di Marco Cedolin
Confidustria a più riprese rimbrotta contro la decisione del governo di sospendere le concessioni relative alle grandi opere non ancora cantierizzate, fra le quali alcune tratte TAV, lamentando il fatto che l’istituzione delle gare di appalto allontanerà nel tempo la partenza dei lavori. Il governo e tanta buona stampa scoprono improvvisamente ciò che in tanti ripetevamo da anni inascoltati, e cioè come le tratte TAV nostrane stiano costando mediamente tre volte più di quanto non accada negli altri paesi e 4 volte di più di quella che era la spesa preventivata. Mauro Moretti, Amministratore Delegato di RFI imputa il rialzo dei costi alle compensazioni di cui vengono fatte oggetto le voraci amministrazioni locali, dimenticando come solo grazie a questa sorta di “dispersione di denaro a pioggia” sia stato possibile indurre comuni e province a “chiudere entrambi gli occhi” sulla devastazione ambientale imposta ai loro territori.
Ma mentre si percepisce nettamente la sensazione che le nuove gare di appalto, spacciate come la panacea per tutti i mali, lungi dal risolvere il problema in qualche sua parte, si dimostreranno semplicemente l’ennesimo esempio di spoil system all’italiana, finalizzato alla raccolta di nuove prebende, …
Notizie e riflessioni su una delle più grandi "false flag" del 1939
Mancano poche ore allo showdown governativo americano che ha assunto ormai una valenza politica che trascende di gran lunga il fatto stesso. Il Ministro di Giustizia Alberto Gonzales, pupillo "intoccabile" del Presidente Bush, comparirà domani di fronte alla commissione parlamentare - a maggioranza democratica - che vuole chiarimenti sugli improvvisi licenziamenti di otto giudici federali, firmati da Gonzales nei mesi scorsi.
Come abbiamo già chiarito in precedenza, Gonzales aveva attribuito i licenziamenti a motivi futili e non correlati fra di loro, mentre sembra che esistesse un vero e proprio piano di "epurazione", originato dalla Casa Banca (Karl Rove), inteso a rimpiazzare l'intero corpus dei giudici federali (97 in tutto), sostituendoli progressivamente con personaggi più favorevoli ideologicamente all'amministrazione ora al governo.
Nonostante le pressanti richieste di dimissioni da parte democratica, finora Gonzales ha tenuto botta, sostenendo che il piano di "epurazione" non è mai esistito, e che lui stesso non aveva mai pensato a dei sostituti prima dei licenziamenti stessi. A sua volta la Casa Bianca ha negato di aver mai avuto con Gonzales contatti specifici al riguardo. Ma il New York Times ha reso pubblica ieri una e-mail "riservata" di Kyle Simpson, capo-gabinetto di Gonzales, …
di Marco Cedolin
Gli incidenti sul lavoro sono da sempre una piaga spaventosa accuratamente epurata dall'informazione. Sui giornali da sempre trovano spazio solo nei trafiletti nascosti ed io stesso che quando scrissi il libro sul TAV volli inserire nome e cognome di tutti coloro che costruendo le tratte TAV avevano perso la vita, dannai non poco per risalire a quei dati.
Anche per Olimpiadi di Torino denunciammo in molti (anche la CGIL lo fece) il numero impressionante di incidenti sul lavoro nei cantieri, dove la maggior parte dei lavoratori erano immigrati in nero, ma giornali e TV non dedicarono neppure una riga all'argomento.
Oggi invece improvvisamente, in concomitanza alla proposta di un ddl sulla sicurezza del lavoro (che nessuno ha ancora letto), i morti sul lavoro diventano argomento da prima pagina, …
INTRODUZIONE
Come è nata la Storia? Difficile risposta, ma il primo che ci ha provato, Erodoto di Alicarnasso, ci dice il perché: per fare in modo che le opere grandi e meravigliose compiute dai Greci e dai non-Greci venissero ricordate nel tempo e non perdesso la fama che meritavano.
Sorpresina in agrodolce per le forze dell'ordine milanesi che ieri hanno avuto a che fare con una piccola "rivoluzione cinese" nella centralissima via Paolo Sarpi di Milano.
L'incidente sarebbe scaturito dalle proteste di una donna cinese per una contravvenzione, ma vi sono svariati indizi che suggeriscono che l'incidente sia stato addirittura provocato dagli stessi abitanti del quartiere, nella stragrande maggioranza cinesi, al culmine di una escalation di rapporti poco sereni con le autorità comunali.
É sin dagli anni '70 che la zona attorno all'Arco della Pace, a Milano, è abitata da una percentuale sempre crescente di immigrati cinesi, che però si sono sempre adeguati rapidamente ...
Leggi tutto: Un dinosauro di nome MOSE