di Claudio Negrioli
Addà venì Grillone, mi dicevo tra me e me parafrasando una minaccia in romanesco, profferita a bocca stretta e con i pugni chiusi dai proletari e sotto-proletari incazzati di un tempo, il tempo del baffuto nonchè defunto spauracchio Stalin, Beppone anche lui per gli amici, anzi pardon, per i compagni...
Mi è venuto spontaneo questo pensiero,equiparare Beppe al cruento castigamatti sovietico, nel mentre assistevo in primissima fila al comizio-spettacolo di Beppe Grillo, al parco piscine di Desenzano sul Garda.
Il Beppone nazionale, già comico, con però la voce stanca e la piega amara agli angoli della bocca incorniciata dal pizzetto argentato, come stigmate della sofferenza acquistata in anni e anni di contro-potere mediatico ma anche pratico, si è esibito il 18 Aprile in un comizio di presentazione e appoggio ai candidati locali del "Movimento 5 stelle" in lizza per le prossime elezioni comunali che si svolgeranno nella- un tempo- ridente cittadina lacustre, il 6-7 Maggio 2012.
Davvero tanta la gente in piedi ad ascoltarlo, accorsa nonostante il cielo gonfio trasudante pioggia di primavera.
Lui urlaparlava da un palco-casotto rialzato, ...
Il democratico popolo d'Islanda festeggia una grande vittoria: con la maggioranza delle famiglie sommerse dal debito - a causa dalla bolla finanziaria esplosa tre anni fa - il governo islandese ha preso una decisione salomonica, ed ha azzerato per molti dei suoi cittadini il debito sul mutuo delle case.
Per la precisione, i debiti sul mutuo non saranno completamente cancellati, ma ristrutturati in base all'effettivo valore di mercato delle abitazioni. In altre parole, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, da oggi si torna in contatto con la realtà e i "numeri" gonfiati ad arte non hanno più nessun valore.
Tutti applaudono a questa vittoria popolare, e sottolineano che quando le esigenze della gente vengono messe al di sopra delle esigenze dei plutocrati, la giustizia trionfa sempre.
In realtà, basta leggere le dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale (il "salvatore" accorso in aiuto della nazione in default), ...
(ANSA) - SANAA, 15 APR - E' di almeno dieci morti, tra cui tre capi locali di al Qaida, il bilancio di un raid aereo oggi a sud est di Sanaa, e di altri episodi di violenza attribuiti alla rete terroristica. Lo ha reso noto il ministero della Difesa. Nel raid, che i servizi di sicurezza attribuiscono a un drone Usa e' stata colpita un'auto dove viaggiavano i tre capi di al Qaida. Le altre vittime sono tre bambini uccisi da una bomba mentre andavano a scuola e quattro ausiliari dell'esercito morti in altri attacchi.
Da questa "notizia" della gloriosa ANSA apprendiamo che a Sanaa i "capi" di al Qaida vengono su come i mandarini d'estate. Crescono a grappoli, cinque o sei alla volta, in modo spontaneo e rigoglioso.
Molti di loro marciscono addirittura prima di essere raccolti. Gli altri, più fortunati, vengono trasportati in un enorme pollaio sotterraneo, illuminato perennemente a giorno, dove crescono con rapidità impressionante. In due settimane il piccolo terrorista sa già recitare il Corano a memoria, ...
Un altro mistero irrisolto dell'11 settembre sono le velocità eccezionali raggiunte dai 4 aerei mentre volavano a bassa quota, vicino al livello del mare. Non solo sono velocità impensabili per 4 dilettanti come i presunti dirottatori, ma gli stessi piloti e ingegneri aeronautici dicono che siano velocità assolutamentre impossibili da raggiungere per quel tipo di aerei. Sempre che fossero normali aerei passeggeri.
Di fronte a questi fatti, le possibilità che rimangono sembrano ridursi di molto. Sicuramente possiamo scartare l'ipotesi dei 19 beduini volanti ...
di Marco Cedolin
Leggendo i giornali dell'ultima settimana si percepisce per molti versi la sensazione di essere ritornati indietro di almeno un paio d'anni, al periodo del "bunga bunga", quando in un'Italia che stava inesorabilmente sprofondando nel baratro, tutti i media fingevano d'ignorare quanto stesse accadendo, preferendo concentrare la propria attenzione sulle storielle di escort, sui festini presidenziali, sulle avvenenti fanciulle in abiti discinti e sulle improbaili performance sessuali di un anziano megalomane, trasformatosi per l'occasione nel novello Rocco Siffredi.
Oppure ancora un poco più indietro, quando due intraprendenti giornalisti come Rizzo e Stella svelavano i "segreti" della casta, in un libro sponsorizzato dal maggior quotidiano italiano e coccolato dalla casta stessa, dando di fatto il via alla "stagione dell'antipolitica" che si sarebbe rivelata prodromica all'avvento di un governo tecnico, in grado di restituire al paese la perduta serietà.
Oggi è il turno della Lega Nord, con il Bossi, il Trota, i "ladroni" a casa nostra....
