A prima vista, sembrerebbe che la situazione politica italiana sia in stallo per una semplice questione matematica: con tre partiti che si sono divisi gran parte dei voti, non ci sono i numeri per formare una solida maggioranza di qualunque tipo.
In realtà, quello che sta bloccando oggi l'Italia è soprattutto un problema di linguaggio.
Questi tre grandi partiti infatti non parlano tutti la stessa lingua. Due di loro, PD e PdL, parlano ancora la lingua del passato, che si basa su affermazioni intenzionalmente vaghe, giri retorici, messaggi trasversali e codici cifrati. All'interno di quella lingua c'è tutto lo spazio per l'ipocrisia, per l'inganno, per la malafede, e per i più perfidi trabocchetti.
Il Movimento Cinque Stelle invece parla la lingua del futuro: diretta, semplice, immediata, senza fronzoli e senza retorica. Dice pane al pane, e belìn al belino. All'interno di questa lingua non ci sono ambiguità, non c'è spazio per l'ipocrisia, e la malafede è condannata già in partenza a venire smascherata.
La vecchia guardia ha imparato a parlare quando a fare da pubblico controllore c'era la televisione. Sapevano quindi benissimo di poter alludere, di poter fingere, e di poter mentire, perché tanto la televisione non li avrebbe mai messi con le spalle al muro. Al massimo avrebbe finto di farlo, ...
di Marco Cedolin
La maggior parte degli addetti ai lavori parla di una grande sorpresa, di fronte ai risultati della tornata elettorale che si è appena conclusa, e con tutta probabilità un poco sorpresi sono rimasti sicuramente tutti coloro che già nelle passate settimane avevano "venduto" alle banche ed ai mercati un nuovo governo di continuità con l'agenda Monti, disposto a servire in tavola il cibo dietetico dispensato dalla BCE.
Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sbanca tutto ciò che era umanamente sbancabile, supera il 25% dei consensi e s'incorona primo partito italiano, mettendosi alle spalle sia il PD che il PDL ed apprestandosi a portare nelle stanze dei bottoni circa 160 fra deputati e senatori.
Bersani attraverso una campagna elettorale assai sbiadita, condotta sullo sfondo dello scandalo MPS e della corruzione dilagante nel partito, riesce a dissipare tutti i punti percentuali di vantaggio sul PDL attribuitigli nelle settimane scorse dai sondaggi e con tutta la coalizione non riesce a superare il 30%.
Berlusconi raccoglie una coalizione in fase di disfacimento, ma con una grinta da venditore porta a porta e qualche spot elettorale di sicuro effetto, la rianima come per magia, fino a portarla al pareggio con quella di centrosinistra.
Il banchiere di Goldman Sachs Mario Monti, dopo avere governato indebitamente per 13 mesi, ...
Gli americani dicono "Be careful what you wish for".
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Prima ancora di essere una grande vittoria per il Movimento 5 Stelle, quella delle recenti elezioni è stata una vittoria della Rete.
È infatti impossibile ignorare come la linea che fa da spartiacque oggi in Parlamento fra il "vecchio" e il "nuovo" sia la stessa linea di demarcazione che separa chi segue i media tradizionali da chi invece si informa tramite Internet.
Questa forte linea di demarcazione, che attraversa la popolazione italiana in linea orizzontale, aveva già iniziato ad evidenziarsi negli anni post 11 settembre. Chi seguiva la rete sapeva, chi continuava a guardare la televisione era rimasto fermo al palo della versione ufficiale.
Nel corso degli anni, la polarizzazione è aumentata in maniera esponenziale, e la frattura si è fatta ormai insanabile. "Si chiama digital divide - abbiamo scritto in passato - e significa barriera digitale. Con questo termine si intende la linea ideale di demarcazione che separa le persone che accedono regolarmente all'informazione in rete (informazione "digitale", appunto) da quelle che non lo fanno."
