A volte le cose vanno in modo strano, nel mondo, e spesso si assiste a episodi nei quali si vedono gettare al vento preziose oppurtunità per sanare profonde fratture nella nostra società.
Prendiamo ad esempio l’undici settembre, e il processo a 6 degli organizzatori degli attentati annunciato di recente dal Pentagono. Visto il caso molto particolare, che ha coinvolto letteralmente mezzo mondo, ci si aspetterebbe di vedere un megaprocesso in diretta TV, grazie al quale l’intera popolazione del globo potesse finalmente fugare i propri dubbi sulle effettive responsabilità per i fatti di quel giorno.
Potremmo vedere i famosi video del Pentagono che finora non ci sono stati mostrati, potremmo ascoltare dalla viva voce degli imputati le folli motivazioni che li avrebbero portati a compiere quel gesto, e potremmo soprattutto toccare con mano le famigerate prove contro Al-Queda che gli americani hanno sempre sostenuto di avere, ma che finora non hanno mai mostrato a nessuno.
A questo punto infatti non si comprende quale potrebbe essere la motivazione per mantenere certe informazioni ancora riservate, visto che ormai la struttura organizzativa dell’attentato sarebbe stata individuata, e non si rischia certo di mettere in allarme ...
di Marco Cedolin
Scongiurata almeno per il momento la possibilità che banchieri ed industriali procedano direttamente al governo del paese senza il bisogno di alcun intermediario, tutto il circo della politica si è gettato con furia belluina fra le pieghe di una campagna elettorale dai contorni ancora sfumati ma che già lascia intuire come il confine fra comicità e tragedia sia davvero una linea molto sottile.
Non potendo permettersi di cambiare l’identità dei mestieranti (pena l’acquisizione dello status di disoccupati) la classe politica italiana, imbolsita fino all’inverosimile, ha deciso ancora una volta di cambiare la coreografia dello spettacolo anziché la trama e gli attori, affinché si abbia la percezione illusoria di una qualche novità, mentre il copione anacronistico continua a perpetuare sé stesso.
Simboli liste ed alleanze stanno iniziando a prendere forma in un fantasmagorico crogiuolo di colori, slogan e vessilli, all’interno del quale perfino i simboli più legati alle tradizioni come fiamma e falce e martello rischiano di finire rottamati, quasi si trattasse di un’auto euro 0, per venire sostituiti da tricolori ed arcobaleni assortiti molto più trendy ed accattivanti.
Sullo sfondo di un programma unico, imperniato sulla crescita e lo sviluppo del Paese (proponimento d’obbligo per potere aspirare a raccogliere qualche voto) le parole d’ordine sono fusione, incorporazione, accorpamento, assorbimento, inclusione. Finita l’era delle grandi coalizioni, dove una molteplicità di partiti si raggruppavano intorno a due leader (Berlusconi/Prodi, Rutelli/Berlusconi, Prodi/Berlusconi) sulla base di programmi ai quali non è mai stato dato seguito, ...
Ogni volte che prendiamo in mano il telecomando, per sapere che cosa è successo nel mondo, ci muoviamo ansiosi dalla Rai alla CNN alla Fox alla BBC, convinti di aver accesso a molteplici fonti, da paesi e culture diverse, per riuscire in qualche modo a mettere insiemi i frammenti del puzzle informativo.
In realtà molti hanno ormai capito che si tratta di un unico messaggio, trasmesso da dozzine di presentatori diversi, in lingue e da luoghi diversi, ciascuno incorniciato da una una grafica differente, ma perfettamente identico nella sostanza, ovunque nel mondo.
Ma come può avvenire – meccanicamente, intendo dire, nella realtà quotidiana - la propagazione effettiva di questo “messaggio unificato”, che sarebbe confezionato a monte della messa in onda? Dove nasce la notizia originale, chi decide quale debba essere, e in che modo costui riesce ad imporla con tale apparente facilità al mondo intero, praticamente nello stesso istante?
E’ davvero possibile che esista “un signore” (o un gruppo ristretto), seduto in qualche oscuro bugigattolo dei famosi “piani alti”, che analizza sistematicamente le notizie in arrivo, le manipola, e fa diffondere solo quelle che ha deciso lui, nel modo e con il taglio che vuole lui?
