Non è stato solo l'occidente, a rivivere in questi giorni quella che è stata, comunque la si guardi, una tragedia per tutti.
Il tre di settembre c'è stato in Russia il primo anniversario della strage di Beslan, ed i malumori che lo hanno accompagnato continuano a far sentire i loro effetti ancora oggi: questa mattina è stata dispersa dalla polizia, a Vladikavkaz, capitale dell'Ossezia del Nord, una manifestazione contro Putin, che avrebbe deciso di togliere alla popolazione locale l'elezione diretta del governatore.
In occasione dell'esplosione del treno in Cecenia, a pochi giorni dalle elezioni russe del Novembre 2003, scrivemmo "anche Putin ha imparato il trucco". I fatti di Beslan, un anno fa, lo confermarono in pieno. Ora però, come prevede il copione, ...
di Massimo Mazzucco
Lentamente, la verità sull'11 Settembre comincia a prendere forma, e soprattutto consistenza. Almeno per chi la vuole vedere, naturalmente.
Grazie alla pervicacia dei mille "detectives in pantofole" - gli instancabili ricercatori dell'11 Settembre in Internet - e grazie soprattutto al loro spirito di collaborazione, che si estende ormai a tutto il mondo, la paziente ricostruzione degli eventi di quel giorno comincia ad avere finalmente quell'aria di credibilità che manca del tutto alla versone ufficiale.
Hanno cominciato in sordina nel 2002, i primi "blogghisti" che commentavano esterrefatti il contenuto del libro di Meyssan, L'Effroyable Imposture, da poco uscito in Europa, ma mai arrivato ufficialmente negli Stati Uniti.
Poi sono nati dei siti veri e propri, che raccoglievano quel poco di informazione allora a disposizione di tutti, e cercavano in qualche modo di riorganizzarla in maniera sensata. Si trattava soprattutto degli articoli originali della stampa statunitense, i quali però, una volta messi a confronto, ...
New Orleans dal satellite, prima e dopo Katrina. Le zone scure sono quelle allagate.
Si potrebbero scrivere mille articoli, senza mai raggiungere l'efficacia comunicativa del breve filmato che presentiamo. È una semplice intervista, al presidente della Contea di Jefferson, Louisiana, che in poche battute sembra sintetizzare l'intera tragedia causata dall'uragano Katrina in questi drammatici giorni. Una tragedia che è ormai ben più grande del già enorme disastro fisico ed umano provocato dalla furia del tornado. Questo è il disastro di una intera nazione, e del suo sogno di efficienza, di perfezione, e di invulnerabilità che si è venuto man mano sgretolando in questi ultimi anni, e che forse con Katrina ha ricevuto un colpo dal quale non si rialzerà mai più.
Tutti i grandi ideali di cui è imbevuta la Costituzione dei "Padri Fondatori", a cui si rifà continuamente una società in perenne evoluzione come quella americana, ...
(FILE AUDIOVISIVO IN CODA) Sarà una coincidenza, sarà che qui ormai siamo abituati a dubitare di tutto, ma diventa sempre più difficile scacciare dalla testa il sospetto che i mancati soccorsi alla popolazione di New Orleans, che sta vivendo ore drammatiche sotto le telecamere di mezzo mondo, non abbia nulla a che fare con il fatto che sono fra i più poveri - e più neri - di tutti gli Stati Uniti.
Come possono "non arrivare i soccorsi", per giorni interi, quando gli uragani sono gli unici, fra le disgrazie di origine climatica, ad annunciarsi con un anticipo addirittura irritante: delle volte perdi letteralmente la pazienza, ad aspettare che il maledetto tornado arrivi finalmente sulla costa dove lo stanno aspettando ormai da una settimana.
Ebbene, assieme al tornado è arrivata, come sempre, la pioggia, e questa naturalmente ha allagato, ...
di Eric
Bello l'articolo di Magdi Allam sul Corsera di oggi, a commento della tragedia avvenuta a Baghdad, in cui hanno perso la vita quasi mille persone. Ben scritto.
Al di là dello stile impeccabile, però, noto alcune cose che mi creano perplessità. A cominciare dal titolo, "Una regia diabolica dietro la strage di Bagdad".
Ma come, appena consumato il "fattaccio", già si ha notizia di una regia che ha diretto le varie fasi degli eventi? E dove stava Allam, quando buttava giù l'articolo? A Baghdad a raccogliere informazioni dai testimoni della tragedia? Non credo proprio. Insiste Allam, senza ombre di dubbio: "E' il più grave attentato terroristico della Storia che ha visto la gran parte delle vittime soccombere ...
STORIA DI UN'INFERMIERA QUALUNQUE [color=990000](Pubblicata l'autobiografia della Caisse, a fine art.)[/color]
Nella discussione fra "alternativi" e "allopatici" qualcuno ha chiesto, con leggero tono di sfida, una "dimostrazione che la medicina alternativa funzioni".
Si potrebbe rispondere in tanti modi, ma invece di scendere nell'arena del confronto diretto (mio zio giura che gli è guarito un callo dietro alle orecchie), è forse più utile affrontare la domanda nella sua essenza, che è quella appunto di "richiedere" una dimostrazione scientifica, come validazione della tesi che si vuole sostenere.
In questo caso quindi, la risposta sarebbe la seguente: No, non esiste una "dimostrazione scientifica" che la medicina alternativa funzioni. Ma a questo punto io domando: esiste per caso una prova, altrettanto scientifica, che la medicina alternativa NON funzioni? Si presume, ...
Il termine "alternativo" viene di solito utilizzato per tutto ciò che non è di uso comune, e viene quindi assegnato "dal punto di vista" della maggioranza della popolazione, nei rispetti della minoranza che quell'uso non pratica.
L'ambivalenza del termine, non a caso utilizzato sistematicamente dai media occidentali, sta nel suggerire anche, in forma subliminale, una "devianza" dalla retta via, che comporterebbe quindi un rischio per chiunque volesse farvi ricorso. Ma per un omeopatico, per un ayurvedico, ...
Se il leader sciita Al Sadr incitasse pubblicamente, da una sua popolare trasmissione televisiva chiamata "Islam e Jihad", ad assassinare il presidente Bush, che cosa accadrebbe? La stampa mondiale insorgerebbe contro questo chiaro atto di "terrorismo", gli USA chiederebbero a gran voce la consegna di Sadr, per poterlo giudicare a casa loro, ed in presenza di un probabile rifiuto la sua moschea verrebbe come minimo rasa al suolo da una mini-atomica, insieme ai quartieri che la circondano, senza che nessuno avesse da ridire più di tanto.
Giusto?
Ebbene, accade invece che sia stato un popolarissimo leader cristiano, Pat Robertson, ad incitare pubblicamente dalla sua nota trasmissione televisiva, "The 700 Club", ad assassinare il presidente del Venezuela Chavez, e nessuno abbia mosso un dito.
Non solo la notizia (il fatto è avvenuto già da una settimana) non ha avuto il minimo di rilievo nella stampa occidentale, ...
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