Dopo il massacro alla scuola elementare di venerdì scorso ho ricevuto diverse e-mail da parte di persone che mi suggerivano come queste siano in realtà black-ops condotte intenzionalmente dal governo americano, sullo stile del ben noto programma di controllo mentale MK-Ultra. Lo scopo sarebbe quello di scatenare una tale indignazione nella popolazione da poter arrivare a togliere agli americani la libertà di possedere e portare armi da fuoco.
Anche nei commenti all'articolo originale sono comparsi suggerimenti di questo tipo: "Siccome il secondo emendamento della costituzione statunitense garantisce il diritto inviolabile di possedere armi, stanno creando il precedente (come hanno fatto a suo tempo - col 911 - per poter emanare il Patriot Act), per far talmente indignare l'opinione pubblica, da poterlo togliere. ... Tutto serve per schiavizzare ulteriormente quel popolo, che farà da pioniere per i piani del NWO.... Se ho ragione (e preferirei non averla), ne vedremo di altre di stragi di questo tipo... finché l'americano medio non sarà convinto e rinuncerà ai propri diritti... e comincerà il sequestro delle armi." Un altro commento diceva: "Lampante che MKUltra è da anni l'artefice di questi fatti."
E' chiaro che tutti coloro che fanno suggerimenti di questo tipo non conoscano abbastanza da vicino quale sia la realtà delle armi da fuoco e del secondo emendamento negli Stati Uniti.
Suggerire infatti che il NWO voglia arrivare al sequestro delle armi provocando intenzionalmente le stragi nelle scuole, sarebbe un po' come suggerire che in Italia il governo provochi intenzionalmente la violenza negli stadi per arrivare ad abolire il campionato di calcio.
In altre parole, l'abitudine a possedere e portare armi in America ...
Ho provato a scrivere un articolo sul massacro della scuola elementare, ma ad ogni tre righe mi tornavano in mente le parole di Robert Kennedy:
"Ogni volta che la vita di un americano viene spezzata senza motivo da un altro americano, ogni volta che viene lacerato quel tessuto vitale che un altro uomo ha così dolorosamente e faticosamente intrecciato, per se stesso e per i suoi figli, ogni volta che questo accade l'intera nazione ne resta umiliata."
Mi dicevo: "sono le armi". Ma poi pensavo che le cose non sono così semplici: non sono le armi ad uccidere, sono gli uomini che uccidono altri uomini. L'arma è soltanto lo strumento, ...
Beppe Grillo sembra molto cambiato, ultimamente. Sembra aver assunto un tono nuovo, pragmatico, lucido, consapevole delle responsabilità che si è assunto, e delle potenzialità che il suo Movimento rappresenta in questo particolare momento politico. E soprattutto, sembra aver capito quali siano i pericoli delle lotte intestine che, spesso alimentate di nascosto da fuori, possono portare rapidamente alla dissoluzione di un movimento come il suo.
Finalmente è pronta anche la versione italiana del sito consensus911.org.
Questo il messaggio di ringraziamento da parte di David Ray Griffin e Elizabeth Woodworth a coloro che hanno lavorato alla traduzione:
"Elizabeth and I, as co-founders of consensus911.org, greatly appreciate the extensive work of translating the consensus911.org website into Italian. We wish to thank all involved for opening up the Consensus Panel's evidence to speakers of Italian world-wide. This is vitally important, for the truth can survive only if we are able to engage global society as a whole and arm society with truth.
Sincerely
David Ray Griffin
Elizabeth Woodworth
Co-founders, consensus911.org"
(Traduzione): "Elizabeth ed io, quali co-fondatori di consensus911.org, apprezziamo profondamente il grande lavoro di traduzione del sito in italiano. Vorremmo ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per rendere disponibili le prove raccolte dal Consensus Panel a chiunque parli italiano nel mondo. Questo è di vitale importanza, poiché la verità può sopravvivere solo coinvolgendo la società globale nel suo insieme, e armandola della verità.
David Ray Griffin
Elizabeth Woodworth
Co-fondatori, consensus911.org"
Come abbiamo già detto in precedenza, non è stato facile mettere d'accordo 20 fra i massimi "esperti" sull'11 settembre nel mondo ...
A questo punto inizio a provare simpatia per lui.
Avevamo appena finito di seppellirlo, e lui già si ripresenta con lo stesso entusiasmo di un ragazzino che si affaccia per la prima volta sulla scena politica, convinto di poter cambiare il mondo solo perché lui ha capito tutto della vita.
A questo punto non importa più chi c'è dietro e chi c'è davanti, chi c'è sotto e chi c'è sopra, con chi finirà per allearsi e chi invece farà combutta contro di lui: tutta quella è politica, la solita vecchia politica inutile che finirà nel solito vecchio modo inutile.
Ma a questo punto qui c'è l'uomo che prevale su tutto. Qui c'è un uomo che ha saputo capire la profonda natura degli italiani, ed ha saputo approfittarne proprio per il fatto di essere italiano come loro.
Una cosa è dire "gli italiani sono dei provinciali, presuntuosi e paraculi, me ne vado da questo paese dei fichi secchi", detto con la evve moscia mentre ci si sistema l'orologio d'oro sul polsino della camicia. Un'altra è dire"gli italiani sono dei provinciali, presuntuosi e paraculi, adesso me li inchiappetto tutti perchè sono fatti esattamente come me."
Berlusconi non è un politico uscito dai corridoi di un partito, dove è stato formato alla sottile arte della bugia e del compromesso. Berlusconi è letteralmente un uomo della strada come tutti gli altri, è identico a milioni di altri italiani come lui. L'unica differenza è che lui un giorno ha fatto un passo avanti, si è distaccato dalla massa, e ha detto "Ghe pensi mi!"