Se davvero esistesse questo “centro unificato di controllo”, come fa l’informazione mondiale a raggiungerlo in primo luogo? Se infatti i canali mainstream (i nostri televisori) rappresentano solo la fase di “uscita”, cioè l’emissione della notizia già manipolata, ...
Aggiornamento primarie USA: come avevamo previsto, i democratici stanno iniziando ad accorgersi che contro McCain avrebbe molte più possibilità di vincere Barak Obama che non Hillary Clinton, e nelle primarie di ieri hanno votato compatti per il candidato nero di Chicago.
Dei quattro stati in cui i democratici sono andati alle urne ieri – Louisiana, Nebraska, Washington e Virgin Islands – Hillary Clinton non ne ha vinto nemmeno uno. Non erano stati “pesanti”, è vero, e nonostante la vittora multipla Obama rimane indietro di alcune dozzine di delegati rispetto alla Clinton, ma il valore psicologico del secco 4-0 si è fatto sentire al punto che Hillary Clinton, nel suo discorso di chiusura, ha detto che “la cosa importante è che alla Casa Bianca vada uno di noi due, e non un altro repubblicano”.
Anche McCain ha preso la sua bella bastonata, ieri, vedendosi portare via lo stato del Kansas da un risorto Huckabee, ...
di Marco Cedolin
Quello della solidarietà internazionale è un universo estremamente composito che negli ultimi decenni ha conosciuto una crescita esponenziale in grado di stravolgere in profondità tanto gli obiettivi originari dei progetti quanto le dinamiche attraverso cui le varie organizzazioni interagiscono con le realtà specifiche all’interno delle quali si trovano ad operare.
Si stima che nel mondo siano attive ad oggi almeno 50.000 ONG che ricevono oltre 10 miliardi di dollari annui di finanziamenti ed occupano centinaia di migliaia di operatori distribuiti su vari livelli, più della metà dei quali provenienti dai paesi occidentali.
La sola Associazione delle ONG Italiane raggruppa 160 organizzazioni, si interessa di 3.000 progetti in 84 paesi del mondo, occupa 5.500 persone e gestisce 350 milioni di euro l’anno.
Se un tempo dedicarsi alla solidarietà internazionale rappresentava una scelta di vita “per pochi”ardimentosi idealisti che avevano deciso di mettersi al servizio del prossimo, oggi quello in mano alle ONG è un vero e proprio mercato economico gestito attraverso le regole del marketing da professionisti della “solidarietà” formati per mezzo di master universitari e corsi di specializzazione che abbracciano le tematiche più svariate spaziando dal peacekeeping al commercio equo, alla cooperazione allo sviluppo.
Proprio fra le pieghe del termine “sviluppo” impropriamente usato ed abusato quale sinonimo di benessere e prosperità, si può cogliere l’approccio strumentale attraverso il quale l’occidente interagisce nei confronti di società e culture differenti, senza prestare alcuna attenzione alle singole specificità.
Il sistema politico ed economico occidentale, caratterizzato dal consumismo più sfrenato, dalla mercificazione dell’esistente, dall’appiattimento dei valori morali ed umani sull’altare dell’economicismo, ...
L’invito, se possibile, è a leggere questo articolo prima di tutto come uno scandalo logico-semantico, e solo in secondo luogo, eventualmente, come la denuncia di una macroscopica ingiustizia, peraltro ormai nota al mondo intero.
La notizia è questa: una lista di 162 professori universitari, in maggioranza ebraici, pubblicata da un non meglio identificato “blog”, ha scatenato un finimondo a livello mediatico e politico, risolvendosi in una condanna compatta e univoca contro gli autori di quella lista.
"Siamo in presenza di un evento inquietante - ha detto Anna Foa, docente di Storia moderna dell'università La Sapienza di Roma - Chi si è reso autore di questa iniziativa delirante ha commesso un reato e va punito". Mentre il rettore Renato Guarini, “interpretando i sentimenti di tutta la comunità universitaria”, lo ha definito un “inaccettabile atto di intolleranza". Chiude la fiaccolata dello sdegno l’immancabile Walter Veltroni, con un chiaro invito al “rifiuto di ogni forma di discriminazione e di odio".(ANSA).
Ma che cosa conteneva di così grave questa “lista”? Di cosa erano accusati, coloro che vi comparivano?
