Intervista della BBC a John Everard, ex-ambasciatore britannico in Corea del Nord.
D.: John Everard, ex ambasciatore inglese. Lei crede che questa volta sia diverso, Signor Everard?
R.: Sì, lo credo, per diverse ragioni. Prima di tutto, non abbiamo mai visto prima questo livello di retorica, in particolare questa escalation di retorica e minacce contro gli Stati Uniti e contro la Corea del sud.
In secondo luogo, non abbiamo mai visto in passato questo tipo di dichiarazioni legate direttamente al leader supremo, in questo caso Kim Jong-un. Nei precedenti scontri hanno usato dei mezzi diversi, come ad esempio le dichiarazioni del ministro degli esteri, che erano meno importanti. In termini nordcoreani, questa differenza è molto significativa.
I cinesi certamente sembrano vederla in modo diverso. La cosa più importante è che ieri la televisione nazionale cinese ...
"E' incredibile il numero di stronzi che riescono a trovare da candidare alle elezioni e il numero dei saggi che riescono a scovare dopo." - Pyter
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di Marco Cedolin
A distanza di oltre un mese dalle elezioni, siamo tornati esattamente al punto di partenza, con la netta sensazione di avere girato intorno qualche settimana, come un cane che si morde la coda.
Se l'inattesa dimensione del successo di Beppe Grillo era stata in grado di mettere in crisi il progetto primigenio (già venduto in Europa e negli Usa), consistente in una riedizione del governo dell'usuraio di Goldman Sachs sostenuto dal PD di Bersani (o viceversa, gli addendi possono venire invertiti a piacimento), Napolitano, senza scomporsi più di tanto, ha dimostrato chiaramente che quando si agisce al di fuori di ogni regola e di ogni parvenza democratica, tutto ciò che è uscito dalla porta può rapidamente rientrare dalla finestra.
Bersani ha recitato senza sbavature il ruolo dell'utile idiota, impegnato ad adescare i grillini, nel tentativo di farli cadere in fallo ed eliminare sul nascere il movimento di Grillo. Rifiutando al tempo stesso qualsiasi alleanza con gli "impresentabili" del PDL, insieme ai quali governa da quasi un anno e mezzo nel nome di Monti.
Berlusconi con altrettanta destrezza si è finto paladino dei cittadini, preoccupato per l'IMU, la pressione fiscale ed il disatro economico che si sta impadronendo delle famiglie italiane, grazie alle riforme da lui stesso votate nel nome di Monti durante l'anno appena trascorso. E proprio per salvare gli italiani si è manifestato disponibile a governare insieme al PD, ricevendo da Bersani quella stessa sfilza di No che Mr. Legacoop aveva collezionato da Grillo.
Mario Monti saggiamente è rimasto in silenzio, dal momento che Napolitano gli aveva suggerito di saltare un turno. [...]
Federico Dal Cortivo per Europeanphoneix ha intervistato Marco Della Luna, autore del libro “Traditori al governo? Artefici, complici e strategie della nostra rovina”.
L’Italia è oramai da anni sotto attacco, non militare, non c’è ne bisogno essendo la penisola dalla fine della Seconda Guerra Mondiale occupata militarmente dagli Stati Uniti, ma economicamente.
Gli obiettivi fin troppo chiari, distruggere completamente il sistema Italia che era fatto anche d’imprese anche a partecipazione statale, lo Stato sociale, le regole del mondo del lavoro, la previdenza pubblica e la sanità, la scuola e l’università dello Stato e infine mettere le mani sul nostro patrimonio economico, colonizzando definitivamente la penisola.
D: Avv. Della Luna lei ha recentemente pubblicato un saggio da titolo eloquente, “Traditori al governo?”, nel quale analizza in modo esauriente le dinamiche e i personaggi che hanno portato la nostra nazione al punto in cui si trova oggi dopo l’ultimo governo tecnico di Mario Monti. Quali sono stati a suo avviso i passaggi fondamentali che ci hanno portato alla situazione attuale di grave crisi economica?
R: Le principali tappe della rovina voluta, e finalizzata a dissolvere il tessuto produttivo del paese, desertificandolo industrialmente e assoggettandolo alla gestione via centrali bancarie fuori dai suoi confini, onde farne territorio di conquista per capitali stranieri, sono le seguenti: [...]
La versione francese della rivista Nexus ha pubblicato un dossier intitolato: "11/9: un caso chiuso?" il cui sottotitolo è "Consensus 9/11, 28 punti che danno fastidio".
Il riferimento è ai 28 punti pubblicati fino ad oggi dal 9/11 Consensus Panel.