Oggi questo digital divide ha dato i primi risultati concreti. Chi conosce Grillo tramite la rete, ...
di Riccardo Pizzirani
Oggi è un giorno importante per il 9/11 Truth Movement: nella cittadina di Horsham nel Regno Unito ci sarà un'udienza, e per la prima volta sarà possibile presentare di fronte ad un tribunale tutte le prove contro la versione ufficiale raccolte finora dal Movimento.
L'occasione nasce dallo storico servizio della BBC mandato in onda in occasione del decennale del 9/11 (riguardo al quale richiesi, ed addirittura ottenni, una rettifica da parte della BBC).
Per statuto infatti il network televisivo britannico ha l’obbligo di diffondere informazioni che siano sia accurate che imparziali, ed è tenuto a rispondere ad eventuali contestazioni portate anche da normali cittadini.
In questi 16 mesi il gruppo AE911Truth.org ha inoltrato tre richieste di correzione, particolarmente circostanziate ed autorevoli, specialmente riguardo alla accertata caduta libera del WTC7.
In questi casi però l’obbligo della BBC è stato aggirato, grazie ad una norma che permette al suo Executive Board di valutare in modo indipendente, ed eventualmente cassare, le contestazioni più scomode, facendo così che il comitato di controllo (trustee) non ne senta mai nemmeno parlare.
In ogni caso, questi continui rifiuti non hanno fermato i singoli attivisti ...
di Gennaro Carotenuto
Il fatto che Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle rifiutassero la stampa ieri a San Giovanni per il trionfo romano, è stato stigmatizzato in tutte le salse. Nella migliore delle ipotesi è stato considerato poco democratico, nella peggiore è stato dato loro del fascista. Da critico di Grillo non solo non condivido tali accuse ma ritengo indispensabile dire la mia in merito.
1) I media mainstream, quelli italiani nel 99% dei casi, rappresentano plasticamente quello che Noam Chomsky chiama «la fabbrica del consenso» e vivono in osmosi con il mondo politico e le classi dirigenti. Per compiere il loro lavoro di squadrismo mediatico (basti pensare a quello che hanno fatto con i movimenti, a Genova, con i NoTav o, allargando il campo, con la sistematica diffamazione dei governi progressisti latinoamericani) credono di poter demonizzare sistematicamente personaggi, movimenti, sistemi culturali per poi pretendere, con un cinismo senza pari, che chi hanno messo alla berlina fino a 30 secondi prima debba subito dopo comportarsi con fair play nei loro confronti. Non funziona così. Non stringerò la mano a chi mi avrà riempito di calci per tutta la partita o colpito sistematicamente sotto la cintura, con l’arbitro che fa finta di non vedere. Non siete neutrali, non siete più il quarto potere, la spina dorsale della democrazia, siete i tutori di un sistema informativo oligopolico chiuso a riccio nella difesa di un sistema di privilegi. Se giocate sporco nei miei confronti -ha detto Grillo- non è scritto da nessuna parte che debba porgere l’altra guancia ...
Quando O.J. Simpson venne arrestato per omicidio, la gente non volle credere. Sembrava impossibile che un grande campione sportivo, così amato e rispettato da tutti, potesse essere caduto così in basso.
Da un punto di vista logico, sembrava evidente che Simpson fosse colpevole. Il fatto stesso che sia scappato in macchina, minacciando di suicidarsi, per poi consegnarsi solo a condizione che gli venisse risparmiata la sedia elettrica, erano sintomi evidenti di un innegabile senso di colpa.
Eppure...
Eppure c'è qualcosa, nel fondo dell'animo umano, che lavora lentamente per modificare la percezione della realtà, se quella realtà per caso non ci piace.
E' grazie a questo qualcosa degli avvocati di Simpson sono riusciti a costruire una difesa tanto implausibile quanto teoricamente possibile, nella quale era stata la polizia ad incastrare Simpson, perché "ce l'aveva con lui".