L'altra sera con alcuni amici abbiamo provato a fare un gioco curioso: "Supponiamo che dall'oggi al domani scomparissero tutti i soldi che ci sono sulla terra" ha detto qualcuno. "Ci svegliamo un mattino e i soldi semplicemente non esistono più. Non esistono più i conti in banca, non esistono più i bigliettoni che avevi nel portafoglio o sotto il materasso, non esiste più un solo dollaro, un solo euro o una sola rupia nemmeno nei più remoti angoli del mondo. A quel punto che cosa succederebbe, nella società di oggi?"
Per quanto si tratti di una ipotesi assolutamente irrealistica, prima di provare a rispondere ci siamo imposti una regola precisa: non saltiamo direttamente a conclusioni generiche come "si torna al baratto", oppure "esplode la violenza incontrollabile nella società". Cerchiamo di immaginare tutti i passaggi successivi, uno dopo l'altro, in modo realistico, partendo dal momento stesso in cui tutti vengono a sapere che i soldi non esistono più.
Diciamo che al mattino di un certo lunedì tutte le televisioni, tutte le radio, tutti i giornali e tutte le testate di Internet diano contemporaneamente la notizia che "da questo momento i soldi sulla terra non esistono più."
Della nostra chiacchierata sono usciti queste previsioni: per prima cosa, la gente si spingerebbe verso le banche, ...
Mentre negli Stati Uniti c'è ancora molta gente che vorrebbe vedere la Russia dipinta come il nemico numero uno dell'Occidente, nell'incontro bilaterale di Seul, avvenuto ieri fra Barack Obama e il presidente russo Medvedev, si è avuto un assaggio di quale sia il reale "livello di tensione" attuale fra le due superpotenze.
Come sappiamo, da tempo Putin spinge perché venga abbandonato il piano di installazione missilistica della Nato, che vedrebbe la Russia letteralmente circondata da postazioni balistiche occidentali.
Gli Stati Uniti fino ad oggi hanno fatto orecchie da mercante, probabilmente sotto pressione dei generali, ed Obama non ha mai preso una netta posizione al riguardo. Ma ieri, approfittando di un breve momento in compagnia di Medvedev, prima che iniziasse l'incontro ufficiale, ha voluto mandare a Putin un messaggio tranquillizzante. Peccato che un microfono aperto abbia colto lo scambio dal vivo:
Naturalmente, i repubblicani ne hanno subito approfittato per pigiare sul tasto del terrore, ...
di Stefano Serafini
Leggo l’articolo di Giulietto Chiesa intitolato “Il ricattatore”,[1] nel quale il presidente di Alternativa denuncia la raggelante ipocrisia di Mario Monti, quando parla di manovre “giuste e solidali”. Chiesa ha ragione, l’esecutivo sta predisponendo lo sfacelo sociale dell’Italia.
Il quadro che egli tratteggia tuttavia manca secondo me di un elemento fondamentale, senza il quale è impossibile anche solo tentare di realizzare l’augurio con il quale chiude l’articolo, cioè quello di far cadere questo governo non eletto prima che sia troppo tardi. Esso cioè non si domanda quale sia il vero compito di Monti.
Innanzitutto constato con piacere che, nonostante la teatralità molto ben scelta del ministro Fornero, babau dei lavoratori italiani, Chiesa si tiene moderatamente a distanza dal dibattito che infuria sui media a proposito dell’articolo 18. Ovviamente la modifica della legislazione del lavoro è fonte di preoccupazione, ma stiamo ai fatti. Cosa conta l’articolo 18 nel contesto attuale di distruzioni finanziarie di intere nazioni, a partire dalla nostra? Più o meno quanto la caccia agli evasori, cioè pochissimo.
Chiediamolo a un sindacalista vero, di quelli lontani dalle telecamere, o a un piccolo industriale, ...
di Marco Cedolin e Fabio Polese
Ieri un uomo si è dato fuoco nel parcheggio della Commissione tributaria, in via Paolo Nanni Costa, nella periferia ovest di Bologna. Era in debito con il fisco e voleva farla finita. A Giuseppe C., muratore di cinquantotto anni, erano stati contestati tributi non pagati e i suoi ricorsi alla commissione erano stati respinti, l’ultimo proprio di recente. L’uomo ha tentato di uccidersi incendiando la sua auto verso le otto di mattina.
C’è restato finché ha resistito e poi è corso fuori; sembrava una torcia umana. Diversi sono stati i biglietti scritti a mano (trovati dai vigili del fuoco all’interno della sua macchina) per spiegare il suo gesto. “Ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Quello che ho fatto l’ho fatto in buona fede. Lasciate in pace mia moglie, lei è una brava donna. Vi chiedo perdono anche a voi” ha scritto riferendosi alla Commissione tributaria. A Roma, un altro caso: un uomo di quarantanove anni si è gettato dal balcone della sua abitazione perché disoccupato.
Questi tragici episodi sono in aumento e sono un sintomo evidente di come la crisi economica colpisce pesantemente la maggior parte delle famiglie e soprattutto le classi sociali più povere.
Secondo le stime riportate dal Servizio Prevenzione del Suicidio dell’ospedale romano Sant’Andrea, ...
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