del mare anche di 30-35 cm (più di 180 volte in un anno), noi tutti aspettiamo di sapere quali garanzie tecniche si sono date per la sicurezza di tenuta delle cerniere, che fanno ruotare le porte sommerse, alla luce di quanto calcolato dalla Società Principia alla quale il Comune di Venezia aveva affidata la verifica di fattibilità: Principia afferma che, per particolari condizioni di mare e altezza d'onda, è impossibile non solo costruire cerniere sicure ma addirittura calcolare gli sforzi a cui devono resistere e parla di possibile collasso dell'intera struttura.
Noi tutti aspettiamo di sapere come si è deciso di procedere perché ancora Principia dimostra che in quelle stesse condizioni meteorologiche, per una ampiezza di oscillazione delle barriere mobili non prevista dal progetto, per tutto il periodo di chiusura delle bocche, l'acqua marina continua ad entrare in laguna vanificando la protezione all'innalzamento dell'acqua dovuto alla marea.
Vogliamo sapere come è possibile che un progetto “chiuso” - che ha permesso di evitare il confronto di merito tecnico-scientifico ed economico con l'affidamento diretto in Concessione Unica – possa essere passato dai 1.600 milioni di euro previsti sul progetto di massima del 1987, ai 4.271.600 del 2008 per arrivare ai 5.496 milioni del novembre 2010. Negli ultimi 2 anni l'aumento è stato di 1.200 milioni. In questi sono previsti anche 80 milioni pubblici per i servizi Informativi del Consorzio che servono, evidentemente, per opere pubblicitarie come l'allegato odierno ai quotidiani.
Vogliamo inoltre sapere, direttamente dal Ministero delle Infrastrutture visto che firma con il Magistrato alle Acque la pubblicità del consorzio Venezia Nuova, cosa ne pensi del gioco di prestigio – come lo chiama Gianfranco Turano sull'ultimo Espresso – per cui “lo Stato, che non da soldi al Comune, li da ai privati per il MoSe. ed i privati, con i profitti del MoSE, si comprano “in saldo” i beni del Comune di Venezia” riferendosi alla svendita dell'ex Ospedale al mare del Lido, con annessa darsena in mare per 1.500 barche ad uso alberghiero che coinvolge pure l'antico Forte di Malamocco, frazionato per villette e trasformato in albergo con i poteri del Commissario Speciale Spaziante che può far strame delle norme urbanistiche esistenti col metodo ormai sperimentato alla Maddalena in Sardegna detto “Grandi Eventi”.
I soggetti delle due operazioni sono gli stessi: Consorzio Venezia Nuova, Mantovani, Condotte, Fincosit Grandi Lavori, vale a dire i poteri forti che ormai hanno in mano il territorio veneziano con potere di ricatto sulla Giunta Comunale e lo avranno fino a quando verrà loro lasciato fare.
AmbienteVenezia – Assemblea Permanente NOMOSE – Medicina Democratica
Fonte:
Megachip
Vedi anche
"Un dinosauro di nome MOSE".