Non fu necessario dimostrare che questo fosse accaduto. Bastò insinuare nella giuria il sospetto che questo potesse, anche solo lontanamente, essere accaduto, ...
Nel carnevale infinito delle "scoperte" che la scienza continua a fare sul cancro, adesso dobbiamo metterci anche questa: l'alcohol fa venire il cancro.
Secondo il dottor David Nelson del National Cancer Institute degli Stati Uniti, l'alcohol è responsabile per il 3,5 % dei decessi causati dai tumori in generale. Questa percentuale aumenta drasticamente nelle donne, con l'alcohol che sarebbe responsabile addirittura del 15% dei decessi, nel caso di tumore al seno.
E non stiamo parlando soltanto di superalcolici. Anche un semplice bicchiere di vino - quello che secondo la tradizione farebbe invece tanto bene alla salute - può finire per causare il cancro: "Bere in misura moderata è stato sempre associato con un beneficio per il cuore - ha detto il dottor Nelson - ma nel più ampio contesto di tutti i problemi collegati all'alcohol, questo causa un numero 10 volte maggiore di decessi di quanti ne possa prevenire".
Secondo la ricerca del dottor Nelson, il consumo di 20 grammi of alcohol al giorno ("più di un drink e mezzo") sarebbe responsabile di una percentuale fra il 26% e il 35% di decessi causati dal cancro.
Quello che è poco chiaro è il modo in cui sarebbe stata condotta questa ricerca. [...]
Vorrei lanciare un ultimo argomento, prima di concludere la serie di discussioni sulle prossime elezioni.
Che cosa succederà dopo il voto? Quali sono le percentuali realistiche che dovrebbero riportare i vari partiti, secondo voi, e quali sono quindi le varie possibilità di alleanza che si presenteranno la prossima settimana?
Se il M5S dovesse raggiungere la maggioranza relativa, il capo dello Stato è tenuto a consultare loro per primi?
Se non la raggiungesse, è immaginabile vedere il M5S allearsi con altri partiti, per costituire una maggioranza? Se sì, a che condizioni? Se no, a quale costo?
Ho posto l'argomento in forma di domanda, e non di articolo, perchè non ho una buona conoscenza degli attuali schieramenti, degli impegni presi o dichiarati, delle alleanze palesi o nascoste, ecc.
Grazie.
M.M.
di Marco Cedolin
Mentre Giorgio Napolitano vola negli USA, per rassicurare il presidente Obama, come già fatto in precedenza con la UE e la BCE, sul fatto che l'esito delle elezioni è sotto controllo e dalle urne emergerà comunque vada solamente un governo di camerieri preposto a continuare sulla strada dell'annientamento del paese e della riduzione in miseria della popolazione, il circo equestre della campagna elettorale, ormai in completa confusione, inizia a sperimentare esperienze tragicomiche di un lirismo impressionante.
Beppe Grillo si appropria delle piazze d'Italia e riesce a riempirle ben oltre quanto potesse essere immaginabile, raccogliendo una marea di consensi, intorno a slogan (alcuni condivisibili altri meno) in fondo molto elementari ma sempre ben calati all'interno della realtà di un paese in via di disgregazione e vittima della disperazione diffusa che sta montando sempre più.
E dovrebbe bastare un'occhiata a quelle piazze ed alla composizione dei cittadini che le riempono, per comprendere come il suo sarà probabilmente un successo che travalicherà anche le più ardite previsioni. Successo determinato dalle sue grandi capacità di comunicatore, dall'ottima struttura organizzativa messa in campo, dal malcontento generalizzato della popolazione, ma anche e soprattutto dall'assoluta mancanza di alternative credibili fra coloro (partiti che possano aspirare a superare il 4%) che si propongono alla guida del paese.
Il nulla assoluto presente intorno a Grillo stupisce infatti innanzitutto per la totale mancanza di qualsiasi elemento di novità o interesse...
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