Di "fare lobby". Questa è la notizia ufficiale, riportata ieri dai giornali e dalle TV.
Ohibò, “fare lobby”. E in che cosa consisterà mai, questo curioso peccato capitale, del quale non si può accusare nessuno senza addirittura “commettere un reato”?
Trattandosi di una parola inglese, ci rivolgiamo direttamente al dizionario, ...
Brunettini, Corallo, Chiappara; Casamento, Simone, Di Salvo; Guglielmini, Lo Presti, Savoca (G.), Savoca (V.) e Lo Ve.
Non è la nuova formazione a tridente della Casertana, ma la lista dei mafiosi arrestati nella retata internazionale di ieri compasa sul sito della BBC , e non soltanto. Sarebbero oltre 90 gli arrestati nella cosiddetta “Operation Old Bridge” (“Vecchio Ponte), un’azione congiunta di polizia americana e italiana tesa a distruggere un tentativo da parte di Cosa Nostra di rinverdire il periodo d’oro degli anni ’80, in cui la droga fluiva senza intoppi da Palermo a New York, sotto l’occhio vigile di John Gotti e della famiglia Gambino.
Si potrebbero perdere ore a fare illazioni sui veri motivi di una retata così volutamente clamorosa, e di certo suscita curiosità il fatto che Rudy Giuliani proprio di recente sia uscito dalla gara presidenziale, rimanendo così libero di tornare a “fare i conti” con quelli che gli avevano affondato l’amatissimo Bernard Kerick, e con lui probabilmente le speranze stesse di Rudy di diventare presidente. Non a caso ci sono andati di mezzo proprio i Gambino, nemici giurati di Rudy sin dai tempi in cui Gotti votò per far uccidere l’ex-sindaco di New York.
Ma c’è in altro aspetto della notizia che merita forse ancora più attenzione, ed è quella ingombrante patina di pregiudizio che sembra ormai traspirare dagli articoli internazionali, ...
Con l’annunciata apertura (non è la prima, peraltro) nel Golfo Persico della “Borsa del Petrolio”, dove si potranno fare acquisti direttamente in Euro e altre valute, anche i più creduloni dovrebbero comprendere che l’unica vera arma di distruzione di massa che abbia mai posseduto l’Iran è la sua capacità di mettere in ginocchio in qualunque momento la moneta americana. Ma proprio ora che è stato dato l’annuncio, alcuni cavi sottomarini in quella zona stanno subendo una curiosa sorte, che ha obbligato gli iraniani a posporre nuovamente la data di apertura.
Sulle possibili conseguenze della Borsa del Petrolio riportiamo un articolo del 2006 di Krassimir Petrov, professore di macroeconomia all’università americana in Bulgaria, che pare oggi particolarmente profetico.
Lo scambio di petrolio proposto dall'Iran - di Krassimir Petrov
1) Le economie degli Imperi
Uno stato-nazione tassa i propri cittadini, mentre un impero tassa gli altri Stati-Nazione. La storia degli imperi, da quello greco a quello romano, da quello ottomano a quello inglese, insegnano che l'economia di ogni singolo impero si basa sulla tassazione delle altre nazioni. L'abilità imperiale di tassare ha costruito una sempre migliore economia e un sempre migliore esercito. Una parte delle tasse andavano a migliorare gli standard di vita dell'impero, l'altra parte andava a migliorare l'esercito che serviva a rafforzare la raccolta di tasse.
Storicamente, le tasse si sono sviluppate in varie forme, dall'oro all'argento, dai soldi, agli schiavi, al bestiame e alle risorse agricole. L'impero domandava e lo stato consegnava e la tassazione era sempre diretta. Lo stato assoggettato consegnava direttamente le merci all'impero.
Per la prima volta nella storia, nel 20° secolo, l'America era stata in grado di tassare indirettamente, attraverso l'inflazione. Non forzava il pagamento diretto delle tasse come gli imperi predecessori, ...
Ha destato un certo scalpore l’“endorsement”, cioè l’appoggio ufficiale alla causa, dato da Maria Shriver Kennedy a Barak Obama, in vista della cruciale tornata delle primarie in California, in corso in queste ore. Non tanto perchè la Shriver sia la nipote di John Kennedy (in fondo anche Ted Kennedy, il fratello del presidente ucciso, ha appena fatto la stessa cosa, unitamente alla sorella Caroline ), ma perchè nel contempo è la moglie di Arnold Schwartznegger, il Governatore della California che ha appena dato il suo endorsement al repubblicano John McCain.