Ma lui rimane uno dei mille, non è mai cambiato di una virgola, né dentro né fuori. È per questo motivo che non muore mai. Finché continuerà ad esistere in un paese di persone fatte come lui, ...
Ancora una volta i fatti di Gaza sono riusciti a guadagnare le prime pagine dei rotocalchi internazionali, anche se a nessuno in realtà interessa scoprire alcunché oltre alle posizioni predefinite e pregiudiziali assorbite dalle relative ideologie politiche di movimenti e partiti nei vari paesi occidentali.
E' un vero peccato che non si vada nel profondo della questione, cercando di capire l'origine storica del problema palestinese, oltre le posizioni ideologiche.
Siccome non ho mai visto da alcuna parte una seppure brevissima esamina della questione da un punto di vista che esuli ideologie e razzismi speculari, mi sento il dovere di intervenire personalmente al riguardo.
Infatti, per chi abbia familiarità con la storia della Palestina, ed al contempo conosca il pensiero Riformatore , la questione di Israele e del Sionismo non è da considerarsi un movimento e un programma ebraico quanto piuttosto un programma integralista cristiano di matrice protestante.
(Pubblicazione originale: 5 dicembre 2012)
di Calvero
Pensavo in questi giorni ad un immagine, alla sezione di un tronco di un albero e ai suoi famosi “cerchi o anelli” che sono visibili in esso. E’ tra i mie primi ricordi di quasi ragazzo, i primi “filosofici”. Quando cominci a chiederti “chi siamo”. Alla vista di quel tronco rimasi affascinato all’idea di come le tracce circolari sembravano inseguire il presente. La cosa mi fece riflettere non poco poiché il fatto che l'anello più grande dovesse essere per forza quello più vicino alla corteccia, mi dava come la sensazione che volesse inseguire la sua fine. Sin da giovane. La "fine", la corteccia: lo strato ultimo che riveste gli anni passati e li protegge. Come ad osservare dall’alto la mia vita, feci questa sovrapposizione, questa metafora. Stavo osservando l’esistenza in sezione orizzontale, mentre fino ad allora la visualizzavo diversamente nella mia mente, come da un punto in basso voleva crescere verso l’alto. Verticale, insomma. Era il caso di dirlo, cambiai prospettiva nell’osservare me stesso e l’esistenza. Vidi me stesso come un centro, in espansione.
Però quella corteccia c’è sempre, anche quando l’albero è giovane. Non mi era facile far tornare i conti alla metafora. Più non mi tornavano, più diveniva mia. Come se la chiusura dei “cerchi” della nostra esistenza, cioè la corteccia, sia un perpetuo parallelo che ci abbraccia a prescindere. Ci tiene stretti a noi medesimi.
Mi è tornato alla mente in questi giorni, quando alla ricerca di un lavoro, mi trovo, come "curriculum", pochissimo appetibile ad essere assunto. Per una serie di fattori però paradossali: esperienze lavorative vissute, tante, ...
Ferdinando Maddaloni, autore ed attore, mette in scena a Napoli un interessante spettacolo sull'11 settembre, basato sul classico confronto fra critici e difensori della versione ufficiale. Alla fine il pubblico vota per l'una o per l'altra tesi, esattamente come dice il titolo dello spettacolo: "You Decide".
Segue un breve estratto dello spettacolo, preceduto da un messaggio che io ho rivolto ai giornalisti, per la conferenza stampa con cui Maddaloni presenterà lo spettacolo. (Chi vuole saltare la presentazione può andare direttamente al minuto 4 del video).
Nei giorni scorsi è stata riesumata la salma di Yasser Arafat, per permettere ad un gruppo di esperti internazionali (francesi, svizzeri e russi) il prelievo di alcuni campioni biologici sui quali svolgere una serie di esami molto particolari.
Si sospetta infatti che Arafat non sia morto per cause naturali, ma sia stato in qualche modo "avvelenato" - dagli israeliani, si presume - per liberarsi una volta per tutte di questo ingombrante personaggio politico.
Ufficialmente, Arafat è morto per le conseguenze di una "coagulazione intravascolare disseminata", o DIC, una grave patologia del sangue che risulta quasi sempre letale.
Arafat aveva iniziato a sentirsi male dopo aver consumato la sua cena, la sera del 12 ottobre 2004, all'interno della sua residenza di Ramallah, dove gli israeliani lo avevano tenuto prigioniero per oltre tre anni.
Nelle settimane seguenti Arafat continuava a vomitare, aveva forti dolori addominali e diarrea, senza però avere febbre. Ma i dottori palestinesi, egiziani e giordani che lo visitarono non riuscirono a scoprire la causa del suo male. [...]
di Marco Cedolin
In un paese serio, magari governato dalla politica e non dalle banche, dopo avere preso atto dei devastanti danni alla salute causati alla popolazione di Taranto, oltre che agli operai, dal cancrificio dell'Ilva, le autorità si sarebbero mosse immediatamente, attraverso una serie di passi logici di fatto irrinunciabili.
Avrebbero preso per le orecchie la famiglia Riva (quella che regalava milioni a Bersani e ad altri intrallazzatori politici per avere il diritto di distribuire cancro a profusione) intimandole di chiudere immediatamente gli impianti e procedere a proprie spese a tutte le bonifiche necessarie, permettendone la riapertura solamente quando gli impianti fossero stati realmente a norma. Avrebbe preteso che tutti gli operai (non solo quelli di Taranto ma anche delle altre sedi che dalla produzione di Taranto dipendono) venissero lasciati a casa, regolarmente stipendiati dalla famiglia Riva, fino al momento del loro rientro in azienda.....
Leggi tutto: Il NWO dietro ai massacri nelle scuole?