Il 27 marzo il nostro parlamento voterà il nuovo finanziamento alle campagne di guerra in Afghanistan e Iraq. Fra le altre cose, pare che svariati milioni di euro andranno alle società dei cosiddetti "contractors", ovvero i mercenari che forniscono la protezione armata alle società occidentali che stanno cercando di fare business in Iraq. Fra i contractors che gioveranno del nostro finanziamento c'è anche la Aegis, la società inglese i cui soldati furono immortalati, l'anno scorso, in un video girato da loro stessi, nel quale mostravano di adottare delle "regole di ingaggio" molto particolari. Qui l'articolo originale"Battuta di caccia a Baghdad". Il video è scaricabile qui.
Segue comunicato stampa COBAS sulla manifestazione di ieri a Roma per il ritiro delle nostre truppe dall'Afghanistan. (Commenti anche sul caso Mastrogiacomo). Comunicato-stampa
30 mila in piazza per il ritiro dall’Afghanistan
Il 17 marzo a Roma 30 mila persone hanno partecipato alla manifestazione nazionale per il ritiro immediato delle truppe dall’Afghanistan e dagli altri fronti di guerra, per la chiusura delle basi Usa e Nato, per la libertà del popolo afgano e di Daniele Mastrogiacomo, organizzata dai COBAS e da altre organizzazioni e reti del movimento no-war italiano, nel quadro dell’appello lanciato a Nairobi dal Forum Sociale Mondiale per una giornata mondiale contro la guerra nell’anniversario dell’invasione USA dell’Iraq, e tenendo conto che il 27 marzo il Senato dovrà votare il rifinanziamento delle missioni, Afghanistan in primis. Per questo abbiamo fatto appello a tutte/i coloro che condividono il sogno della pace e della giustizia affinché fossero in piazza con noi.
Il movimento contro la nuova base USA di Vicenza ha segnato con la straordinaria manifestazione del 17 febbraio una svolta contro le politiche belliche del governo, per una nuova stagione di lotte che rompa la complicità dell’Italia con la guerra permanente. L’imposizione della base USA è una scelta contraria alla volontà popolare ma anche una strategia di complicità alla guerra di USA e NATO, così come la prosecuzione delle missioni belliche con la partecipazione italiana: una politica che si dice multilaterale ma che rimane di guerra, per fare dell’Italia una piccola-grande potenza, agevolando l’espansione nel mondo dei propri gruppi economico-militari.
Il Prodi-bis, rimesso in piedi con ulteriori contributi da destra, sfida i movimenti e collide in particolare con il movimento no-war, confermando la piena fedeltà a USA e NATO, le missioni belliche e la base a Vicenza. Viene meno l’illusione del “governo amico” e cresce per chi ama la pace la responsabilità di una forte opposizione sociale alle politiche di guerra.
Per questo, è un grande successo aver avuto il 17 marzo 30 mila persone nelle strade di Roma, senza la presenza dei partiti, dei sindacati e delle associazioni che fanno parte del governo Prodi o che sostengono (o comunque non vogliono mettersi contro) il “governo amico”.
Saremo di nuovo in piazza il 27 marzo, davanti al Senato, durante il voto in aula sul rifinanziamento delle missioni. Chiediamo con forza ai senatori/trici che sono stati eletti/e con i voti dei cittadini ostili alla guerra, comunque e da chiunque diretta, di non coprirsi ancora una volta di vergogna, di rispettare il mandato elettorale e non i diktat delle segreterie di partito, e di votare NO al decreto che impone all’Italia la partecipazione alla carneficina afgana.
PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL'AFGHANISTAN E DAGLI ALTRI FRONTI DI GUERRA. PER LA CHIUSURA DELLE BASI MILITARI USA-NATO, NO ALLE SPESE MILITARI.
Confederazione COBAS
E' necessario essere iscritti e loggati per postare commenti.