NOTA: L'articolo è stato integrato da frasi aggiuntive, dopo la pubblicazione iniziale, per chiarire alcune distorsioni che sono emerse nel frattempo.
E’ un vero peccato che Paolo Attivissimo abbia rifiutato la mia proposta, che avrebbe permesso agli ufficialisti di vedere presentata al meglio la loro posizione, di fronte alle critiche sulle missioni Apollo che piovono ormai da ogni parte del mondo.
Cercherò a questo punto di farlo io, anche se non posso promettere gli stessi risultati. Come ho già detto, bisogna essere convinti delle spiegazioni che si offrono al pubblico, per poterle esprimere al meglio, e io questo posso farlo solo con le mie posizioni, non con quelle avverse.
Risultano inoltre poco chiare le motivazioni del rifiuto addotte da Paolo Attivissimo, che evidentemente deve aver letto la mia proposta molto in fretta. Come spiegare altrimenti che abbia scritto “non faccio il revisore di bozze altrui”, quando io gli proponevo l’esatto contrario?
Se io presento pubblicamente un punto critico, e mi impegno a pubblicare la sua risposta lasciandola intatta, dove starebbe la “revisione” di cui parla Attivissimo?
Nella sua risposta Attivissimo scrive anche: “Mi è stato segnalato questo articolo di Massimo Mazzucco che mi invita a partecipare come voce "ufficialista" a un suo nascituro documentario.” Anche qui si dimostra la fretta evidente con cui Attivissimo deve aver letto la mia proposta. Impegnarsi a riportare fedelmente delle affermazioni altrui, fatte in diversa sede, non significa affatto “farlo partecipare”. Significa impegnarsi a riportare fedelmente delle affermazioni altrui, fatte in diversa sede.
Posso infatti andare a prenderni tranquillamente quello che mi serve, senza chiedere niente a nessuno. Attivissimo ha già risposto altre volte a quesiti simili a quelli che intendo proporre. Volevo solo accertarmi di scegliere le risposte più efficaci per ciascuno, e suggerivo quindi che fosse lui a indicarle.
Questo non significa “chiedere di collaborare”, significa solo garantire integrità alla posizione avversa, nel suo stesso interesse. Perchè allora Attivissimo ha rifiutato? E perchè ha voluto interpretare in modo così distorto la mia proposta?
A quel che mi risulta, non era mai successo che agli ufficialisti venisse offerto uno spazio “protetto” in campo avverso, ...
Dall’ANSA di ieri leggiamo: FINI: IL GOVERNO NON ESAUTORI IL PARLAMENTO
ROMA - Un intervento della giunta per il Regolamento della Camera per discutere la questione del ricorso alla fiducia da parte del governo su maxiemendamenti che di fatto esautorano il "diritto-dovere del Parlamento discutere e intervenire". E' quanto annuncia il presidente della Camera Gianfranco Fini in una intervista sul canale satellitare di Montecitorio, per un consuntivo del primo anno di legislatura.
Fini sottolinea la necessità di trovare un equilibrio tra poteri delle Camere e dell'esecutivo. Rileva che il tema "non é nato in questa legislatura, ma è nel dibattito politico da almeno 2 o 3 legislature.
Ricordo che in quella passata - aggiunge - il Capo dello Stato, che era anche all'epoca il presidente Napolitano, si rivolse espressamente al governo dell'epoca per sottoporre all'attenzione il problema del meccanismo che si determina nel momento stesso in cui il Governo, legittimamente, presenta un maxiemendamento a un decreto, sul quale, altrettanto legittimamente, pone la questione di fiducia". Secondo il presidente della Camera, la conseguenza è che "l'Assemblea, specialmente se non è rispettato e tenuto nel dovuto conto il lavoro delle Commissioni, si vede di fatto esautorata del diritto-dovere di discutere e intervenire e, se vuole, di emendare". […] "E' certo - conclude Fini - che il governo deve essere consapevole che nel parlamento nessuno vuole limitare il diritto-dovere di governare che una maggioranza ha. Al tempo stesso, nessuno da parte del governo può pensare di non doversi confrontare con il Parlamento, perché questo prevede la nostra Costituzione". La questione investe dunque "i grandi principi della democrazia", e per questo il presidente della Camera ritiene necessario debba essere affrontata.
Bravo Fini! Complimenti, applausi, chapeau! Fini sarà anche un manganellatore in abiti civili, ma almeno è cosciente di certi eccessi, e cerca di evitarli. Grande Gianfranco! Così si parla, così si difende la nostra Costituzione, così si protegge la natura stessa della democrazia.
Altrimenti a cosa serve votare, scusate, se poi quelli che vengono eletti non possono nemmeno discutere le leggi che vengono emanate?
Già, ottima domanda: a cosa serve votare? Dunque, vediamo un attimo…
Se qualcuno volesse misurarsi in un difficile esercizio di “ricerca della verità”, può utilizzare il documentario di William Karel “The Dark Side of the Moon”, uscito nel 2001, nel quale si rivela la partecipazione di Stanley Kubrick al presunto “falso lunare”. Sarebbe stato cioè Kubrick, come molte voci già sostengono da tempo, a realizzare i falsi filmati delle passeggiate lunari di Apollo 11, con quali la NASA avrebbe poi ingannato il mondo intero.