Verrebbe da liquidare il tutto come una buffonata da teatrino di provincia, dove “in fondo è tutto già deciso”, ma le cose possono anche essere più complesse di così.
Che alla presidenza debba arrivare una persona gradita ai poteri forti è indubbio, infatti, ma è altrettanto vero che “graditi” non si nasce, lo si diventa lungo il percorso.
Man mano che si procede verso l’alto, cioè, si viene sottoposti a filtri sempre più rigorosi, che impediscano ad un elemento estraneo di bloccare i meccanismi che agiscono a quel determinato livello, e questo porta a dedurre che chi riesce ad uscire dal forellino più alto di tutti - quello della Casa Bianca – debba avere ormai perso ogni caratteristica individuale, per essere diventato un perfetto e anonimo burattino.
Può anche succedere, però, che il sistema di filtratura si inceppi, ...
Riportiamo, commentandoli, alcuni passaggi di un articolo di RaiNews24 sull’attuale crisi di governo.
Oggi e' la giornata decisiva: Franco Marini sta facendo l'ultimo tentativo per verificare la possibilita' di dare vita ad un governo per riformare la legge elettorale.
Altrimenti? Dovremmo forse accontentarci di questa per il resto dei nostri giorni?
Ma poi, come sarebbe, “verificare la possibilità”? Se era così difficile riformarla, perchè l’hanno cambiata in primo luogo? (Vero che l’ha cambiata Berlusconi, ma non ricordo che la sinistra si sia fatta incatenare ai cancelli di Montecitorio per impedirlo).
Per il segretario del Pd Walter Veltroni l'Italia preferirebbe avere una legge elettorale che dia una possibilita' di scegliere forze di governo in grado di governare.
Ciò è davvero stupefacente: come ha fatto Veltroni a giungere a una tale conclusione? Quale folgore lo colpì? Non avrà per caso confuso il V-day, ...
Durante la peste del ‘500 Nostradamus si aggirava per villaggi e città dicendo a tutti i dottori di lavarsi le mani e di sterilizzare il loro ferri, perchè erano loro stessi a diffondere il contagio, ma venne schernito, offeso e umiliato, e fu costretto a vagare per anni per sfuggire alla pessima reputazione che i saggi del tempo erano riusciti a cucirgli addosso. Oggi tutti sappiamo che aveva perfettamente ragione.
Nel 1600 Galileo disse che era la terra a girare intorno al sole, e non viceversa. Fu schernito, offeso, umiliato, e fu costretto a ritrattare pubblicamente le proprie affermazioni. Oggi tutti sappiamo che aveva perfettamente ragione.
Circa un secolo fa Nikola Tesla sosteneva che fosse possibile trasmettere ingenti quantità di energia attraverso l’etere – senza bisogno delle costose e ingombranti linee elettriche - ma fu deriso ed emarginato dalla comunità scientifica del tempo, e finì la propria vita in povertà e solitudine. Oggi chi conosce i suoi lavori sa che aveva perfettamente ragione.
Nel 1989 gli scienziati Fleischmann e Pons sostennero che fosse possibile produrre discrete quantità di energia a costo irrisorio - oltre che assolutamente “pulita” – inducendo la semplice fusione fra atomi di deuterio. Sono stati derisi, offesi ed emarginati dalla comunità scientifica, senza mai vedere la propria idea sviluppata nè tantomeno realizzata. Un esperimento voluto dall’ENEA di Carlo Rubbia, qualche anno fa, ha dimostrato che Fleischmann e Pons avevano perfettamente ragione (v. video).
FUSIONE FREDDA: UNA REALTA' DA NON FARSI SFUGGIREIntervista al Prof. Emilio Del Giudice
di Roy Virgilio
Fusione Fredda. Un nome che evoca un senso di vana speranza, di occasione mancata. La possibilità di ottenere abbondante energia pulita a basso costo rivelatasi invece tutto un errore di valutazione. Questo è quanto percepito dalle persone comuni ...
Leggi tutto: Un'opportunità sprecata