L'articolo inizia spiegando che "l'obiettivo del progetto Consensus 9/11 è di raccogliere, in forma semplice e documentata, i punti precisi che mostrano senza dubbio come la versione ufficiale sia incoerente, incompleta e addirittura falsa. In ultima analisi, questo sito vuole offrire una base di documentazione esaustiva destinata ai cittadini, agli scienziati, ai giornalisti, ai politici, ecc. Non si tratta quindi di ideologie, di propaganda o di spiegazioni su quello che è successo l'11 settembre, ma piuttosto di mettere in risalto quello che NON è successo".
L'articolo poi passa a riassumere, senza fronzoli e senza ambiguità, i 28 punti su cui i membri del Consensus Panel hanno trovato un accordo completo. [*]
Si parte dalla mancanza di prove sulla colpevolezza di Osama Bin Laden, si passa ai sospetti sulle operazioni di insider trading, e si arriva alle argomentazioni tecnico-scientifiche sui crolli delle Torri Gemelle e dell'Edificio 7. Ci sono poi i problemi dell'aereo del Pentagono, ...
Non era mai accaduto nella storia che un papa incontrasse un altro papa. Tutti e due vestiti di bianco, tutti e due con il sorriso dipinto sul volto, ciascuno di loro ha creduto per un istante di trovarsi di fronte ad uno specchio.
Poi si sono resi conto che la propria immagine era fatta di carne, ed hanno deciso di abbracciarsi a vicenda.
Ma non deve essere stato facile per ciascuno di loro confrontarsi con la propria immagine allo specchio.
Ratzinger forse si è domandato se davvero sarebbe bastato citare San Francesco e andare a lavare i piedi ai carcerati, per riuscire a tenere in mano le redini della Chiesa.
Bergoglio forse si è domandato quale errore abbia compiuto Ratzinger per arrivare a dimettersi, sperando di non commettere lo stesso errore anche lui.
Ratzinger si sarà sentito terribilmente freddo e nordico, e avrà invidiato quel tipo di calore umano che emana istintivamente dal sudamericano Bergoglio.
Bergoglio forse si sarà sentito a suo agio, nel ricevere l'accoglienza calorosa di Piazza San Pietro, ma si sarà chiesto se avrà il rigore analitico e la lucidità dottrinale di un grande teologo come Ratzinger. [...]
Un'altra delicata mossa è stata fatta ieri, nella complicatissima partita a scacchi che riguarda il Medio Oriente.
Con una telefonata improvvisa, fatta da un trailer dell'aeroporto di Tel Aviv prima di imbarcarsi, Netanyahu ha chiamato il primo ministro turco Erdogan per scusarsi della morte dei nove attivisti uccisi dagli israeliani nel 2010, quando la nave turca che trasportava gli aiuti ai Palestinesi cercò di forzare il blocco navale israeliano. Insieme alle scuse ufficiali è arrivato anche l'impegno da parte di Netanyahu di rimborsare i parenti delle vittime.
Naturalmente, non è possibile non notare come questa mossa sia avvenuta a poche ore dalla visita di Obama in Israele.
Questo significa che Obama ha insistito con Netanyahu perché si cospargesse il capo di cenere, poiché evidentemente è importante "sbloccare" l'appoggio della Turchia nel tentativo di rovesciare il potere di Assad in Siria.
È infatti dalla Turchia che partono le cosiddette "forze rivoluzionarie" della FSA che cercano di rovesciare Assad.
Ma la Turchia ha bisogno a sua volta di veder sbloccare l'embargo posto dall'Unione Europea sul rifornimento di armi ai "rivoluzionari" siriani. [...]
«Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza.» - Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
Con questo articolo vorrei rispondere ai tanti utenti che ho voluto raggruppare, nell'articolo precedente, sotto la voce "Anarchia - no delega". Ma anche a tutti quelli che la pensano come loro, anche se non hanno partecipato ai commenti.
Sappiate prima di tutto che io la penso essenzialmente come voi. Anch'io ritengo l'autorità un concetto ributtante, e le migliaia di leggi e codicilli di ogni nazione sostanzialmente inutili. Anch'io ritengo che l'uomo debba essere in grado di autogestirsi e di autoregolarsi, arrivando a capire da solo che cosa può e che cosa non può fare, per perseguire la propria realizzazione senza danneggiare il percorso altrui. Come ho scritto altre volte, per un'umanità ideale basterebbe una sola legge, fatta di quattro parole: non fare del male. In inglese sono addirittura tre: "Do no harm". Interpretando questa legge nel suo senso più ampio, ci si ritrova magicamente ad includere le migliaia e migliaia di leggi e leggine esistenti oggi in ogni parte del mondo. "Non fare del male" significa non inquinare, non rubare, non violentare, non ingannare, non prevaricare, non ammazzare, non umiliare, non tradire, non abbandonare chi ha bisogno, non distruggere ciò che è utile, non sfuggire alle proprie responsabilità.
Dentro di sé l'uomo sa benissimo che cos'è bene e cos'è male, ...
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