Ma i livelli di bugia e di verità, di storia e di fiction, di invenzioni plateali e di distorsioni impercettibili sono talmente tanti, nel film di Karel, da rendere il suo documentario una delle più complesse e sofisticate operazioni di disinformazione nella storia della comunicazione. (Potrebbe essere interessante, per chi già non lo conoscesse, vedere il documentario prima di leggere il resto dell'articolo, per valutare da solo cosa possa essere vero e cosa no). L’efficacia di questa diabolica macchina narrativa, capace di rivelare le verità più nascoste come di nascondere quelle più eclatanti, è moltiplicata da un ulteriore velo di incertezza, che è determinato dalla preparazione specifica dello spettatore sull’argomento dei viaggi lunari : si va da un estremo nel quale uno spettatore meno preparato potrebbe teoricamente prendere per vero tutto quello che passa sullo schermo, …
Ormai non si riesce a far passare un mese senza che l’Italia torni a far notizia nel mondo, e sempre per gli stessi motivi: siamo i pagliacci del circo politico mondiale, quelli che riescono a dire tutto e il contrario di tutto nello stesso momento, convinti che nessuno si accorga delle nostre pietose contraddizioni, giustificate in seguito da scuse ancora più pietose.
Ora che il Re della Gaffe - nonchè Primo Ministro del nostro paese – è momentaneamente in ritiro a leccarsi le ferite, tocca al celoduro nazionale balzare alla guida del carrozzone, annunciando una specie di “ritiro unilaterale” delle nostre truppe in Afghanistan: ''Abbiamo un sacco di missioni all'estero dei nostri militari che ci costano troppo – ha detto Bossi - e i morti non piacciono a nessuno. Faccio parte di una coalizione di governo e non posso decidere da solo. Ma dobbiamo incominciare a parlarne, a ragionarci sopra.”
Il terremoto è stato immediato, e qualcuno ha dovuto subito correre all’ambasciata americana, per rassicurare i nostri padri-padroni sulle vere intenzioni del nostro governo. Nel frattempo partiva il classico “damage control” all’italiana, con Berlusconi che cercava di spegnere il classico incendio con una pisciata: “E’ stata solo una battuta”, ha detto con il sorriso di quello che ormai è abituato a dare la stessa spiegazione per qualunque cosa accada. “Ho detto che i musulmani sono arretrati? Era solo una battuta!” “Ho detto che Schultz è un kapò nazista? Era solo una battuta!” “Ho toccato il culo al primo ministro finlandese? Era solo una battuta!” Se non altro, Berlusconi ha evitato di dirci che la frase di Bossi “è stata presa fuori contesto”, che sarebbe stato ancora peggio.
Anche perchè Bossi il contesto non sa nemmeno cosa sia: lui grugnisce una ventina di parole al massimo - tutte insieme, come vengono vengono – poi a metterle in ordine, e casomai a trovare una relazione con quanto accade nel mondo, ci pensa qualcun altro.
La giustificazione di La Russa invece è stata molto più sofisticata e colta, …
Sarà la calura, sarà che i big si ritirano momentaneamente dalla scena, o sarà forse solo una coincidenza, ma nel periodo delle vacanze estive sembra sempre di sentire notizie diverse dal solito. Sono notizie assurde, metafisiche, slegate da ogni senso logico, che sembrano arrivare da un pianeta distante milioni di anni luce dal nostro.
A Spotorno una bambina è annegata nella fontana di un albergo, sotto gli occhi di tutti, mentre i genitori erano a mangiare al ristorante. Una signora intervistata dice sorridendo: “Una bambina è una cosa troppo importante per morire in quel modo”. Si presume che sorrida perchè la stanno intervistando, e non perchè è morta la bambina, ma resta comunque difficile riconciliare i suoni con le immagini. “Il questore ha concesso il permesso per i funerali - conclude il commentatore di RaiNews24 – e la fontana è stata messa sotto sequestro”.
La fontana, hanno messo sotto sequestro. Non i genitori, che per non offendere la sacralità del pasto insieme hanno lasciato la bambina da sola. Non i responsabili dell’albergo, che potevano anche pensare, visto che ospitano dei bambini, di far recintare la fontana. No, sotto sequestro hanno messo la fontana. Così impara.
L’ex-presidente dell’Honduras Zelaya ha piantato le tende sul confine col Nicaragua, e non intende muoversi da lì finchè non lo faranno rientrare alla guida del paese. Quest’uomo già si era reso ridicolo due settimana fa, ...
C’è qualcosa di profondamente ributtante nel vedere quello che stanno facendo Repubblica e l’Espresso intorno agli scandali di Berlusconi. Ma non è il semplice fastidio provocato dal miserrimo livello raggiunto nel pubblicare le telefonate delle prostitute, è qualcosa di molto più profondo e arcaico, ce va a cozzare con il più intimo senso di giustizia della natura umana.
O forse è un disperato gesto di ribellione, che nasce nel sentirsi manipolati al di là di ogni accettabile limite.
O forse ancora è il fastidio per questa viscida ipocrisia, da parte delle suddette testate, nel travestirsi da “giornalismo” solo quando la cosa torna utile, ben sapendo di non aver mai assolto a quel compito per il resto dei giorni dell’anno.
Insomma, deve essere qualcosa di profondamente grave, se una persona come il sottoscritto, che non ha mai provato la minima simpatia politica per Berlusconi, si ritrova oggi incapace di gioire per la sua ormai inevitabile discesa agli inferi.
Sembra quasi che il vederlo sconfitto su un territorio così poco “politico”, dopo averlo visto scorrazzare indisturbato sulla carcassa della nostra nazione, ...
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