di Claudio Negrioli
di Enrico Sabatino
L’esito positivo del sequestro di Mastrogiacomo sta provocando in Italia l’osceno e ipocrita valzer di dichiarazioni e prese di posizione di esponenti del mondo politico e dei media che fino al momento della liberazione del giornalista si erano mostrati uniti e compatti nel chiedere al governo di fare tutto il possibile per ottenere il suo rilascio, approvandone l’operato durante tutto il periodo di gestione del delicato caso.
Lo stesso Cossiga il 10 Marzo aveva addirittura annunciato che "domani nella mia responsabilità di italiano e di cristiano rivolgerò attraverso le colonne del quotidiano ‘Il Tempo’ un appello 'ai Signori delle tribu'! ai signori Talebani! ai signori di Al Qaeda! alla resistenza afghana!' perché sia fatta salva la vita al giornalista della Repubblica Daniele Mastrogiacomo e gli venga resituita la libertà".
Aggiungendo poi il 17 Marzo "Credo proprio che gli Stati Uniti ed il Regno Unito, i loro governi centrali ...
di Ashoka
di Marco Cedolin
Il panorama delle associazioni ambientaliste italiane tende a farsi ogni giorno meno “verde” e più istituzionalizzato, destando più di una perplessità fra le centinaia di migliaia di cittadini che ne sostengono l’operato, dedicando il proprio tempo a titolo assolutamente gratuito.
Legambiente rappresenta sicuramente l’esempio più eclatante in questo senso, dal momento che in oltre 25 anni di attività è diventata un vero e proprio colosso della “difesa ambientale” forte di 20 comitati regionali, 1000 circoli locali e oltre 115.000 fra soci e sostenitori.
L’associazione nata sul finire degli anni 70 dapprima come costola ambientalista dell’Arci, diventa in breve tempo sotto la guida di Chicco Testa ed Ermete Realacci ...
Condanna all’ergastolo per 5 militari argentini responsabili dell’omicidio di tre cittadini italo - argentini durante la dittatura.
Di Silvia Agogeri
Il 14 marzo 2007, nell’aula bunker della Corte d’Assise di Roma, è stata pronunciata la sentenza di 5 ergastoli agli ex ufficiali della marina argentina accusati dell’omicidio di tre cittadini di origine italiana “desaparecidos” durante la dittatura militare che governò Buenos Aires tra il 1976 e il 1983.
Una sentenza di portata storica non indifferente se consideriamo che a quasi 31 anni di distanza dal golpe militare, è la seconda volta che alcuni dei responsabili vengono condannati. La prima nel 2000, anche se il Governo italiano non ha ancora chiesto l’estradizione dei responsabili; nel frattempo uno è morto e gli altri sono liberi per l’Argentina. In realtà sembra che poco alla volta qualcosa si stia muovendo, basta pensare che nel giugno dell’anno scorso è stata abolita in Argentina la legge che prevedeva l’immunità per i militari e oggi è possibile condannare i responsabili nel loro paese. Tuttavia le cose non sono semplici come dovrebbero, poiché gli autori del massacro continuano a nascondersi all’interno del sistema giudiziario. Altri processi sono in corso in Francia, Spagna, Svezia e Stati Uniti, ma resta il problema dell’estradizione.
Il processo che si è concluso a Roma il 14 marzo era iniziato con la denuncia presentata nel 1999 da Inocencia Luca, vedova dell’imprenditore veneto …
di Enrico Sabatino
In Afghanistan è in corso ormai da qualche giorno l’offensiva della NATO/ISAF nel sud del Paese, denominata Operazione Achille, una vera e propria guerra combattuta con mezzi aerei e terrestri dai contingenti americani, canadesi, britannici e olandesi. In una settimana i raid aerei di appoggio alle truppe impegnate a terra sono stati già più di 300 e naturalmente hanno mietuto vittime tra i civili in quanto distinguere le cosiddette “postazioni nemiche” dalle case con dentro donne, bambini e anziani è impossibile quando si bombarda dall’alto; ma purtroppo è sempre successo così, fin dalla nascita dell’aviazione militare, in quanto non è mai esistito un bombardamento aereo chirurgico. Né mai potrà esistere.
Ma da pochi giorni anche le truppe italiane si sono mosse nell’ovest dell’Afghanistan in appoggio all’Operazione Achille. A darne notizia è stata un’agenzia di stampa spagnola dal momento che insieme agli italiani sono in azione anche gli spagnoli, membri della Forza di reazione rapida comandata dal generale italiano Antonio Satta.
Dopo poche ore dal lancio d’agenzia i partiti della cosiddetta sinistra radicale sono sembrati cadere dalle nuvole …
“E sono loro, i terroristi, ad avere ambizioni di creare un impero. Il loro obiettivo in Medioriente è quello di prendere il controllo di un paese, in modo da avere una base da cui lanciare attacchi contro i governi che rifiutano di soddisfare le loro richieste.
Il loro scopo ultimo, che proclamano a gran voce, è quello di stabilire un Califfato che va dalla Spagna all'Indonesia, attraverso il Nord Africa ed il Medioriente. E non si fermeranno lì”
Dick Cheney, intervista del 23 Febbraio 2007 a PM della ABC
C'è una grande cospirazione alla base di tutti gli eventi accaduti negli ultimi anni e che sta pesantemente condizionando la vita di ognuno di noi.
Il presidente americano George W. Bush, il suo vice Dick Cheney ed i loro sostenitori non hanno alcun dubbio: è in atto una “Cospirazione araba mondiale contro l'Occidente” ed il ruolo dell'America è quello di combattere il “fascismo islamico” e sconfiggerlo così come con la Germania nazista durante la seconda Guerra Mondiale...
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